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1BASI ELETTROCORTICALI DEI MECCANISMI DI
ATTENZIONE VISIVANELLA SELEZIONE
DELLORIENTAMENTO
2OBIETTIVO
Studiare i meccanismi dellattenzione selettiva
coinvolti nellelaborazione dellorientamento di
stimoli visivi e specificatamente indagare le
eventuali differenze di processamento nella
selezione attentiva dellorientamento verticale
rispetto a quello obliquo.
3SOGGETTI
- otto soggetti volontari (quattro femmine e
quattro maschi) - età compresa tra i 20 e i 28 anni
- visione buona o corretta da occhiali
- destrimani e con dominanza oculare destra
- non facevano uso di droghe, non erano
sottoposti a particolare trattamento medicinale e
non avevano subito traumi cerebrali
4 presentati in posizione foveale, in ordine
randomizzato allinterno di ogni sequenza
costituita da 20 stimoli target e 80 non-target
STIMOLI
reticoli isoluminanti bianchi e neri di forma
circolare di pari luminanza (33 cd/m2), frequenza
spaziale (3 cpd), dimensione (8 cm di diametro)
ma di diverso orientamento (50, 70, 90, 110 e
130)
la loro durata di presentazione era di 80 msec
mentre lintervallo interstimolo (ISI) variava
casualmente tra 850-1000 msec
5COMPITO
- prestare selettivamente attenzione ai reticoli
di un particolare orientamento, progressivamente
indicato dallo sperimentatore allinizio di ogni
sequenza, e ignorare i reticoli diversamente
orientati - dovevano inoltre rispondere il più rapidamente e
accuratamente possibile al target premendo un
tasto con il dito indice. In metà delle prove
usavano la mano destra e nellaltra metà la mano
sinistra
6REGISTRAZIONE DEI DATI
- venivano registrati i tempi di reazione, le
risposte corrette e gli eventuali falsi allarmi e
omissioni - veniva eseguita la registrazione dellEEG,
mediante lausilio di una cuffia elastica munita
di 28 elettrodi, e la registrazione dellEOG che
permetteva di controllare gli eventuali artefatti
oculari (ammiccamenti), successivamente scartati
automaticamente
7ANALISI DEI DATI
- sia i dati comportamentali che quelli
elettrofisiologici sono stati sottoposti ad
analisi multiple della varianza a misure ripetute
e ai confronti post-hoc delle medie
8RISULTATI
91
è emerso leffetto obliquo, in base al quale
lorientamento verticale sarebbe percepito e
discriminato meglio, più rapidamente e più
facilmente rispetto allorientamento obliquo
10Tempi di reazione
11.
Falsi allarmi
12.
Risposte corrette
13RAPIDITA (1/TR(sec))
ACCURATEZZA (d)
14(No Transcript)
15d
162
è stata trovata una modulazione attentiva
dellattività bioelettrica cerebrale già ad uno
stadio precoce di elaborazione dellinformazione.
Sia per lorientamento verticale che per quello
obliquo è stato individuato un effetto attentivo
della componente P1
173
è stata riscontrata una modulazione attentiva
della componente N2 (selection negativity)
solamente in funzione dellorientamento verticale.
184
è stata notata una minore ampiezza e una maggiore
latenza della P3 elicitata da stimoli
obliquamente orientati rispetto a quella
elicitata da quelli verticali.
195
stimoli verticali inattesi elicitano una P3 più
ampia degli stimoli obliqui attesi.
207.4
7.1
(mV)
AMPIEZZA
6.8
6.5
OBLIQUI
VERTICALI
ATTESI
INATTESI
216
è emersa una chiara asimmetria emisferica
nellampiezza di alcune delle componenti modulate
dallattenzione, come la P1 e la P3 sia per
lorientamento verticale che per quello obliquo e
la N1 solamente per gli stimoli verticali
2210
9.5
9
8.5
8
7.5
ATTESO
7
INATTESO
AMPIEZZA (mV)
6.5
6
5.5
5
4.5
4
LH
RH
239
8.5
8
7.5
7
ATTESO
6.5
INATTESO
AMPIEZZA (mV)
6
5.5
5
4.5
4
LH
RH
24CONCLUSIONI
251
I dati comportamentali hanno confermato leffetto
obliquo, ben noto solamente nella letteratura
psicofisica, in base al quale lorientamento
verticale sarebbe percepito e discriminato
meglio, più rapidamente e più facilmente rispetto
allorientamento obliquo. Lo stesso effetto è
emerso anche dai dati elettrofisiologici che
forniscono ulteriori informazioni circa i
substrati neurali di tale effetto
262
E stata riscontrata una chiara differenza nel
processamento dellorientamento verticale e di
quello obliquo. Lelaborazione dellorientamento
verticale sembrerebbe essere più automatica
mentre quella dellorientamento obliquo
sembrerebbe richiedere lutilizzo di un
meccanismo attentivo più controllato, per cui un
maggior sforzo e un maggiore tempo di
elaborazione.
273
E emersa unevidente asimmetria emisferica, che
evidenzierebbe il ruolo dominante dellemisfero
sinistro nella selezione attentiva
dellorientamento dello stimolo visivo,
confermando i risultati di altri studi
elettrofisiologici che hanno riscontrato un
maggiore coinvolgimento di tale emisfero nella
selezione attentiva di caratteristiche non
spaziali dello stimolo visivo.
28FINE