Elisabetta Mugnaini - PowerPoint PPT Presentation

1 / 107
About This Presentation
Title:

Elisabetta Mugnaini

Description:

Elisabetta Mugnaini L etimologia della parola estetica sottolinea la conoscenza sensibile che avviene attraverso i sensi. Attraverso le facolt percettive si ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:72
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 108
Provided by: StefanoR3
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Elisabetta Mugnaini


1
Elisabetta Mugnaini
2
I giovani oggi dovranno imparare a muoversi
tra le organizzazioni come i loro antenati
impararono a coltivare ed allevare bestiame.
Peter Drucker(1909-2005)
3
Sociologia dellorganizzazione
  • Sociologia
  • Lo studio che pretende di essere scientifico
    della realtà sociale in quanto tale, sia a
    livello elementare delle relazioni interpersonali
    che a quello macroscopico dei vasti sistemi,
    classi, nazioni, civiltà

Sociologia Organizzazione Lo studio di qualsiasi
fenomeno organizzativo sia a livello microsociale
(interazioni e rapporti in piccoli gruppi) sia a
livello macrosociale (grandi istituzioni
nazionali e internazionali)
Definizione
4
Di che cosa si occupa?
  • La sociologia dellorganizzazione
  • studia
  • la società dentro le organizzazioni
  • le organizzazioni entro la società

5
Sociologia
Sociologiaorganizzazione
Struttura (olismo)
Primato società
Strutture organizzative
Comportamento si spiegano a partire dalla società
Paradigma
Primato individuo
Processi organizzativi
Azione (individualismo)
Strutture sociali risultato di processi connessi
allagire
Definizione
6
Realtà data, persistente e preesistente ufficio
con gerarchia, procedure, rituali, sistemi di
comunicazione
Strutture organizzative
Aspetto statico
Organizzazione
Aspetto dinamico
Processi organizzativi
  • Realtà in corso cangianti, soggetti a modifica
    attraverso interazione

Organizzare
7
  • 1. Organizzare (organizing)
  • Il fare organizzazione, un processo sociale
    (non amministrativo o burocratico)
  • fatto di pratiche situate, basate su culture
  • organizzative, la creazione e il
  • mantenimento di senso, la comunicazione,
  • l'estetica, le emozioni, pathos, lethos, ecc.

8
  • 2. Organizzazione (organizations)
  • Il paradigma della struttura considera le
    organizzazioni come oggetti empirici,
    confrontabili tra loro sulla base della ricerca
    sul campo fondata sulla misurazione delle
    relazioni tra variabili (es. dimensioni
    dell'impresa, tecnologia, ambiente)

9
Organizzazione come struttura
Vincoli Risorse
nella struttura ci sono persone
strutturazione
Le persone interpretano ruoli che contribuiscono
a modificare
10
Organizzazione un gruppo di persone che
cooperano in vista di fini.
  • Organizzazione snodo fra società e individuo.

11
  • Lo studio della società deve configurarsi come
    una ricerca che ha nel dubbio il punto di
    partenza.
  • In questo senso la sociologia e la società sono
    PROBLEMATICHE.
  • occorre dubitare, non dare per scontato nulla,
    non affidarsi al senso comune e ai pregiudizi.
  • Socrate ( Allora capii, dice Socrate, che
    veramente io ero il più sapiente perché ero
    l'unico a sapere di non sapere, a sapere di
    essere ignorante Apologia di Socrate, Platone )
  • Cartesio (genio maligno che mi fa dubitare, Il
    dubbio è l'origine della sapienza).
  • Epoché (una sospensione del giudizio affinché i
    fenomi vengano a noi)

Il problema della società
12
?
Che cosè unorganizzazione?
13
  • Di solito quando pensiamo alle organizzazioni ci
    riferiamo ad un fenomeno burocratico gerarchico

Ma è esaustiva?
14
Per studiare organizzazione fenomenologia di una
nostra giornata quotidiana
organizzazioni
Ruoli
mercato
Azienda Usl
utente
Cliente
volontaria
Dipendente
Associazione di volontariato Ospedaliera
ufficio
15
Contesti organizzativi
16
  • Esistono molti tipi di organizzazioni
  • Piccole
  • Grandi
  • Formali
  • informali


Perché si dà un contributo allorganizzazione?
Contano anche gli incentivi simbolici, ideal,
morali
modificazione
Non solo per incentivi materiali
-
partecipazione

17
Sintetizzando.
  • Esistono moltissime organizzazioni, grandi e
    piccole, formali e
  • informali, burocratiche e flessibili. Tutti noi
    quotidianamente veniamo a
  • contatto con loro e, con il nostro comportamento,
    contribuiamo a strutturarle, attribuendo
    significato e/o assumendo significati che altri
  • hanno attribuito ad esse o a qualcosa di esse. In
    tal modo costruiamo esperienze, valori,
    aspettative, idee che spiegano a noi stessi e
    agli altri cosa facciamo.

18
  • La sociologia delle organizzazioni non studia
    solo le organizzazioni socialmente riconosciute,
    ma qualunque fenomeno organizzativo che sia
    rilevante per spiegare qualche aspetto della
    realtà sociale
  • si occupa ogni contesto della società con
    aspetti organizzativi dalla famiglia, alle
    chiese dalle fabbriche, ai social network dai
    gruppi di studio ai gruppi di amici

19
Un'organizzazione è un insieme di azioni
collettive intese a formare il mondo e la vita
umana. Il contenuto di queste azioni collettive
sono significati e artefatti. Un insieme di
azioni collettive è diverso dall'altro in quanto
produce significati e artefatti diversi,
accettati dalla società come tipici.
20
  • Organizzazione è un concetto polisemantico
  • Da attività economico-produttiva con tempi e
    spazi ben delimitati
  • A un agire organizzativo i cui confini
    spaziotemporali sfumano fino a confondersi con il
    concetto di società

21
Sintetizzando
poli atteggiamento prevalente riferimento teorico vantaggi svantaggi
organizzazione formale (struttura) oggettivismo classicomoderno chiarezza, concretezza difficile applicazione realtà con confini sempre più incerti e sfumati, molte organizzazioni sono mobili
Azione organizzata (azione) soggettivismo Interazionismo simbolico post-moderno applicazione strumenti analisi organizzativa ad arene di policy, arene competitive perdita specificità disciplina considerando qualsiasi tipo di interazione un'organizzazione
22
  • Un giorno sei uomini ciechi dellIndostan
    incontrarono un elefante e, dopo lincontro,
    ognuno cercò di descrivere che cosa aveva
    toccato. Il primo disse che lelefante era
    comeuna foglia. Il secondo non era assolutamente
    daccordo, e diceva che somigliava molto di piùa
    un muro. Il terzo descrisse lelefante come un
    grande albero, il quarto come una lancia, il
    quinto come una corda, mentre lultimo pensò che
    si trattasse in realtà di un serpente.Ognuno di
    essi aveva toccato una parte diversa
    dellelefante e pertanto lo aveva percepito in
    modo diverso Hatch 1999, 9-10.

23
cosa è una organizzazione?
  • si può rispondere in tanti modi diversi quante
    sono le prospettive adottate.
  • esiste una diversità interpretativa
  • la prospettiva moderna
  • la prospettiva simbolico-interpretativa
  • la prospettiva post-modernista.

24
L'organizzazione come essenza
  • lorganizzazione è uno strumento razionale
    finalizzato al raggiungimento di uno scopo.
  • LOrganizzazione è una macchina (Taylor,
  • Weber, Ford).

25
L'organizzazione come essenza
  • LOrganizzazione è un sistema che trasforma input
    in output e che intrattiene relazioni funzionali
    con lambiente.
  • LOrganizzazione è un organismo/cervello
  • (Mayo, Simon).

26
Le organizzazioni come processi
  • Le organizzazioni sono costrutti instabili,
    rette dal lavoro quotidiano delle persone che vi
    partecipano. Lo studio delle organizzazioni si
    risolve quindi nello studio delle pratiche che
    fanno organizzazione.
  • Lorganizzazione è un artefatto (Alvesson e
    Berg, 1992),
  • unanarchia organizzata (Weick, 1979)

27
L'organizzazione nellaprospettiva modernista
  • Ontologia oggettivista la realtà esiste di per
    sé, al di là di coloro che la esperiscono. Esiste
    una realtà oggettiva e lorganizzazione è uno
    strumento razionale finalizzato al raggiungimento
    di uno scopo.
  • Le organizzazioni sono entità oggettive reali e
    indipendenti.
  • Possono essere progettate e gestite con criteri
    di razionalità,
  • efficienza ed efficacia come sistemi decisionali
    e di azione per raggiungere obiettivi definiti.
  • Epistemologia positivista Le teorie moderniste
    cercano leggi universali valide per tutte le
    organizzazioni,

28
L'organizzazione nellaprospettiva simbolica
  • .
  • ontologia soggettiva, ciò che esiste è ciò che
    crediamo che
  • esista, quindi la realtà esiste solo se ne
    abbiamo una consapevolezza
  • Soggettiva. Ciò che chiamiamo realtà è frutto
    di una costruzione sociale
  • lorganizzazione, in sé, non esiste. Le
    organizzazioni sono realtà costruite e
    ricostruite continuamente dai propri membri
  • epistemologia interpretativa, la conoscenza
    dipende dai
  • ricercatori che la indagano e dal punto di vista
    che adottano, quindi
  • la verità è una costruzione sociale che cambia
    nel tempo e a
  • seconda delle interpretazioni di ciò che si vuole
    conoscere.

29
L'organizzazione nellaprospettiva post-moderna
  • ontologia post-modernista esiste solo ciò di
    cui si parla.
  • La realtà è continuamente riprodotta
    attraverso atti linguistici.
  • Lorganizzazione si concretizza, più che in un
    costrutto stabile, nellincessante attività
    dellorganizzare. un caleidoscopio di attori
    umani e non-umani, culture, pratiche e linguaggi
    non necessariamente armonici e coerenti.
    Lorganizzazione è un testo prodotto dal
    linguaggio
  • epistemologia post-modernista la conoscenza non
    può rappresentare la verità

30
  prospettiva prospettiva prospettiva
  modernista interazionista post-moderna
organizzazioni Le organizzazioni sono entità oggettive reali e indipendenti. Le organizzazioni sono realtà costruite e ricostruite continuamente dai propri membri. Le organizzazioni sono luoghi in cui si sviluppano e si giocano rapporti di potere.
Ontologia visione realtà individuo come prodotto realtà realtà oggettiva forme sociali come emanazione individui realtà problema aperto-realtà soggettiva esiste solo ciò di cui si parla, la realtà non esiste
epistemologia Positivista esiste una verità Conoscenza dipende dai ricercatori che la indagano la conoscenza non può rappresentare la verità, non significati stabili. La conoscenza è solo potere
gnoseologia conoscenze certe problematicità non si puà ambire a conoscere la verità, verità nei giochi linguistici
oggetto fatto sociale interpretazione attori rappresentazioni discorsive
atteggiamento ricercatore esterno coinvolto decostruzione delle metateorie del ricercatorie
metodologia Variabili (analisi statistica) Individuo nel contesto decostruzione dei testi organizzativi
obiettivo ricerca Spiegare, leggi assolute comprendere Esistono solo interpretazioni, non la realtà né i fatti
tipo di ricerca quantitativa qualitativa qualitativa, narrazione
31
Perché occorre un sapere teorico?
  • A cosa serve la teoria dellorganizzazione?
  • Noi viviamo in un mondo ad elevata densità
    organizzativa
  • Noi tutti (in qualità di utenti, dipendenti,
    clienti) abbiamo competenze organizzative
  • Il nostro saper fare organizzativo deve essere
    integrato dal sapere, per acquisire
    consapevolezza cognitiva e non dare niente per
    scontato

32
Come inquadrare le organizzazione
sistema.
Cosa vediamo?
Gouldner (1962)
  • come un sistema razionale
  • come un sistema naturale

Comportamento organizzativo basi razionali,
organizzazione strumento deliberato dal
management per raggiungere fine struttura
formalizzata che impiega le risorse in modo
efficiente e efficace
Organizzazioni come delle collettività. Attori
organizzativi individuali e collettivi.
Organizzazione come piccola società
Scuola relazioni umane, Barnard organizzazioni
sistemi naturali, spontanei, adattivi,
influenzati da soggetti
33
organizzazione
  • .

Mura perimetrali, scuola classica (Weber, Taylor,
Bernard, relazioni umane)
come sistema chiuso
come sistema aperto
Sistema aperto teoria generale dei sistemi -
anni 60 Interazione con ambiente
Ambiente a monte
Ambiente a valle
organizzazione
input
input
output
output
34
  • Sistema chiuso

Organizzazione come macchina Criterio
efficienza (Weber, Taylor)
Organizzazione formazione sociale (cooperazione
equità Barnard)
naturale
razionale
Campo organizzativo isomorfismo leggittimità
Organizzazione come organismo Criterio efficacia
Approccio istituzionalista
Sistema aperto
35
  • Lorganizzazione come macchina
  • Luomo sta alla scimmia e agli animali più
    intelligenti come il pendolo planetario di
    Huygens sta ad un orologio di Julien Leroy. Se
    sono stati necessari più strumenti, più ruote,
    più molle per segnare i movimenti dei pianeti che
    per segnare le ore per ripeterle.necessaria
    molta arte per fare un parlante, macchina che
    non può più essere considerata impossibilefra le
    mani di un nuovo Prometeo J.O. De La Mettrie

1701-1751
36
Lorganizzazione burocraticail tipo ideale
Max Weber (1864-1920)
37
Concetto come strumento di conoscenza il tipo
ideale
  • Il tipo ideale è un modello
  • Per costruire il tipo ideale i ricercatore
    seleziona fra i vari aspetti della realtà (la
    realtà estensivamente e intensivamente infinita)
    che gli appaiano più significativi (relazione ai
    valori)
  • Crea con questi aspetti un quadro coerente e non
    contraddittorio
  • Il tipo ideale è un concetto limite a cui
    paragonare la realtà (tipo ideale di capitalismo,
    di etica protestante, di burocrazia)

38
i tipi ideali di potere
  • Max weber tipi ideali per lo studio del potere
  • 1)singolo atto di potere può essere esercitato
    con forza bruta
  • 2) per un rapporto di potere stabile, strutturato
    non è sufficiente la forza bruta serve una
    qualche forma di legittimazione
  • 3) il potere per essere esercitato ha bisogno di
    un apparato amministrativo come tramite fra capo
    e sottoposti
  • Potenza
  • (Macht) pura capacità di coercizione, o al
    limite, forza bruta e violenta
  • Dominio - potere
  • (Herrschaft) possibilità di trovare obbedienza,
    presso certe persone, ad un comando che abbia uno
    specifico contenuto
  • Autorità
  • (Autorität) potere fondato su un qualche tipo di
    consenso
  • legittimazione della fonte del potere

39
Forme di legittimazione del poteretipi ideali
del potere legittimo (weber)
Persistenza/commist.
Tipo di apparato
definizione
caratteristiche
Dignitari, i membri non scelti in base a
competenza ma appartenenza gruppo
privilegiato Rudimentale con uomini di fiducia
a contatto diretto con il capo Burocrazia
(potere degli uffici). Superiorità tecnica della
burocrazia, strumento tecnico superiore rispetto
a qualsiasi tipo di apparato
dinastie imprenditoriali posizione prestigio
occupata per appartenenza élite al potere Tracce
di carisma quando si obbedisce più alla capacità
personale di imporsi che al grado
formale Burocratizzazione tendenza generale
delletà moderna
  • Potere tradizionale credenza carattere sacro
    delle tradizioni, ordinamenti antichi,
    (accettazione passiva potere suddito)
  • Potere carismatico carisma (dono della grazia),
    qualità straordinaria attribuita alla persona
    (identificazione nel capo seguace)
  • Potere legale-razionale legalità ordinamenti
    giuridici razionalmente costituiti (sottomissione
    volontaria cittadino)

obbedienza in virtù dignità personale Sovrano che
regna in base a diritto di sangue, dinastia
(status ascritti) Potere irrazionale privo di
regole, rivoluzionario ha bisogno di continue
conferme Carattere universalistico, potere
esercitato in virtù di una nomina legale, comandi
conformi ad un orientamento razionale.
40
  • Modelli struttura organizzativa
  • Max Weber organizzazioni come strutture
    burocratiche, forme organizzative in grado di
    massimizzare efficienza.
  • Burocrazia un tipo di razionalità tecnico in
    grado di raggiungere il fine stabilito.
  • Burocrazia efficiente 1) insieme di regole e
    procedure formali 2) gerarchia di autorità 3)
    divisione del lavoro.
  • Struttura formalizzata con standardizzazione
    delle procedure che rende il comportamento umano
    maggiormente prevedibile (regole, procedure,
    piani di lavoro)
  • Gerarchia modo in cui è distribuita lautorità
    tra i vari ruoli. Chi ha lautorità ha dei
    diritti derivanti dalla posizione diritti
    posizionali (dare ordini, sanzioni, ricompense).
    Comunicazione verticale
  • Divisione del lavoro ripartizione del lavoro e
    responsabilità (scientific management )

41
Caratteristiche della burocrazia moderna
  1. Fedeltà di ufficio
  2. Competenza disciplinata
  3. Gerarchia degli uffici
  4. Preparazione specializzata
  5. Concorsi pubblici
  6. Sviluppo di una carriera
  7. Attività a tempo pieno
  8. Segreto di ufficio
  9. Stipendio monetario fisso
  10. Non possesso strumenti proprio lavoro

42
La razionalizzazione burocratica della fabbrica
  • Friederick Taylor (1865-1915)
  • il management scientifico (1912) rappresenta il
    Trionfo del razionalismo puro nella fabbrica. È
    un sistema di organizzazione basato
    sullattribuzione dei compiti ben prefissati e
    ben definiti
  • per ogni problema esiste una soluzione ottimale
    (one best way) lOne Best Way indica il modo più
    economico per compiere una data operazione in
    termini di quantità e tipi di movimenti.
    specializzazione, programmazione minuziosa
  • Controllo di efficienza scomporre in piccoli
    compiti ogni azione.
  • Differenziazione nella gerarchia
  • Ridurre al minimo le competenze necessarie per
    lo svolgimento dei compiti
  • Fordismo (Ford 1863-1947) onnipresenza
    gerarchia,

43
  • Compiti del manager
  • Pianificazione
  • Organizzazione
  • Comando
  • Coordinamento
  • Controllo

44
LE ORGANIZZAZIONI COME MACCHINE burocrazia
meccanica
  • Riepilogando
  • Taylor lorganizzazione scientifica del lavoro
  • Weber lorganizzazione come macchina
    burocratica
  • Si occupano di gestione dell'organizzazione,
    riferendosi soprattutto al suo INTERNO.
  • Organizzazione Gerarchico-Funzionale

45
La critica alla Organizzazione come macchina
  • Chester Barnard
  • Herbert Simon
  • Scuola contingenze
  • La centralità della cultura

46
Chester Barnard (1886-1961)
  • Le funzioni del dirigente, 1938
  • lorganizzazione, prima che essere uno strumento
    per raggiungere collettivamente
  • determinati fini, è un sistema di cooperazione
    tra individui cooperazione che non può
  • mai essere data per scontata e deve infatti
    rappresentare, secondo Barnard, la principale
  • preoccupazione di dirigenti e manager.
  • Domanda centrale come è possibile che le persone
    decidano di collaborare alle organizzazioni?
    Quali sono i moventi che spingono gli individui a
    collaborare?
  • Ogni individuo ha una propria personalità
    irriducibile ai fini dellorganizzazione questa
    personalità deve essere soddisfatta
  • Organizzazione sintesi, conciliazione
    fra
  • Fini organizzativi
    moventi personali
  • Partecipazione garantita da
  • Sistema incentivi (materiali e morali)
  • Persuasione

47
Herbert Simon (1916-2001)
  • Critica alla razionalità sinottica del modello
    decisionale della burocrazia Weberiana e del
    management scientifico.
  • Nelle organizzazioni le decisioni sono prese in
    base a criteri di razionalità limitata non
    massima efficienza, ma sufficienza.
  • le organizzazioni non ispirano la propria azione
    ad un criterio di ottimalità, ma ad un criterio
    soddisfacentista. Conseguentemente, viene meno
    lipotesi che le forme e le formule organizzative
    possano derivare univocamente e
    deterministicamente dai principi di efficacia ed
    efficienza, ovvero ispirarsi ai criteri di one
    best way del taylorismo se vige la legge
    soddisfacentista e non quella dellottimalità,
    aumentano i gradi di libertà(non esiste ununica
    razionalità) entro cui le organizzazioni
    esercitano le proprie prerogative decisionali.
  • Limiti alla scelta puramente razionale limiti
    cognitivi, etici, sociali, impossibilità
    distinzione fra giudizi di fatto e di valore
    (agire razionale rispetto allo scopo e agire
    razionale rispetto ai valori)

48
condizioni cognitive ricerca soluzioni complessità policy criterio decisionale Autori
certezza analisi completa delle alternative bassa ottimizzante weber
incertezza ricerca sequenziale bassa soddisfacente Simon
parziali e confuse comparazioni limitate alta contrattazione e mutuo aggiustamento Lindblom
ambigue nessuna molto alta casualità, razionalità ex post March e Olsen
49
Scuola contingenzedal one best way allone best
fit
  • Affronta il problema di quale sia la gerarchia
    appropriata al tipo di organizzazioni
    burocratiche. Non esiste un solo modo universale
    di costruire unorganizzazione.
  • Diversi modi di scelta ottimale in base alle
    contingenze o circostanze in cui lorganizzazione
    si trova ad operare settore e tipo di attività,
    dimensioni, tecnologia, ambiente esterno

50
Scuola contingenze
  • Le teorie contingenti, sviluppate soprattutto tra
    gli anni 50 e gli anni 70, contestano il
    presupposto della scuola classica secondo cui
    esiste un solo modello universale di
    organizzazione,cioè che esista un unico modo
    ottimo di essere e di funzionare delle
    organizzazioni (one best way).

51
  • Con le teorie contingenti si cerca di spiegare la
    diversità organizzativa indotta da un contesto
    ambientale diverso. La situazione, il contesto
    dellimpresa è la variabile indipendente e la
    struttura organizzativa quella dipendente. In
    particolare esiste una connessione tra la forma
    organizzativa ed alcune variabili dure ma
    quali sono queste variabili?
  • Si sono sviluppate quattro scuole della
    Contingency Theory che mettono in correlazione
    elementi diversi
  •  
  • La scuola sulla Tecnologia 
  • La scuola sulla Dimensione 
  • La scuola sullAmbiente 
  • La scuola sulla Strategia
  •  

52
Ricapitolando.
  • La teoria delle contingenze strutturali analizza
    le connessioni tra le caratteristiche strutturali
    delle organizzazioni (variabili dipendenti) ed
    alcune variabili contingenti (indipendenti)
  • Le variabili considerate sono
  • Tecnologia
  • Dimensione
  • Ambiente

Caratteristiche strutturali
53
  • Tecnologie (a diverse tecnologie corrispondono
    modalità organizzative diverse Woodward)
  • Dimensione variazioni organizzative dipendenti
    dalla grandezza (Pugh, Hickson)
  • Ambiente ambiente stabile tipi di organizzazione
    che cambiano quando ambiente è turbolento (Burns
    e Stalker 1961)
  • Lawrence e Lorch le corrispondenze o influenze
    causali riguardano non le organizzazioni nel loro
    complesso ma singoli segmenti o settori
    organizzazione
  • Chandler Struttura gerarchico-funzionale adatta
    al mono-prodotto struttura divisionale
    diversificazione prodotto

54
TEORIA DELLTEORIA DELLADATTAMENTO STRUTTURALE
ALLE CONTINGENZE AMBIENTALI
  • Questo filone di ricerca focalizza lesigenza di
    adattamento dellorganizzazione alle diverse
    configurazioni dellambiente
  • Le prime ricerche sistematiche sono state
    condotte da Burns e Stalker che definiscono due
    modelli tipico-ideali di organizzazione
  • Il modello meccanico-alta formalizzazione delle
    attività, deboli processi di comunicazione
    interna, centralizzazione del potere decisionale
    che si adatta efficacemente ad ambienti stabili.
  • Il modello organico, è più adatto per operare in
    ambienti turbolenti
  • .Dimensione tranquillità-turbolenza ambiente in
    cui organizzazione opera
  • ambiente stabile (certezza)-----
    ----instabili(incertezza)
  • Modello organizzativo
  • meccanico ---
    --------- organico
  • incertezza ambiente
  • 4 modelli direzione organizzativa

55
La cultura nellorganizzazionela costruzione
sociale del senso
56
  • Rivoluzione culturale negli studi organizzativi
    per insoddisfazione vs management scientifico
  • Post-modernismo vs modernismo

57
  • Gli Approcci soft alle organizzazioni
    privilegiano gli aspetti CULTURALI, SIMBOLICI,
    CONFERIMENTO di SENSO.
  • Quando
  • Perché

58
Il contesto della ricerca
Perché (causa efficiente)
Quando
Perché? (causa finale)
Teorico-scientifico accademico
Insoddisfazione metodi quantitativi
Metodi qualitativi, comprensione studio del caso
Dibattito culturale Sullorganizzazione (fine
anni 70 e inizi 80)
Ricerca applicata e pragmatica
Dubbi efficacia vecchio stile management
(pianificazione e controllo)
Fornire al management strumenti utili per
influenzare il comportamento individuale
59
Quando? il contesto storico
Crisi petrolifera Perdita competitività rispetto
al Giappone Crisi produttività
Contesto economico
Coscienza della propria identità nella misura in
cui è stata messa in crisi
Messa in discussione degli assunti di base e
senso comune
Ragioni del declino Ricercate nelle culture
nazionali e culture aziendali
Contesto sociale e culturale
Tendenza frantumazione sociale, modelli culturali
meno stabili
60
Perché?
  • Declino controlli burocratici nellimprese,
    strumenti di controllo più sofisticati basati
    sullinteriorizzazione dei valori.
  • Insoddisfazione per approcci hard attenti agli
    aspetti strutturali, in particolare verso gli
    studi contingentisti che ponevano in relazione
    turbolenza ambiente con struttura ottimale.
  • Le caratteristiche strutturali non sono la causa
    delle scelte strategiche, ma queste dipendono
    dallazione strategica dellindividui (stili di
    leadership, alleanze)
  • Imprese con medesima struttura sono
    caratterizzate da clima organizzativo diverso.
  • Sviluppo di tecniche di ricerca qualitative
    particolarmente adatte agli aspetti soft
    dellorganizzazione

61
Diverse Scuole degli approcci soft
Approcci oggettivisti Organizzazioni propria
cultura, progressivamente accumulata nel tempo
Soggettivisti realtà esterna costruzione sociale
risultante dal conferimento di senso
Schein
Weick
oggetto
soggetto
62
Cosè la cultura?
  • una cultura è un insieme di informazioni
    normative più o meno formalizzate, relative ai
    modi di agire, pensare e sentire praticati in una
    determinata società, allinterno della quale
    vengono apprese e trasmesse
  • Esseri umani non acculturati non esistono. Senza
    la cultura non potrebbero infatti sopravvivere né
    il singolo individuo né la società umana.

63
Definizione estensione concetto cultura
Bassa -restrittiva
Arte il meglio di quanto è stato pensato e
conosciuto
estensione
La totalità prodotti materiali non materiali
umanità
Ampia
Cultura
64
  • luomo è un animale sospeso in una rete di
    significati che egli stesso ha tessuto. La
    cultura è una di queste reti e la sua analisi,
    pertanto, non è una scienza sperimentale in cerca
    di leggi, ma una scienza interpretativa in cerca
    di significati
  • C. Geertz, Interpretazione di culture, trad. di
    E.Bona, Bologna, 1998.

65
  • La Cultura è il modo di vita di un gruppo
    sociale, l'insieme dei modelli di comportamento
    appresi e tramandati da una generazione all'altra
    durante il processo di socializzazione
    (Herskovits 1979).
  • Cultura
  • Norme (il modo in cui la gente si comporta)
  • Valori (ciò a cui tiene),
  • Credenze (il modo in cui la gente crede che
    funzioni il mondo)
  • Simboli espressivi (rappresentazioni)

Cultura e socializzazione
66
La cultura organizzativa
  • la cultura organizzativa è linsieme coerente di
    assunti fondamentali che un dato gruppo ha
    inventato,scoperto e sviluppato imparando ad
    affrontare i suoi problemi di adattamento esterno
    e di integrazione interna, e che hanno funzionato
    abbastanza bene da poter essere considerati
    validi, e perciò tali da essere insegnati ai
    nuovi membri come il modo corretto di percepire,
    pensare e sentire in relazione a quei problemi.
  • Edgar H. Schein, Coming to a New Awareness of
    Organizational Culture, in Sloan Management,
    Review, 1984, 25,4, trad. it. Verso una nuova
    consapevolezza della cultura organizzativa

67
  • Secondo Schein studiare unorganizzazione
    significa studiarne la cultura organizzativa.
  • La cultura organizzativa è
  • - profondamente radicata nellorganizzazione
  • - il prodotto di un processo di apprendimento
    organizzativo
  • linsieme delle risposte e dei modi di agire
    propri di quella organizzazione che hanno
    dimostrato di funzionare come risposta alle
    sfide
  • quel modo di vedere le cose che caratterizza
    ciascuna organizzazione e che attraverso i
    processi di socializzazione viene interiorizzato
    da tutti i membri dellorganizzazione

68
La cultura organizzativa secondo Edgar H. Schein
69
Livelli studio cultura organizzativa
  • 3 livelli
  • Artefatti (prodotti immediatamente osservabili)
    architettura, arredamento, tecnologia, simboli,
    abbigliamento, rituali
  • Valori valori espliciti dellorganizzazione, il
    campo del consenso e della condivisione, discorsi
    che servono per rafforzare senso di appartenenza
  • Assunti di base alle concezioni profonde dei
    rapporti con lambiente, della natura delluomo,
    della natura dellagire individuale. Convinzioni
    profonde e inespresse, profondamente
    interiorizzate, date per scontate e quindi
    difficili da cogliere anche con lanalisi più
    attenta (convinzione profonda che non ha bisogno
    di essere esplicitata per es. condizione della
    donna in alcune culture)

70
  • Artefatti
  • Simboli il simbolo evoca qualcosa diverso da sé
    e trasmetto unemozione (bandiera), mentre i
    segnali (segnali stradali) trasmettono
    informazione. Gli artefatti materiali possono
    avere valenza funzionale (sedia), ma anche
    simbolico (sedia a braccioli). Valenza simbolica
    e funzionale sono intrecciate. Gli Artefatti ci
    informano sulla cultura dellorganizzazione
    (uniforme, arredamento)
  • Rituali (protocollo, cerimoniale) rituali
    sofisticati per accesso ordini religiosi, club
    privati, corpi militari, logge massoniche.
    Protocollo per la disposizione degli ospiti ad
    una conferenza o ad un tavolo per una riunione

71
  • Lessenza della cultura organizzativa si colloca
    al livello degli Assunti di Base.
  • Compito della ricerca sarà pertanto far emergere
    gli assunti fondamentali.
  • Molta parte della letteratura che si identifica
    con il simbolismo organizzativo si colloca
    normalmente ai primi due livelli.

72
Assunti di Base
Gli assunti di base possono essere combinati in
modo diverso dando luogo a sistemi articolati e
coorenti che variano al variare dei contesti
organizzativi. Il complesso di convinzioni
influenza il modo di lavorare allinterno di
unorganizzazione. Nellorganizzazione non
necessariamente esiste un unico sistema di
convinzioni Medici sistema di convinzioni
diverso da amministrativi
Assunti concezione concezione
natura dominio rispetto
tempo ciclico lineare
natura umana pessimistica ottimistica
distribuzione potere autoritarie democratiche
relazioni fra persone competizione cooperazione
73
Come si forma la Cultura organizzativa?
  • Esistenza di un gruppo
  • Persone che
  • condividono problemi significativi
  • Affrontano problemi, tentano soluzioni
  • Trasmettono le soluzioni
  • Cultura non idee astratte, ma risposte ai
    problemi concreti.
  • Le risposte non necessariamente giudicate in base
    alla loro efficacia nella risoluzione dei
    problemi ma anche in base alla capacità di
    ridurre ansia rituali, aspetti simbolici

74
Lapprendimento organizzativo
  • Occorre dare uninterpretazione non statica del
    concetto di cultura organizzativa la cultura
    organizzativa non è un dato acquisito e
    immodificabile.
  • La cultura è in formazione tensione fra
    mantenimento del patrimonio culturale e
    adattamento alle novità.
  • Ruolo leadership nella trasformazione della
    cultura organizzativa.
  • Trasmissione cultura organizzativa attraverso la
    socializzazione

75
Cultura o culture organizzative?
  • Ogni organizzazione ha una propria cultura
  • Una cultura organizzativa forte è un grande
    vantaggio permette di chiedere sacrifici
    altrimenti impensabili
  • Alcune fusioni aziendali non sono riuscite per la
    presenza di diverse culture organizzative
  • Unorganizzazione è uninsieme di gruppi
    allinterno dei quali le relazioni sono più
    intense il medici interagiscono fra loro più di
    quanto interagisca con gli amministrativi

76
  • Lapproccio alla sottocultura trasforma il
    concetto di cultura in un vaso di pandora.
  • Culture di classe cultura operaio nel Regno
    Unito (birra, partito laburista,
    sindacalizzazione)
  • Culture di settore per esempio settore
    industriale (minatori, portuali caratterizzati da
    spirito di corpo)
  • Culture professionali e lavoratori conoscenza
  • Culture territoriali (modello giapponese,
    distretti industriali)

77
Pluralità culture organizzativeculture,
sotto-culture e contro-culture
  • Prospettive da cui studiare le organizzazioni
    secondo Joanne Martin, Cultura e controcultura
    nelle organizzazioni una difficile simbiosi
  • Integrativa secondo cui la cultura è fonte di
    armonia e di consenso
  • Differeziante nellazienda esistono diverse
    subculture talvolta in conflitto
  • Frammentaria in una organizzazione non esistono
    culture ben definite ma una pluralità di punti di
    vista

78
(No Transcript)
79
Cultura come strumento di controllo
  • Gideon Kunda
  • Ideologia aziendale come sistema autoritario di
    significati
  • Adesione al ruolo come sottomisione alla
    definizione di sé che dà lazienda
  • Viene meno il presupposto di Bernard che
    individuo ha una propria personalità irriducibile
    ai fini dellorganizzazione

80
  • Le organizzazioni a dispetto della loro evidente
    preoccupazione per i fatti, i numeri,
    lobiettività, la concretezza e laffidabilità,
    sono in realtà sature di soggettività,
    astrazione, supposizioni, espedienti, invenzioni
    e arbitrarietà proprio come tutti noi. Sono le
    organizzazioni stesse a creare gran parte di ciò
    che le turba(Weick, 1969)
  • Lorganizzazione dipinge il proprio scenario, lo
    osserva con il binocolo e cerca di trovare un
    sentiero nel paesaggio (Weick, 1969)

81
  • Obiettivo di Weick è studiare lorganizingil
    processo dellorganizzare e non tanto
    lorganizzazione vista staticamente come
    struttura.
  • I processi cognitivi sono quei processi, messi in
    atto da un soggetto (sia esso un individuo o una
    organizzazione), che gli consentono di conferire
    senso ai propri flussi di esperienza (processi di
    sensemaking).
  • Secondo Weick, i processi di creazione di senso
    (sensemaking) coincidono esattamente con i
    processi di organizzazione (organizing)
    organizzare dare senso ai
  • flussi di esperienza.

82
Processi cognitivi
  • Secondo weick oggetto di studio sono i processi
    cognitivi.
  • Non esiste niente al di fuori dei nostri flussi
    di esperienza, il mondo non ha un senso
    intrinseco ma solo il senso che gli attribuiamo.
  • Alla nostra mente arriva un flusso caotico al
    quale diamo ordine man mano procede il processo
    cognitivo attraverso deduzioni relazioni di
    causa/effetto (mappe causali costruzioni dotate
    di senso e ordine logico).

83
Le mappe
Una mappa è la rappresentazione grafica e
simbolica di concetti, ricordi, eventi, teorie
ed immagini.
Il suo scopo è quello di ridurre la complessità
delle informazioni che diventano visibili a colpo
docchio.
Le mappe cognitivo-normative
Sono i modelli di conoscenza su cui ci basiamo
per metterci in rapporto con i mondo. Una mappa
cognitiva è la struttura che dà senso alle nostre
conoscenze che altrimenti non avrebbero senso per
noi. La stessa cosa cambia di significato a
seconda della mappa cognitiva di chi la
osserva.
84
Le mappe cognitivo-normative
  • Attori diversi attribuiscono diverso significato
    allorganizzazione in base alla struttura delle
    proprie mappe cognitive.
  • Mappe cognitive sistema di credenze attraverso
    cui un attore percepisce e spiega la realtà.

85
(No Transcript)
86
Le mappe cognitivo-normative
  • Mappa cognitiva costituita da
  • Mappa cognitiva costituita da
  • 1) concetti (variabili continue, ordinali,
    dicotomiche ecc.)
  • 2) nessi causali (credenze causali, relazione
    causa/effetto fra variabili)

87
Coincidenza di creazione di senso, ontologia,
gnoseologia
  • Tutto ciò che consideriamo una realtà esterna non
    esiste se non nellesperienza dei soggetti che la
    esperiscono.
  • La realtà ha il senso che noi gli conferiamo. la
    suddivisione concettuale nelle categorie interno
    allindividuo / esterno allindividuo non ha
    significato, perché tutta la realtà corrisponde
    ai flussi di esperienza la realtà esterna
    equivale, per ogni soggetto, alla lettura che il
    soggetto ne dà.

88
Enactment
  • lindividuo o lorganizzazione attribuiscono
    significato a taluni aspetti della realtà, essi
    attivano tali aspetti dellambiente Weick parla
    di enactment, attivazione, e di enacted
    environment, ambiente attivato.
  • Lindividuo costruisce la realtà, tramite tale
    attivazione. Il sensemaking è un processo
    istitutivo, che contribuisce a costruire ciò che
    si percepisce.

89
Enactment
  • Quando usiamo i concetti di fatto creiamo il
    fenomeno che vogliamo analizzare (dimensione
    soggettiva reificazione). Ogni volta che
    attiviamo un ambiente, una cultura, una
    strategia,un'organizzazione, non esiste più una
    differenza con la realtà.
  • Organizzazione come prodotto dell'attività
    cognitiva

90
Enactment
  • Il meccanismo dellattivazione spiega
    comportamenti difficilmente spiegabili a partire
    da una strategia oggettivista
  • Costruzione diversa della realtà da parte di
    attori diversivi (attivazione diversa dello
    stesso ambiente)
  • Strategie suicide con cui gli attori si rifiutano
    di vedere i rischi della realtà oggettiva
  • Anche i vincoli dellorganizzazione sono
    costruiti dallorganizzazione stessa una certa
    situazione di mercato non è un elemento dato,
    bensì un risultato delle strategie dei soggetti
    che attivano quellambientele profezie
    auto-avveranti sono una tipica modalità con cui
    un soggetto può incidere sulla realtà tramite
    lattivazione dellambiente (mercato azionario -
    caso polaroid)

91
Lorganizzazione come risultato di processi di
sensemaking
  • tutto ciò che normalmente gli attori di una
    organizzazione pensano come esterno, ovvero
    strutture, norme e gerarchie, in realtà esiste
    solo nel momento in cui trova spazio
    nellesperienza del soggetto stesso. Strutture,
    norme, articolazioni formali dellorganigramma
    non sono che delle istantanee allinterno del
    flusso di esperienza
  • Gli organigrammi non sono altro che dei
    cartellini, dei simboli, delle etichette che
    realizzano una rappresentazione logica e
    ordinata.
  • il potere nellorganizzazione diventa quindi la
    capacità di far accettare agli altri attori la
    propria interpretazione dellorganizzazione.
    Questa, se accettata, si affianca alle
    interpretazioni dei soggetti, i quali
    naturalmente mantengono anche le proprie mappe
    causali.

92
Esercizi di analisi organizzativa
SAS Airlines
ARAG Insurances
Ufficio operativo di Uniflair
93
La struttura fisica dellorganizzazione
Arnhem
Il Panopticon Bentham, 1787
94
(No Transcript)
95
(No Transcript)
96
Fenomenologia degli oggetti
  • nel visitare oggi gli ipermercati per capire
    quello che siamo e che cosè oggi la nostra vita
    quotidianoil punto è semplice di che cosa è
    pieno il nostro quotiano? Che cosa lo arreda? Si
    parla di mitidi che stoffa sono fatti i miti, i
    riti che ne conseguono?.si scoprirà che il più
    delle volte i miti si solidificano in oggetti di
    cultoquelle cose di cui rigurgitano le nostre
    case, i negozi, i centri commerciali, e poi certo
    anche le tombe. Instancabile produttore di miti
    il quotidiano trabocca di oggettidi cose
    ordinarie M. Ferraris, Il tunnel delle Multe,
    ontologia degli oggetti quotidiani, Torino, 2008

Non è forse la vita una serie d'immagini,  che
cambiano solo nel modo di ripetersi? Andy
Warhol  
97
Un approfondimento lestetica organizzativa
  • Filone di studi della sociologia
    dellorganizzazione.
  • Estetica organizzativa materialità della vita
    quotidiana dellorganizzazioni materialità fatta
    di artefatti.
  • Il sapere organizzativa non è esclusivamente
    mentale, ma radicato corporeità conoscenza
    sensibile

98
  • Letimologia della parola estetica sottolinea la
    conoscenza sensibile che avviene attraverso i
    sensi.
  • Attraverso le facoltà percettive si conosce e si
    agisce nellorganizzazione.
  • Nella pratica organizzativa si sente e si agisce
    con la percezione una persona ha un buon
    fiuto,una buona manualità,ha occhio, un
    udito fine ecc,

99
Oggetto estetica organizzativa
  • Gli individui operano nellorganizzazioni dando
    ascolto ai propri gusti, desideri, sensazioni,
    passioni
  • Come durante le interazioni si creino estetiche
    di un prodotto, nella scelta del logo aziendale
  • Durante linterazioni si sviluppa un senso
    estetico del lavoro

100
  • Nellorganizzazione si originano relazioni
    post-sociali il rapporto fra individui è
    mediato, stimolato dalla capacità di azione degli
    artefatti (concetto di attante)
  • Artefatti organizzativi hanno capacità di azione.
  • Lo studio della dimensione dellartefatto
    organizzativo ci spinge a studiare le dimensioni
    organizzative, dinamiche di costruzione simbolica
    e negoziazioni di poteri.

101
  • Es. Sedia artefatto banale, quotidiano, lo si
    nota quando non cè comporta uno spiazzamento
  • che va oltre la fisicità, con conseguenze
    simboliche (perdita di potere, troppo in vista,
    troppe persone)
  • La sedia si osserva di rado avere la propria
    sedia significa avere un posto nellorganizzazione
    (una posizione organizzativa) se al rientro una
    malattia o gravidanza si trova la nostra sedia
    occupata significa che il nostro posto è stato,
    non solo fisicamente, preso da un altro
  • Non esiste niente che corrisponda ontologicamente
    ad una sedia in sé (alla natura della sedia).
  • La sedia è un artefatto volto alle situazioni
    concrete
  • Bizzarro
  • Se in sala rappresentanza vi fossero le sedie
    della cucina,
  • Se in sala riunioni solo sgabelle,
  • Se nellufficio direttore generale solo sedie
    pieghevoli
  • In segreterie raffinate sedie di design

102
Utilizzo del concetto di performance performance
artistica
  • Un bel gruppo di lavoro, un bel reparto, un bel
    modo di lavorare, una bella professionalità.
  • Dimensione estetica nella pratica lavorativa
    osservare le persone che lavorando fanno
    lorganizzazione
  • Performance per mettere in scena tematiche
    aziendali crisi di un settore, learderschip.
    (OMSA)

103
  • Il primo sociologo a sottolineare limportanza
    della conoscenza sensoriale è stato Simmel
    (1858-1918).
  • lessenza delloggetto artigianale è che esiste
    molte volte, la sua diffusione è lespressione
    quantitativa della sua utilità, giacché serve
    sempre ad uno scopolessenza dellopera darte è
    lunicità, Una sedia esiste perché uno possa
    sedervistare seduti su unopera darteè
    cannibalismo Georg Simmel, il problema dello
    stile

104
Il modello giapponese come esempio di cultura
forte
105
MODELLO GIAPPONESE produzione snella e fabbrica
modulare
  • Dopo la guerra la Toyota era una minuscola e
    sconosciuta fabbrica di auto con vecchi
    macchinari e spazio ristretto. Tajichi Ohno il
    direttore volle trasformare i vincoli in risorse
  • ?inseguire le piccole opportunità del mercato
  • ?abbreviare i tempi del set-up usando la perizia
    e dedizione delle maestranze
  • ? superare la distinzione tra operai comuni e
    specializzati (addetti all'allestimento delle
    macchine )
  • Impegno dei non qualificati
  • Frugalità dei macchinari (facili da usare, non di
    bassa tecnologia o troppo centralizzati)
  • L'allestimento veloce supera anche il problema
    dei pochi spazi?forniture giusto in tempo per la
    produzione ? servono buoni rapporti con i
    fornitori.
  • La piccola serie permette anche migliore qualità?
    si ferma il flusso produttivo quando ci sono
    difetti, anziché correggerli all'ultimo.
  • Grandi successi della Toyota negli anni 1950-80
  • Nel 1991 si concettualizza il modello giapponese
    al M.I.T. come produzione snella
  • ? 3 tratti essenziali
  • La centralità del Just in Time
  • La collaborazione coi fornitori sostituisce il
    divide et impera
  • La ricerca qualità totale sostituisce il primato
    della quantità

106
(No Transcript)
107
Alcune domande .
  • Le intrinseche ambiguità del modello giapponese
    alla luce degli approcci teoriri principali
  • E' esportabile?
  • Principali critici teorici anticulturalisti Se è
    il prodotto della cultura giapponese come può
    essere esportato? Se può essere esportato
    significa che laspetto culturale non è una
    dimensione rilevante ai fini organizzativi
  • Il lavoro è più intelligente o più gravoso o
    entrambe le cose?
  • E' un superamento del taylorismo o una sua
    interiorizzazione?
  • Non c'è il controllo burocratico , ma l'assillo
    ad eliminare i tempi morti, i movimenti inutili
    sia degli uomini che dei materiali è un
    coinvolgimento che autorealizza o una
    interiorizzazione ossessiva dell'autosfruttamento?
  • Il modello giapponese in quanto ad
    interiorizzazione della cultura aziendale ricorda
    lo studio di Kunda sulla tech e può portare ad
    una interiorizzazione eccessiva della ideologia
    aziendale superando quella irriducibilità di fini
    individuali ai fini dellorganizzazine teorizzati
    da Barnard.
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com