Presentazione di PowerPoint - PowerPoint PPT Presentation

1 / 58
About This Presentation
Title:

Presentazione di PowerPoint

Description:

Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1 2000-2006 Riflessione d insieme sull attuazione del QCS e spunti per la discussione UVAL Comitato di ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:62
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 59
Provided by: arri2
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Presentazione di PowerPoint


1
Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
Riflessione dinsieme sullattuazione del QCS e
spunti per la discussione UVAL
Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1
2000-2006 10 Maggio 2006, Roma
2
Il compito valutativo
  • Una parte dellaggiornamento
  • Condotto internamente dallUVAL (lavoro ancora in
    corso)
  • Utilizzazione dei dati di monitoraggio Ma anche
    delle conoscenze formalmente e informalmente
    accumulate nel tempo

3
Domande valutative
  • Dalla CE
  • avere un quadro dinsieme basato sui dati di
    monitoraggio
  • Quali risultati si sono avuti nel complesso?
    Quali impatti si possono attendere?
  • La strategia tiene ancora?
  • Quali indicazioni per il futuro?
  • Dalle parti sociali
  • Che effetti ha sortito la scelta del QCS di
    passare dalla compensazione dello svantaggio
    territoriale a politiche di contesto? Va
    confermata?

4
Evidenze preliminari sullo sforzo di policy ed
indizi dei cambiamenti ipotizzabili
  • Le politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno e il
    QCS
  • Lavanzamento istituzionale
  • Cambiamenti istituzionali e sforzi di policy nel
    concreto alcuni affondi tematici
  • Città
  • Risorse culturali
  • Rifiuti
  • Spunti per la discussione

5
Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
Il quadro macro delle politiche di sviluppo nel
Mezzogiorno lo sforzo complessivo di policy e
il ruolo del QCS UVAL
Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1
2000-2006 10 Maggio 2006, Roma
6
QCS Ob.1, politica di sviluppo e crescita nel
Mezzogiorno
  • Il QCS (la sua preparazione e, poi, la sua
    revisione) ha avuto due ambizioni
  • orientare strategia e attuazione dei PO nelle
    aree target del QCS strategie specifiche con
    determinate dotazioni finanziarie e con obiettivi
    di sostegno/accelerazione di particolari processi
    di accumulazione di capitale pubblico e di
    innovazione nelle tipologie di intervento
  • orientare/influenzare per contaminazione il
    complesso dellintervento pubblico per lo
    sviluppo nel Mezzogiorno (una strategia generale
    di incremento e riqualificazione della spesa per
    lo sviluppo e di avanzamento istituzionale e di
    capacità)
  • Guardare ad entrambi questi aspetti, collegati in
    impostazione, obiettivi, risultati e difficoltà

7
Alcuni fatti del periodo 1995-2004
  • Il Mezzogiorno (in tutte le regioni) è cresciuto
    nel decennio in media un po di più (1,7) del
    Centro-Nord (1,4), ma non per maggiore spesa
    pubblica
  • La crescita italiana è stata nellultimo
    quinquennio molto modesta rispetto alla pur
    contenuta crescita UE che fatica ad agganciare il
    ciclo internazionale
  • Oggi, rispetto al periodo di impostazione del QCS
  • Per lItalia meno crescita difficoltà dal
    diverso contesto competitivo internazionale
    difficoltà nei conti pubblici (anche per la bassa
    crescita)
  • Per il Mezzogiorno riflessi dalla difficile
    situazione italiana e da divari pregressi, minori
    spinte autonome/autopropulsive

8
Quantità di spesa e realizzazioni minori delle
promesse hanno contribuito alla minor crescita
nel 2000-2005
Spesa in conto capitale complessiva della PA
(QFU) nel Mezzogiorno Miliardi di euro, prezzi
1995
9
Recupero rispetto alla fase di disinvestimento
pubblico della prima metà degli anni 90, ma
molto rimane da fare
10
Mezzogiorno la crescita nel periodo 2000-2005
  • Crescita cumulata di 5 punti, contro 13,7
    ipotizzati nella valutazione ex-ante (scenario
    senza esternalità)
  • Minore crescita per circa metà dovuta alle
    minori realizzazioni della policy e per laltra
    metà a meno favorevoli condizioni complessive
  • Lo sforzo di policy realizzato ha comunque dato
    un piccolo risultato (0,25 punti medi annui)
    rispetto allo scenario base
  • Non si sono innescate ancora rotture
    significative per larea nel suo complesso. Si
    conferma il giudizio della mid term review è
    necessario mantenere le promesse realizzative e
    innescare processi virtuosi su molte variabili
    chiave per crescere di più

11
Minore crescita 2000-2005 per circa metà dovuta
alle minori realizzazioni della policy e per
laltra metà a meno favorevoli condizioni
complessive
Mezzogiorno crescita del PIL cumulata
(scomposizione degli effetti di policy e altre
determinanti nello scenario senza esternalità)
12
Differenziali di crescita media annua rispetto a
scenario base (assenza di sforzo di policy)
Come rendere possibili questi scenari?
Lo sforzo di policy realizzato ha comunque avuto
effetti (0,25 punti medi annui) rispetto allo
scenario base nel 2000-2005
13
E ipotizzabile una crescita dello sforzo di
policy negli anni futuri
  • Moderato riequilibrio verso gli investimenti
    rispetto ai trasferimenti già visibile, maggiore
    in prospettiva
  • Con tempi molto più lenti del previsto si è
    accresciuto il potenziale realizzativo, visibile
    in maggiore programmazione di interventi e
    accumulo di bandi (Rapporto DPS 2005, cap IV)
  • Peraltro, è sempre il caso che le realizzazioni
    di oggi dipendono da programmazioni di ieri

14
Mezzogiorno - Si conferma il giudizio della mid
term review è necessario mantenere le promesse
realizzative e innescare processi virtuosi su
molte variabili chiave per crescere di più
15
Quali segnali a oggi dalle variabili di rottura
? Ancora pochi quelli positivi e restano nodi
cruciali da sciogliere
16
Quanto conta il solo QCS Ob.1 2000-2006?
  • Quantitativamente non molto ancora circa il 16
    della spesa in conto capitale PA nel Mezzogiorno
    nel 2000-2005
  • soddisfatta la regola n2 nel periodo impiegando
    circa il 50 della dotazione
  • soddisfacimento n2 rilevante per allentare
    tensioni sulle disponibilità di cassa
  • Però una parte consistente della spesa del QCS
    (circa un 1/3) riguarda avanzamento di
    progettazione coperta da altre fonti finanziarie
    (fenomeno molto concentrato su interventi
    infrastrutturali decisivi per il miglioramento
    di contesto)
  • Molte decisioni sono comunque state prese, anche
    se non tutte

17
Molte realizzazioni di infrastrutture non sono
ancora aggiuntive
18
Le decisioni prese e da prendere per ambiti di
intervento
19
Mezzogiorno QFU per fonte di finanziamento (mili
ardi di euro a prezzi correnti)
Gli anni conclusivi sono quindi molto densi di
cose da fare e di fatto da essi dipenderanno i
risultati visibili nei primi anni del prossimo
ciclo
20
Il QCS ha ancora la potenzialità ( e la
responsabilità) di ottenere le sue ambizioni se
  • Porta a compimento il programma (incluse le
    risorse liberate) per dare basi più solide al
    futuro
  • Amplifica, consolida e utilizza lavanzamento
    istituzionale e di capacità
  • Innesca come promesso - innovazioni nelle
    realizzazioni e nelle prassi
  • Quali sono le evidenze? Quali problemi sono
    stati affrontati? Quali sono le prospettive?

21
Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
Avanzamento istituzionale nella strategia del
QCS UVAL
Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1
2000-2006 10 Maggio 2006, Roma
22
  • Avanzamento istituzionale e aumento di capacità
    della PA rilevanti perché
  • necessari per lattuazione della strategia del
    QCS
  • condizioni per la contaminazione dellintervento
    complessivo
  • e il servizio dellarea a regime
  • Ha funzionato il quadro di regole, di percorsi,
    supporto e meccanismi premiali del QCS ?
  • Innovazione e trasparenza PA in aumento, ma
    ancora da ampliare e da consolidare
  • Tendenza verso maggiore gestione integrata e in
    forma associata di servizi
  • Governo del territorio in potenziale
    miglioramento (molti piani completati, anche se
    da migliorare)

23
A inizio di programmazione la maggior parte di
questi piani nel Mezzogiorno non cera. Oggi
molti approvati o in itinere
24
Percentuale di popolazione regionale che risiede
in ATO che hanno completato la procedura di
assegnazione del servizio idrico integrato per
tipologia di affidamento, al 31/1/06
25
  • Meccanismi premiali alla luce dellesperienza
    hanno innescato attenzione e miglioramenti
    perché
  • Non lunico strumento e assai ponderato
  • Partenariato ampio, costruzione di consenso su
    obiettivi e target, monitoraggio pubblico con
    diffusione e discussione risultati e questioni
    critiche
  • Coinvolti decisori politici, meccanismi
    reputazionali
  • Hanno funzionato meglio nei confronti delle
    Regioni rispetto alle Amministrazioni Centrali
    (perché si rivolgevano allintera regione e non
    solo a alcuni dipartimenti perché maggiore
    coinvolgimento livelli politico amministrativi
    alti)
  • Pochi obiettivi molto visibili.
  • Attenzione a proliferazione meccanismi e
    obiettivi vincolanti

26
Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
CITTA Come lattuazione di programmi e
interventi sta contribuendo al raggiungimento
degli obiettivi strategici? UVAL
Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1
2000-2006 10 Maggio 2006, Roma
27
ASSE CITTÀ. Come lattuazione programmi e
interventi sta contribuendo al raggiungimento
degli obiettivi strategici?
  • Tre obiettivi specifici nel QCS per lasse
  • Migliorare larticolazione del ruolo e delle
    funzioni e servizi specializzati dei centri
    urbani (ob. competitività)
  • Migliorare la qualità della vita
  • Rafforzare il capitale sociale

Il QCS afferma anche tre principi strumentali
(a) integrazione (b) concentrazione e (c)
partecipazione privati. Sui primi due, la
programmazione ha prodotto risultati positivi
?70 interventi concentrati in comuni capoluogo,
? 80 dellasse con approccio integrato
territoriale/settoriale. Scarsa invece la
partecipazione di capitali privati.
28
Che tipologie prevalgono tra nuovi interventi che
avanzano e producono spesa? Infrastruttura urbana
e servizi pubblici
Peso relativo tipologie di intervento
AAA
  • Domina infrastruttura urbana (riqualificazione
    fisica, arredo, illumin., verde,
    mezzi/attrezzatura trasporto superficie,
    parcheggi).
  • Peso significativo di infrastrutture e servizi
    sociali
  • Buona realizzazione di piani, studi e
    monitoraggio (dalla promozione turistico-culturale
    alla pianificazione amb.)
  • Tipologie dei trasferimenti e dei servizi alle
    imprese entrambe basse, sotto 1 (ndrSI e PU
    integrano a progetti urbani aiuti da Asse IV)

29
Quali attese per gli obiettivi qualità della
vita e capitale sociale? Buone prospettive di
risultati concreti
  • Peso interventi per inf. urbana, servizi
    sport/cultura, tempo libero? effetti concreti e
    positivi su miglioramento qualità urbana
  • Buon andamento infrastrutt./servizi sociali e
    alla persona. Ad es. in CA, circa 150
    nuovi interventi in attuazione per 21 milioni
    (di cui 74 già conclusi) tirano lintero asse
    città
  • Anche in CL, specie in relazione al resto, nuovi
    progetti e buona attuazione di progetti sociali
    (in part. aiuti imprese sociali)
  • Numero importante di nuovi interventi sociali in
    centri medi e minori in questo settore, mostrano
    domanda e capacità attuativa uguale alle città
    maggiori
  • Tematiche sociali e qualità della vita al centro
    dei 5 PI della Puglia (anche se, per ora, attuata
    sopratutto infrastruttura urbana)

30
Quali attese per lobiettivo funzioni e servizi
specializzati? Lo scenario è più complicato
  • Già in programmazione, pochi interventi
    direttamente finalizzati allobiettivo cca.
    15-20 cfr. relazione al CdS 06/03.Quasi nulli
    in alcune regioni o progetti
  • In positivo, cantieri aperti o quasi per alcune
    infrastrutture per servizi/funzioni avanzate
    (cultura, sport e spettacolo a Salerno e
    Cagliari università a Napoli)
  • Aiuti/servizi alle imprese inclusi in PI ancora
    non attuati (es. CA, CL e PU-FSE) o non attuabili
    come inizialmente previsto (SA). Ecc. PIT urbani
    in Sicilia
  • In negativo, molti interventi siginificativi non
    partiti, e scarsa partecipazione finanziaria del
    privato, es (1) de-programmata in progetti fiera
    a Palermo e Catania (2) Napoli e Salerno provano
    grandi bandi finanza di progetto senza successo,
    passano poi a appalti dopera
  • Motivi numerosi tempistica progetti e n2 poca
    esperienza/incentivi per i comuni e Regioni
    ostacoli culturali su PPP e spiazzamento
    rigidità merloni problema contabilizzazione
    invest. privati ai fini comunitari (es. Cagliari)

31
Elementi conclusivi, aree di miglioramento per il
futuro
  1. I 23 PI urbani non mostrano migliore performance
    o più innovazione rispetto alluniverso dei PIT.
    Seguono landamento generale dei PI nelle diverse
    regioni
  2. Deboli partnership e strategie locali hanno
    penalizzato obiettivi di rilancio economico e
    innovazione. 50 piani strategici in preparazione
    (FAS) contribuiranno a migliorare nel 2007-13
  3. Sottovalutate per lungo tempo tematiche
    gestionali e di assistenza tecnica per progetti
    integrati urbani
  4. Contrariamente alle aspettative, comuni
    medio-grandi lenti nellorganizzare procedure
    tecnico-amministrative interne efficienti (e
    superare ostruzionismo) in assessorati, uffici
    tecnici
  5. Sui progetti di grande dimensione finanziaria e
    maggiore valore aggiunto, problemi per tempi
    lunghi di progettazione tecnica.
  6. Tipologie dintervento attuali e priorità
    2007-13 oltre che funzioni e servizi
    specializzati, maggiore attenzione sost.
    ambientale, logistica, tempi delle città. E
    area metropolitana..

32
Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
CULTURA PER LO SVILUPPO ASSE II - La strategia
in attuazione orientamenti strategici e lezioni
dellesperienza - prime indicazioni UVAL
Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1
2000-2006 10 Maggio 2006, Roma
33
La strategia ASSE II del QCS promuovere
limprenditorialità nel settore culturale,
aumentare la qualità della vita e valorizzare il
patrimonio
  • Contenuti progettuali a) Interventi di restauro
    e valorizzazione b) Miglioramento dei servizi
    per la fruizione c) Sostegno alle iniziative
    imprenditoriali collegate alla valorizzazione del
    patrimonio d) Rafforzamento delle competenze
  • Criteri di attuazione concentrazione,
    integrazione verticale e settoriale, criteri di
    selezione dei progetti
  • Modelli di attuazione integrata Grandi
    attrattori e PIT

34
Tipologie progettuali ammesse a finanziamento al
31/12/05 (ma più importante del cosa è il
come)
35
Lattuazione sul territorio è ancora in fase
iniziale al 31/12/2005 la programmazione delle
risorse, quasi completata, si discosta dal
modello QCS, ma ha una sua razionalità
  • Programmato 85 risorse (BA, CL, MO e SA oltre
    100) speso 35 progetti coerenti pari al 18
    dellAsse e al 53 dei pagamenti
  • Modelli regionali in attuazione molto diversi,
    anche se lAsse II nei 7 POR riflette il QCS
  • Prevale approccio turistico-territoriale più che
    settoriale, meno considerata popolazione
    residente
  • Progressivo ridimensionamento delle tipologie
    meno tradizionali implicita revisione strategica
  • Nella mid term review, tutte le Regioni (tranne
    CA) hanno aumentato le risorse dellAsse II (7
    a livello Ob.1)

36
non sempre virtuosa
  • La distribuzione territoriale dei progetti
    ammessi è funzione della popolazione per
    Provincia e si concentra nei Comuni capoluogo
  • La politica regionale compensa le carenze di
    quella ordinaria (75 interventi di restauro
    architettonico e ristrutturazione musei)
  • La concentrazione e lintegrazione restano
    deboli, i criteri di attuazione del QCS solo
    parzialmente applicati (debole consapevolezza
    strategica, cogenza e competenza tecnica)

37
Gli effetti sul territorio sono previsti nel
breve periodo e in parte inattesi
  • Attuazione iniziale, gli indicatori di contesto
    non possono ancora essere condizionati dal QCS
  • Parte del patrimonio sarà effettivamente più
    accessibile e fruibile a breve
  • Immagine territoriale, soprattutto turistica,
    costruita sul maggior valore percepito delle
    risorse ed effetti indiretti di rivitalizzazione
    sociale e culturale
  • Curva di apprendimento manifesta nei nuovi
    documenti di programmazione, ma anche nella
    riprogrammazione di metà periodo, sia strategica
    che finanziaria

38
Si conferma la validità della strategia, ma con
alcune questioni aperte o indeterminate
  • Aggiuntività e complementarietà rispetto alla
    politica ordinaria
  • Modalità di attivazione della filiera
    imprenditoriale
  • Modelli di riferimento per la definizione dei
    criteri e per la sostenibilità delle attività
    culturali a regime
  • Politica di settore vs politica di territorio

39
che hanno orientato gli indirizzi per il
2007-2013
  • Migliore identificazione dei canali di
    trasmissione (criteri) e attenzione alle sinergie
    (qualità della vita, attrattività, asset
    intangibili) oltre che agli effetti settoriali
    maggiore spazio alle attività culturali
  • Esplicitazione dellimpatto sulla coesione
    sociale e del ruolo delle attività culturali
    nelle aree urbane
  • Interventi coerenti con le vocazioni territoriali
    (pre-requisiti) e con le diversi componenti di
    domanda
  • Approccio unitario alle risorse culturali,
    naturali e paesaggistiche del territorio e
    maggiore integrazione con turismo e altre
    politiche
  • Concentrazione pochi interventi, visibili e
    trainanti
  • Più coordinamento fra Regioni e interregionalità

40
APPENDICE Asse II
  • Modelli regionali

41
LAsse II nei POR riflette il QCS, ma i modelli
Regionali sono diversi (1/3)
  • Sicilia approccio estensivo (50 nei primi 30
    Comuni, 70 dei Comuni con progetti Asse II),
    interventi di archiviazione e catalogo, azioni
    FSE, PIT piccoli per n di Comuni (9) e risorse
    (9 meuro), ma con molte misure. Dopo la mid term
    review, la dotazione di Asse è aumentata del 13.
  • Campania polarizzazione territoriale (50 nei
    primi 5 Comuni, 20 dei Comuni con progetti Asse
    II) e tematica (80 restauro architettonico e
    aiuti), dimensione media dei progetti elevata,
    PIT monosettoriali grandi (33 comuni e 19
    meuro), ritardi attuativi. Dopo la mid term
    review, la dotazione di Asse è stata ridotta del
    -3.

42
LAsse II nei POR riflette il QCS, ma i modelli
Regionali sono diversi (2/3)
  • Sardegna strategia più articolata e innovativa
    (estesa a spettacolo, servizi e interventi
    immateriali), pagamenti 40, pochi progetti
    coerenti (10 dellAsse). Aumento contenuto dopo
    la mid term review (5)
  • Puglia oltre 90 restauro architettonico,
    programmato (35) coincide con gli impegni,
    interventi Feoga, PIS di fatto non attivati.
    Aumento molto contenuto dopo la mid term review
    (2)

43
LAsse II nei POR riflette il QCS, ma i modelli
Regionali sono diversi (3/3)
  • Calabria 90 restauro architettonico e spazi
    mostre e spettacoli, pagamenti quasi al 50,
    piccola dimensione media dei progetti
  • Basilicata quasi esclusivamente restauro
    architettonico, oltre il 40 dellAsse progetti
    coerenti dopo la mid term review la dotazione di
    Asse è aumentata del 50. PIT con molte misure
  • Molise oltre il 70 dellAsse progetti coerenti

44
Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
La gestione dei rifiuti UVAL
Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1
2000-2006 10 Maggio 2006, Roma
45
Domande valutative
  • La strategia del QCS sul tema dei rifiuti è stata
    effettivamente perseguita?
  • Quali interventi sono stati realizzati sui
    territori?
  • E quali risultati sono stati raggiunti?
  • Fonti utilizzate RVI POR, APAT, ISTAT,
    Osservatori regionali Relazioni del GT
    Premialità (vari anni), Relazione di Monitoraggio
    avanzamento istituzionale 2005, DSPN, DSM, Bozza
    tecnico amministrativa QSN, MONIT

46
Obiettivi del QCS e revisione di metà percorso
  • Lobiettivo specifico nel 2000 è stato così
    declinato
  • Migliorare il sistema di gestione dei
    rifiuti, promuovendo la raccolta differenziata,
    il riciclaggio, il recupero, nonché elevando la
    sicurezza dei siti per lo smaltimento e favorendo
    lo sviluppo efficiente di un sistema di imprese
    dare attuazione alle normative di settore
    attraverso la pianificazione integrata della
    gestione dei rifiuti su scala di Ambiti
    Territoriali Ottimali.
  • Strategia confermata nella revisione di metà
    percorso
  • Le risorse pubbliche programmate per la gestione
    dei rifiuti sono pari a circa 700 Meuro (1,8 del
    QCS)
  • 1 miliardo di euro se si considerano anche le
    bonifiche (2,5 del QCS)

47
Le scelte di investimento nei POR (1)Costo
ammesso e pagamenti effettuati al 31.12.05 per
tipologia di progetto per le misure sui rifiuti e
recupero siti dei POR (percentuali rispetto al
costo e ai pagamenti totali, dati MONIT)
48
Le scelte di investimento nei POR (2)
  • I progetti più numerosi riguardano la raccolta
    differenziata (carta, plastica e isole ecologiche
    di raccolta)
  • Adeguamento delle discariche (anche in
    conseguenza del d.lgs 36/2003)
  • Impianti di produzione di Combustibile Derivato
    dai Rifiuti (soprattutto in Campania)
  • Circa il 25 del costo ammesso relativo a
    progetti coerenti o di fase 2 ampliamento e
    adeguamento impianti e interventi per la raccolta
    differenziata (Campania)

49
Gli obiettivi sono stati raggiunti in parte
  1. Il risultato più significativo è lavanzamento
    della pianificazione
  2. La raccolta differenziata è stata finalmente
    avviata (da 2,2 nel 2000 a 7,7 nel 2004), il
    target previsto al 2008 (valore minimo) è stato
    già superato
  3. Il sistema di gestione è ancora debole e occorre
    mobilitarsi per la chiusura del ciclo integrato
    della gestione (impianti)
  4. Lattivazione della filiera produttiva è un
    obiettivo non realmente perseguito eccesso di
    ottimismo nella definizione della strategia date
    le condizioni di partenza?

50
Pianificazione settoriale dopo una forte
accelerazione ..il rallentamento
  • A settembre 2003 (tre anni dopo lavvio del QCS)
    tutte le Regioni (con una sola eccezione),
    avevano individuato gli Ambiti Territoriali
    Ottimali, istituito gli organismi di gestione,
    approvato il piano di investimenti, dato il
    modello di gestione prescelto, e definito la
    tariffa di ambito.
  • Nel 2004-2005 gli ATO non sono ancora
    effettivamente operativi e il sistema di gestione
    fatica a rientrare nella gestione ordinaria

51
Perché si rallenta verso il raggiungimento degli
obiettivi finali?
  • Il passaggio dalla gestione straordinaria
    commissariale a quella ordinaria è difficoltoso a
    causa delle deboli capacità tecniche,
    organizzative, istituzionali
  • I cittadini (attori protagonisti), in un contesto
    di scarsa sensibilizzazione, informazione e
    consultazione innescano lunghi processi di
    rinegoziazione delle scelte di localizzazione
    degli impianti
  • Lo sviluppo di un mercato competitivo è frenato
    dalla cautela degli operatori poiché gli impianti
    sono in larga misura da realizzare e resta
    elevata incertezza riguardo i ricavi provenienti
    dalla riscossione della tariffa

52
Segnali positivi cresce la raccolta
differenziata dei rifiuti urbani di RD al 2004
e incrementi cumulati 1999-2004
53
Positivo aumento della capacità degli impianti,
ma occorre chiudere la filiera impiantistica
Quale è il destino finale dei rifiuti?(variazion
i 2000-2004)
  • La discarica si riduce dal 94 al 73
  • Il fabbisogno teorico di discarica sulla base
    della composizione impiantistica resta ancora
    troppo elevato (72-84, contro una media
    nazionale 56-66)
  • Il compostaggio da frazioni selezionate di
    rifiuti da 292 mila a 1 milione di t/anno
  • La frazione organica raccolta separatamente e
    destinata al compost è però ancora troppo bassa
    15 contro una media nazionale del 39,4 nel 2004
  • La biostabilizzazione e produzione di
    Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR) da 467
    mila a 4 milioni di t/anno
  • Il sistema di gestione resta incompleto e
    rischioso (aumento costi senza significativi
    benefici ambientali) in assenza di
    termovalorizzatori
  • La capacità di incenerimento e
    termovalorizzazione è scarsissima solo 472 mila
    t/anno nel 2004

54
Una più forte mobilitazione istituzionale e dei
cittadini per il 2007-2013
  • Rientrare nellordinarietà della gestione e
    assicurare i servizi essenziali attraverso
  • Aggiornare la pianificazione, definire competenze
    e responsabilità dei vari livelli di governo,
    qualificare le risorse umane
  • Maggiore determinazione nel cammino verso la
    riduzione della quantità e pericolosità dei
    rifiuti, il riutilizzo, riciclaggio e recupero di
    materia ed energia, chiudendo la filiera
    impiantistica
  • Rafforzare le forme di coordinamento
    istituzionale, integrare lutilizzo di tutte le
    risorse finanziarie disponibili, secondo un
    percorso già intrapreso
  • Definire strumenti e meccanismi di
    incentivazione coerenti con la tutela delle
    risorse naturali, paesaggistiche e culturali dei
    territori
  • Assicurare informazione, consultazione e
    partecipazione delle popolazioni residenti in
    merito alla localizzazione degli impianti

55
Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
Spunti per la discussione UVAL
Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1
2000-2006 10 Maggio 2006, Roma
56
La capacità del QCS di influenzare le scelte
appare limitata
  • scelte effettuate spesso diverse rispetto a
    quelle annunciate nel QCS e PO
  • in particolare, attivazione dei privati in
    settori innovativi limitata
  • Project financing
  • Completamento delle filiere nei rifiuti,
    nellacqua
  • Attivazione di nuove attività produttive

57
Spunti per il dibattito su come aumentare la
capacità di attuare la strategia del QCS
  • strategie implicite diverse da quelle esplicite
  • carenze della PA, della progettazione e
    dellattuazione
  • problemi relativi alla tempistica (n2)
  • decentramento in atto alle Regioni
  • eccessivo focus sulle risorse finanziarie
  • necessario considerare il tempo
  • per il rodaggio dei meccanismi innovativi
  • per arruolare energie ed affinare strumenti per
    attuare le innovazioni
  • perché gli interventi siano realizzati ed
    influenzino la realtà

58
Che prospettive ci sono per il QCS?
  • Ci sono ancora due anni e mezzo di attuazione del
    QCS e quasi metà del programma da realizzare
  • Lattuazione più recente fa intravedere
    miglioramenti nella capacità della strategia di
    influenzare le scelte
  • Importante capire in quali condizioni questo
    avviene e quali strumenti addizionali attivare
  • Capacità delle amministrazioni (nazionali,
    regionali e locali) cruciale. Quali strumenti
    utilizzare?
  • Dallanalisi sui dati aggregati nascono
    interrogativi cui dare risposta con ulteriori
    ricerche
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com