Title: Rete Natura 2000
1Rete Natura 2000
- Gestire la conservazione della natura e della
biodiversità - Modulo seminariale autoformazione
2- Lidea della conservazione della natura si
origina proprio con la percezione della sua
perdita.
3Natura divina- Natura sacraRispetto
-
- Soprannaturale/Divino- Natura
Uomo
4Marco Aurelio
- Tutte le cose sono reciprocamente collegate tra
loro, sacro è il legame che le unisce e niuna
cosa può dirsi estranea ad unaltra. Esse sono
tutte coordinate insieme e concorrono ad ordinare
lo stesso mondo (I ricordi)
5Le religioni monoteiste occidentali tolgono alla
natura molteplice il suo carattere di
sacralitàdominio
DIO
UOMO
NATURA
6Natura risorsa
- La protezione del bosco nel Diritto Romano(legge
delle XII tavole) - Legislazione forestale sapiente (Pampanini
1919) della Repubblica di Venezia (Cansiglio e
Montello) - Brevi di Sisto V per la conservazione delle
Pinete di Ravenna 1588/1590 - Nullus capiat ciconias vel hirundines sub poena
librarum quinque impeialium pro quolibet (Comune
di Milano dal 1216)
7Natura e dominioUmanesimo e rinascimento
- Il giardino rinascimentale rappresenta lordine
che luomo è in grado di dare alla natura. - Nasce la botanica come scienza separata dalla
medicina. Primi tentativi di classificazione.
Trattatistica botanica del 500 Von Brunfels,
Mattioli, Aldrovandi - Gli orti botanici, anche attraverso la loro forma
(Padova), rappresentano non solo la capacità di
ordinare ciò che in natura appare caotico e
indistinto, ma, attraverso il loro ordine
geometrico sono una vera e propria metafora del
potere signorile capace di esercitare il suo
dominio sul mondo ordinandolo geometricamente e
mettendolo così al servizio delluomo .
8Orto botanico di Padova
9La rivoluzione industriale
- Diritto individuale e illimitato allo
sfruttamento e trasformazione della natura. - Crescono ampiezza e intensità delle
trasformazioni - Luomo diventa esso stesso risorsa nei processi
produttivi - Nascono movimenti culturali e politici che si
oppongono al capitalismo.
10Dal razionalismo al socialismo utopistico al
marxismo
- Denis Diderot e Jean Jacques Rousseau
- Riaffermano i valori delle culture primitive e
in particolare del loro rapporto con la natura
(il buon selvaggio di Rousseau) contro la
civilizzazione (per Diderot dovuta soprattutto
a chiesa ed esercito) - Da una matrice razionalista e sociologica Charles
Fourier, Owen , Warren, Goldsmith, William Morris - Da una matrice filosofica hegelianaKarl
- Marx, Frederick Engels, Pierre Joseph Prudhon
- Oggetto principale del loro interesse rimane
la libertà individuale, leguaglianza
sociale,lemancipazione delluomo e della
società.
11Il romanticismo in Europa
- È romantico chi ..conosce gli aspetti della
natura e le situazioni degli uomini che gli
artisti del passato hanno sdegnato o
misconosciuto. - Charles Baudelaire Che cosè
il romanticismo? 1856 - Infelicità legata alla limitazione che lo spirito
umano trova nel suo desiderio di illimitata
possibilità di espressione nel mondo finito e
limitato. Ritrovamento della vera realtà
dell'uomo nella natura, il luogo in cui egli può
compiere la più autentica esperienza spirituale,
far coincidere gli spazi illimitati
dell'interiorità con quelli esterni altrettanto
illimitati del cosmo. - C'è una gioia nei boschi inesplorati, C'è
un'estasi sulla spiaggia solitaria, C'è vita dove
nessuno arriva vicino al mare profondo, e c'è
musica nel suo boato. Io non amo l'uomo di meno,
ma la Natura di più. (Lord George Byron)
12Il paesaggio Romantico
- Lartista romantico punta alla riscoperta della
fantasia, del sentimento e della fusione tra uomo
e natura. Ama rappresentare tutto ciò che è
oscuro, la notte, i paesaggi lunari, della
follia, di tutto ciò che distrugge l'anima.
Lartista romantico mira ad evocare gli stati
danimo più profondi. La natura è forza creatrice
e in cui rifugiarsi per sfuggire ai disastri
causati dalla nuova società. - Il paesaggio viene rappresentato in modo da
rendere il senso di solitudine delluomo di
fronte allimmensità della natura. - Nasce il giardino paesaggista e nasce lidea di
paesaggio naturale
13La protezione della Natura in Europa e in Italia
- 1821 Protezione dello stambecco (come preda
reale) Regno Sabaudo - 1841 Protezione del paesaggio della Costa di
Napoli (ll paesaggio visivo e il pittoresco)
(Regno Due Sicilie) - 1852 Viene protetta come riserva artistica la
Foresta di Fontainebleu minacciata da
disboscamento - 1857 Protezione del papiro di Siracusa
- 1872 Conservazione monumenti naturali (Pro
Montibus) - 1890 Riserve floristiche (Società per la
protezione delle piante e il rimboschimento) - 1902 1 convegno internazionale per la
salvaguardia della fauna (poi londra 1937,
Washington 1940, Londra 1954) - 1904 Protezione pineta di Ravenna
- 1910 PdL Rosadi per la difesa del Paesaggio
- 1914 Parco Nazionale Engadina per il recupero di
un ambiente fortemente degradato da attività
umane attraverso la ricostituzione spontanea
degli equilibri naturali (Socità Svizzera di
Scienze Naturali) - 1914 Conferenza di Berna per la Conservazione
della natura - 1922 Parco Nazionale del Gran Paradiso per la
tutela della fauna, della flora, delle
formazioni geologiche e del paesaggio
14Il rinascimento americano
Nathaniel Hawthorne
Walt Withman Leaves of grass,1855
Herrman Melville Moby Dick 1851
15Ralph Waldo Emersonil trascendentalismo
Nella natura selvaggia è la salvezza del
mondo. Entro queste piantagioni di Dio regna
decoro e santità. Vi è allestita una festa
perenne e lospite capisce che non potrebbe
stancarsi in mille anni. Nei boschi noi torniamo
alla Ragione e alla Fede. (Natura 1837)
16Henry David Thoreau"Andai nei boschi perché
volevo vivere in profondità e succhiare tutto il
midollo della vita... per non scoprire in punto
di morte di non avere mai vissuto
- Trascendentalismo e disobbedienza civile
- Responsabilità personale
- 1845/47 vive a Walden
- 1846 obiezione fiscale
- 1854 pubblica Walden ovvero la vita nei boschi
- Anarchico e pacifista
- Ispiratore di Ghandi e di John Muir
- Nella natura selvaggia (wildness)è la salvezza
del mondo - Camminare 1851
17Frederick Law Olmsted
- E il principale compito di un governo, se non
lunico compito , quello di provvedere, a favore
di tutti i cittadini che ricercano una comune
felicità, a rimuovere gli ostacoli, altrimenti
insormontabili, che legoismo e lindividualismo
dei singoli o dei gruppi possono interporre a
quella ricerca
18Le aree protette
- I fini attribuiti alle aree protette si
stratificano nel corso del tempo - Il primo Parco nazionale Yellowstone
- Legge del Congresso 1 marzo1872
- La spedizione Washburn, Doane nel 1870 riferisce
al Congresso - Yellowstone. . . is hereby reserved and
withdrawn from settlement, occupancy, or sale..
and dedicated and set apart as a public park or
pleasuring-ground for the benefit and enjoyment
of the people. . . .
19Yellowstone
- Se davvero Yellowstone è , come si sente dire,
un luogo dove la Natura esprime i miracoli della
sua maestà, allora rallegriamoci che ci
appartenga e che per sempre potremo conservarlo
per i nostri figli e i figli dei nostri
figli(da La ballata di Yellowstone canzone
popolare dellepoca) - Signori , Yellowstone è la più spettacolare delle
contrade. - se ne perdiamo un solo pollice nel nome del
progresso - o per la follia umana
- noi avremo perso per sempre una eredità
- che è unica e in America e nel mondo
-
- Salvate Yellowstone! Lasciate lorso e il cervo
alla loro casa. - Lasciate Yellowstone vivere liberamente come la
nazione nella quale è sito - Come il più raro gioiello di madre natura,
- Signori Yellowstone appartiene al mondo
- (Ballata Un esploratore ritorna)
20LA CULTURA INDIANA
- Come potete acquistare o vendere il cielo, il
calore della terra? Se noi non possediamo la
freschezza dellaria, lo scintillio dellacqua
sotto il sole, comè che voi potete acquistarli?
Ogni ago lucente di pino, ogni riva sabbiosa,
ogni bruma di boschi ombrosi, ogni radura e ogni
ronzio di insetti, ogni linfa che cola dagli
alberi porta il ricordo delluomoNoi siamo parte
della terra e la terra fa parte di noi. I fiori
profumati, il cervo e il cavallo, la grande
aquila, le coste rocciose, il verde dei prati, il
calore dei ponies sono nostri fratelli. Ciò che
accade agli animali, prima o poi accade alluomo.
La terra è la madre di tutti noi.Non è luomo
che ha tessuto la trama della vita. Di questa
egli non è che un filo. ...Dovè finito il bosco?
Scomparso. Dovè finita laquila? Scomparsa. E
la fine della vita e linizio della
sopravvivenza. - Capo Sealth dei Duwanisch (in Wilderness-Zunino
)
21I Parchi in America
- 1875 Mc Kinnac Island Park
- 1890 Sequoia Park, Yosemite Park, General Grant
Park - 1892 J. Muir fonda il Sierra Club
- 1903 National Wildlife Refugee System
- (per la salvaguardia della Wildlife vita
selvatica- e soprattutto della avifauna
migratoria) (Th. Roosevelt) oggi 390 rifugi
per 135.000 km2 - 1916 National Parks Service per ..conservare il
paesaggio , le componenti naturali e la vita
selvatica, provvedere per il loro godimento con
modalità e mezzi tali da lasciarla intatta per le
future generazioni.. - 1978 Parco Nazionale dellAlaska (250.000km2)
- I PN oggi in America oltre 350.000 km2
22I Parchi in America
- questi Parchi, come oggi li conosciamo, sono
al più alto grado una pura espressione di
democrazia. (H. Mc Farland, Americ Civic
Association 1916) - è venuto il tempo di esaminare seriamente ciò
che accadrà quando le nostre foreste non ci
saranno più, quando il carbone, il ferro ed il
petrolio saranno esauriti, quando il suolo sarà
ancora impoverito, trasportato verso i fiumi a
contaminare le loro acque e denudando i campi - (Theodor Roosevelt 1908)
23Gli scopi delle Aree Protette
- Conservare le bellezze naturali (yellowstone,
Fontainebleau) - Garantire il lascito alle future generazioni di
un patrimonio comune (Yellowstone - Garantirne una fruizione sostenibile
(Yellowstone - Proteggere i monumenti naturali (Pro
Montibus,.. - Proteggere flora e fauna (Riserve
- Ricostruzione ambiente naturale (Engadina)
- Ambienti agricoli e antropizzati (Giappone,
Germania, Olanda, Inghilterra Countriside Act
1949) - Formazione di una coscienza scientifica ed
educazione alla natura (L. Vaccari 1912)
24Gli scopi delle Aree Protette
- Conferenze internazionali sui Parchi Londra 1933,
Washington 1940 etc., Nuova Delhi 1969 etc. - Iucn 1949 (Bourdelle)
- Cercano di stabilire principi comuni per
classificare le aree protette
25Gli scopi delle Aree Protette
26Gli scopi delle Aree ProtetteCategorie di Aree
Protette IUCN 1994
27Gli scopi delle Aree ProtetteCategorie di Aree
Protette IUCN 1994
28Gli scopi delle Aree ProtetteCategorie di Aree
Protette IUCN 1994
29Convenzioni internazionali
- Accordi liberamente contratti dagli Stati le cui
norme divengono parte della legislazione
nazionale quando vengono ratificate con specifici
atti. - 1950 Convenzione di Parigi sugli uccelli
selvatici(amplia una delle più antiche
convenzioni preesistenti allONUla convenzione
di Parigi sugli uccelli utili allagricoltura del
1902) - 1971 Convenzione di Ramsar per la conservazione
delle zone Umide di importanza internazionale - 1972 WCH Parigi Convenzione per Salvaguardia
patrimonio naturale e culturale - 1973 CITES Washington Convenzione sul commercio
int. specie in pericolo - 1979 Convenzione di Bonn protezione specie di
avifauna migratoria - 1979 Convenzione di Berna conservazione vita
selvatica in Europa
30Convenzione di Ramsar
31Club di Roma (1964)Aurelio Peccei, Elisabeth
Mann Borgese, Alexander King
- Rapporto sui limiti dello sviluppo 1972
- (basato su simulazione computerizzata)
- Tassi di crescita insostenibili condurrebbero a
crisi entro 100 anni - (Esaurimento risorse, specie petrolio)
- Possibile governo della crescita capace di
assicurare soddisfazione dei bisogni di tutti gli
individui (sostenibilità)
32Man Biosphere
- Progetto Unesco
- Correlazione delle conoscenze scientifiche e
affinamento dei metodi e strumenti di azione per
la conservazione estese a tutto il territorio. - Azione locale ma sempre legata al contesto a
scala più ampia. - Sistemi aperti e reti
33Conferenza ONU sullambiente umano (Stoccolma
1972)
- Dichiarazione
- Ambiente naturale e ambiente antropico essenziali
per benessere e diritti - Protezione ambiente priorità per popoli e governi
- Possibile continuità sviluppo senza distruzione
ambiente grazie a ricerca e nt - Da sottosviluppo a sviluppo conservando ambiente
e con aiuto paesi più sviluppati - Politiche controllo natalità
- Assunzione di responsabilità individuale e
collettiva. Governi e istituzioni responsabili di
politiche adeguate. Cooperazione internazionale - (Da cui 26 principi)
34(No Transcript)
35Una strategia mondiale per la conservazione
- La conservazione gestione dellutilizzazione
umana della biosfera in modo tale da trarne i
maggiori vantaggi mantenendone il potenziale
perché possa far fronte ai bisogni e alle
aspirazioni delle generazioni future. - non abbiamo ereditato la terra dai nostri
genitori, ma labbiamo presa in prestito dai
nostri figli
36Una strategia mondiale per la conservazione
IUCN con UNEP e WWF
37Una strategia mondiale per la conservazioneImpedi
re lestinzione delle specie
38Una strategia mondiale per la conservazioneConser
vazione diversità genetica in situ e ex-situ
39Una strategia mondiale per la conservazioneImpedi
re lestinzione delle specie
40Una strategia mondiale per la conservazioneFondam
enti tecnici per una migliore conservazione
Le dimensioni, la distribuzione e la gestione
delle aree protette dovrebbero essere determinate
secondo le esigenze degli ecosistemi e delle
comunità vegetali ed animali che devono essere
protette
41Una strategia mondiale per la conservazioneIntegr
are conservazione e sviluppo
42Il futuro di noi tuttirapporto della commissione
mondiale per lambiente e lo sviluppo
1987(rapporto Bruntland)
- Gestire le specie e gli ecosistemi insieme è con
ogni evidenza la maniera più razionale di
affrontare la questione ambientale e son
disponibili numerosi esempi di possibili
soluzioni per i problemi locali (pag 190,
Bompiani 1989) - In passato ci siamo preoccupati degli impatti
che la crescita economica aveva sullambiente
oggi siamo costretti a preoccuparci degli impatti
delle tensioni ecologiche (degrado di terreni,
regimi idrici, atmosfera e foreste) sulle nostre
prospettive economiche. (p.28) - Valori economici legati allutilizzazione delle
specie animali e vegetali (medicina, agricoltura
etc)
43Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991
- ()
- CONSAPEVOLI del valore intrinseco della diversità
biologica e dei valori ecologici, genetici,
sociali, economici, scientifici, educativi,
culturali, ricreativi ed estetici della diversità
biologica e delle sue componenti, - CONSAPEVOLI anche dell'importanza della diversità
biologica per l'evoluzione e la conservazione dei
sistemi vitali della biosfera, - AFFERMANDO che la conservazione della diversità
biologica è un problema comune dell'umanità () - CONSAPEVOLI della generale mancanza di
informazioni e di cognizioni relative alla
diversità biologica e della necessità urgente di
sviluppare capacità scientifiche, tecniche ed
istituzionali per ottenere le conoscenze basilari
grazie alle quali programmare ed attuare
opportuni provvedimenti, - OSSERVANDO quanto sia di vitale importanza
anticipare, prevenire ed attaccare alla fonte le
cause di significativa riduzione o perdita di
diversità biologica, - OSSERVANDO INOLTRE che, laddove ci sia una
minaccia di riduzione rilevante o di perdita
della diversità biologica, non si deve addurre la
mancanza di una completa sicurezza scientifica
come motivo per differire le misure che
permetterebbero di evitare o di ridurre al minimo
questa minaccia () - Preambolo della Convenzione
44Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991
- La conservazione della diversità biologica,
- L'uso durevole delle sue componenti, e
- La giusta ed equa ripartizione dei benefici
derivanti dall'utilizzo delle risorse genetiche,
grazie a un giusto accesso alle risorse
genetiche, attraverso un appropriato
trasferimento delle tecnologie pertinenti in
considerazione di tutti i diritti su tali risorse
e tecnologie e grazie ad adeguati finanziamenti - art1
45Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991
- Cooperazione internazionale (art5)
- Sviluppo strategie, piani, programmi nazionali
per la conservazione della biodiversità (art.6a) - Integrazione della conservazione e delluso
sostenibile delle risorse nei piani settoriali
(art6b)
46Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991
- Identificazione e controllo (art7)
- ogni parte contraente
- a) identifica gli elementi importanti della
diversità biologica ai fini della sua
conservazione e di una utilizzazione durevole,
tenendo presente l'elenco indicativo di categorie
di cui all'allegato I - b) controlla, mediante campionamento ed altre
tecniche, gli elementi costitutivi della
diversità biologica prestando particolare
attenzione a quegli elementi che richiedono
urgenti misure di conservazione e a quelli che
offrono maggiori identificati in applicazione
della lettera a), possibilità di utilizzazione
durevole - c) identifica i processi e le categorie di
attività che hanno o rischiano di avere gravi
impatti negativi sulla conservazione e
l'utilizzazione durevole della diversità
biologica, e sorveglia i loro effetti prelevando
campioni ed utilizzando altre tecniche - d) conserva e gestisce, con qualsiasi mezzo, i
dati derivati dalle attività di identificazione e
di controllo, di cui alle lettere a), b) e c) del
presente articolo.
47Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991
- Conservazione in situ (art8)
- a) sistema di zone protette o zone in cui si
devono adottare misure speciali per conservare la
diversità biologica - b) direttive per la selezione, la creazione e la
gestione di zone protette o di zone in cui si
devono adottare misure speciali per conservare la
diversità biologica - c) regolamenta o amministra le risorse biologiche
importanti per la conservazione della diversità
biologica, sia all'interno che all'esterno delle
zone protette, per garantirne la conservazione ed
un'utilizzazione durevole - d) promuove la protezione di ecosistemi e habitat
naturali ed il mantenimento di popolazioni vitali
di specie nel loro ambiente naturale - e) promuove uno sviluppo ecologicamente innocuo e
durevole nelle zone adiacenti alle zone protette,
con l'obiettivo di rafforzare la protezione di
queste ultime - f) riabilita e ripristina gli ecosistemi
degradati e promuove il recupero di specie
minacciate, mediante, tra l'altro, l'elaborazione
e l'applicazione di programmi o altre strategie
di gestione - g) stabilisce o mantiene i mezzi per regolare,
amministrare o controllare i rischi connessi con
l'utilizzazione o l'emissione di organismi
viventi modificati dalla biotecnologia, che
rischiano di avere impatti sfavorevoli
sull'ambiente e quindi di influire sulla
conservazione e l'utilizzazione durevole della
diversità biologica, tenuto conto anche dei
rischi per la salute umana - h) vieta di introdurre specie esotiche oppure le
controlla o le elimina, se minacciano gli
ecosistemi, gli habitat o le specie - i) garantire la compatibilità tra le
utilizzazioni attuali e la conservazione della
diversità biologica e l'utilizzazione durevole
dei suoi elementi costitutivi - j) rispetta, preserva e mantiene le conoscenze,
le innovazioni e le pratiche delle comunità
autoctone e locali per la conservazione e
l'utilizzazione durevole della diversità
biologica, e ne promuove una più vasta
applicazione con l'accordo e la partecipazione
dei detentori di tali conoscenze, innovazioni e
pratiche, e incoraggia la ripartizione equa dei
benefici derivanti dall'utilizzazione di tali
conoscenze, innovazioni e pratiche - k) adotta o mantiene in vigore le disposizioni
legislative e le altre disposizioni regolamentari
necessarie per proteggere le specie e le
popolazioni minacciate - l) qualora sia stato accertato, in applicazione
dell'articolo 7, un rilevante effetto negativo
per la diversità biologica, regolamenta o
gestisce i processi e le categorie di attività
pertinenti - m) coopera fornendo un sostegno finanziario o di
altro tipo per la conservazione in situ,
48Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991
- Conservazione ex situ (art.9)
- misure , impianti e ricerca per la conservazione
ex situ elementi costitutivi della diversità
biologica, preferibilmente nei paesi d'origine
dei suddetti elementi (paesi in via di sviluppo)
- misure per il ricupero, la ricostituzione e
reintroduzione nei loro habitat delle specie
minacciate - regolamentazione e controllo della raccolta di
risorse biologiche negli habitat naturali ai fini
della conservazione ex situ, - cooperazione e sostegno finanziario o di altro
tipo per la conservazione - Utilizzazione durevole degli elementi
costitutivi della diversità biologica (art10) - Incentivi (art 11)
- Ricerca e formazione (art.12)
- Istruzione e sensibilizzazione del pubblico
(art13) - Valutazione di impatto e riduzione degli effetti
nocivi (art14) - Accesso alle risorse genetiche (art 15)
- Accesso alla tecnologia e trasferimento di
tecnologia (art16) -
- Conferenza delle parti (art23)
49Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991
- COP Decision VI (The Hague 2002) Piano
Strategico al 2010 per la Convenzione sulla
biodiversità - COP decision VII (Kuala Lumpur 2004) e VIII
(Curitiba 2006) definizione di uno schema per
facilitare la valutazione dei progressi ottenuti
sugli obiettivi della convenzione e sulla
comunicazione.
50Direttiva habitatfase preliminare
- Lo scenario che ha portato alla formulazione
della Rete Natura 2000 pone le sue basi di
conoscenza scientifica nel progetto "CORINE
Biotopes" che dal 1985 al 1991 ha portato ad una
prima ricognizione, su base bibliografica, delle
valenze naturalistiche presenti sul territorio
europeo. - Il progetto CORINE, attraverso la costruzione di
sistemi gerarchici di riferimento, ha avviato il
processo di informatizzazione e standardizzazione
dei dati provenienti dai diversi Paesi.Mentre
per le specie era già acquisita la struttura
univoca del binomio linneano (il sistema
inventato da Linneo per descrivere piante e
animali con i due nomi del genere e della
specie), per ciò che riguarda gli habitat le
difficoltà sono state maggiori poiché le
conoscenze sono molto eterogenee. Tuttavia la
tradizione europea della "fitosociologia"
(scienza che descrive la vegetazione attraverso
l'individuazione e la descrizione di tipologie
ben definite) ha rappresentato un grande aiuto
per la definizione degli ambienti naturali e
seminaturali caratterizzati per lo più da
tipologie vegetazionali. - La classificazione degli habitat del progetto
CORINE è definita da un sistema gerarchico che,
oltre a fornire una flessibilità strutturale (è
possibile inserire facilmente nuove voci),
permette di rispondere alle diverse realtà
presenti sul territorio (sistemi costieri,
praterie, foreste, ecc..). - Per la formulazione degli allegati della
Direttiva "Habitat", un maggiore sforzo è stato
compiuto per quegli habitat e specie
particolarmente minacciati a livello comunitario
e/o caratterizzati dalla presenza di specie di
interesse comunitario, per i quali è stato
istituito un nuovo codice di classificazione
denominato "codice Natura 2000" .
51Direttiva habitat
- conservazione un complesso di misure necessarie
per mantenere o ripristinare gli habitat naturali
e le popolazioni di specie di fauna e flora
selvatiche in uno stato soddisfacente ai sensi
delle lettere e) ed i). (articolo 1, lettera a),
52Direttiva habitat
- c) Habitat naturali di interesse comunitario gli
habitat che nel territorio di cui all'articolo 2 - i) rischiano di scomparire nella loro area di
ripartizione naturale ovvero - ii) hanno un'area di ripartizione naturale
ridotta a seguito della - loro regressione o per il fatto che la loro
area è intrinsecamente - ristretta
- ovvero
- iii) costituiscono esempi notevoli di
caratteristiche tipiche di una o più delle sette
regioni biogeografiche seguenti alpina,
atlantica, - boreale, continentale, macaronesica,
mediterranea e pannonica - e steppica.
53Direttiva habitat
- Scopo della presente direttiva è contribuire a
salvaguardare la biodiversità mediante la
conservazione degli habitat naturali, nonché
della flora e della fauna selvatiche nel
territorio europeo degli Stati membri al quale si
applica il trattato. (Art.2 par.1) - Le misure adottate () sono intese ad assicurare
il mantenimento o il ripristino, in uno stato di
conservazione soddisfacente, degli habitat
naturali e della specie di fauna e flora
selvatiche di interesse comunitario. (art 2, par
2) - queste misure tengono conto delle esigenze
economiche, sociali e culturali, nonché delle
particolarità regionali e locali. (art 2, par 3) - la rete Natura 2000 è formata dai siti in cui si
trovano tipi di habitat naturali elencati
nellallegato I e habitat delle specie di cui
allallegato II
54Direttiva habitat
- È costituita una rete ecologica europea coerente
di zone speciali di conservazione, denominata
Natura 2000. Questa rete, formata dai siti in cui
si trovano tipi di habitat naturali elencati
nell'allegato I e habitat delle specie di cui
all'allegato II, deve garantire il mantenimento
ovvero, all'occorrenza, il ripristino, in uno
stato di conservazione soddisfacente (FAVORABLE),
dei tipi di habitat naturali e degli habitat
delle specie interessati nella loro area di
ripartizione naturale (RANGE). - La rete Natura 2000 comprende anche le zone di
protezione speciale classificate dagli Stati
membri a norma della direttiva 79/409/CEE. - Art 3
55Direttiva habitatIl cronoprogramma e gli step di
attuazione (art.5)
56Direttiva habitatdefinizioni
- Conservazione habitat e specie (habitat e specie
definizioni) - Stato di conservazione soddisfacente (problema
indicatori e parametri, valutazione,
monitoraggio) - Esigenze ecologiche (problema conoscenze
scientifiche, ricerca, tecniche e metodi) - Degrado e perturbazione
- Incidenze significative
- Integrità del sito
- Simonetta
57Direttiva habitatMisure e Piani
- Per le zone speciali di conservazione (ZSCSAC),
gli Stati membri stabiliscono le misure di
conservazione necessarie che implicano,
alloccorrenza, appropriati piani di gestione
specifici o integrati ad altri piani di sviluppo
e le opportune misure regolamentari,
amministrative o contrattuali che siano conformi
alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat
naturali di cui allallegato I e delle specie di
cui allallegato II presenti nei siti. - (Art 6 par1)
58(No Transcript)
59(No Transcript)
60Norme tecnicheManuale di Gestione MdASchema di
piano
61Direttiva HabitatPrevenzione/Salvaguardia
ZSCZPS
- Gli Stati membri adottano le opportune misure
per evitare nelle zone speciali di conservazione
il degrado degli habitat naturali e degli habitat
di specie, nonché la perturbazione delle specie
per cui le zone sono state designate, nella
misura in cui tale perturbazione potrebbe avere
conseguenze significative per quanto riguarda gli
obiettivi della presente direttiva. - (Art 6 par 2)
62Direttiva HabitatValutazione di Incidenza
- Qualsiasi piano o progetto non direttamente
connesso o necessario alla gestione del sito, ma
che possa avere incidenze significative su tale
sito, singolarmente o congiuntamente ad altri
piani e progetti, forma oggetto di unopportuna
valutazione dellincidenza che ha sul sito,
tenendo conto degli obiettivi di conservazione
del medesimo. Alla luce delle conclusioni della
valutazione dellincidenza sul sito e fatto salvo
il paragrafo 4, le autorità nazionali competenti
danno il loro accordo su tale piano o progetto
soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non
pregiudicherà lintegrità del sito in causa e, se
del caso, previo parere dellopinione pubblica. - Art.6 par 3
63(No Transcript)
64Direttiva HabitatValutazione di Incidenza
- Livello I screening . processo di individuazione
delle implicazioni potenziali di un progetto - o piano su un sito Natura 2000, singolarmente o
congiuntamente ad altri piani o progetti, - e determinazione del possibile grado di
significatività di tali incidenze - Livello II valutazione appropriata .
considerazione dellincidenza del progetto o
piano - Sullintegrità del sito Natura 2000,
singolarmente o congiuntamente ad altri piani o - progetti, tenendo conto della struttura e
funzione del sito, nonché dei suoi obiettivi di - conservazione. In caso di incidenza negativa, si
aggiunge anche la determinazione delle - possibilità di mitigazione
- Livello III valutazione delle soluzioni
alternative . valutazione delle modalità
alternative - per lattuazione del progetto o piano in grado di
prevenire gli effetti passibili di - pregiudicare l.integrità del sito Natura 2000
- Livello IV valutazione in caso di assenza di
soluzioni alternative in cui permane lincidenza - negativa . valutazione delle misure compensative
laddove, in seguito alla conclusione - positiva della valutazione sui motivi imperanti
di rilevante interesse pubblico, sia ritenuto - necessario portare avanti il piano o progetto.
65(No Transcript)
66Direttiva HabitatMisure compensative
- Qualora, nonostante conclusioni negative della
valutazione dellincidenza sul sito ed in
mancanza di soluzioni alternative, un piano o
progetto debba essere realizzato per motivi
imperativi di rilevante interesse pubblico,
inclusi i motivi di natura sociale o economica,
lo Stato membro adotta ogni misura compensativa
necessaria per garantire che la coerenza globale
di Natura 2000 sia tutelata. Lo Stato membro
informa la Commissione delle misure compensative
adottate. Qualora il sito in causa sia un sito in
cui si trovano un tipo di habitat naturali o una
specie prioritari, possono essere addotte
soltanto considerazioni connesse con la salute
delluomo o la sicurezza pubblica o relative a
conseguenze positive di primaria importanza per
lambiente, ovvero previo parere della
Commissione, altri motivi imperativi di rilevante
interesse pubblico. - Art6 par4
67Direttiva HabitatReti ecologiche
- Laddove lo ritengano necessario, nell'ambito
delle politiche nazionali di riassetto del
territorio e di sviluppo, e segnatamente per
rendere ecologicamente più coerente la rete
Natura 2000, gli Stati membri si impegnano a
promuovere la gestione di elementi del paesaggio
che rivestono primaria importanza per la fauna e
la flora selvatiche. - Si tratta di quegli elementi che, per la loro
struttura lineare e continua (come i corsi
d'acqua con le relative sponde, o i sistemi
tradizionali di delimitazione dei campi) o il
loro ruolo di collegamento (come gli stagni o i
boschetti) sono essenziali per la migrazione, la
distribuzione geografica e lo scambio genetico di
specie selvatiche. - Art 10
- Sviluppo di questo tema attraverso la Strategia
per la conservazione della biodiversità (1998) e
Fermare la perdità (2006)
68Direttiva HabitatTutela delle specie animali
- 1. Gli Stati membri adottano i provvedimenti
necessari atti ad istituire un regime di rigorosa
tutela delle specie animali di cui all'allegato
IV, lettera a), nella loro area di ripartizione
naturale, con il divieto di - a) qualsiasi forma di cattura o uccisione
deliberata di esemplari di tali - specie nell'ambiente naturale
- b) perturbare deliberatamente tali specie,
segnatamente durante il periodo di riproduzione,
di allevamento, di ibernazione e di migrazione - c) distruggere o raccogliere deliberatamente le
uova nell'ambiente naturale - d) deterioramento o distruzione dei siti di
riproduzione o delle aree di - riposo.
- Art12
69Direttiva HabitatTutela delle specie vegetali
- 1. Gli Stati membri adottano i necessari
provvedimenti atti ad istituire un regime di
rigorosa tutela della specie vegetali di cui
all'allegato IV, lettera b), con divieto di - a) raccogliere, nonché collezionare, tagliare,
estirpare o distruggere - deliberatamente esemplari delle suddette specie
nell'ambiente naturale, nella loro area di
ripartizione naturale - b) possedere, trasportare, commercializzare o
scambiare e offrire a - scopi commerciali o di scambio esemplari delle
suddette specie, - raccolti nell'ambiente naturale, salvo quelli
legalmente raccolti - prima della messa in applicazione della presente
direttiva. - art13
70Direttiva Habitatgli habitat
- Habitat
- Europa 231(2007) 71
- Italia
- Emilia-Romagna 61 20
- Specie
- Europa 1064 (compresi Uccelli 194)
- Italia
- Emilia-Romagna 136 di cui U82
71Direttiva HabitatLe specie
- Animali (esclusi Uccelli)
- Europa 298
- Italia
- Emilia-Romagna 48 8
- Specie vegetali
- Europa 572
- Italia
- Emilia-Romagna 6 2
72Direttiva HabitatI siti
- Europa (25) SIC 21.594 Km2 648.441
- ZPS 4.850 Km2 442.196
- Italia SIC 2.283 Km2 42.830
- ZPS 589 km2
41.080 - Emilia-Romagna
- SIC 113 km2
1.947 - ZPS 61 km2
1.556 - Per la sovrapposizione di SIC e ZPS larea totale
in E-R ammonta a 2.365 km2
73Direttiva HabitatControllo
- Nonostante la scadenza del 2001, vari Stati
membri non hanno ancora attuato queste due
direttive. Anche se la scadenza ufficiale era il
1981, non hanno designato "i territori più idonei
in numero e in superficie" di cui alla direttiva
sugli uccelli selvatici e/o non hanno presentato
elenchi nazionali completi dei siti di importanza
comunitaria come stabilito dalla direttiva sugli
habitat. Inoltre, in alcuni Stati membri le
pratiche venatorie non sono conformi alla
direttiva sugli uccelli selvatici. - 16. Per garantire la corretta applicazione delle
direttive, la Commissione esamina le denunce
pervenutele e verifica le misure di recepimento e
di attuazione degli Stati membri dal punto di
vista tecnico e giuridico. Se necessario, la
Commissione avvia un procedimento di infrazione
presso la Corte di giustizia europea. La
Commissione intende mantenere i contatti con le
ONG, che possono rappresentare una preziosa fonte
di informazione nel settore. Essa infine verifica
le relazioni che gli Stati membri devono
presentare ai sensi delle due direttive, per
garantire che la legislazione venga applicata
adeguatamente.
74Direttiva HabitatControllo
- . AZIONE Sorvegliare il recepimento delle
direttive da parte degli Stati membri e, se
necessario, avviare un'azione giudiziaria, per
garantire che esse vengano integrate
correttamente nella legislazione nazionale.
Traguardo Completo recepimento di entrambe le
direttive in tutti i 15 Stati membri entro il
2002. - 2 http//europa.eu.int/comm/environment/nature/h
ome.htm - 18. La presentazione di relazioni di buona
qualità e tempestive sull'attuazione delle due
direttive è un punto fondamentale per continuare
a credere che esse possano salvaguardare la
natura in Europa. Per questo verrà istituito un
sistema globale di monitoraggio e di relazione
che offra agli Stati membri orientamenti chiari e
che sia compatibile con il meccanismo comunitario
di scambio di informazioni (EC Clearing House
Mechanism o CHM). AZIONE Stabilire disposizioni
in materia di relazioni a norma delle due
direttive per realizzare un sistema comunitario
esauriente e chiaro per la presentazione di
relazioni. Fornire orientamenti riguardo al
monitoraggio dei tipi di habitat e delle specie,
in particolare nei siti inseriti nella rete
Natura 2000. Traguardo Adozione di un formato
standard di relazione per l'UE entro il 2001. - Piano d'azione a favore della biodiversità
conservazione delle risorse naturali /
COM/2001/0162 def.
75Conservazione biodiversitàintegrazione (acque)
- 38. Tra i parametri funzionali utilizzati come
indicatori dello stato degli ecosistemi acquatici
figurano i nutrienti e i modelli di
crescita/produzione. Gli indicatori sono tuttavia
costituiti essenzialmente da parametri di ordine
strutturale, in particolare a livello di
categorie di organismi indicative della struttura
trofica e della diversità degli ecosistemi
acquatici. Sono stati pertanto individuati
quattro stati trofici fitoplancton macrofite e
angiosperme invertebrati bentonici e fauna
ittica. - 39. Le componenti ecologiche servono a definire
lo stato ecologico elevato (prossimo alle
condizioni naturali) di una località specifica in
un ecosistema acquatico specifico che funge da
parametro di riferimento. Il buono stato
ecologico viene quantificato rispetto allo stato
ecologico elevato (naturale) di uno specifico
corpo idrico in una località determinata. A
titolo di esempio, il sistema ecologico in zone
caratterizzate per natura da scarse
precipitazioni e ampie variazioni stagionali
nella disponibilità di acqua si adegua
naturalmente a tali condizioni gli organismi
appartenenti a tali ecosistemi vedranno
rispecchiata tale "aridità" e tali variazioni nei
propri cicli di vita, nelle proprie strategie di
sopravvivenza e in altre caratteristiche
ecologiche funzionali e strutturali. Lo stato
elevato (e con esso gli aspetti ecologici,
compresi la biodiversità e i componenti
fisico-chimici) diventa pertanto il principale
parametro per definire il concetto di "buono
stato". Va inoltre sottolineato che il ripristino
delle zone umide potrebbe essere, ove necessario,
uno strumento importante per garantire il buono
stato delle acque. - Piano d'azione a favore della biodiversità
conservazione delle risorse naturali /
COM/2001/0162 def.
76Conservazione biodiversitàintegrazione (foreste)
- 49. Le foreste svolgono molteplici funzioni
ecologiche. Il Titolo II, Capo VIII del
regolamento (CE) n. 1257/1999 sullo sviluppo
rurale prevede attività quali il ripristino di
boschi/foreste danneggiati, il mantenimento e il
miglioramento della rispettiva stabilità
ecologica, la conservazione e il rafforzamento
del loro valore ecologico e l'imboschimento dei
terreni agricoli. Incentivare tecniche specifiche
di gestione forestale orientate all'ambiente
naturale (compresa la riduzione dell'estensione
delle zone tagliate a raso, l'uso di specie
native, l'impiego ridotto di pesticidi e concimi,
l'aumento degli alberi morti o in decomposizione,
la protezione degli habitat principali, il
ripristino delle foreste danneggiate o degli
ecosistemi boschivi nativi, ecc.) è lo strumento
più efficace per garantire la conservazione e
l'uso sostenibile della biodiversità nelle zone
boschive europee. L'applicazione delle misure
silvicole contemplate dal regolamento sullo
sviluppo rurale dovrebbe favorire queste attività
ed evitare misure potenzialmente dannose. Infine,
le superfici boschive nuove non dovrebbero avere
effetti negativi su siti e paesaggi di interesse
o di valore. AZIONE Garantire che la
conservazione e l'uso sostenibile della
biodiversità siano incentivati dall'attuazione
del Capo VIII (silvicoltura) del regolamento
sullo sviluppo rurale. Traguardo I piani di
sviluppo rurale devono affrontare il tema della
biodiversità delle foreste. - Piano d'azione a favore della biodiversità
conservazione delle risorse naturali /
COM/2001/0162 def.
77Arrestare la perdita di biodiversità
- 10. Potenziare in maniera sostanziale la base di
conoscenze per la conservazione - e luso sostenibile della biodiversità,
allinterno dellUE e nel mondo - Comprendere la biodiversità è una delle
principali sfide scientifiche che lumanità deve - affrontare. È ormai diventato determinante
rafforzare le nostre conoscenze in materia di - biodiversità e di servizi ecosistemici, perché
solo così in futuro sarà possibile - perfezionare le nostre risposte politiche. In
questo senso sarà necessario rafforzare (nel - contesto del Settimo programma quadro e dei
programmi di ricerca nazionali) lo Spazio - Europeo della Ricerca, la sua dimensione
internazionale, le infrastrutture di ricerca, - linterfaccia tra mondo scientifico e mondo
politico e linteroperabilità dei dati sulla - biodiversità tutto questo dovrebbe permettere
di sfruttare le tecnologie emergenti nel - campo dellinformazione e della comunicazione.
Condizionatamente alla disponibilita' - di fondi provenienti da esistenti risorse
finanziarie, la Commissione istituirà un - meccanismo UE per fornire pareri indipendenti,
autorevoli e fondati sulla ricercascientifica che
daranno un contributo allattuazione e alla
formulazione di ulteriori - politiche. In ambito internazionale lUE
dovrebbe individuare le modalità e gli - strumenti necessari per potenziare lofferta di
pareri scientifici indipendenti ai fini della - formulazione di politiche su scala mondiale,
contribuendo, ad esempio, attivamente - allesame della MA prevista per il 2007
nellambito della Convenzione sulla Diversità
Biologica e alle consultazioni in corso sulla
necessità di migliorare i Meccanismi
Internazionali della Conoscenza Scientifica sulla
Biodiversita'.