Title: UNIVERSITA
1UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANOCattedra di
Neuropsichiatria infantile
A.O. SAN PAOLO Centro per la Cura e lo Studio
dellAutismo e dei Disturbi Generalizzati dello
Sviluppo
Clinica, neuropsicologia ed approcci di terapia a
confronto nel disturbo pervasivo dello sviluppo
CARLO LENTI
2PRINCIPI DIAGNOSTICI
- Problemi precoci
- Confusione con la Schizofrenia Infantile
- Ruolo dellesperienza (bambini selvaggi)
- Autismo Infantile precoce (Kanner, 1943)
- Psicopatia autistica (Asperger, 1944)
- Personalità atipica (Rank, 1949)
- Sindrome di Rett (Rett, 1966)
- Disturbi generalizzati dello sviluppo (APA, 1980)
3LEO KANNER AUTISMO INFANTILE PRECOCE
- 11 casi
- Caratteristiche essenziali
- Autismo
- Resistenza al cambiamento
- Natura congenita
- Problemi di sviluppo
4QUADRI SINDROMICI CLASSIFICATI COME DISTURBI
PERVASIVI (GENERALIZZATI) DELLO SVILUPPO SECONDO
LE DIFFERENTI CATEGORIE DIAGNOSTICHE
- ICD 10
DSM IV - Autismo Infantile
Disturbo Autistico - Autismo Atipico
Disturbo Pervasivo dello
Sviluppo non altrimenti
specificato (PDD-NOS) - Sindrome di Rett
Disturbo di Rett - Altro Disturbo Disintegrativo della Fanciullezza
Disturbo Disintegrativo della Fanciullezza - Disturbo Iperattivo con Ritardo Mentale
Nessuna categoria corrispondente - e Movimenti Stereotipi
- Sindrome di Asperger
Disturbo di Asperger - Altro Disturbo Pervasivo dello Sviluppo
PDD-NOS - Disturbo Pervasivo dello Sviluppo non specificato
PDD-NOS
5AUTISMO CONSIDERAZIONI GENERALI
- Sintomatologia disturbo nellinterazione
sociale, disturbo della comunicazione verbale e
non verbale, comportamenti ripetitivi e
stereotipi. - Frequente comorbidità con altre patologie
neurologiche o psichiatriche. - Prevalenza mondiale ca. 10 casi su 10.000 per
il Disturbo Autistico e 27 10.000 per i DGS
(relativamente costante, maggiore frequenza in
alcune aree geografiche ristrette degli USA). - Rapporto m f ca. 2 - 4 1
6LA FREQUENZA È IN AUMENTO?
- Un numero di casi maggiore è stato identificato,
ma cè un REALE aumento? - Cambiamenti nella diagnosi
- Diagnosi migliore ad entrambe le estremità dello
spettro - Crescente consapevolezza del disturbo
- Implicazioni educative della classificazione
- Sostituzione diagnostica
7AUTISMO FATTORI EZIOPATOGENETICI
- Non esiste un marker neurobiologico specifico e
quindi leziologia e la patogenesi sono a
tuttoggi sconosciute, tuttavia esistono forti
indicazioni che lautismo costituisca un
disordine dello sviluppo cerebrale su base
biologica. - Segnalato un RM nel 70 - 90 dei soggetti con
autismo (di cui il 40 ha un ritardo severo). - Circa 1/3 dei soggetti con autismo criptogenetico
presenta epilessia. - Diverse patologie genetiche e non genetiche,
congenite e acquisite sono associate allautismo.
8FATTORI EZIOPATOGENETICI
- Autismo come via finale comune di
- Patologia del SNC
- Crisi, segni neurologici sfumati, riflessi,
alterazioni EEG - Altre condizioni mediche
- Infettive, cromosomiche, ecc.
- Associazioni più frequenti X-fragile e sclerosi
tuberosa. - Fattori genetici
9LAUTISMO E UNA MALATTIA CON FORTE COMPONENTE
GENETICA
- Concordanza in gemelli dizigoti 4,5 (45 x
rischio nella popolazione generale). - Concordanza in gemelli monozigoti 60 (600 x
rischio nella popolazione generale). - Concordanza in gemelli MZ gt 90 per il fenotipo
allargato. - Forte aumento del rischio da gemelli DZ a gemelli
MZ indica ereditarietà gt 90.
10FATTORI CONGENITI
- Disturbi neurologici p.c.i. cytomegalovirus,
TSC, emorragie cerebrali,
toxoplasmosi, ecc. - Ridotta ottimalità pre, peri, neonatale
- minaccia daborto, elevata età materna, farmaci
in gravidanza, ecc.
11FATTORI GENETICI
- Sindromi genetiche specificatamente associate
allautismo PKU, X-fragile, TSC - Genetica molecolare evidenza di linkage per
autismo a livello di 1p,2q,3,4p,5p,6q,7q,8,10q,11,
12,15q, 16p,17q,18q,19p,19q,22qxp.
12Lautismo è una malattia geneticamente complessa
- Analisi statistiche del decremento del rischio
con la diminuzione del grado di parentela sono
compatibili con min. 3 max. 20 geni, con
interazioni reciproche (epistasi). - Due modelli genetici alternativi 1) mutazioni
rare di numerosi geni 2) polimorfismi comuni di
alcuni po-chi geni che interagiscono uno con
laltro (epistasi). - Secondo 2), ogni singolo gene contribuisce come
fattore di suscettibilità (non mutazioni, bensì
varianti geniche presenti anche nella popolazione
normale, cfr. allele ApoE4 nella malattia di
Alzheimer)
13GENI CANDIDATI
- Associazione tra il gene trasportatore della
serotonina (HTT) nella regione 15q 11-13 e
autismo. Sembrerebbe associato alla gravità negli
ambiti sociale e comunicativo - Adenosine deaminasi 2
- RELN, gene della relina
14Reelin come fattore di vulnerabilità per lautismo
- Il gene di Reelin (RELN) è localizzato in 7q22.
- Svolge un ruolo fondamentale per il
posizionamento dei neuroni, durante
lembriogenesi. Lassenza totale di Reelin porta
ad alterazioni neuroanatomiche in corteccia
cerebrale, cervelletto, ippocampo, talamo, tronco
encefalico, midollo spinale (topo mutante reeler
omozigote, rl/rl). - Nel cervelletto di topi reeler eterozigoti (rl/)
maschi adulti si osserva perdita progressiva di
cellule del Purkinje. - Studi recenti mostrano che Reelin è implicata
anche nel rimodellamento delle sinapsi (ruolo
post-natale)
15INTERAZIONI EZIOPATOGENETICHE NEI DGS
Predisposizione genetica individuale
Fattori ambientali
Variabilità fisiologica del neurosviluppo
Sesso
16FATTORI NEUROLOGICI
- Sono state riportate alterazioni neurologiche nel
30-50 di diversi studi (ipotonia), ipertonia,
movimenti involontari, impaccio, tremori, ecc.) - Segni interpretati come disfunzione dei nuclei
della base, specie neostriato e strutture
collegate al lobo frontale o al sistema limbico. - Macrocefalia (12-46)
- Ritardo mentale Q.I. lt 70 nel 70-90 di cui il
40 ha Q.I. lt 50 - Epilessia circa 1/3 dei pazienti ha crisi
specie di tipo parziale con esordio specie in
adolescenza
17FATTORI IMMUNOLOGICI
- Aumento di frequenza di autismo nei soggetti con
rosolia congenita o influenza (5). (Deykin e Mc
Mahon, 1979) - Interazione tra sistema oppioide e immunitario
alterata (Scifo et al, 1996) - Risposta autoimmune cellula-mediata ad alcuni
anticorpi di origine cerebrale (Singh et al,
1993) - Cellule positive per anticorpi monoclonali D8/17
(Hollander et al.,1999)
18STUDI NEUROPATOLOGICI
- Molto rari hanno evidenziato
- a) aumento di densità e riduzione di dimensioni
nel sistema limbico - b) perdita di cellule del Purkinye.
- c) perdita di cellule granulari del neocerebello
- d) alterazioni di sviluppo del tronco
- e) megalencefalia
19STUDI NEURORADIOLOGICI
- Ipoplasia cerebellare e riduzione di volume del
tronco. - Riduzione di amigdala, ippocampo, corpo calloso.
- Il rallentamento dellorientamento
dellattenzione sarebbe correlato al grado dell
ipoplasia cerebellare (Harris et al, 1999) - La riduzione dellesplorazione sarebbe correlata
al grado di ipoplasia dei lobuli VI e VII e i
movimenti stereotipi sarebbero negativamente
correlati con le dimensioni dei lobuli VI e VII e
positivamente con quelle del lobo frontale
(Pierce e Courchesne, 2001)
20RMN FUNZIONALE
- Il tentativo di giudicare quello che laltro
pensa o sente dallespressione degli occhi attiva
le aree fronto-temporali ma non lamigdala degli
autistici (Baron-Cohen et al, 1999) - In un compito di individuazione delle figure
nascoste negli autistici si attivano di più le
regioni ventrali occipito-temporali diversamente
dai normali in cui si attivano le regioni
pre-frontali (Ring et al, 1999). - Gli autistici si baserebbero di più sul sistema
visivo invece che su quello dipendente dalla
memoria di lavoro. - Gli autistici differiscono dai normali
nellattivazione delle regioni cerebellari
mesolimbiche e temporali nellanalisi delle
espressioni facciali (Critchley et al, 2000)
21RM SPETTROSCOPICA
- Alterazioni nellenergia cerebrale e nel
metabolismo dei fosfolipidi in correlazione con i
deficit neuropsicologici e del linguaggio
(Minscheu et al, 1993) - La riduzione di N-acetilaspartato nelle regioni
amigdala- ippocampo di destra ed emisfero
cerebellare sinistro potrebbe essere legata ad
una ipofunzionalità o immaturità neuronale
(Otsulka et al., 1999)
22PET
- Ipoperfusione nei lobi temporali, specie
corteccia associativa uditiva (Zilbovicius et
al., 2000) e riduzione del metabolismo glicidico
nel giro cingolato anteriore e posteriore
(Haznedar et al., 2000) - Ridotta attivazione nel nucleo dentato destro e
nellarea frontale sinistra 46 durante compiti
verbali e dominanza emisferica invertita durante
la stimolazione uditiva (Muller et al. 1998,1999) - Riduzione del consumo di glucosio durante un CPT
suggerisce un ipo funzionalità neuronale in
questo compito (Siegel et., 1995) - Anomalie nella Sintesi di serotonina (riduzione
della sintesi nella corteccia frontale e nel
talamo ed aumento nel nucleo dentato
controlaterale (Chugani et al., 1997)
23SPECT
- Riduzione del flusso cerebrale nelle aree
latero-temporali e dorso-mediali di pazienti
autistici. - Tale parametro era più elevato nei lobi temporali
e parietali di destra rispetto a quelli di
sinistra. Il contrario si osservava nei lobi
frontali e occipitali. (Hashimoto et al., 2000)
24STUDI BIOCHIMICI
- Serotonina
- Lattività serotoninergica è correlata alla
temperatura corporea, al dolore, alla percezione
sensoriale, al sonno, al comportamento sessuale,
alla funzione motoria, neuroendocrina , memoria,
apprendimento. - Secondo molti studi circa 1/3 dei pazienti ha un
uniperserotoninemia. - Si può ipotizzare 1) aumento delluptake o del
volume piastrinico, 2) aumento della sintesi, 3)
riduzione del catabolismo. - Non rilevato aumentato volume piastrinico
(Geller, 1988), bensì una maggiore densità dei
siti di legame della serotonina (Marazziti et
al., 2000). - Elevata concentrazione plasmatica di serotonina
(Mc Bride et al., 1998), specie in età
prepuberale. - Concentrazione plasmatica di triptofano ridotta
negli autistici prepuberi (Croonenberghs et al.
ecc.) - Non rilevata riduzione del catabolismo.
- In sintesi non è chiaro il significato
delliperserotoninemia
25STUDI BIOCHIMICI
- Dopamina
- Il sistema dopaminergico è correlato alle
funzioni cognitive, al funzionamento motorio, al
comportamento sessuale, al mangiare ed al bere,
alla regolazione neuroendocrina e all attenzione
selettiva - Non differenze nellHVA (metabolita della DA), se
non nei soggetti più gravi sul piano motorio e
delle stereotipie (Narayan et al., 1993) - In sintesi non è stata trovata correlazione tra
concentrazione di HVA e comportamenti autistici
26STUDI BIOCHIMICI
- Oppiodi cerebrali
- Ipotizzata unalterazione delle endorfine sulla
base dellanalogia dei sintomi da oppiacei
nellanimale e le manifestazioni cliniche
dellautismo (Panskepp, 1979) - Rilevato in alcuni studi aumento dell ß-endorfine
plasmatiche negli autistici
27CORRELATI MORFOFUNZIONALI (1)
- Le alterazioni neuropatologiche si verificano
durante lo sviluppo prenatale. Ciò impedirebbe la
connessione funzionale tra le aree coinvolte,
impedendo lacquisizione di abilità cognitive
complesse di tipo neuropsicologico e sociale
dipendenti dallintegrità del sistema frontale e
cerebellare
28CORRELATI MORFOFUNZIONALI (2)
- Lesioni frontali impediscono la flessibilità del
pensiero, lattenzione condivisa, il rapido
spostamento attenzionale, limmaginazione,
lattribuzione di uno stato mentale allaltro,
literatività, ecc. - Lalterato funzionamento del sistema limbico può
giustificare lincapacità di capire ed esprimere
le emozioni, la mancanza di empatia. - Una lesionedell ippocampo può giustificare
limpossibilità di ricordi personali. - Il cervelletto costituisce larmonizzatore delle
funzioni citate, da quella motoria a quella
cognitiva, sociale ed emozionale
29ETA DI ESORDIO DEL DISTURBO AUTISTICO
Età di esordio e caratteristiche precoci dello
sviluppo sono aspetti fondamentali per la
diagnosi differenziale
- nel 50 dei casi i genitori manifestano
preoccupazioni rispetto allo sviluppo già nel
primo anno di vita - nel 90 dei casi i genitori notano i sintomi
entro i due anni di età - i problemi comunemente segnalati includono
ritardo del linguaggio, preoccupazione riguardo
ad eventuale sordità, anomalie dellinterazione
sociale - sono tuttora frequenti le diagnosi tardive
30ETA ALLA DIAGNOSI DI AUTISMO(Schopler et al.,
1988)
31ABILITA SOCIALI SVILUPPO NORMALE
- Fin dai primi mesi di vita evidente
predisposizione alla interazione sociale
- il volto e la voce umani sono gli stimoli più
interessanti dellambiente - compaiono precocemente abilità di attenzione
selettiva, reciprocità di interazione sociale,
comportamenti di attaccamento, abilità
comunicative e sociali
32AUTISMO DISTURBO DELLINTERAZIONE SOCIALE
Rappresenta laspetto distintivo e maggiormente
rilevante rispetto a deficit dovuti alleventuale
Ritardo Mentale
- sono rilevanti i deficit in
- sguardo congiunto
- espressività mimica
- attenzione condivisa e uso dei gesti di
indicazione - interesse per gli altri bambini
- alcune capacità sociali possono svilupparsi nel
tempo ma rimangono evidenti difficoltà ad
approcciare e sostenere linterazione sociale
anche nei soggetti ad alto funzionamento
33AUTISMODISTURBO DELLINTERAZIONE SOCIALE
- 50 dei casi assenza totale del linguaggio
- il linguaggio, se presente, si caratterizza per
ecolalia, inversione pronominale, intonazione
monotona, difficoltà pragmatiche - il tipo di compromissione del linguaggio è
qualitativamente diversa da quella rilevabile in
un disturbo specifico del linguaggio - la presenza di linguaggio comunicativo dalletà
di cinque anni rappresenta un fattore prognostico
favorevole - i deficit di comunicazione NON sono da imputare
esclusivamente alleventuale Ritardo Mentale
associato
34AUTISMO CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
- Risposte atipiche agli stimoli ambientali
(sensibilità particolare ai suoni, interesse per
aspetti non funzionali degli oggetti tipo sapore,
odore) - Necessità di uniformità dellambiente (crisi di
angoscia in risposta a minimi cambiamenti
ambientali) - Movimenti stereotipati, autostimolazione/autolesio
nismo - Interessi ristretti e peculiari
- Assenza o gravi deficit di gioco immaginativo
35DECORSO CLINICO
Età prescolare sindrome classica Età scolare
maggiore responsività sociale
comportamenti di attenzione condivisa abilità
comunicative prevalentemente gestuali
Età adolescenziale gravità del quadro clinico
condizionata dal
grado di Ritardo Mentale associato frequente
sviluppo di epilessia frequente necessità di
supporto continuativo e persistente
36FUNZIONAMENTO COGNITIVO
¾ dei soggetti autistici presentano Ritardo
Mentale
- Funzionamento intellettivo da valutarsi con test
appropriati - Punteggi stabili nel tempo
- Notevole dispersione dei risultati
- Presenza di isole di abilità (savants)
37DISTRIBUZIONE DEL Q.I. IN 203 SOGGETTI
AUTISTICI(Volkman et al., 1988)
38INTERVENTI TERAPEUTICI
- Educativo
- Sviluppo globale, sintomi nucleari dei DGS
- Comportamentale
- Sintomi nucleari dei DGS o obbiettivi specifici
(problemi comportamentali o intervento su abilità
specifiche) - Farmacologico
- Comportamenti - problema
39Target potenziali per intervento farmacologico
- Iperattività, inattenzione
- Comportamenti ripetitivi
- Aggressività, autolesionismo, distruttività
- Compromissione dellinterazione sociale
40Iperattività - Inattenzione
- Psicostimolanti
- Studi iniziali importanti effetti collaterali su
soggetti autistici (destroamfetamina,
levoamfetamina) tics, aggressività - Studi controllati, più recenti, su metilfenidato
(MPH) migliora iperattività e irritabilità in
autismo ad alto funzionamento - Effetti collaterali insonnia, anoressia,
aggressività - RUPP Autism Network Study of MPH
- RUPPResearch Units on Pediatric
Psychopharmacology
41Iperattività Inattenzione Agonisti
Alpha-2-adrenergici
- Clonidina
- Effetti poco significativi
- Alcuni benefici per iperattività, irritabilità,
stereotipie, comportamento oppositivo - Effetti collaterali ipotensione, sedazione,
irritabilità
42Comportamenti ripetitivi
- Inibitori del reuptake serotoninergico
- Clomipramina
- Fluvoxamina
- Fluoxetina
- Sertralina
- Paroxetina
- Citalopram
43ClomipraminaBambini e adolescenti(Gordon CT et
al, Arch Gen Psychiatry, 1993 50441-447)
- 30 soggetti (range di età6-23 anni), DA
- 10 sett., doppio cieco, confronto crociato di
- CMI vs PLA (n12) o CMI vs DMI (n12)
- CMI dose media 4.3 mg/kg/die
- DMI dose media 4.0 mg/kg/die
- CMIgtDMI, PLA core symptoms, rabbia/non
cooperatività, sintomi ossessivo compulsivi
(plt0.05) - CMIDMIgtPLA iperattività
- Effetti collaterali convulsività, tachicardia,
prolungamento QT
44Fluvoxamina bambini e adolescentiMcDougle CJ et
al, unpublished data
- 34 soggetti (range di età5-18 anni), DA (12), AS
(8), DGS-NAS (14) - 12 sett., doppio cieco, Fluvox vs PLA
- Dose media115.6 mg/die
- Responders 1/18 Fluvox 0/16 PLA
- Effeti collaterali aggressività, agitazione,
ansietà, anoressia, insonnia, iperattività
45Aggressività, autolesionismo, distruttività
- Antipsicotici tipici
- Aloperidolo farmaco meglio studiato per autismo
- Migliora ritiro, stereotipie, iperattività,
labilità affettiva, negativismo, rabbia - Problema discinesie acute e croniche
- (Campbell M et al, J Am Acad Child Adoles
Psychiatry, 1997 36 835-843)
46Antipsicotici atipici
- Clozapina
- Risperidone
- Olanzapina
- Quetiapina
47Clozapina
- Solo case reports
- Abbassa la soglia convulsiva
- Agranulocitosi prelievi ematici frequenti
48RUPP Autism Networkacute risperidone
trialbambini e adolescenti
- 101 soggetti (82 m, 19 f), DA
- Età media 8.8-2.7 anni range5-17 anni
- 8 sett, doppio cieco, randomizzato, Risp vs PLA
- Dose media 1.8 mg/die, range0.5-3.5 mg/die
- (RUPP Autism Network. N Engl J Med 2002, 347
314-321)
49RUPP AUTISM NETWORKRISPERIDONE NEL DISTURBO
AUTISTICO
Risperidone 8 settimane sospensione
Risperidone 16 settimane Estensione open-label
RESPONSIVO
Risperidone 8 settimane doppio cieco
Placebo
NON RESPONSIVO
EXIT
101 soggetti
RESPONSIVO
Risperidone 8 settimane sospensione
EXIT
Placebo 8 settimane doppio cieco
Risperidone 16 settimane Estensione open-label
RESPONSIVO
Risperidone 16 settimane Estensione open-label
NON RESPONSIVO
Placebo
NON RESPONSIVO
EXIT
50Risposta in acute-trial(RUPP)
- 34/49 responders (69) a Risp
- 6/52 responders (12) a PLA
- Plt0.001
- Responders gt 25 miglioramento in ABC
Irritability Score e rating di miglioramento o
netto miglioramento in CGI-I
51RUPP Autism Network TrialRisperidone vs Placebo
RUPP Autism network. N Engl J Med. 2002
347314-321.
52Effetti collaterali
- Aumento di peso
- - Risp 2.7 -2.9 kg
- - PLA 0.8 -2.2 kg, p 0.001
- Aumento appetito, faticabilità, sonnolenza,
stordimento, scialorrea (plt0.05) - No EPS (AIMS)
53Long-term risperidoneTrial (RUPP)
- 63 soggetti (49m, 14 f)
- 16 sett, open-label extension
- Dose media aumenta da 1.96mg/die a 2.08 mg/die
(6) - 51 sogg. (81) completano il trial
- 12 abbandonano (perdita di efficacia 5)
54Risultati
- 82.6 mantiene lo stato di responder
- Effetti collaterali più frequenti congestione
nasale, aumento appetito, tosse - Nessuna discinesia
- Aumento di peso dopo sei mesi 5.1-3.6 kg
- RUPP Autism Network Am J Psichiatry in press
55Discontinuation risperidone trial
- 36 sogg
- Durata di 8 sett
- Sogg randomizzati verso prosecuzione di Risp o
graduale sostituzione con PLA (riduzione dose del
25 per sett.) - 62.5 PLA vs 12.5 Risp relapsed (p0.01)
- RUPP Autism Network Am J Psychiatry, in press
56Olanzapina
- Solo studi in aperto, pochi sogg.
- Più efficace di aloperidolo
- EPS limitata
- Aumento significativo di peso
- Necessità di studi controllati
57Quetiapina
- Solo case report o studi in aperto di piccole
dimensioni - Necessità di studi controllati
58Update su altre sostanze
- Acido valproico
- Vancomicina
- Atomoxetina
- Agenti glutaminergici (lamotrigina, amantadina,
efficaci per sintomi negativi)
59Dagli anni 70 ad oggiAutismo come disturbo
dello sviluppo
- Intervento di tipo educativo oltre che
comportamentale - Si sono introdotti
- Trattamenti individualizzati
- Approccio strutturato dellinsegnamento
- Coinvolgimento dei genitori nel trattamento
- Importanza degli interventi naturalistici
(Ecological Approach)
60Negli ultimi 20 anni
- Particolare importanza allutilizzo di programmi
di intervento a scuola e a casa - Forte opposizione alluso di tecniche avversive
- Riconoscimento dellimpatto che il deficit
comunicativo ha sul funzionamento del bambino e
sullo sviluppo di comportamenti problematici
(challenging behaviors) importanza dellanalisi
funzionale del comportamento per comprenderne il
significato
61Nel contempo Proliferazione di molti altri
specifici approcci di trattamento
- Holding therapy
- Scotopic sensitivity training
- Comunicazione facilitata
- Sensory integration
- Auditory integration treatment
- Interventi dietetici di vario genere tra cui
- - riduzione dei livelli di mercurio attraverso
supplementi vitaminici minerali e antiossidanti
(Rimland, 2001) - - infusione di secretina (Horvath,1998)
62Tra questi
- Pochi sono stati oggetto di studi sperimentali,
- Se non in particolare
- CF, che è attualmente ampiamente riconosciuta
come trattamento inefficace (Mostert, 2001) - Auditory integration therapy (Mudford, 2000,
Dawson, 2000) che non ha mostrato effetti
significativi
63Modalità di intervento oggetto di studi
sperimentali
- Interventi Educativi e comportamentali
- sviluppo complessivo, acquisizione di abilità,
disturbi del comportamento - Terapie farmacologiche
- disturbi del comportamento
64I diversi programmi di intervento educativo
comportamentale condividono i seguenti aspetti
- Organizzazione dellintervento secondo un
Curriculum - Ambiente educativo altamente strutturato
- Prevedibilità delle attività (routine)
- Approccio di analisi funzionale del comportamento
- Pianificazione delle transizioni
- Coinvolgimento della famiglia
65Studi di follow-up dei trattamenti
educativo-comportamentali indicano che
- Il livello di funzionamento adattivo migliora
significativamente - Non differenze significative rispetto a
sintomatologia autistica - La prognosi della maggioranza dei soggetti
autistici rimane povera, pur allinterno di un
ampia variabilità (Howlin,1998 2003)
66La sfida attuale è comprendere la natura della
variabilità di risposta
- Possibili fattori predittivi sono
- QI
- disturbo comportamentale che implica la gravità
della compromissione comunicativa - Diagnosi di DGS NAS vs Autismo
- Presenza di abilità di attenzione condivisa e
protocomunicative
67USA - NATIONAL ACADEMY of SCIENCE (2001)
- Nessun approccio educativo-comportamentale si è
dimostrato essere la migliore opzione per gli
individui con DGS - Nessun approccio può essere sempre adeguato per
il singolo individuo nel corso del tempo - Vi è sempre più la necessità di riconoscere
linterrelazione potenziale ed esistente tra le
diverse forme di trattamento