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Diapositiva 1

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Title: Diapositiva 1


1
COME REDIGERE UN PIANO ECONOMICO FINANZIARIO A
SUPPORTO DI UNA RICHIESTA DI FINANZIAMENTO
Trieste, 14 gennaio 2011
maurizio.belli m.belli_at_fin-innovations.com
2
Indice
  • La definizione del Piano industriale
  • Lelaborazione del Piano Pluriennale
  • il Conto Economico pluriennale
  • Lo Stato Patrimoniale pluriennale
  • Il Rendiconto Finanziario pluriennale
  • Le verifiche di sostenibilità finanziaria
  • Esercitazione la realizzazione di un Piano
    Pluriennale

3
I contenuti base di un Piano Industriale per
la ricerca di fonti finanziarie
  1. Executive Summary
  2. La società
  3. Lanalisi strategica (mercato)
  4. Lanalisi strategica (settore)
  • La strategia di marketing
  • Il piano di realizzazione
  • Il Fabbisogno Finanziario
  • Il Piano ec.- finanziario

4
I contenuti base di un Piano Industriale
dettagli
  • 1. Executive Summary
  • La società
  • Il management
  • Il prodotto
  • Il mercato
  • Il progetto dinvestimento
  • I Risultati attesi
  • Le risorse finanziarie necessarie
  • 2. La società
  • Storia
  • Obiettivi
  • Prodotti
  • Mercati
  • Canali
  • Management
  • SWOT Analysis
  • 3. Lanalisi di mercato
  • Mercato target
  • Segmentazione del mercato
  • Mercato potenziale
  • Trend del mercato target
  • Quota di mercato attuale e prevista

5
I contenuti base di un Piano Industriale
dettagli
  • 5. Strategia di marketing
  • Segmenti target
  • Prodotto/servizio
  • Strategia dei prezzi e dilazioni
  • Canali distributivi
  • Strategia di comunicazione
  • 4. Lanalisi del settore
  • Barriere allentrata
  • Concorrenti (dimensione, quota di mercato, punti
    di forza/debolezza, ecc.)
  • Struttura
  • Clienti /Fornitori/Distributori
  • Profittabilità del settore
  • Ruolo dellinnovazione
  • Prodotti sostitutivi
  • Rapporti di filiera
  • Portfolio Analysis
  • 6. Piani di dettaglio
  • RS
  • Marketing
  • Operations
  • HR
  • Comunicazione

6
I contenuti base di un Piano Industriale
dettagli
  • 7. Fabbisogno finanziario
  • Fondi necessari e timing di utilizzo
  • Finanziamenti iniziali richiesti
  • Percentuale della società disponibile per gli
    investitori
  • Forme tecniche del debito, condizioni e durata
  • Fidi a BT necessari
  • 8. Piano Ec-Finanziario
  • C.E. Pluriannale
  • S.P. Pluriennale
  • Rendiconto Fin Pluriennale
  • Free Cash Flow e Investimenti
  • WACC
  • Enterprise Value

7
Indice
  • La definizione del Piano industriale
  • Lelaborazione del Piano Pluriennale
  • il Conto Economico pluriennale
  • Lo Stato Patrimoniale pluriennale
  • Il Rendiconto Finanziario pluriennale
  • Le verifiche di sostenibilità finanziaria
  • Case Study la realizzazione di un Piano
    Pluriennale

8
Il Piano economico-patrimoniale
Valutazione di coerenza
INPUT Obiettivi strategici e Piani di
Dettaglio
Conto Economico Prospettico
Stato Patrimoniale Prospettico
Cash Flow Prospettico
Modello dei Ricavi e Costi
  • Lelaborazione del Piano Economico Finanziario
    parte dagli obiettivi definiti nel Piano
    Industriale
  • Ipotesi di base
  • Domanda potenziale e tasso crescita del mercato
  • Proiezione Ricavi (Top Down, Bottom Up)
  • Trend prezzi
  • Ipotesi macroeconomiche
  • tasso di inflazione
  • tassi di interesse
  • Aliquote fiscali e previdenziali
  • Ipotesi Gestionali
  • Piano degli investimenti
  • Struttura Costi (Industriali/MS/Generali)
  • Struttura finanziaria
  • Piano del personale e ipotesi turnover
  • Condizioni di incasso clienti
  • Condizioni di pagamento fornitori
  • Rotazione del magazzino
  • Aliquote di ammortamento
  • Destinazione utile di esercizio

9
Il Piano economico-patrimoniale Valutazioni di
coerenza
  • Prima di sottoporre il Piano allanalisi di
    potenziali investitori/Finanziatori è importante
    effettuare alcune valutazioni di coerenza.
  • Tali valutazioni possono essere effettuate
  • Verso parametri esterni
  • Tasso crescita di mercato (es. IDC, CSIL, Gatner
    Group,)
  • Confronto con aziende simili su
  • EBITDA
  • Struttura Costi (Fissi vs. variabili,Operativi,MS
    ,GA)
  • Capacità produttiva e grado di utilizzo (es. Load
    Factor per settore trasporti)
  • Investimenti in valore assoluto e per addetto
  • Ricavi per addetto
  • Verso parametri interni
  • Coerenza con dati storici economici (Tasso
    crescita ricavi, Struttura costi..)
  • Coerenza con dati storici patrimoniali (Rotazione
    Magazzino,gg.Clienti, gg.Fornitori, Amm.Vs
    Investimenti)
  • Tasso crescita ricavi vs. Investimenti e
    personale commerciale

10
Il Piano economico-patrimoniale struttura dei
prospetti
Piano
IPOTESI
DETTAGLI
Ammortamenti
FinanziamentiM-L Termine
Investimenti
Personale
Ipotesi Ricavi e Costi
11
Il Piano Patrimoniale - La determinazione del
capitale circolante
CONTO ECONOMICO
STATO PATRIMONIALE
RICAVI
FORNITORI
CREDITI
COSTI
TEMPO MEDIO DINCASSO
SCORTE
Passivo a M/L
EBITDA
Ammortamenti
TEMPO MEDIO PAGAMENTO
Immobilizz
Patrimonio Netto
EBIT
OF eTASSE
DURATA SCORTE
UTILE NETTO
12
Il Piano Patrimoniale - La determinazione del
capitale circolante
13
Il Piano Patrimoniale - La determinazione del
capitale circolante
14
Il Piano Patrimoniale - La determinazione del
capitale circolante
15
Il Piano Patrimoniale investimenti ammortamenti
e finanziamenti
16
Il Piano Patrimoniale - Investimenti e
ammortamenti
  • Per calcolare correttamente gli ammortamenti è
    necessario distinguere due tipi di
    immobilizzazioni
  • Le immobilizzazioni materiali ed immateriali già
    presenti in Bilancio
  • Gli investimenti futuri
  • Le quote di ammortamento future delle
    immobilizzazioni esistenti possono essere
  • stimate forfetariamente (es. in linea con gli
    anni precedenti)
  • determinate sulla base del piano ammortamenti
    effettivo del libro cespiti
  • Gli ammortamenti sono calcolati su un piano amm.
    Nuovi investimenti sulla base di
  • Laliquote specifiche
  • Momento dell effettiva di entrata in funzione

17
Il Piano Patrimoniale - Piano ammortamento nuovi
investimenti
18
Il Piano Patrimoniale - Finanziamenti a
medio-lungo termine
  • BISOGNA DISTINGUERE TRA
  • FINANZIAMENTI IN ESSERE E NUOVE ACCENSIONI
  • QUOTE CAPITALI E QUOTE INTERESSI

FINANZIAMENTI
2007
2008
2009
Mutuo OLD
Finanziamento già in essere
Mutuo 1/1
699


524


350


Interessi passivi
25

20


12


Rimborso di capitale
175


175


175


Debito residuo
524


349


174


Mutuo NEW
Finanziamento da erogare
Mutuo 1/1
510


310


Interessi passivi
12


8


Rimborso di capitale
200


150


Debito residuo
310


160


19
Il Piano Patrimoniale - Passivo a m/l e oneri
finanziari
20
Il Piano Patrimoniale - Passivo a medio-lungo
termine non finanziario
  • FONDO TFR
  • ACCANTONAMENTI
  • Calcolo specifico dal Budget del personale
  • OPPURE Calcolo forfetario applicando un coeff.
    storico al costo del personale (es. 5 e il 6)
  • OPPURE Calcolo forfetario (costo
    personale/mensilità di retribuzione 1) (es.
    costo personale/14)
  • UTILIZZI
  • IPOTESI DI TURNOVER DEL PERSONALE
  • PIANI DI RIDUZIONE DELLORGANICO
  • FONDI RISCHI
  • ACCANTONAMENTI
  • IPOTESI SPECIFICHE
  • UTILIZZI
  • IPOTESI SPECIFICHE

21
Il Piano Patrimoniale - Utile netto provvisorio
CONTO ECONOMICO
STATO PATRIMONIALE
RICAVI
FORNITORI
CREDITI
COSTI
Passivo a M/L
SCORTE
EBITDA
Ammortamenti
Immobilizz
Patrimonio Netto
EBIT
CALCOLO IMPOSTE
Oneri Finanz
Imposte
UTILE NETTO
22
Il Piano Patrimoniale - Bilanciamento attivo vs.
Passivo
  • Completate le elaborazioni delle poste
    Patrimoniali relative a CIRCOLANTE, INVESTIMENTI
    e FINANZIAMENTI A M-LUNGO ci si troverà in una
    delle seguenti situazioni
  • Per Ribilanciare la situazione patrimoniale si
    dovrà inserire a tappo una posta di credito o
    debito relativa alle Banche a Breve (Attive o
    Passive)

PASSIVO
ATTIVO
ATTIVO
PASSIVO
NETTO
NETTO
ECCESSO DI LIQUIDITÀ
FABBISOGNO DI LIQUIDITÀ
23
Il Piano Patrimoniale - Calcolo oneri finanziari
a breve termine
  • Dopo aver determinato lammontare delle Banche
    attive o Passive a Breve, lultimo passo è il
    calcolo degli Oneri/Proventi finanziari a Breve e
    quindi la rettifica di Imposte, Utile Netto e
    Patrimonio Netto

24
Il Piano Patrimoniale Calcolo oneri finanziari
a Breve termine
25
Il Piano Patrimoniale - Riepilogo sequenza delle
elaborazioni
  1. Costruzione del capitale circolante (Clienti,
    Fornitori, Magazzino)
  2. Input Piano ammortamenti su immobilizzazioni in
    essere
  3. Input Piano Immobilizzazioni nette in essere
  4. Definizione Budget Nuovi Investimenti
  5. Calcolo degli ammortamenti su nuovi investimenti
  6. Input Piano Finanziamenti a M-L Termine esistenti
    e/o Nuovi Finanziamenti previsti
  7. Calcolo degli oneri finanziari e del debito
    residuo per i finanziamenti a M/L
  8. Determinazione del fondo TFR e di altri Fondi
    rischi
  9. Calcolo delle Imposte Dirette (provvisorie)
  10. Calcolo Utile Netto (provvisorio)
  11. Integrazione Patrimonio Netto in essere con Utile
    Netto Provvisorio
  12. Determinazione dello SBILANCIO PATRIMONIALE
  13. Inserimento Banche Attive o Passive a rettifica
    dello sbilancio patrimoniale
  14. Ricalcolo degli oneri (proventi) finanziari a
    breve sul fabbisogno finanziario (eccedenza di
    liquidità)
  15. Calcolo circolare per definizione Banche a breve,
    Oneri Finanziari e Imposte, Utile netto
    definitivo

26
Il sistema dei flussi finanziari nellimpresa
27
Il Rendiconto Finanziario
  • Il Rendiconto Finanziario (Cash Flow Statement)
    riassume le determinanti dei flussi finanziari
    generati e assorbiti dallazienda in un
    determinato intervallo temporale (passato o
    futuro)
  • E ricavato dai dati di Conto Economico e dalle
    variazioni intercorse fra i saldi di due Stati
    Patrimoniali successivi
  • La costruzione del Rendiconto Finanziario segue
    il seguente processo
  • Ripresa dal Conto Economico di Utile Operativo
    Ammortamenti e Accantonamenti per la
    determinazione dell Autofinanziamento
  • Calcolo delle Variazioni del Capitale Circolante
    (Crediti-Debiti a Breve e Magazzino) fra due
    Stati Patrimoniali successivi per determinare
    assorbimenti/apporti di cassa delle gestione
    operativa
  • Determinazione del Flusso di Cassa della Gestione
    Reddituale (12)
  • Calcolo assorbimento di cassa da Investimenti
    (Variazioni delle Immobilizzazioni fra due Stati
    Patrimoniali successivi al Lordo degli
    Ammortamenti Var. Immobilizzazioni Nette
    Ammortamenti)
  • Determinazione del Flusso di Cassa della Gestione
    Operativa (34)
  • Apporti di cassa da Nuovi finanziamenti e/o
    Aumenti di capitale come risulta da Variazioni di
    SP
  • Ripresa Oneri /Proventi Finanziari
  • Determinazione del Flusso di cassa della gestione
    Finanziaria (67)
  • Calcolo del Flusso di Cassa Totale
    generato/assorbito (58)
  • Verifica quadratura Rendiconto finanziario
  • (Saldo banche iniziale Saldo banche finale)
    Flusso di Cassa Totale generato/assorbito

28
Il Rendiconto Finanziario Pluriennale
29
Pianificare i fabbisogni a medio lungo termine
il peak funding (1/3)
  • La pianificazione dei fabbisogni è influenzata
    dalla manifestazione temporale delle dinamiche
    economiche e dal timing degli investimenti. In
    particolare
  • Stagionalità del business
  • Concentrazione degli acquisti
  • Ciclo Monetario più o meno breve in caso di
    crescita / decrescita
  • Start up di nuove linee/business
  • ESEMPIO azienda nel settore della distribuzione
    di dolciumi realizza la maggior parte del
    fatturato nel I e nel IV Trimestre

30
Pianificare i fabbisogni a medio lungo termine
il peak funding (2/3)
TOTALE ANNO
s
LEBITDA è identico Considerati i bassi
livelli dei tassi di interesse gli ONERI
FINANZIARI differiscono di poco
TRIMESTRALE
31
Pianificare i fabbisogni a medio lungo termine
il peak funding (3/3)
Lindebitamento a totale anno è pressoché
identico Il fabbisogno tuttavia si concentra in
determinati periodi dellanno. Lentità del
fabbisogno e le caratteristiche della dinamica
finanziaria condizionano le scelte di struttura
finanziaria in termini di - Quantum - Forme
tecniche (M/L Breve) - Timing
TOTALE ANNO
s
TRIMESTRALE
32
Indice
  • La definizione del Piano industriale
  • Lelaborazione del Piano Pluriennale
  • il Conto Economico pluriennale
  • Lo Stato Patrimoniale pluriennale
  • Il Rendiconto Finanziario pluriennale
  • Le verifiche della sostenibilità finanziaria
  • Esercitazione la realizzazione di un Piano
    Pluriennale

33
La sostenibilità finanziaria (1/2)
  • Le scelte di funding si basano su una serie di
    indici che esprimono la capacità dellazienda di
    far fronte al debito, ad esempio
  • Debito/PN ? 1 (? 0,75 Leva sotto-utilizzata, gt
    1,5 Utilizzo spinto, gt2,5 Rischio)
  • Debito/MOL ? 3 (Max 4 Ottimale ? 2)
  • MOL/Oneri Fin 5 (Minimo 2 Ottimale gt5)
  • Nelle valutazioni più sofisticate, tali valori
    possono essere rettificati sulla base di
    indici di settore .
  • Tuttavia, sono indici che consentono di
    identificare solo il livello di debito massimo
    sostenibile non il livello dindebitamento
    ottimale.

34
La sostenibilità finanziaria (2/2)
  • I modelli di rating, in quanto strumenti dedicati
    alla misurazione del rischio di credito,
    forniscono una soluzione pratica per
    identificare tale livello ottimale.
  • La struttura finanziaria ottimale può essere
    definita come.
  • il livello e la struttura del debito (BT-MT)
    che consentono di mantenere il rating
    dellazienda al di sopra del livello soglia c.d.
    Investment Grade.
  • Questo è un aspetto importante perché, sulla base
    di tale soglia, le Banche definiscono le
    autonomie deliberative delle proprie filiali e/o
    gestori imprese.
  • Appartenere alla macro-categoria più rischiosa
    allunga il percorso decisionale della Banca e
    peggiora laccesso al credito.

35
La scelta tra capitale proprio e debito
Quali alternative?
Capitale di Rischio
Capitale di Debito
Finanziamenti bancari
Finanziamento soci
Aumento di capitale dei soci
Finanziamenti Strutturati Finanziamenti
Mezzanini
Investitori istituzionali (Private Equity)
Mercato dei capitali (Equity Capital Market)
Mercato dei capitali (Debt Capital Market )
36
La scelta della scadenza ottimale del debito a
medio lungo - termine
  • Nel definire le esigenze di funding aziendale in
    termini di capitale di debito si può identificare
    la quota di fonti a medio lungo-termine facendo
    ricorso ad alcuni indici di struttura
    patrimoniale
  • Il passo successivo è quindi identificare la
    scadenza del debito a medio termine che consente
    di mantenere lazienda in equilibrio
    finanziario ottimale.
  • Un impresa è in equilibrio finanziario ottimale
    quando, a regime
  • lautofinanziamento eventuali aumenti di
    capitale sociale sono in grado di coprire il
    fabbisogno per investimenti e la differenza (se
    negativa) fra erogazioni e rimborsi dei
    finanziamenti a medio lungo termine, e nel
    contempo,
  • le forme tecniche di finanziamento a breve
    termine coprono eventuali impieghi finanziari
    dovuti allaumento del capitale circolante netto.

37
La scelta della scadenza ottimale del debito a
medio lungo termine esempio
  • Al fine di illustrare il metodo di selezione
    della scadenza ricorriamo al caso dellazienda
    Gamma
  • Da una prima elaborazione del Piano Triennale
    emerge che Gamma è in una situazione di
    squilibrio finanziario , in particolare nel 2011
  • forte utilizzo della leva finanziaria (Posizione
    finanziaria netta/Patrimonio netto) paria a 3
  • Quick Test Ratio (Indice di liquidità primaria
    liquidità crediti/passivo a breve) pari al
    67,20
  • Current Test Ratio (Indice di liquidità
    secondaria disponibilità/passivo a breve) pari
    a 110,85
  • Sulla base di quando detto, la struttura
    patrimoniale di Gamma può essere riequilibrata
    con lintroduzione di un finanziamento a medio
    lungo termine di 500.000 Euro.
  • Dopo questa operazione gli indici ritornano in
    linea Current test gt 125 e Quick test gt 70
  • Per definire la scadenza ottimale del
    finanziamento di 500.000 euro è necessario
    effettuare alcune simulazioni su diverse
    scadenze ed analizzare i rendiconti finanziari
    prospettici.
  • La scadenza ideale è quella che rispetta i
    seguenti requisiti
  • Autofinanziamento Aumenti di capitale
    Investimenti Erogazioni Rimborsi di
    finanziamenti
  • Variazione Finanziamenti a Breve termine
    Variazione Capitale Circolante

38
Esempio Gamma Conto Economico totale debito
finanziario a breve termine
39
Esempio Gamma Stato Patrimoniale totale
debito finanziario a breve termine
40
Esempio Gamma Stato Patrimoniale totale
debito finanziario a breve termine
41
Esempio Gamma indici di bilancio totale
debito finanziario a breve termine
Quick Test Ratio (x) x0,70 0,50ltxlt0,70 x lt 0,33
Current Test Ratio (y) y1,60 1,25ltylt1,60 ylt1
PFN/PN (z) z 1 z gt 1,5 z gt2,5
42
Esempio Gamma Rend. finanziario totale debito
finanziario a breve termine
43
Esempio gamma indici di bilancio con un mutuo di
500 k euro a 3 anni
Quick Test Ratio (x) x0,70 0,50ltxlt0,70 x lt 0,33
Current Test Ratio (y) y1,60 1,25ltylt1,60 ylt1
PFN/PN (z) z 1 z gt 1,5 z gt2,5
44
Esempio gamma Rendiconto Finanziario con mutuo
di 500 k euro a 3 anni
Nella scelta della scadenza del debito devono
essere rispettate le seguenti condizioni 1)
Autofinanziamento Aumenti Cap sociale
?investimenti Flussi Finanziari 2) ?Circolante
?banche a breve termine, condizione
complementare, che indica che il debito banche a
breve deve essere usato per coprire le variazioni
di circolante
Autofinanziamento Immobilizzazione flussi finanziari SI NO
Variazione netta del circolante Variazione saldo banche a breve SI NO
45
Esempio gamma indici di bilancio con un mutuo di
500 k euro a 5 anni
Quick Test Ratio (x) xgt0,70 0,50ltxlt0,70 x lt 0,33
Current Test Ratio (y) y1,60 1,25ltylt1,60 ylt1
PFN/PN (z) z 1 z gt 1,5 z gt2,5
46
Esempio gamma Rendiconto Finanziario con mutuo
di 500 k euro a 5 anni
Autofinanziamento Immobilizzazione flussi finanziari SI NO
Variazione netta del circolante Variazione saldo banche a breve SI NO
47
Esempio gamma indici di bilancio con un mutuo di
500 k euro a 7 anni
Quick Test Ratio (x) x0,70 0,50ltxlt0,70 x lt 0,33
Current Test Ratio (y) y1,60 1,25ltylt1,60 ylt1
PFN/PN (z) z 1 z gt 1,5 z gt2,5
48
Esempio gamma Rendiconto Finanziario con mutuo
di 500 k euro a 7 anni
Autofinanziamento Immobilizzazione flussi finanziari SI NO
Variazione netta del circolante Variazione saldo banche a breve SI NO
49
Esempio gamma indici di bilancio con un mutuo di
500 k euro a 10 anni
Quick Test Ratio (x) x0,70 0,50ltxlt0,70 x lt 0,33
Current Test Ratio (y) y1,60 1,25ltylt1,60 ylt1
PFN/PN (z) z 1 z gt 1,5 z gt2,5
50
Esempio gamma Rendiconto Finanziario con mutuo
di 500 k euro a 10 anni
Autofinanziamento Immobilizzazione flussi finanziari SI NO
Variazione netta del circolante Variazione saldo banche a breve SI NO
51
Indice
  • La definizione del Piano industriale
  • Lelaborazione del Piano Pluriennale
  • il Conto Economico pluriennale
  • Lo Stato Patrimoniale pluriennale
  • Il Rendiconto Finanziario pluriennale
  • Le verifiche della sostenibilità finanziaria
  • Esercitazione la realizzazione di un Piano
    Pluriennale
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