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Lezione 11

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Sicurezza degli Impianti Industriali Lezione 11 Ergonomia Qualit dell ambiente di lavoro Inquinamento chimico aerodisperso Contenuti e Obiettivi Contenuti ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Lezione 11


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Sicurezza degliImpianti Industriali
  • Lezione 11
  • Ergonomia
  • Qualità dellambiente di lavoro
  • Inquinamento chimico aerodisperso

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Contenuti e Obiettivi
  • Contenuti
  • Elementi di ergonomia ed ergotecnica
  • Qualità dellambiente di lavoro
  • Inquinamento chimico aerodisperso
  • Obiettivi
  • Imparare a valutare i rischi di natura
    ergotecnica
  • Professionalità di riferimento
  • Tutte

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Ergonomia ed ergotecnica
  • L'ergonomia (dal greco "ergon" (lavoro) e "nomos"
    (legge)), secondo la International Ergonomics
    Association è la disciplina che si occupa
    dell'interazione tra gli elementi di un sistema
    (umani e d'altro tipo) e la funzione per cui
    vengono progettati Murrel, 1949.
  • Lergonomia si occupa della teoria, dei principi
    e dei metodi che vengono applicati nella
    progettazione, allo scopo di migliorare la
    soddisfazione dell'utente e l'insieme delle
    prestazioni di un dato sistema.
  • In pratica è la disciplina che si occupa dello
    studio dell'interazione tra individui e
    tecnologie.

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Ergonomia ed ergotecnica
  • La qualità del rapporto tra l'utente e il mezzo
    utilizzato è determinata dal livello di
    ergonomia.
  • Il requisito più importante per determinare il
    livello di ergonomia di un sistema è la
    sicurezza, seguito da
  • adattabilità
  • usabilità
  • comfort
  • gradevolezza
  • comprensibilità
  • UN OGGETTO FACILMENTE USABILE E SICURO
  • È MOLTO ERGONOMICO
  • UN OGGETTO DI UTILIZZO OSTICO, CHE IMPLICA GRANDE
  • SFORZO COGNITIVO, È POCO ERGONOMICO

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Qualità dellambiente di lavoro
  • Il concetto di qualità dellaria è relativo a
  • idoneità dellaria
  • piacevolezza
  • Le sorgenti inquinanti possono essere
  • di natura artificiale (umana)
  • naturali (ad esempio di origine vulcanica)

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Qualità dellambiente di lavoro
  • Il concetto di aria pura non coincide con quello
    di aria naturale.
  • Laria pura è definita come aria non inquinata da
    alcun tipo di sorgente, né artificiale, né
    naturale.
  • Laria secca è definita in base alla seguente
    composizione
  • 4/5 N2 1/5 O2 Argon CO2 altre sostanze
  • in cui si ha, in volume,
  • azoto 78
  • ossigeno 21
  • argon 1
  • anidride carbonica 0,033
  • La qualità dellaria ambiente è riferita allo
    standard ASHRAE n62 (1989).

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Qualità dellambiente di lavoro
  • Due sono le metodologie di controllo della
    qualità dellaria
  • indiretta
  • diretta
  • Nel controllo indiretto non vengono rilevate le
    concentrazioni di inquinante e si presume che,
    assicurando unadeguata portata di aria pura,
    automaticamente le concentrazioni che si vengono
    a realizzare nellambiente siano adatte.
  • La metodologia di controllo diretta prevede una
    misura diretta o addirittura un monitoraggio
    degli ambienti.

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Qualità dellambiente di lavoro
  • Per applicare il controllo indiretto, lo schema
    di riferimento è quello del bilancio di massa per
    un inquinante in un ambiente.
  • Si schematizza lambiente come un sistema
    interessato da una emissione di inquinante al suo
    interno, q (kg/h)
  • Q, portata daria di rinnovo immessa
    nellambiente espressa in m3/h
  • Ce, concentrazione di inquinante presente
    nellaria entrante in kg/m3
  • Cu, concentrazione di inquinante nellaria
    uscente in kg/m3
  • Ci, concentrazione di inquinante nellambiente
    oggetto del monitoraggio in kg/m3.

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Qualità dellambiente di lavoro
  • Se lambiente è ben miscelato, cioè in tutti i
    punti la concentrazione di inquinante considerato
    è la medesima
  • la concentrazione Ci è anche quella dellaria
    uscente dallambiente
  • Cu Ci
  • Se, inoltre, lambiente è stazionario
  • QCe q QCu QCi
  • La portata di aria di rinnovo che si deve poter
    assicurare per mantenere una concentrazione di
    inquinante determinata è ricavabile dal bilancio
    di massa
  • Q

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Qualità dellambiente di lavoro
  • La precedente può essere applicata ai diversi
    tipi di inquinanti con cui si può avere a che
    fare.
  • Si tenga conto, a tale proposito, che la
    concentrazione limite di anidride carbonica (CO2)
    tollerabile in un ambiente civile è
  • Ci 0,25 in volume dellambiente considerato
  • pari a Ci 10-3 Kg/m3
  • I valori concretamente assunti sono sensibilmente
    maggiori, in quanto si è ipotizzato che
    lambiente sia in condizioni di stazionarietà e
    di completa miscelazione
  • negli ambienti civili si assumono portate reali
    pari a 3 o 4 volte i valori minimi
  • per gli ambienti industriali si assume un
    coefficiente di sicurezza più elevato, giungendo
    a considerare portate 10 volte superiori al
    valore minimo.
  • Allanidride carbonica è attribuita una
    particolare importanza nella pratica tecnica,
    poiché essa è assunta come grandezza indice del
    livello di inquinamento provocato dalle persone
    nellambiente.

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Qualità dellambiente di lavoro
  • E anche necessario considerare il percorso
    dellaria di rinnovo.
  • laria espulsa deve asportare effettivamente
    linquinante
  • si deve ottenere un effetto di lavaggio
    dellambiente ad opera dellaria fresca immessa
  • si deve scongiurare il pericolo di un eventuale
    corto circuito
  • si devono evitare zone di ristagno
  • si deve tenere conto delle zone stratificate in
    alto, che pure si realizzano in genere,
    tuttavia, non interessano, perchè queste zone non
    sono, evidentemente, occupate da operatori
  • le prese di aria di rinnovo non devono essere
    disposte sotto la grigliatura dei marciapiedi e
    neppure sulle pareti di un cortile in cui
    stazionano permanentemente veicoli con motore
    acceso
  • le griglie di presa, ancora, non vanno messe
    nelle vicinanze di quelle di espulsione dellaria
    relative allimpianto di ventilazione
    delledificio vicino.
  • Laumento della velocità dellaria in uscita
    renderebbe più turbolento ed ampio il movimento
    dellaria presente nellambiente
  • pericolo di correnti
  • rumorosità
  • IL PRINCIPIO GENERALE DA SEGUIRE È QUELLO DI
    EVITARE IL PIÙ POSSIBILE IL RISTAGNO SENZA
    GENERARE GLI INCONVENIENTI MENZIONATI

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Qualità dellambiente di lavoro
  • Si possono controllare
  • anidride carbonica
  • odori
  • vapore dacqua ambientale
  • Un controllo meno accurato viene effettuato su
  • fumo di tabacco (non legato al dispendio
    metabolico e quindi allimmissione di anidride
    carbonica, mentre dipende fortemente dalle
    abitudini e dal numero di fumatori presenti
    nellambiente considerato)
  • polveri (dipende non solo dalle persone e dalle
    attività, ma anche da altri fattori non sempre
    facilmente prevedibili)
  • Le caratteristiche dellaria esterna sono
    definite in relazione agli inquinanti
    significativi tipici di un ambiente industriale
  • anidride solforosa (H2S)
  • ossido di azoto (NO),
  • ozono (O3)
  • monossido di carbonio (CO)
  • Le concentrazioni sono espresse
  • in termini di media oraria qualora abbiano un
    effetto quasi immediato
  • in termini di media oraria calcolata su periodi
    di otto ore o su base annua per quelli che non
    hanno un effetto aggressivo immediato e si rende
    necessario valutare lassorbimento relativamente
    a periodi di tempo medio lunghi

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Qualità dellambiente di lavoro
  • La regolamentazione relativa alle problematiche
    della qualità dellaria è effettuata in base al
    DPCM del 28 marzo 1983
  • laria di rinnovo deve essere priva di odori, di
    quantità significative di piombo ed altri
    inquinanti
  • Lo standard ASHRAE n. 62/1989 prescrive che
  • laria di rinnovo non deve contenere quantità
    pericolose di sostanze tossiche e deve essere
    adeguata anche sul piano della gradevolezza
  • In Italia, la situazione rispetto a queste
    indicazioni è critica soprattutto nelle grandi
    città. LASHRAE, ove si disponga di aria di
    rinnovo fresca, suggerisce le portate minime da
    assicurare in funzione della tipologia
    dellambiente considerato.

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Qualità dellambiente di lavoro
Ambiente Persone/100 m2 m3/h persona
lavanderia 10 ? 30 29 ? 65
garage - 27
camera da letto - 54
lavorazione della carne 10 29
classe scolastica 50 29
uffici 7 36
Indicazioni ASHRAE per le portate daria di
rinnovo
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Inquinamento chimico aerodisperso
  • Gli ambienti di lavoro di tipo industriale
    presentano spesso livelli di inquinanti tossici
    aerodispersi.
  • Occorre prestare particolare attenzione a
  • determinare accuratamente le tipologie di
    inquinanti tenendo nel debito conto le modalità
    di svolgimento del processo produttivo
  • confrontare le concentrazioni di riferimento con
    i valori limite di esposizione ammessi
  • effettuare il controllo tecnico delle
    concentrazioni, che deve essere realizzato
    esclusivamente alla sorgente

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Inquinamento chimico aerodisperso
  • Gli inquinanti costituiscono miscele gassose o
    aerosol, cioè sospensioni nellaria di particelle
    solide o liquide, di massa e dimensioni tali da
    rimanere in sospensione per un tempo osservabile.
  • Propriamente, si distinguono le seguenti
    tipologie di sostanze
  • gas, cioè sostanze che nelle condizioni di
    riferimento (temperatura pari a 25C a pressione
    atmosferica) risultano allo stato gassoso
  • vapori, cioè sostanze in fase gassosa che, nelle
    condizioni di riferimento, sono liquide
  • polveri o particolati, cioè particelle solide il
    cui diametro è compreso indicativamente fra 1 e
    25 ?m
  • fumi e nebbie, particelle solide o liquide che
    originano aerosol per condensazione di sostanze
    precedentemente presenti nellaria in forma di
    gas le particelle sono spesso dellordine dei
    decimi di ?m

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Inquinamento chimico aerodisperso
  • Gli inquinanti tossici possono penetrare
    nellorganismo, in linea generale, tramite
  • lapparato respiratorio
  • la superficie corporea
  • per via orale
  • Gli effetti dellassunzione di tossici possono
    essere ricondotti a
  • forme di depressione
  • distruzione di tessuti
  • Questi effetti, inoltre, possono essere
  • immediati
  • protratti nel tempo
  • posticipati
  • I valori limite vengono definiti in relazione a
  • proprietà delle sostanze presenti nellambiente
  • risultati di prove tossicologiche
  • dati epidemiologici

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Inquinamento chimico aerodisperso
  • Un riferimento importante è quello delle tabelle
    pubblicate e periodicamente aggiornate
    dallAmerican Conference of Governmental
    Industrial Hygienists (ACGIH).
  • Le modalità di indicazione delle concentrazione
    limite, o valori di soglia TLV (dallinglese
    threshold limit value) sono tre
  • TLV - TWA (media ponderata nel tempo), valore
    medio ponderato nel tempo, relativo ad una
    esposizione pari ad 8 ore al giorno per 5 giorni
    alla settimana
  • TLV - C (limite sul valore massimo), utilizzato
    per sostanze con effetto sostanzialmente
    immediato esprime un valore massimo di
    concentrazione che non deve essere mai superato
  • TLV - STEL (limite per esposizione breve), è un
    valore massimo di concentrazione
    dellinquinamento esso viene rilevato 4 volte al
    giorno, con unora di intervallo tra due
    esposizioni successive e, successivamente per
    esposizioni continuate mai superiori a 15 minuti

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Inquinamento chimico aerodisperso
  • Si possono adottare le seguenti indicazioni, in
    merito ai TLV
  • se il limite TVL - STEL è individuato, questo
    valore non deve essere mai superato dalle
    escursioni di concentrazione
  • se non esiste il TVL-STEL non devono essere
    comunque mai superati
  • il limite TVL-TWA nellarco delle 8 ore
  • 3 volte il valore TLV-TWA per più di trenta
    minuti/giorno
  • in nessuna occasione il valore del parametro TLV-C

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Inquinamento chimico aerodisperso
  • I limiti TVL riportati nelle tabelle ACGIH si
    riferiscono allassorbimento del tossico
    esclusivamente attraverso le vie respiratorie
  • ove compaia lindicazione skin (cute) a fianco
    del nome di una sostanza, si dovrà considerare la
    possibilità di assorbimento dellinquinante per
    via cutanea
  • Nel caso di sostanze con effetto indipendente (le
    quali, cioè, producono un effetto differente,
    oppure agiscono su differenti parti del corpo) si
    deve verificare - per ciascuna di esse
  • Nel caso di sostanze con effetto additivo si deve
    verificare la seguente condizione
  • Nel caso di sostanze con effetto singolo, infine,
    si rende necessario effettuare opportuni
    approfondimenti specifici.

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Inquinamento chimico aerodisperso
  • Gli asfissianti non hanno un valore limite
    prefissato per ogni tipologia, in quanto
  • il vero fattore limitante è costituito dalla
    concentrazione di ossigeno nellaria, che
    dovrebbe essere in ogni caso superiore al 18 in
    volume normale alla pressione atmosferica
  • Esistono, infine, alcune categorie particolari di
    sostanze, sulle quali vale la pena di soffermarsi
    singolarmente
  • particolati fastidiosi ma non fibrogenici
    (silice amorfa non cristallina) se la
    percentuale di quarzo è inferiore all1 non
    generano danni gravi
  • particolati fibrogenici (quarzo), i quali
    provocano la degenerazione del tessuto degli
    alveoli polmonari, che diventa progressivamente
    impermeabile
  • silicati (asbesto), costituisce un componente
    fondamentale dellamianto
  • asfissianti semplici (ad esempio il metano - CH4
    - e lanidride carbonica - CO2)
  • sostanze a composizione variabile, quali vapori
    di benzina e fumi di saldatura, che richiedono
    analisi specifiche
  • sostanze cancerogene

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Inquinamento chimico aerodisperso
  • I rilievi sperimentali per la determinazione
    della concentrazione di un inquinante in un
    ambiente richiedono la disponibilità di una
    strumentazione appropriata.
  • Le metodologie di analisi utilizzate ricorrono a
    diversi e svariati principi
  • ad esempio, è possibile far reagire i volumi
    daria oggetto dellanalisi con alcune sostanze
    che cambiano - in modo prevedibile - la
    colorazione (fialette Draeger - occorre una
    specifica fialetta di sostanza per ogni tipo di
    inquinante)

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Inquinamento chimico aerodisperso
  • Qualora non sia stato possibile intervenire a
    monte del processo per leliminazione
    dellinquinante aerodisperso, si può intervenire
    secondo due diverse modalità
  • prelievo ed espulsione dellaria inquinata, e
    immissione in ambiente di aria pulita
    opportunamente trattata dal punto di vista
    termoigrometrico
  • riciclaggio dellaria ambiente, mediante una
    sequenza di prelievo, depurazione e successiva
    reimmissione. Questo secondo metodo presenta seri
    limiti dimpiego, in quanto presuppone un
    costante controllo del corretto funzionamento
    dellimpianto di depurazione
  • Il riciclaggio dellaria ambiente, ad esempio,
    non è utilizzabile in presenza di inquinanti
    tossici, mentre può essere utilizzato nel caso di
    fumo di sigaretta, odori corporei etc.
  • Il primo tipo di approccio può essere attuato
    secondo due diverse modalità
  • ventilazione generale, consistente nella
    diluizione degli inquinanti, creando uno scambio
    daria con lesterno
  • aspirazione localizzata, consistente nella
    cattura mediante opportune cappe collocate in
    prossimità di sorgenti gli inquinanti prima che
    si disperdano nellaria. I parametri
    caratteristici delle cappe sono
  • il volume di controllo, cioè lo spazio in cui la
    cappa esercita unazione utile
  • la velocità di controllo, cioè la velocità
    dellaria realizzata dal sistema di aspirazione
    tale velocità deve essere superiore alla velocità
    di fuga dellinquinante

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Inquinamento chimico aerodisperso
  • Nellimpiego delle cappe, infine, è necessario
    adottare alcuni accorgimenti
  • collocare la cappa il più vicino possibile alla
    sorgente dellinquinante, così da ridurre la
    portata a pari velocità di cattura
  • direzionare la cappa in modo da favorire la
    cattura dellinquinante
  • proteggere loperatore
  • usare flange direzionali
  • Relativamente al problema della determinazione
    della velocità con cui deve muoversi laria nei
    canali, si tenga conto che le perdite di carico,
    cioè gli attriti che laria medesima incontra
    muovendosi lungo i canali sono proporzionali a
    v2/2g, per cui, al crescere della velocità,
    aumentano le perdite di carico e la rumorosità.
  • di norma, ci si orienta su velocità dellordine
    di 15?25m/s
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