Title: Elisabetta Mugnaini
1Elisabetta Mugnaini
2I giovani oggi dovranno imparare a muoversi
tra le organizzazioni come i loro antenati
impararono a coltivare ed allevare bestiame.
Peter Drucker(1909-2005)
3Sociologia dellorganizzazione
- Sociologia
- Lo studio che pretende di essere scientifico
della realtà sociale in quanto tale, sia a
livello elementare delle relazioni interpersonali
che a quello macroscopico dei vasti sistemi,
classi, nazioni, civiltà
Sociologia Organizzazione Lo studio di qualsiasi
fenomeno organizzativo sia a livello microsociale
(interazioni e rapporti in piccoli gruppi) sia a
livello macrosociale (grandi istituzioni
nazionali e internazionali)
Definizione
4Di che cosa si occupa?
- La sociologia dellorganizzazione
- studia
- la società dentro le organizzazioni
- le organizzazioni entro la società
5Sociologia
Sociologiaorganizzazione
Struttura (olismo)
Primato società
Strutture organizzative
Comportamento si spiegano a partire dalla società
Paradigma
Primato individuo
Processi organizzativi
Azione (individualismo)
Strutture sociali risultato di processi connessi
allagire
Definizione
6Realtà data, persistente e preesistente ufficio
con gerarchia, procedure, rituali, sistemi di
comunicazione
Strutture organizzative
Aspetto statico
Organizzazione
Aspetto dinamico
Processi organizzativi
- Realtà in corso cangianti, soggetti a modifica
attraverso interazione
Organizzare
7- 1. Organizzare (organizing)
- Il fare organizzazione, un processo sociale
(non amministrativo o burocratico) - fatto di pratiche situate, basate su culture
- organizzative, la creazione e il
- mantenimento di senso, la comunicazione,
- l'estetica, le emozioni, pathos, lethos, ecc.
8- 2. Organizzazione (organizations)
- Il paradigma della struttura considera le
organizzazioni come oggetti empirici,
confrontabili tra loro sulla base della ricerca
sul campo fondata sulla misurazione delle
relazioni tra variabili (es. dimensioni
dell'impresa, tecnologia, ambiente)
9Organizzazione come struttura
Vincoli Risorse
nella struttura ci sono persone
strutturazione
Le persone interpretano ruoli che contribuiscono
a modificare
10Organizzazione un gruppo di persone che
cooperano in vista di fini.
- Organizzazione snodo fra società e individuo.
11- Lo studio della società deve configurarsi come
una ricerca che ha nel dubbio il punto di
partenza. - In questo senso la sociologia e la società sono
PROBLEMATICHE. - occorre dubitare, non dare per scontato nulla,
non affidarsi al senso comune e ai pregiudizi. - Socrate ( Allora capii, dice Socrate, che
veramente io ero il più sapiente perché ero
l'unico a sapere di non sapere, a sapere di
essere ignorante Apologia di Socrate, Platone ) - Cartesio (genio maligno che mi fa dubitare, Il
dubbio è l'origine della sapienza). - Epoché (una sospensione del giudizio affinché i
fenomi vengano a noi)
Il problema della società
12?
Che cosè unorganizzazione?
13- Di solito quando pensiamo alle organizzazioni ci
riferiamo ad un fenomeno burocratico gerarchico
Ma è esaustiva?
14Per studiare organizzazione fenomenologia di una
nostra giornata quotidiana
organizzazioni
Ruoli
mercato
Azienda Usl
utente
Cliente
volontaria
Dipendente
Associazione di volontariato Ospedaliera
ufficio
15Contesti organizzativi
16- Esistono molti tipi di organizzazioni
- Piccole
- Grandi
- Formali
- informali
Perché si dà un contributo allorganizzazione?
Contano anche gli incentivi simbolici, ideal,
morali
modificazione
Non solo per incentivi materiali
-
partecipazione
17Sintetizzando.
- Esistono moltissime organizzazioni, grandi e
piccole, formali e - informali, burocratiche e flessibili. Tutti noi
quotidianamente veniamo a - contatto con loro e, con il nostro comportamento,
contribuiamo a strutturarle, attribuendo
significato e/o assumendo significati che altri - hanno attribuito ad esse o a qualcosa di esse. In
tal modo costruiamo esperienze, valori,
aspettative, idee che spiegano a noi stessi e
agli altri cosa facciamo.
18- La sociologia delle organizzazioni non studia
solo le organizzazioni socialmente riconosciute,
ma qualunque fenomeno organizzativo che sia
rilevante per spiegare qualche aspetto della
realtà sociale - si occupa ogni contesto della società con
aspetti organizzativi dalla famiglia, alle
chiese dalle fabbriche, ai social network dai
gruppi di studio ai gruppi di amici
19Un'organizzazione è un insieme di azioni
collettive intese a formare il mondo e la vita
umana. Il contenuto di queste azioni collettive
sono significati e artefatti. Un insieme di
azioni collettive è diverso dall'altro in quanto
produce significati e artefatti diversi,
accettati dalla società come tipici.
20- Organizzazione è un concetto polisemantico
- Da attività economico-produttiva con tempi e
spazi ben delimitati -
- A un agire organizzativo i cui confini
spaziotemporali sfumano fino a confondersi con il
concetto di società
21Sintetizzando
poli atteggiamento prevalente riferimento teorico vantaggi svantaggi
organizzazione formale (struttura) oggettivismo classicomoderno chiarezza, concretezza difficile applicazione realtà con confini sempre più incerti e sfumati, molte organizzazioni sono mobili
Azione organizzata (azione) soggettivismo Interazionismo simbolico post-moderno applicazione strumenti analisi organizzativa ad arene di policy, arene competitive perdita specificità disciplina considerando qualsiasi tipo di interazione un'organizzazione
22- Un giorno sei uomini ciechi dellIndostan
incontrarono un elefante e, dopo lincontro,
ognuno cercò di descrivere che cosa aveva
toccato. Il primo disse che lelefante era
comeuna foglia. Il secondo non era assolutamente
daccordo, e diceva che somigliava molto di piùa
un muro. Il terzo descrisse lelefante come un
grande albero, il quarto come una lancia, il
quinto come una corda, mentre lultimo pensò che
si trattasse in realtà di un serpente.Ognuno di
essi aveva toccato una parte diversa
dellelefante e pertanto lo aveva percepito in
modo diverso Hatch 1999, 9-10.
23cosa è una organizzazione?
- si può rispondere in tanti modi diversi quante
sono le prospettive adottate. - esiste una diversità interpretativa
- la prospettiva moderna
- la prospettiva simbolico-interpretativa
- la prospettiva post-modernista.
24L'organizzazione come essenza
- lorganizzazione è uno strumento razionale
finalizzato al raggiungimento di uno scopo. -
- LOrganizzazione è una macchina (Taylor,
- Weber, Ford).
25L'organizzazione come essenza
- LOrganizzazione è un sistema che trasforma input
in output e che intrattiene relazioni funzionali
con lambiente. - LOrganizzazione è un organismo/cervello
- (Mayo, Simon).
26Le organizzazioni come processi
- Le organizzazioni sono costrutti instabili,
rette dal lavoro quotidiano delle persone che vi
partecipano. Lo studio delle organizzazioni si
risolve quindi nello studio delle pratiche che
fanno organizzazione. - Lorganizzazione è un artefatto (Alvesson e
Berg, 1992), - unanarchia organizzata (Weick, 1979)
-
27L'organizzazione nellaprospettiva modernista
- Ontologia oggettivista la realtà esiste di per
sé, al di là di coloro che la esperiscono. Esiste
una realtà oggettiva e lorganizzazione è uno
strumento razionale finalizzato al raggiungimento
di uno scopo. - Le organizzazioni sono entità oggettive reali e
indipendenti. - Possono essere progettate e gestite con criteri
di razionalità, - efficienza ed efficacia come sistemi decisionali
e di azione per raggiungere obiettivi definiti. - Epistemologia positivista Le teorie moderniste
cercano leggi universali valide per tutte le
organizzazioni,
28L'organizzazione nellaprospettiva simbolica
- .
- ontologia soggettiva, ciò che esiste è ciò che
crediamo che - esista, quindi la realtà esiste solo se ne
abbiamo una consapevolezza - Soggettiva. Ciò che chiamiamo realtà è frutto
di una costruzione sociale - lorganizzazione, in sé, non esiste. Le
organizzazioni sono realtà costruite e
ricostruite continuamente dai propri membri - epistemologia interpretativa, la conoscenza
dipende dai - ricercatori che la indagano e dal punto di vista
che adottano, quindi - la verità è una costruzione sociale che cambia
nel tempo e a - seconda delle interpretazioni di ciò che si vuole
conoscere. -
29L'organizzazione nellaprospettiva post-moderna
- ontologia post-modernista esiste solo ciò di
cui si parla. - La realtà è continuamente riprodotta
attraverso atti linguistici. - Lorganizzazione si concretizza, più che in un
costrutto stabile, nellincessante attività
dellorganizzare. un caleidoscopio di attori
umani e non-umani, culture, pratiche e linguaggi
non necessariamente armonici e coerenti.
Lorganizzazione è un testo prodotto dal
linguaggio - epistemologia post-modernista la conoscenza non
può rappresentare la verità
30 prospettiva prospettiva prospettiva
modernista interazionista post-moderna
organizzazioni Le organizzazioni sono entità oggettive reali e indipendenti. Le organizzazioni sono realtà costruite e ricostruite continuamente dai propri membri. Le organizzazioni sono luoghi in cui si sviluppano e si giocano rapporti di potere.
Ontologia visione realtà individuo come prodotto realtà realtà oggettiva forme sociali come emanazione individui realtà problema aperto-realtà soggettiva esiste solo ciò di cui si parla, la realtà non esiste
epistemologia Positivista esiste una verità Conoscenza dipende dai ricercatori che la indagano la conoscenza non può rappresentare la verità, non significati stabili. La conoscenza è solo potere
gnoseologia conoscenze certe problematicità non si puà ambire a conoscere la verità, verità nei giochi linguistici
oggetto fatto sociale interpretazione attori rappresentazioni discorsive
atteggiamento ricercatore esterno coinvolto decostruzione delle metateorie del ricercatorie
metodologia Variabili (analisi statistica) Individuo nel contesto decostruzione dei testi organizzativi
obiettivo ricerca Spiegare, leggi assolute comprendere Esistono solo interpretazioni, non la realtà né i fatti
tipo di ricerca quantitativa qualitativa qualitativa, narrazione
31Perché occorre un sapere teorico?
- A cosa serve la teoria dellorganizzazione?
- Noi viviamo in un mondo ad elevata densità
organizzativa - Noi tutti (in qualità di utenti, dipendenti,
clienti) abbiamo competenze organizzative - Il nostro saper fare organizzativo deve essere
integrato dal sapere, per acquisire
consapevolezza cognitiva e non dare niente per
scontato
32Come inquadrare le organizzazione
sistema.
Cosa vediamo?
Gouldner (1962)
- come un sistema razionale
- come un sistema naturale
Comportamento organizzativo basi razionali,
organizzazione strumento deliberato dal
management per raggiungere fine struttura
formalizzata che impiega le risorse in modo
efficiente e efficace
Organizzazioni come delle collettività. Attori
organizzativi individuali e collettivi.
Organizzazione come piccola società
Scuola relazioni umane, Barnard organizzazioni
sistemi naturali, spontanei, adattivi,
influenzati da soggetti
33organizzazione
Mura perimetrali, scuola classica (Weber, Taylor,
Bernard, relazioni umane)
come sistema chiuso
come sistema aperto
Sistema aperto teoria generale dei sistemi -
anni 60 Interazione con ambiente
Ambiente a monte
Ambiente a valle
organizzazione
input
input
output
output
34Organizzazione come macchina Criterio
efficienza (Weber, Taylor)
Organizzazione formazione sociale (cooperazione
equità Barnard)
naturale
razionale
Campo organizzativo isomorfismo leggittimità
Organizzazione come organismo Criterio efficacia
Approccio istituzionalista
Sistema aperto
35- Lorganizzazione come macchina
- Luomo sta alla scimmia e agli animali più
intelligenti come il pendolo planetario di
Huygens sta ad un orologio di Julien Leroy. Se
sono stati necessari più strumenti, più ruote,
più molle per segnare i movimenti dei pianeti che
per segnare le ore per ripeterle.necessaria
molta arte per fare un parlante, macchina che
non può più essere considerata impossibilefra le
mani di un nuovo Prometeo J.O. De La Mettrie
1701-1751
36Lorganizzazione burocraticail tipo ideale
Max Weber (1864-1920)
37Concetto come strumento di conoscenza il tipo
ideale
- Il tipo ideale è un modello
- Per costruire il tipo ideale i ricercatore
seleziona fra i vari aspetti della realtà (la
realtà estensivamente e intensivamente infinita)
che gli appaiano più significativi (relazione ai
valori) - Crea con questi aspetti un quadro coerente e non
contraddittorio - Il tipo ideale è un concetto limite a cui
paragonare la realtà (tipo ideale di capitalismo,
di etica protestante, di burocrazia)
38 i tipi ideali di potere
- Max weber tipi ideali per lo studio del potere
- 1)singolo atto di potere può essere esercitato
con forza bruta - 2) per un rapporto di potere stabile, strutturato
non è sufficiente la forza bruta serve una
qualche forma di legittimazione - 3) il potere per essere esercitato ha bisogno di
un apparato amministrativo come tramite fra capo
e sottoposti
- Potenza
- (Macht) pura capacità di coercizione, o al
limite, forza bruta e violenta - Dominio - potere
- (Herrschaft) possibilità di trovare obbedienza,
presso certe persone, ad un comando che abbia uno
specifico contenuto - Autorità
- (Autorität) potere fondato su un qualche tipo di
consenso - legittimazione della fonte del potere
39Forme di legittimazione del poteretipi ideali
del potere legittimo (weber)
Persistenza/commist.
Tipo di apparato
definizione
caratteristiche
Dignitari, i membri non scelti in base a
competenza ma appartenenza gruppo
privilegiato Rudimentale con uomini di fiducia
a contatto diretto con il capo Burocrazia
(potere degli uffici). Superiorità tecnica della
burocrazia, strumento tecnico superiore rispetto
a qualsiasi tipo di apparato
dinastie imprenditoriali posizione prestigio
occupata per appartenenza élite al potere Tracce
di carisma quando si obbedisce più alla capacità
personale di imporsi che al grado
formale Burocratizzazione tendenza generale
delletà moderna
- Potere tradizionale credenza carattere sacro
delle tradizioni, ordinamenti antichi,
(accettazione passiva potere suddito) - Potere carismatico carisma (dono della grazia),
qualità straordinaria attribuita alla persona
(identificazione nel capo seguace) - Potere legale-razionale legalità ordinamenti
giuridici razionalmente costituiti (sottomissione
volontaria cittadino)
obbedienza in virtù dignità personale Sovrano che
regna in base a diritto di sangue, dinastia
(status ascritti) Potere irrazionale privo di
regole, rivoluzionario ha bisogno di continue
conferme Carattere universalistico, potere
esercitato in virtù di una nomina legale, comandi
conformi ad un orientamento razionale.
40- Modelli struttura organizzativa
- Max Weber organizzazioni come strutture
burocratiche, forme organizzative in grado di
massimizzare efficienza. - Burocrazia un tipo di razionalità tecnico in
grado di raggiungere il fine stabilito. - Burocrazia efficiente 1) insieme di regole e
procedure formali 2) gerarchia di autorità 3)
divisione del lavoro. - Struttura formalizzata con standardizzazione
delle procedure che rende il comportamento umano
maggiormente prevedibile (regole, procedure,
piani di lavoro) - Gerarchia modo in cui è distribuita lautorità
tra i vari ruoli. Chi ha lautorità ha dei
diritti derivanti dalla posizione diritti
posizionali (dare ordini, sanzioni, ricompense).
Comunicazione verticale - Divisione del lavoro ripartizione del lavoro e
responsabilità (scientific management )
41Caratteristiche della burocrazia moderna
- Fedeltà di ufficio
- Competenza disciplinata
- Gerarchia degli uffici
- Preparazione specializzata
- Concorsi pubblici
- Sviluppo di una carriera
- Attività a tempo pieno
- Segreto di ufficio
- Stipendio monetario fisso
- Non possesso strumenti proprio lavoro
42La razionalizzazione burocratica della fabbrica
- Friederick Taylor (1865-1915)
- il management scientifico (1912) rappresenta il
Trionfo del razionalismo puro nella fabbrica. È
un sistema di organizzazione basato
sullattribuzione dei compiti ben prefissati e
ben definiti - per ogni problema esiste una soluzione ottimale
(one best way) lOne Best Way indica il modo più
economico per compiere una data operazione in
termini di quantità e tipi di movimenti.
specializzazione, programmazione minuziosa - Controllo di efficienza scomporre in piccoli
compiti ogni azione. - Differenziazione nella gerarchia
- Ridurre al minimo le competenze necessarie per
lo svolgimento dei compiti - Fordismo (Ford 1863-1947) onnipresenza
gerarchia,
43- Compiti del manager
- Pianificazione
- Organizzazione
- Comando
- Coordinamento
- Controllo
44LE ORGANIZZAZIONI COME MACCHINE burocrazia
meccanica
- Riepilogando
- Taylor lorganizzazione scientifica del lavoro
- Weber lorganizzazione come macchina
burocratica - Si occupano di gestione dell'organizzazione,
riferendosi soprattutto al suo INTERNO. - Organizzazione Gerarchico-Funzionale
45La critica alla Organizzazione come macchina
- Chester Barnard
- Herbert Simon
- Scuola contingenze
- La centralità della cultura
46Chester Barnard (1886-1961)
- Le funzioni del dirigente, 1938
- lorganizzazione, prima che essere uno strumento
per raggiungere collettivamente - determinati fini, è un sistema di cooperazione
tra individui cooperazione che non può - mai essere data per scontata e deve infatti
rappresentare, secondo Barnard, la principale - preoccupazione di dirigenti e manager.
- Domanda centrale come è possibile che le persone
decidano di collaborare alle organizzazioni?
Quali sono i moventi che spingono gli individui a
collaborare? - Ogni individuo ha una propria personalità
irriducibile ai fini dellorganizzazione questa
personalità deve essere soddisfatta - Organizzazione sintesi, conciliazione
fra - Fini organizzativi
moventi personali - Partecipazione garantita da
- Sistema incentivi (materiali e morali)
- Persuasione
47Herbert Simon (1916-2001)
- Critica alla razionalità sinottica del modello
decisionale della burocrazia Weberiana e del
management scientifico. - Nelle organizzazioni le decisioni sono prese in
base a criteri di razionalità limitata non
massima efficienza, ma sufficienza. - le organizzazioni non ispirano la propria azione
ad un criterio di ottimalità, ma ad un criterio
soddisfacentista. Conseguentemente, viene meno
lipotesi che le forme e le formule organizzative
possano derivare univocamente e
deterministicamente dai principi di efficacia ed
efficienza, ovvero ispirarsi ai criteri di one
best way del taylorismo se vige la legge
soddisfacentista e non quella dellottimalità,
aumentano i gradi di libertà(non esiste ununica
razionalità) entro cui le organizzazioni
esercitano le proprie prerogative decisionali. - Limiti alla scelta puramente razionale limiti
cognitivi, etici, sociali, impossibilità
distinzione fra giudizi di fatto e di valore
(agire razionale rispetto allo scopo e agire
razionale rispetto ai valori)
48condizioni cognitive ricerca soluzioni complessità policy criterio decisionale Autori
certezza analisi completa delle alternative bassa ottimizzante weber
incertezza ricerca sequenziale bassa soddisfacente Simon
parziali e confuse comparazioni limitate alta contrattazione e mutuo aggiustamento Lindblom
ambigue nessuna molto alta casualità, razionalità ex post March e Olsen
49Scuola contingenzedal one best way allone best
fit
- Affronta il problema di quale sia la gerarchia
appropriata al tipo di organizzazioni
burocratiche. Non esiste un solo modo universale
di costruire unorganizzazione. - Diversi modi di scelta ottimale in base alle
contingenze o circostanze in cui lorganizzazione
si trova ad operare settore e tipo di attività,
dimensioni, tecnologia, ambiente esterno
50Scuola contingenze
- Le teorie contingenti, sviluppate soprattutto tra
gli anni 50 e gli anni 70, contestano il
presupposto della scuola classica secondo cui
esiste un solo modello universale di
organizzazione,cioè che esista un unico modo
ottimo di essere e di funzionare delle
organizzazioni (one best way).
51- Con le teorie contingenti si cerca di spiegare la
diversità organizzativa indotta da un contesto
ambientale diverso. La situazione, il contesto
dellimpresa è la variabile indipendente e la
struttura organizzativa quella dipendente. In
particolare esiste una connessione tra la forma
organizzativa ed alcune variabili dure ma
quali sono queste variabili? - Si sono sviluppate quattro scuole della
Contingency Theory che mettono in correlazione
elementi diversi -
- La scuola sulla Tecnologia
- La scuola sulla Dimensione
- La scuola sullAmbiente
- La scuola sulla Strategia
-
52Ricapitolando.
- La teoria delle contingenze strutturali analizza
le connessioni tra le caratteristiche strutturali
delle organizzazioni (variabili dipendenti) ed
alcune variabili contingenti (indipendenti) - Le variabili considerate sono
- Tecnologia
- Dimensione
- Ambiente
Caratteristiche strutturali
53- Tecnologie (a diverse tecnologie corrispondono
modalità organizzative diverse Woodward) - Dimensione variazioni organizzative dipendenti
dalla grandezza (Pugh, Hickson) - Ambiente ambiente stabile tipi di organizzazione
che cambiano quando ambiente è turbolento (Burns
e Stalker 1961) - Lawrence e Lorch le corrispondenze o influenze
causali riguardano non le organizzazioni nel loro
complesso ma singoli segmenti o settori
organizzazione - Chandler Struttura gerarchico-funzionale adatta
al mono-prodotto struttura divisionale
diversificazione prodotto
54TEORIA DELLTEORIA DELLADATTAMENTO STRUTTURALE
ALLE CONTINGENZE AMBIENTALI
- Questo filone di ricerca focalizza lesigenza di
adattamento dellorganizzazione alle diverse
configurazioni dellambiente - Le prime ricerche sistematiche sono state
condotte da Burns e Stalker che definiscono due
modelli tipico-ideali di organizzazione - Il modello meccanico-alta formalizzazione delle
attività, deboli processi di comunicazione
interna, centralizzazione del potere decisionale
che si adatta efficacemente ad ambienti stabili. - Il modello organico, è più adatto per operare in
ambienti turbolenti - .Dimensione tranquillità-turbolenza ambiente in
cui organizzazione opera - ambiente stabile (certezza)-----
----instabili(incertezza) -
- Modello organizzativo
- meccanico ---
--------- organico - incertezza ambiente
- 4 modelli direzione organizzativa
55La cultura nellorganizzazionela costruzione
sociale del senso
56- Rivoluzione culturale negli studi organizzativi
per insoddisfazione vs management scientifico - Post-modernismo vs modernismo
57- Gli Approcci soft alle organizzazioni
privilegiano gli aspetti CULTURALI, SIMBOLICI,
CONFERIMENTO di SENSO. - Quando
- Perché
58 Il contesto della ricerca
Perché (causa efficiente)
Quando
Perché? (causa finale)
Teorico-scientifico accademico
Insoddisfazione metodi quantitativi
Metodi qualitativi, comprensione studio del caso
Dibattito culturale Sullorganizzazione (fine
anni 70 e inizi 80)
Ricerca applicata e pragmatica
Dubbi efficacia vecchio stile management
(pianificazione e controllo)
Fornire al management strumenti utili per
influenzare il comportamento individuale
59Quando? il contesto storico
Crisi petrolifera Perdita competitività rispetto
al Giappone Crisi produttività
Contesto economico
Coscienza della propria identità nella misura in
cui è stata messa in crisi
Messa in discussione degli assunti di base e
senso comune
Ragioni del declino Ricercate nelle culture
nazionali e culture aziendali
Contesto sociale e culturale
Tendenza frantumazione sociale, modelli culturali
meno stabili
60Perché?
- Declino controlli burocratici nellimprese,
strumenti di controllo più sofisticati basati
sullinteriorizzazione dei valori. - Insoddisfazione per approcci hard attenti agli
aspetti strutturali, in particolare verso gli
studi contingentisti che ponevano in relazione
turbolenza ambiente con struttura ottimale. - Le caratteristiche strutturali non sono la causa
delle scelte strategiche, ma queste dipendono
dallazione strategica dellindividui (stili di
leadership, alleanze) - Imprese con medesima struttura sono
caratterizzate da clima organizzativo diverso. - Sviluppo di tecniche di ricerca qualitative
particolarmente adatte agli aspetti soft
dellorganizzazione
61Diverse Scuole degli approcci soft
Approcci oggettivisti Organizzazioni propria
cultura, progressivamente accumulata nel tempo
Soggettivisti realtà esterna costruzione sociale
risultante dal conferimento di senso
Schein
Weick
oggetto
soggetto
62Cosè la cultura?
- una cultura è un insieme di informazioni
normative più o meno formalizzate, relative ai
modi di agire, pensare e sentire praticati in una
determinata società, allinterno della quale
vengono apprese e trasmesse - Esseri umani non acculturati non esistono. Senza
la cultura non potrebbero infatti sopravvivere né
il singolo individuo né la società umana.
63Definizione estensione concetto cultura
Bassa -restrittiva
Arte il meglio di quanto è stato pensato e
conosciuto
estensione
La totalità prodotti materiali non materiali
umanità
Ampia
Cultura
64- luomo è un animale sospeso in una rete di
significati che egli stesso ha tessuto. La
cultura è una di queste reti e la sua analisi,
pertanto, non è una scienza sperimentale in cerca
di leggi, ma una scienza interpretativa in cerca
di significati - C. Geertz, Interpretazione di culture, trad. di
E.Bona, Bologna, 1998.
65- La Cultura è il modo di vita di un gruppo
sociale, l'insieme dei modelli di comportamento
appresi e tramandati da una generazione all'altra
durante il processo di socializzazione
(Herskovits 1979). - Cultura
- Norme (il modo in cui la gente si comporta)
- Valori (ciò a cui tiene),
- Credenze (il modo in cui la gente crede che
funzioni il mondo) - Simboli espressivi (rappresentazioni)
Cultura e socializzazione
66La cultura organizzativa
- la cultura organizzativa è linsieme coerente di
assunti fondamentali che un dato gruppo ha
inventato,scoperto e sviluppato imparando ad
affrontare i suoi problemi di adattamento esterno
e di integrazione interna, e che hanno funzionato
abbastanza bene da poter essere considerati
validi, e perciò tali da essere insegnati ai
nuovi membri come il modo corretto di percepire,
pensare e sentire in relazione a quei problemi. - Edgar H. Schein, Coming to a New Awareness of
Organizational Culture, in Sloan Management,
Review, 1984, 25,4, trad. it. Verso una nuova
consapevolezza della cultura organizzativa
67- Secondo Schein studiare unorganizzazione
significa studiarne la cultura organizzativa. - La cultura organizzativa è
- - profondamente radicata nellorganizzazione
- - il prodotto di un processo di apprendimento
organizzativo - linsieme delle risposte e dei modi di agire
propri di quella organizzazione che hanno
dimostrato di funzionare come risposta alle
sfide - quel modo di vedere le cose che caratterizza
ciascuna organizzazione e che attraverso i
processi di socializzazione viene interiorizzato
da tutti i membri dellorganizzazione
68La cultura organizzativa secondo Edgar H. Schein
69Livelli studio cultura organizzativa
- 3 livelli
- Artefatti (prodotti immediatamente osservabili)
architettura, arredamento, tecnologia, simboli,
abbigliamento, rituali - Valori valori espliciti dellorganizzazione, il
campo del consenso e della condivisione, discorsi
che servono per rafforzare senso di appartenenza - Assunti di base alle concezioni profonde dei
rapporti con lambiente, della natura delluomo,
della natura dellagire individuale. Convinzioni
profonde e inespresse, profondamente
interiorizzate, date per scontate e quindi
difficili da cogliere anche con lanalisi più
attenta (convinzione profonda che non ha bisogno
di essere esplicitata per es. condizione della
donna in alcune culture)
70- Artefatti
- Simboli il simbolo evoca qualcosa diverso da sé
e trasmetto unemozione (bandiera), mentre i
segnali (segnali stradali) trasmettono
informazione. Gli artefatti materiali possono
avere valenza funzionale (sedia), ma anche
simbolico (sedia a braccioli). Valenza simbolica
e funzionale sono intrecciate. Gli Artefatti ci
informano sulla cultura dellorganizzazione
(uniforme, arredamento) - Rituali (protocollo, cerimoniale) rituali
sofisticati per accesso ordini religiosi, club
privati, corpi militari, logge massoniche.
Protocollo per la disposizione degli ospiti ad
una conferenza o ad un tavolo per una riunione
71- Lessenza della cultura organizzativa si colloca
al livello degli Assunti di Base. - Compito della ricerca sarà pertanto far emergere
gli assunti fondamentali. - Molta parte della letteratura che si identifica
con il simbolismo organizzativo si colloca
normalmente ai primi due livelli.
72Assunti di Base
Gli assunti di base possono essere combinati in
modo diverso dando luogo a sistemi articolati e
coorenti che variano al variare dei contesti
organizzativi. Il complesso di convinzioni
influenza il modo di lavorare allinterno di
unorganizzazione. Nellorganizzazione non
necessariamente esiste un unico sistema di
convinzioni Medici sistema di convinzioni
diverso da amministrativi
Assunti concezione concezione
natura dominio rispetto
tempo ciclico lineare
natura umana pessimistica ottimistica
distribuzione potere autoritarie democratiche
relazioni fra persone competizione cooperazione
73Come si forma la Cultura organizzativa?
- Esistenza di un gruppo
- Persone che
- condividono problemi significativi
- Affrontano problemi, tentano soluzioni
- Trasmettono le soluzioni
- Cultura non idee astratte, ma risposte ai
problemi concreti. - Le risposte non necessariamente giudicate in base
alla loro efficacia nella risoluzione dei
problemi ma anche in base alla capacità di
ridurre ansia rituali, aspetti simbolici
74Lapprendimento organizzativo
- Occorre dare uninterpretazione non statica del
concetto di cultura organizzativa la cultura
organizzativa non è un dato acquisito e
immodificabile. - La cultura è in formazione tensione fra
mantenimento del patrimonio culturale e
adattamento alle novità. - Ruolo leadership nella trasformazione della
cultura organizzativa. - Trasmissione cultura organizzativa attraverso la
socializzazione
75Cultura o culture organizzative?
- Ogni organizzazione ha una propria cultura
- Una cultura organizzativa forte è un grande
vantaggio permette di chiedere sacrifici
altrimenti impensabili - Alcune fusioni aziendali non sono riuscite per la
presenza di diverse culture organizzative - Unorganizzazione è uninsieme di gruppi
allinterno dei quali le relazioni sono più
intense il medici interagiscono fra loro più di
quanto interagisca con gli amministrativi
76- Lapproccio alla sottocultura trasforma il
concetto di cultura in un vaso di pandora. - Culture di classe cultura operaio nel Regno
Unito (birra, partito laburista,
sindacalizzazione) - Culture di settore per esempio settore
industriale (minatori, portuali caratterizzati da
spirito di corpo) - Culture professionali e lavoratori conoscenza
- Culture territoriali (modello giapponese,
distretti industriali)
77Pluralità culture organizzativeculture,
sotto-culture e contro-culture
- Prospettive da cui studiare le organizzazioni
secondo Joanne Martin, Cultura e controcultura
nelle organizzazioni una difficile simbiosi - Integrativa secondo cui la cultura è fonte di
armonia e di consenso - Differeziante nellazienda esistono diverse
subculture talvolta in conflitto - Frammentaria in una organizzazione non esistono
culture ben definite ma una pluralità di punti di
vista
78(No Transcript)
79Cultura come strumento di controllo
- Gideon Kunda
- Ideologia aziendale come sistema autoritario di
significati - Adesione al ruolo come sottomisione alla
definizione di sé che dà lazienda - Viene meno il presupposto di Bernard che
individuo ha una propria personalità irriducibile
ai fini dellorganizzazione
80- Le organizzazioni a dispetto della loro evidente
preoccupazione per i fatti, i numeri,
lobiettività, la concretezza e laffidabilità,
sono in realtà sature di soggettività,
astrazione, supposizioni, espedienti, invenzioni
e arbitrarietà proprio come tutti noi. Sono le
organizzazioni stesse a creare gran parte di ciò
che le turba(Weick, 1969) - Lorganizzazione dipinge il proprio scenario, lo
osserva con il binocolo e cerca di trovare un
sentiero nel paesaggio (Weick, 1969)
81- Obiettivo di Weick è studiare lorganizingil
processo dellorganizzare e non tanto
lorganizzazione vista staticamente come
struttura. - I processi cognitivi sono quei processi, messi in
atto da un soggetto (sia esso un individuo o una
organizzazione), che gli consentono di conferire
senso ai propri flussi di esperienza (processi di
sensemaking). - Secondo Weick, i processi di creazione di senso
(sensemaking) coincidono esattamente con i
processi di organizzazione (organizing)
organizzare dare senso ai - flussi di esperienza.
82Processi cognitivi
- Secondo weick oggetto di studio sono i processi
cognitivi. - Non esiste niente al di fuori dei nostri flussi
di esperienza, il mondo non ha un senso
intrinseco ma solo il senso che gli attribuiamo. - Alla nostra mente arriva un flusso caotico al
quale diamo ordine man mano procede il processo
cognitivo attraverso deduzioni relazioni di
causa/effetto (mappe causali costruzioni dotate
di senso e ordine logico).
83Le mappe
Una mappa è la rappresentazione grafica e
simbolica di concetti, ricordi, eventi, teorie
ed immagini.
Il suo scopo è quello di ridurre la complessità
delle informazioni che diventano visibili a colpo
docchio.
Le mappe cognitivo-normative
Sono i modelli di conoscenza su cui ci basiamo
per metterci in rapporto con i mondo. Una mappa
cognitiva è la struttura che dà senso alle nostre
conoscenze che altrimenti non avrebbero senso per
noi. La stessa cosa cambia di significato a
seconda della mappa cognitiva di chi la
osserva.
84Le mappe cognitivo-normative
- Attori diversi attribuiscono diverso significato
allorganizzazione in base alla struttura delle
proprie mappe cognitive. - Mappe cognitive sistema di credenze attraverso
cui un attore percepisce e spiega la realtà.
85(No Transcript)
86Le mappe cognitivo-normative
- Mappa cognitiva costituita da
- Mappa cognitiva costituita da
- 1) concetti (variabili continue, ordinali,
dicotomiche ecc.) - 2) nessi causali (credenze causali, relazione
causa/effetto fra variabili)
87Coincidenza di creazione di senso, ontologia,
gnoseologia
- Tutto ciò che consideriamo una realtà esterna non
esiste se non nellesperienza dei soggetti che la
esperiscono. - La realtà ha il senso che noi gli conferiamo. la
suddivisione concettuale nelle categorie interno
allindividuo / esterno allindividuo non ha
significato, perché tutta la realtà corrisponde
ai flussi di esperienza la realtà esterna
equivale, per ogni soggetto, alla lettura che il
soggetto ne dà.
88Enactment
- lindividuo o lorganizzazione attribuiscono
significato a taluni aspetti della realtà, essi
attivano tali aspetti dellambiente Weick parla
di enactment, attivazione, e di enacted
environment, ambiente attivato. - Lindividuo costruisce la realtà, tramite tale
attivazione. Il sensemaking è un processo
istitutivo, che contribuisce a costruire ciò che
si percepisce.
89Enactment
- Quando usiamo i concetti di fatto creiamo il
fenomeno che vogliamo analizzare (dimensione
soggettiva reificazione). Ogni volta che
attiviamo un ambiente, una cultura, una
strategia,un'organizzazione, non esiste più una
differenza con la realtà. - Organizzazione come prodotto dell'attività
cognitiva
90Enactment
- Il meccanismo dellattivazione spiega
comportamenti difficilmente spiegabili a partire
da una strategia oggettivista - Costruzione diversa della realtà da parte di
attori diversivi (attivazione diversa dello
stesso ambiente) - Strategie suicide con cui gli attori si rifiutano
di vedere i rischi della realtà oggettiva - Anche i vincoli dellorganizzazione sono
costruiti dallorganizzazione stessa una certa
situazione di mercato non è un elemento dato,
bensì un risultato delle strategie dei soggetti
che attivano quellambientele profezie
auto-avveranti sono una tipica modalità con cui
un soggetto può incidere sulla realtà tramite
lattivazione dellambiente (mercato azionario -
caso polaroid)
91Lorganizzazione come risultato di processi di
sensemaking
- tutto ciò che normalmente gli attori di una
organizzazione pensano come esterno, ovvero
strutture, norme e gerarchie, in realtà esiste
solo nel momento in cui trova spazio
nellesperienza del soggetto stesso. Strutture,
norme, articolazioni formali dellorganigramma
non sono che delle istantanee allinterno del
flusso di esperienza - Gli organigrammi non sono altro che dei
cartellini, dei simboli, delle etichette che
realizzano una rappresentazione logica e
ordinata. - il potere nellorganizzazione diventa quindi la
capacità di far accettare agli altri attori la
propria interpretazione dellorganizzazione.
Questa, se accettata, si affianca alle
interpretazioni dei soggetti, i quali
naturalmente mantengono anche le proprie mappe
causali.
92Esercizi di analisi organizzativa
SAS Airlines
ARAG Insurances
Ufficio operativo di Uniflair
93La struttura fisica dellorganizzazione
Arnhem
Il Panopticon Bentham, 1787
94(No Transcript)
95(No Transcript)
96Fenomenologia degli oggetti
- nel visitare oggi gli ipermercati per capire
quello che siamo e che cosè oggi la nostra vita
quotidianoil punto è semplice di che cosa è
pieno il nostro quotiano? Che cosa lo arreda? Si
parla di mitidi che stoffa sono fatti i miti, i
riti che ne conseguono?.si scoprirà che il più
delle volte i miti si solidificano in oggetti di
cultoquelle cose di cui rigurgitano le nostre
case, i negozi, i centri commerciali, e poi certo
anche le tombe. Instancabile produttore di miti
il quotidiano trabocca di oggettidi cose
ordinarie M. Ferraris, Il tunnel delle Multe,
ontologia degli oggetti quotidiani, Torino, 2008
Non è forse la vita una serie d'immagini, che
cambiano solo nel modo di ripetersi? Andy
Warhol
97Un approfondimento lestetica organizzativa
- Filone di studi della sociologia
dellorganizzazione. - Estetica organizzativa materialità della vita
quotidiana dellorganizzazioni materialità fatta
di artefatti. - Il sapere organizzativa non è esclusivamente
mentale, ma radicato corporeità conoscenza
sensibile
98- Letimologia della parola estetica sottolinea la
conoscenza sensibile che avviene attraverso i
sensi. - Attraverso le facoltà percettive si conosce e si
agisce nellorganizzazione. - Nella pratica organizzativa si sente e si agisce
con la percezione una persona ha un buon
fiuto,una buona manualità,ha occhio, un
udito fine ecc,
99Oggetto estetica organizzativa
- Gli individui operano nellorganizzazioni dando
ascolto ai propri gusti, desideri, sensazioni,
passioni - Come durante le interazioni si creino estetiche
di un prodotto, nella scelta del logo aziendale - Durante linterazioni si sviluppa un senso
estetico del lavoro
100- Nellorganizzazione si originano relazioni
post-sociali il rapporto fra individui è
mediato, stimolato dalla capacità di azione degli
artefatti (concetto di attante) - Artefatti organizzativi hanno capacità di azione.
- Lo studio della dimensione dellartefatto
organizzativo ci spinge a studiare le dimensioni
organizzative, dinamiche di costruzione simbolica
e negoziazioni di poteri.
101- Es. Sedia artefatto banale, quotidiano, lo si
nota quando non cè comporta uno spiazzamento - che va oltre la fisicità, con conseguenze
simboliche (perdita di potere, troppo in vista,
troppe persone) - La sedia si osserva di rado avere la propria
sedia significa avere un posto nellorganizzazione
(una posizione organizzativa) se al rientro una
malattia o gravidanza si trova la nostra sedia
occupata significa che il nostro posto è stato,
non solo fisicamente, preso da un altro - Non esiste niente che corrisponda ontologicamente
ad una sedia in sé (alla natura della sedia). - La sedia è un artefatto volto alle situazioni
concrete - Bizzarro
- Se in sala rappresentanza vi fossero le sedie
della cucina, - Se in sala riunioni solo sgabelle,
- Se nellufficio direttore generale solo sedie
pieghevoli - In segreterie raffinate sedie di design
102Utilizzo del concetto di performance performance
artistica
- Un bel gruppo di lavoro, un bel reparto, un bel
modo di lavorare, una bella professionalità. - Dimensione estetica nella pratica lavorativa
osservare le persone che lavorando fanno
lorganizzazione - Performance per mettere in scena tematiche
aziendali crisi di un settore, learderschip.
(OMSA)
103- Il primo sociologo a sottolineare limportanza
della conoscenza sensoriale è stato Simmel
(1858-1918). - lessenza delloggetto artigianale è che esiste
molte volte, la sua diffusione è lespressione
quantitativa della sua utilità, giacché serve
sempre ad uno scopolessenza dellopera darte è
lunicità, Una sedia esiste perché uno possa
sedervistare seduti su unopera darteè
cannibalismo Georg Simmel, il problema dello
stile
104Il modello giapponese come esempio di cultura
forte
105MODELLO GIAPPONESE produzione snella e fabbrica
modulare
- Dopo la guerra la Toyota era una minuscola e
sconosciuta fabbrica di auto con vecchi
macchinari e spazio ristretto. Tajichi Ohno il
direttore volle trasformare i vincoli in risorse - ?inseguire le piccole opportunità del mercato
- ?abbreviare i tempi del set-up usando la perizia
e dedizione delle maestranze - ? superare la distinzione tra operai comuni e
specializzati (addetti all'allestimento delle
macchine ) - Impegno dei non qualificati
- Frugalità dei macchinari (facili da usare, non di
bassa tecnologia o troppo centralizzati) - L'allestimento veloce supera anche il problema
dei pochi spazi?forniture giusto in tempo per la
produzione ? servono buoni rapporti con i
fornitori. - La piccola serie permette anche migliore qualità?
si ferma il flusso produttivo quando ci sono
difetti, anziché correggerli all'ultimo. - Grandi successi della Toyota negli anni 1950-80
- Nel 1991 si concettualizza il modello giapponese
al M.I.T. come produzione snella - ? 3 tratti essenziali
- La centralità del Just in Time
- La collaborazione coi fornitori sostituisce il
divide et impera - La ricerca qualità totale sostituisce il primato
della quantità
106(No Transcript)
107Alcune domande .
- Le intrinseche ambiguità del modello giapponese
alla luce degli approcci teoriri principali - E' esportabile?
- Principali critici teorici anticulturalisti Se è
il prodotto della cultura giapponese come può
essere esportato? Se può essere esportato
significa che laspetto culturale non è una
dimensione rilevante ai fini organizzativi - Il lavoro è più intelligente o più gravoso o
entrambe le cose? - E' un superamento del taylorismo o una sua
interiorizzazione? - Non c'è il controllo burocratico , ma l'assillo
ad eliminare i tempi morti, i movimenti inutili
sia degli uomini che dei materiali è un
coinvolgimento che autorealizza o una
interiorizzazione ossessiva dell'autosfruttamento?
- Il modello giapponese in quanto ad
interiorizzazione della cultura aziendale ricorda
lo studio di Kunda sulla tech e può portare ad
una interiorizzazione eccessiva della ideologia
aziendale superando quella irriducibilità di fini
individuali ai fini dellorganizzazine teorizzati
da Barnard.