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Presentazione di PowerPoint

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Title: Presentazione di PowerPoint Author: studente Last modified by: scuola Created Date: 3/17/2006 2:23:27 PM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

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Title: Presentazione di PowerPoint


1
L'alfabeto dell'ecologista
ASSI GIADA ELENA SPANU
2
D
A
B
C
E
F
G
N
P
M
I
H
L
O
R
S
T
U
3
A come Ambiente
4
B come Benzina
Il Carburante è una sostanza chimica contenente
potenzialmente una grande quantità di energia.
Tale energia chimica è accumulata nella struttura
della materia stessa del carburante in maniera
semistabile, cioè che tende a permanere in
condizioni normali nel nostro ambiente
praticamente con nessuna o quasi nessuna
modificazione, conservando la sua energia.
Nonostante questo esistono condizioni spesso
legate alla temperatura ed alla contemporanea
presenza di altra materia, detta comburente, in
cui tale energia è liberata ad effetto della
veloce trasformazione mediante la combinazione di
combustibile e comburente in altre sostanze
derivate, sempre a minore contenuto energetico.
Nella trasformazione l'energia è liberata, e può
essere utilizzata. Nella corretta origine del
termine i carburanti sono sostanze di origine
organica o fossile contenenti composti di
carbonio, ma per estensione anche idrogeno ecc.,
in composti nettamente carenti di ossigeno. Il
comburente per definizione è l'ossigeno, di norma
contenuto o derivato dall'aria, che quindi essa
stessa è spessa definita come comburente. La
disponibilità di ossigeno, le condizioni di
innesco date dalla temperatura, ed il
mantenimento della temperatura stessa realizzato
dalla sopracitata liberazione di energia,
producono il fenomeno della combustione,
producendo composti derivati detti combusti, od
ossidati. Alcuni comuni Carburanti idrocarburi
liquidi o gassosi fossili quali oli pesanti,
kerosene, gasolio, benzina, gas di petrolio
liquefatti, metano, idrogeno derivati di
composti vegetali, oli vegetali, alcoli derivati
da fermentazione di carboidrati.
per farlo andare occorre la benzina
5
C come Cosa possiamo fare per evitare
l'inquinamento nelle nostre città
Guidare menoI due modi per ridurre
l'inquinamento atmosferico sono guidare meno e
migliorare il proprio stile di guida. Diminuire
il numero dei chilometri percorsi aiuta a
diminuire l'inquinamento atmosferico. Migliorare
lo stile di guida riduce il contributo della
propria auto all'inquinamento.Guidare di meno
non significa stare a casa. Occorre cercare di
combinare l'automobile con altre modalità di
spostamento per andare dove si vuole- carpool
(usare in più persone la stessa auto )-
camminare o andare in bicicletta aiuta a
mantenersi in forma- usare i mezzi
pubblici. Guidare meglioGuidare meglio aiuta a
ridurre l'inquinamento atmosferico- accelerare
gradualmente- rispettare i limiti di
velocità- domandarsi se si ha la reale
necessità di spostarsi in auto- programmare gli
spostamenti- mantenere l'efficienza dell'auto
anche sottoponendola a verifiche periodiche come
il bollino blu- mantenere i pneumatici alla
corretta pressione- cambiare e / o acquistare
automobili scegliendo modelli meno inquinanti o a
metano Risparmiare energiaRisparmiare energia
aiuta a ridurre l'inquinamento atmosferico.
Quando si bruciano combustibili fossili, si
inquina l'aria. Usare meno benzina, gas e
elettricità ( le centrali elettriche bruciano
combustibili fossili per generare elettricità)-
spegnere la luce quando si lascia la stanza-
sostituire le lampadine con quelle a risparmio
energetico- spegnere il riscaldamento o l'aria
condizionata in caso di non necessità- usare il
ventilatore e non l'aria condizionata-
installare miscelatori di aria sui rubinetti di
casa.
6
D come Discarica
1. Nelle discariche per rifiuti non pericolosi
sono smaltiti, senza caratterizzazione analitica,
i seguenti rifiuti a) i rifiuti urbani di cui
all'art. 2, lettera b), del decreto legislativo
13 gennaio 2003, n. 36, classificati come non
pericolosi nel capitolo 20 dell'elenco europeo
dei rifiuti e sottoposti a trattamento, le
porzioni non pericolose dei rifiuti domestici
raccolti separatamente e gli stessi rifiuti non
pericolosi di altra origine ma di analoga
composizione b) i rifiuti non pericolosi
individuati in una lista positiva definita con
decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela
del territorio, di concerto con i Ministri delle
attività produttive e della salute, sentito il
parere della Conferenza Stato-regioni. 2. Fatto
salvo quanto previsto all'art. 6, nelle
discariche per rifiuti non pericolosi sono
smaltiti rifiuti non pericolosi che hanno una
concentrazione di sostanza secca non inferiore a
25 e che, sottoposti a test di cessione di cui
all'allegato 2, presentano un eluato conforme
alle concentrazioni fissate in tabella 5. 3.
Fatto salvo quanto previsto all'art. 6, nelle
discariche per rifiuti non pericolosi sono
altresì smaltiti rifiuti pericolosi stabili non
reattivi che a) sottoposti a test di cessione
di cui all'allegato 2 presentano un eluato
conforme alle concentrazioni fissate in tabella
5 b) hanno una concentrazione in carbonio
organico totale non superiore al 5 con
riferimento alle sostanze organiche chimicamente
attive, in grado di interferire con l'ambiente,
con esclusione, quindi, di resine e polimeri od
altri composti non biodegradabili c) il pH sia
non inferiore a 6 e la concentrazione di sostanza
secca non inferiore al 25 d) tali rifiuti non
devono essere depositati in aree destinate ai
rifiuti non pericolosi biodegradabili. 4. Fatto
salvo quanto previsto dall'art. 6, in discarica
per rifiuti non pericolosi, è vietato il
conferimento di rifiuti che a) contengono PCB
come definiti dal decreto legislativo 22 maggio
1999, n. 209, in concentrazione superiore a 10
mg/kg b) contengono diossine o furani calcolati
secondo i fattori di equivalenza di cui alla
tabella 4 in concentrazioni superiori 0,002
mg/kg c) contengono altre sostanze classificate
cance-rogene di classe 1 e 2 ai sensi dei
disposti normativi in materia di classificazione,
etichettatura d'imballaggio di sostanze e
preparati pericolosi (con esclusione
del-l'amianto) in concentrazione superiore a 1/10
delle rispettive concentrazioni limite riportate
all'art. 2 della decisione della Commissione
532/2000/CE e successive modifiche e
integrazioni, con una sommatoria massima per
tutti i diversi composti pari allo 0,1. 5.
Possono essere inoltre smaltiti in discarica per
rifiuti non pericolosi i seguenti rifiuti a) i
rifiuti contenenti fibre minerali artificiali,
indipendentemente dalla loro classificazione,
come pericolosi o non pericolosi. Il deposito dei
rifiuti contenente fibre minerali artificiali
deve avvenire direttamente all'interno della
discarica in celle appositamente ed
esclusivamente dedicate e deve essere effettuata
in modo tale da evitare la frantumazione dei
materiali. Dette celle andranno realizzate con
gli stessi criteri adottati per le discariche dei
rifiuti inerti. Le celle devono essere coltivate
ricorrendo a sistemi che prevedano la
realizzazione di settori o trincee. Devono essere
spaziate in modo da consentire il passaggio degli
automezzi senza causare la frantumazione dei
rifiuti contenenti fibre minerali artificiali.
Entro la giornata di conferimento dovrà essere
assicurata la ricopertura del rifiuto con
materiale adeguato, avente consistenza plastica,
in modo da adattarsi alla forma ed ai volumi dei
materiali da ricoprire e da costituire
un'adeguata protezione contro la dispersione di
fibre. Nella definizione dell'uso dell'area dopo
la chiusura devono essere prese misure adatte ad
impedire contatto tra rifiuti e persone b) i
materiali non pericolosi a base di gesso. Tali
rifiuti non devono essere depositati in aree
destinate ai rifiuti non pericolosi
biodegradabili. I valori limite per il carbonio
organico totale (TOC) si applicano ai rifiuti
collocati in discarica insieme a materiali a base
di gesso c) i materiali edili contenenti
amianto legato in matrici cementizie o resinoidi
in conformità con l'art. 6, lettera c), punto
iii) della direttiva 1999/31/CE senza essere
sottoposti a prove. Le discariche che ricevono
tali materiali devono rispettare i requisiti
indicati all'allegato l. In questo caso le
prescrizioni stabilite nell'allegato 1, punti 3.2
e 3.3 della direttiva 1999/31/CE possono essere
ridotte dall'autorità competente.
7
E come Ecosistema
8
F come FaunaFlora
9
G come Gas
La materia che ci circonda si presenta in tre
diversi stati di aggregazione uno stato gassoso,
uno stato liquido ed uno stato solido.Un gas si
distribuisce uniformemente lungo tutto il volume
di cui ha a disposizione un liquido ha volume
proprio, ma prende la forma del recipiente che lo
contiene, un solido ha sia forma che volume
propri.Al variare della pressione e della
temperatura si verificano dei cambiamenti di
aggregazione e, conseguentemente, dei passaggi di
stato queste due variabili sono importanti per
lo studio macroscopico della materia, ma altri
fattori possono influenzarlo in modo
rilevante.Si definisce temperatura critica la
temperatura oltre la quale è possibile liquefare
un gas per compressione.Si inizia quindi a
distinguere un gas da un vapore il gas sta al di
sopra della temperatura critica (non è
liquefabile per compressione), mentre un vapore
sta al di sotto della temperatura critica.Un
altro fattore importante da conoscere è la
densità relativa di un gas se in un recipiente
contenente aria immettiamo un secondo gas,
conoscendo la densità relativa di questo ultimo
rispetto allaria, riusciremo a valutare se il
gas occuperà la parte alta (gas meno denso
dellaria), oppure la parte bassa (gas più denso
dellaria).Importante introdurre unaltra
definizione, quella di miscela gassosa si
definisce miscela gassosa la combinazione di due
o più gas che coesistono in un unico volume.In
una miscela gassosa è importante conoscerne la
concentrazione dei vari elementi che compongono
la miscela stessa variazioni di concentrazione
dei costituenti possono trasformare miscele del
tutto innocue in pericolose.Tra le miscele
pericolose distinguiamo quelle tossiche e quelle
esplosive.Nei vari settori industriali,
oggigiorno, vengono utilizzate più sostanze
infiammabili che, in combinazione con lossigeno,
possono originare miscele esplosive.A
particolari concentrazioni una sostanza
infiammabile, con sufficiente apporto di energia,
può dare luogo ad una reazione esplosiva. La
scienza che studia questo fenomeno prende il nome
di esplosimetria.Se da un lato vengono impiegate
sostanze infiammabili, le industrie sfruttano
molto anche sostanze la cui tossicità rappresenta
un serio pericolo per la salute.Si comprende
allora la necessità di sviluppare dei metodi e
apparecchiature di rilevamento di gas
tossici.Parallelamente allesplosimetria è sorta
allora, unaltra scienza che prende il nome di
tossimet
10
H come h2o (acqua)
Lacqua è lalimento principale di ogni essere
vivente, consumato con continuità e di più di
ogni altro alimento dalluomo. Ma lacqua assolve
anche la funzione di pulire ed igienizzare,
contribuendo così a prevenire le malattie ed
assicurare un miglior livello di qualità della
vita.     A condizione però che lacqua sia
salubre dal momento che, in caso contrario, essa
costituisce un formidabile fattore di diffusione
delle malattie.     La crescente produzione di
rifiuti industriali ed urbani ha infatti
costretto a far uso di acque superficiali e
sotterranee come ricettori di scarichi, spesso
inquinati da sostanze tossiche o cancerogene
(quali metalli, solventi, pesticidi, oli).
11
I come Inquinamento
12
L come Liquidi chimici
Per assorbire i liquidi industriali sporchi
dispersi in ambiente di lavoro. Sostituiscono
vantaggiosamente la segatura ed altri materiali
sfusi, rendendo l'ambiente più sicuro, pulito e
produttivo. Quindi niente più segatura, scope e
pale che lasciano comunque residui dannosi.  
                                          
Sono inattaccabili da acidi, solventi e da qualsiasi prodotto chimico o tossico. A parità di liquido assorbito, il volume finale è ridotto di dieci volte ed il peso del 50.                         
Gli ASSORBITORI sono essenziali ed insostituibili
per ovviare alle dispersioni di liquidi nocivi.
Una volta utilizzati possono essere racchiusi in
appositi contenitori da inviare allo smaltimento
con estrema sicurezza. 
Nei processi di lavorazione vengono usati oli o
oli emulsionati per abbattere il calore
sviluppato nelle macchine. Tali liquidi si
mescolano con le scorie prodotte e non possono
essere riutilizzati se queste ultime non vengono
eliminate. Di qui la necessità di filtrare i
liquidi attraverso dei depuratori in grado di
restituirli puliti.  Ne deriva un notevole
risparmio di consumi. Finora si sono utilizzati
in generale dei rotoli di carte particolari per
filtrare gli oli.  Oggi disponiamo di un
macchinario d'avanguardia.
13
M come Malattie tumorali
Tra le numerose patologie che si possono giovare
dell'uso dell'ozono medicale citiamo  Patologie
da carente apporto di ossigeno, come nei problemi
di circolazione arteriosa (es. arteriosclerosi) o
venosa (es. ulcere flebostatiche), ulcere da
decubito dove, all'azione trofica e di
riepitelizzazione della autoemoterapia maggiore,
si associa l'uso dei sacchetti che hanno effetto
topico disinfettante.Maculopatia diabetica
Maculopatia ischemicaMaculopatia retinica
degenerativa senile Malattie croniche.
L'autoemoterapia maggiore trova indicazione nei
pazienti defedati perché affetti da malattie
croniche (broncopneumopatie ostruttive, diabete,
ecc.) oppure perché di età avanzata. Malattie
tumorali (es. plasmacitoma anche se complicata da
amiloidosi) Malattie degenerative. Ultimamente
sto utilizzando questa metodica per alcuni tipi
di malattie di tipo degenerativo su base
immunitaria (es. artrite reumatoide) oppure da
cause tuttora da definire come la sclerosi a
placche o la sclerosi laterale amiotrofica, che
sembra avere una base fisiopatologica di origine
mitocondriale. In questi ultimi casi ho
associato all'ozonoterapia anche farmaci intropi
del sistema nervoso centrale, arrivando nella
maggioranza dei casi a fermare il progredire
della malattia. Decorso post-operatorio. L'uso
della autoemoterapia maggiore ha ridotto del 40
i giorni di convalescenza dopo interventi
altamente demolitivo. Per evitare i fenomeni
degenerativi legati all'invecchiamento Disordini
della circolazione del sistema nervoso centrale e
perifericoDisordini della circolazione
periferica. Trattamento dei soggetti affetti da
irradiazione atomica acuta Lesioni della pelle
piaghe da decubito e gangrene diabetiche, Ulcus
cruris, funghi e parassitosi Malattie su base
autoimmunitaria tiroidi, Lupus eritematoso
sistemico, eritemanodoso malattie virali su base
autoimmunitaria (epatiti A, B, C), Aids, immuno
deficienze su base ignota, Herpes zooster e
simplex Stati patogeni dell'osso osteoporosi,
osteogenesi imperfecta di tipo I, II, III e IV
Malattie dell'intestino proctiti, coliti,
rettocolite ulcerosa, fistola anale Malattie
gastriche gastriti da Elicobacter pilori,
esofagiti Malattie del sistema scheletrico. Al
primo posto ci sono le ernie e le protrusioni 
discali, che possono essere disidratate e quindi
rientrare in sede con puntureintramuscolari
paravertebrali eliminando così la causa del
dolore. Le ernie possono  essere a livello
cervicale, toracico, lombarte e possono essere
singole o multiple. Il  soggetto già dopo
pochissime sedute ha la scomparsa del dolore e
può riprendere la propria normale attività
lavorativa. Le coxo-artrosi e le gonartrosi
possono essere curate, quando la degenerazione
non è imponente, con punture intra-articolari
di ossigeno-ozono.
14
N come N
15
O come Ozono
16
P come Piogge acide
Con il termine piogge acide si intende generalmente il processo di ricaduta dallatmosfera di particelle, gas e precipitazioni acide. Se questa deposizione acida avviene sotto forma di precipitazioni (piogge, neve, nebbie, rugiade, ecc.) si parla di deposizione umida, in caso contrario il fenomeno consiste in una deposizione secca. Solitamente lopinione pubblica fa invece coincidere il termine piogge acide con il fenomeno della deposizione acida umida. Le piogge acide sono causate essenzialmente dagli ossidi di zolfo (SOx) e, in parte minore, dagli ossidi d'azoto (NOx), presenti in atmosfera sia per cause naturali che per effetto delle attività umane.Se non entrano in contatto con delle goccioline dacqua, questi gas e soprattutto i particolati acidi che da loro si formano pervengono al suolo tramite deposizione secca. Questa  deposizione  può avvenire  secondo  meccanismi
17
R come Radiazioni
Se si dorme in un ambiente dove il campo
elettromagnetico è elevato, lorganismo umano fa
da vero e proprio accumulatore perché durante il
sonno lorganismo è più ricettivo, la posizione
orizzontale senza contatto con il suolo non
consente di scaricare elettricità e nelle ore
notturne l'intensità della rete H è maggiore.
Inoltre trascorriamo molto tempo della nostra
vita a letto. Durante il sonno, la ghiandola
pineale, situata nella parte posteriore del
cervello, produce la melatonina, ormone che
regola oltre lumore, il sistema endocrino e
riproduttivo. La produzione di melatonina è
massima durante la fase di rigenerazione notturna
poiché la luce inibisce il funzionamento della
ghiandola pineale. La melatonina agisce come
scavenger dei radicali liberi e sembra essere in
grado di proteggere lorganismo dai tumori. La
sua riduzione in soggetti esposti in modo
prolungato alle radiazioni elettromagnetiche,
spiegherebbe , oltre la promozione di tumori, i
vari disturbi riproduttivi e neurologici
segnalati da alcune ricerche epidemiologiche. Le
conseguenze non sono immediate, ma è a lungo e
medio termine che si manifestano disturbi vari e
malattie anche gravi. Lo stato prepatologico
talvolta è asintomatico e talvolta si presenta
con sintomi tanto differenziati da non consentire
di individuarne la causa. Le statistiche si
riferiscono a
  disturbi deboli agitazione, sensazione di caduta nelladdormentarsi, piedi gelati, crampi, palpitazioni, calo energetico, nervosismo, incubi, starnuti ripetuti, risvegli prematuri
  sintomi funzionali complessi insonnia tenace, asma, stati anginosi, dolori regione dorsale renale, astenia mattutina, cefalee, insonnia tenace, asma, stati anginosi, dolori persistenti, nevralgie, reumatismi, artrosi
  malattie gravi sclerosi a placche, patologie cardiovascolari, forme cancerose.
18
S come Suolo
Il suolo è una risorsa finita e non rinnovabile.
Negli ultimi anni il suolo è stato sfruttato e
inquinato dall'uomo attraverso   L'accumulo di
sostanze tossiche per le piante, per gli animali
e per l'uomo a causa dell'impiego di concimi
chimici, diserbanti, pesticidi.
                                                  
   Il lento ed inesorabile passaggio degli agenti
inquinanti attraverso lo strato permeabile del
terreno potrà arrivare ad inquinare le falde
acquifere sotterranee. Questo inquinamento è
persistente e interferirà con tutte le attività
umane, soprattutto quelle vitali che necessitano
di acque potabili.Inoltre se il pesticida si
depositerà solo sulla superficie esterna del
vegetale potrà essere eliminato facilmente prima
del consumo, se invece la sostanza penetra nel
tessuto profondo del vegetale o ancor peggio
viene trasportato nel sistema linfatico della
pianta rimarrà depositata e potrà essere assunta
facilmente nell'uomo o nell'animale. (vedi latte
inquinato dalla diossina in Campania)  
L'accumulo di quantità sempre maggiori di
rifiuti.           Le società abituate al
comportamento dell'usa e getta producono enormi
quantità di rifiuti domestici.I rifiuti non
biodegradabili vengono spesso scaricati insieme
ai rifiuti organici solidi, cosicchè diventa
quasi impossibile qualsiasi loro utilizzazione a
meno che venga attuata un raccolta differenziata.
Inoltre sono presenti rifiuti proveniente da
attività industriali, difficilmente smaltibili.
  L'agricoltura intensiva, le deforestazioni,
l'allevamento e le attività minerarie Causata
normalmente dall'azione di agenti atmosferici
naturali, quali acqua e vento, l'erosione, è la
più importante causa di trasformazioni improvvise
ed indesiderate del terreno. Le attività
dell'uomo riescono ad incrementare gli effetti
negativi dell'erosione naturale rendendoli a
volte irreversibili.
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T come Terra
la terra è affetta da
piogge acide
effetto serra
HELP ME!!!!
buco nell'ozono
20
U come Uomo
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Effetto Serra
che cosa è un aumento della temperatura globale causato dalla presenza nell'atmosfera di troppa anidride carbonica (CO2), prodotta bruciando combustibili fossili (petrolio, carbone), e altri gas.
i rischi secondo l'ultima stima la temperatura salirà da 1,5 a 6 C nei prossimi 100 anni. C'è ancora chi lo nega. Ma anche se non ci sono prove definitive, il fenomeno sembra accertato.
effetti clima più violento, scioglimento dei ghiacci, innalzamento dei mari.
situazione è uno dei problemi per cui si è fatto di meno. La CO2 è salita nell'era industriale del 30. Ma non sono chiari gli effetti sul clima.
soluzioni sostituire i combustibili fossili con fonti rinnovabili, abbattere le emissioni, far crescere foreste (assorbono CO2 ), creare un "mercato dell'inquinamento".
accordi la riduzione del 5 delle emissioni. Ma Europa e Usa hanno opinioni contrastanti su come ottenerla.
  •                                                   
                                                      
                                                      
                                                      
                                                      
                                
  • I principali gas che causano l'effetto serra
    sono
  • Anidride carbonica
  • metano
  • protossido di azoto
  • clorofluorocarburi
  • ozono.
  • Siete mai entrati in una serra? Li dentro l'aria
    è più calda rispetto all'esterno perché il vetro
    ha la capacità di far passare i raggi del Sole e
    di trattenerne il calore all'interno. Lo stesso
    succede nell'atmosfera della Terra, dove alcuni
    gas, come l'anidride carbonica, si comportano
    come il vetro, trattenendo una giusta quantità di
    calore favorevole alla vita. Senza effetto serra
    naturale vi sarebbero forti differenze tra giorno
    e notte, e la temperatura terrestre sarebbe
    glaciale. L'anidride carbonica inmessa nell'aria
    a causa del crescente sviluppo industriale sta
    alterando il fragile equilibrio climatico
    naturale la quantità in eccesso è come se
    andasse a ispessire il vetro della "serra",
    trattenendo una maggior quantità di energia
    solare.  Infatti quando noi, usando l'auto, il
    riscaldamento, la corrente elettrica prodotta da
    centrali termiche, bruciamo combustibili fossili
    (carbone, petrolio, metano),   restituiamo
    rapidamente  all'atmosfera quell'anidride
    carbonica che le piante avevano catturato milioni
    di anni fa e che a lungo era stata intrappolata
    sottoterra.   Tra il 1765 (inizio dell'era
    industriale) e il 1990, ben l'81 delle
    emissioni  di  anidride carbonica sono  state
    causate dai soli Paesi industrializzati.  E
    tuttora le attività dell'uomo liberano ogni anno
    nell'atmosfera circa 7 miliardi di tonnellate di
    carbonio. Una quantità impossibile da riassorbire
    per le piante, anche se la superficie dei
    boschiraddoppiasse di colpo.   L'Organizzazione
    Meteorologica Mondiale ha calcolato che un
    aumento della temperatura media di 4 gradi
    (atteso attorno al 2100), causerebbe
    l'innalzamento del livello del mare di 1 metro.
    Interi arcipelaghi verrebbero sommersi e almeno
    la metà della popolazione mondiale (che vive
    sulle coste) sarebbe costretta a cercare rifugio
    altrove. Agricoltura, disponibilità d'acqua
    dolce, migrazioni di specie vegetali e animali
    cambierebbero il paesaggio terrestre. Sono
    previsioni complesse e ancora incerte, ma sempre
    più avvalorate dall'andamento della temperatura
    globale, in continuo aumento. il 1997 e il 1998
    sono stati gli anni più caldi da quando esistono
    misure affidabili, e nell'ultimo secolo il
    livello degli oceani è già salito di 12
    centimetri.

22
Buco nell'Ozono
che cosa è è l'assottigliamento di uno strato di gas (l'ozono appunto) che si trova a un'altezza di 15-20 chilometri dalla superficie terrestre. E ha il "compito" di schermare dalle radiazioni ultraviolette ad alta energia, mutagene e cancerogene.
i rischi il buco è provocato dai gas clorofluorocarburi (cfc) usati fino a pochi anni fa, per esempio nei frigoriferi.
situazione ogni anno è andato distrutto il 20 circa dell'ozono. In Antartide la rarefazione arriva al 70. Gli effetti dei cfc sono di lunga durata. Ma la drastica riduzione del loro uso negli ultimi anni dovrebbe chiudere il buco entro 50 anni.
soluzioni non utilizzo dei cfc, e di sostanze che agiscono in modo simile.
accordi il protocollo di Montreal, siglato nel 1987, ha sancito l'obbligo di ridurre i cfc.
  L'estate antartica (il nostro inverno) è
l'appuntamento annuale con il problema ozono.
Quando i raggi del sole tornano a illuminare il
polo sud, il "buco" sopra l'Antartide si allarga
e scatta l'allarme. L'ultimo bollettino Nasa ha
avvertito che il buco ha raggiunto i livelli
massimi registrati da quando il buco è stato
scoperto. L'area è ormai grande 30 volte l'Italia
e si estende sopra l'Antartide e l'America
meridionale. La situazione è davvero drammatica?
Forse no 300 scienziati si sono riuniti e hanno
avvertito che il buco si richiuderà entro 50
anni. Negli ultimi 25 anni la preoccupazione di
conoscere come le attività umane possono alterare
l'atmosfera della terra e drammaticamente
cresciuta. La composizione atmosferica sta
cambiando a causa dei grandi problemi
dell'impoverimento dell'ozono, dell'effetto serra
e della diffusione planetaria dell'inquinamento
dell'aria. Questi grandi problemi sono collegati
tra loro in vari modi l'impoverimento dello
strato d'ozono stratosferico e l'effetto serra
sono strettamente connessi in quanto i
clorofluorocarburi (CFC), che giocano un ruolo
molto importante per l'impoverimento dell'ozono
atmosferico, sono anche dei gas ad effetto serra
molto potenti. Inoltre esistono connessioni tra
l'effetto serra e l'inquinamento dell'aria
causato dall'uso dei combustibili fossili.
Durante gli ultimi 10 anni sono notevolmente
aumentati gli studi sui processi che controllano
l'ozono infatti questo e' l'unico gas
nell'atmosfera capace di evitare che le
radiazioni solari ultraviolette più dannose
raggiungano la superficie terrestre.
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