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LA FORZA DI DIO NELLA STORIA

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Title: Da Adamo ed Eva alla Madonna Author: Preferred Customer Last modified by: volontario Created Date: 11/4/2002 4:36:07 AM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: LA FORZA DI DIO NELLA STORIA


1
LA FORZA DI DIO NELLA STORIA
  • Luomo, creato ad immagine e somiglianza con Dio,
    fin dal suo apparire sulla terra ha percepito la
    forza di Dio in sé e nella natura. Solo quando
    però ha sperimentato le sue forze in unione con
    Dio ed in connessione tra loro, si è avvicinato
    alla completezza della vita ed ha avuto la
    sapienza della mente, realizzando innovazioni
    tecniche e rivoluzioni che hanno portato alla
    nascita di grandi civiltà.

2
  • La Preistoria è detta anche Età della Pietra per
    luso di strumenti di pietra, in quanto essi sono
    gli unici arrivati fino a noi, ma questi non
    escludono che luomo vivesse dimensioni molto
    profonde, in comunione con Dio, per far fronte
    con le sue forze alle difficoltà di adattamento
    ad un ambiente non sempre favorevole, del quale
    però percepiva la grandezza e la forza.
  • Come in Tasmania, dove la popolazione indigena
    che la abitava fino alla metà dell800, poi
    sterminata dagli inglesi, ha lasciato solo muti
    reperti di pietra che non rendono giustizia alla
    bellezza della loro cultura in armonia con la
    natura, testimoniata da esploratori e etnologi.

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  • Per vedere veramente la completezza di un popolo
    o di una civiltà dovremmo liberarci da una
    mentalità positivista ed evoluzionista, che,
    sottilmente insinuata nel nostro modo di pensare,
    parte dal presupposto che luomo razionale ed
    industrializzato sia il punto di arrivo di una
    lunga evoluzione e vede il diverso da sè
    necessariamente come negativo e giudicato su una
    scala di valori che gradatamente scende in
    proporzione alla lontananza da noi e dal nostro
    sistema culturale.

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La ricerca del trascendente nella preistoria
  • Luomo fin dal suo primo apparire sulla terra
    cerca una relazione con il trascendente.
    (Intenzionalità delle sepolture, 130/100.000 anni
    fa, in Etiopia ed Israele e allinterno di
    caverne 90/40.000 anni fa), sia il tipo fisico
    del Neanderthal che del Sapiens. Perché?
  • Perché luomo è lapice della creazione ed il
    fatto di non avere reperti, monumenti, statue o
    scritti, non ne possono sminuire la bellezza e
    tanto meno il suo desiderio profondo di cercare
    il proprio Creatore.
  • Non può essere un caso che proprio quelle che
    sono ritenute popolazioni primitive sono più
    vicine a Dio e possiedono unanima più profonda
    della nostra.

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  • Lestinzione del tipo di uomo Neanderthal a
    favore del Sapiens è determinato da una più
    matura relazione con Dio che si può osservare
    attraverso il grafismo e le pitture rupestri.
  • Nella frequenza delle figure, dei segni, la
    distribuzione spaziale nelle grotte, la
    topografia stessa delle grotte dimostrano che vi
    sono ricorrenze e schemi che non si possono
    spiegare né in base ad un canone estetico, né
    secondo pratiche pure e semplici di magia della
    fecondità o della caccia, ma traduce un
    linguaggio religioso fondato sulla
    complementarietà dei due principi, maschile e
    femminile (cavallo e bue) (F.Fedele).

6
  • Alcune grotte poi, profonde ed intricate
    costituirono dei veri e propri santuari, nelle
    cui parti centrali il sistema sembra essere
    espresso da un gruppo di simboli maschili posti
    intorno alle principali figure femminili.

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  • La presenza di divinità maschili e femminili
    mostra come la percezione della potenza della
    forza della sessualità venga messa in
    collegamento con lanima e Dio, consapevoli che
    essa da sola non può essere feconda
  • Non è un caso che questo uomo, detto anche di
    Cro-Magnon, sia sopravvissuto rispetto al
    Neanderthal che invece si estingue.

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  • Il grafismo, e lesperienza ad esso associata,
    inoltre sboccia in tre aree lontanissime tra
    loro, il Sud-Africa, lAustralia e lEuropa
    atlantica
  • A dimostrare che lesperienza della Dio non è
    soggetta come la storia vuole farci pensare a
    nessun tipo di evoluzionismo, ma alla
    partecipazione ed alla collaborazione delluomo
    con Dio.

australia
Boscimani sud africa
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  • Lo studio delle manifestazioni grafiche, hanno
    rivelato luso di sostanze psicotrope, per
    ottenere probabilmente allucinazioni e stati di
    trance, fatto che ci induce a pensare che questi
    popoli cercassero un approdo allinconscio, per
    allontanare malattie o, più genericamente, il
    male dalla comunità, cogliendo il legame profondo
    tra male del corpo e male dellanima, tra cura
    dellanima e cura del corpo.

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Le prime civiltà
  • Già a partire dal 12.000 a.c. nel Vicino Oriente
    ci sono tracce di deposizioni rituali e
    sacrifici.
  • Nel momento in cui le popolazioni passano dalla
    raccolta/caccia alla coltivazione, tra il 7500 e
    il 5500 a.C, e nascono le tecniche di base di
    agricoltura ed allevamento nella zona
    equatoriale, nasce la prima economia di
    villaggio.
  • Tra il 5500 e il 4500 a.C. le popolazioni
    diventano stazionarie nella fertile zona della
    mezzaluna ed iniziano un vero e proprio sviluppo
    basato sulla coltivazione di orzo, grano e
    sullallevamento di maiali, capre, pecore e buoi.

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  • La forza di Dio presente nella natura è
    unesperienza che spinge gli uomini a
    relazionarsi con essa, cercando soluzioni idonee
    alla propria sopravvivenza.
  • compaiono gli dei, esseri sovrumani
    antropomorfi, che tutelano e proteggono aspetti
    differenziati della vita delluomo, governando un
    ordinato sviluppo della vita sociale ed umana.

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  • Compaiono i templi, culti e riti, sacrifici,
    pitture e sculture sacre.
  • Nello stesso periodo (V millennio) in Europa
    compaiono i megaliti, i primi grandi monumenti al
    mondo alcuni di questi avevano funzione di
    camere mortuarie, altri erano invece veri e
    propri osservatori astronomici e calendariali,
    con spazi aperti a tutti, teatro di cerimonie,
    come la loro stessa costruzione, che doveva
    impegnare tutta la comunità.

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Perché le civiltà sumerica ed egiziana sono molto
sviluppate
  • Intorno 4000 a.C abbiamo molte testimonianze che
    documentano la comparsa del popolo dei Sumeri che
    fonda, nel delta del Tigri e dellEufrate, le
    prime grandi città (Ur, Kish, Lagash) e del
    popolo egiziano che intorno al corso del Nilo dà
    vita e città come Menfi e Tebe.

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(No Transcript)
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  • Queste civiltà sono straordinariamente
    sviluppate
  • Arte
  • Case in mattoni
  • Coltivazione dei campi con costruzioni di canali
    e dighe.
  • La ruota e il carro
  • La scrittura
  • La musica
  • La medicina
  • Ma soprattutto
  • Il tempio, casa del dio, era la città stessa,
    casa del re e del faraone.
  • Il re ed il faraone erano anche sommi sacerdoti
    ed amministravano in nome della divinità la terra
    che non era un loro possesso, come pure ciò che
    essa produceva.
  • Nasce la classe sacerdotale, come personale
    esclusivamente addetto al culto del dio.

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Lastronomia
  • Era frutto di osservazioni lunghe, meticolose,
    controllate, affidate ai sacerdoti, sul movimento
    del sole, della luna e degli astri che si
    muovevano secondo determinate leggi.
  • Dallosservazione dei cieli nasce lidea che le
    leggi che governano gli astri sono le stesse che
    governano la vita ed il pensiero degli uomini
    sulla terra (il mesocosmo sociale è a metà strada
    tra il macrocosmo delluniverso e il microcosmo
    dellindividuo).

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I templi Ziqqurat e Piramidi
  • La struttura architettonica analoga di questi
    templi, il rigore matematico e astronomico con
    cui erano costruiti, lasciano ancora oggi
    interdetti e spesso senza risposte certe, ma
    certamente rappresentano una fede profonda e un
    complesso di conoscenze profondamente radicato in
    essa, la ricerca di quella armonia, divina, del
    cielo che doveva servire alla prosperità e
    fecondità della terra.
  • Il cielo si riflette nella terra dEgitto, nella
    posizione delle piramidi, che riproducono la
    posizione della costellazione di Orione e che
    dovevano servire da trampolino di lancio per
    lanima del faraone, per raggiungere la sede
    immortale degli dei, il cielo è rappresentato
    sulla terra e la terra riflette il cielo in una
    tensione incredibile che li lega reciprocamente.

18
(No Transcript)
19
La scrittura
  • La scrittura dei Sumeri e degli Egiziani è una
    scrittura ideogrammatica, cioè immagini e poi
    simboli, che consentiva una vasta percezione
    della realtà da rappresentare, ricchissima perché
    non univoca, ma evocativa di molteplici aspetti
    dellesperienza umana, che , in qualche modo,
    accedeva alla dimensione inconscia, come i sogni
    infatti come i sogni utilizzava la metafora e
    lanalogia, richiamava unidea e decine di altri
    concetti collegati, ma appartenenti al mondo
    interiore.
  • La nascita della scrittura fonetica invece è
    avvenuta per motivi pratici ed economici-commercia
    li, rapida ed efficace sì, ma assolutamente
    riduttiva e razionale si perde con essa la
    capacità di raggiungere la dimensione più
    profonda dellessere umano, che non può certo
    essere ridotta ad una parola ( Freud e la
    parola).

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Elementi vincenti
  • Una grande tensione verso il trascendente, perché
    la divinità permeava ogni aspetto della vita
    umana e tutto il mondo e la natura le
    apparteneva, la credenza nellimmortalità
    dellanima e nella vita ultraterrena, una
    sessualità sotto il controllo di divinità addette
    alla sua tutela e regolamentazione, la percezione
    pur non pienamente consapevole dellesistenza
    dellincoscio.
  • Losservazione del cielo come fonte primaria
    della conoscenza e della sapienza perché ritenuta
    sede della divinità
  • Una mente certamente sapiente, che ha raggiunto
    conoscenze in campo matematico, astronomico,
    architettonico, artistico e tecnico che lasciano
    ancora oggi stupiti molti studiosi, che,
    condizionati da una mentalità positivistica-
    evoluzionistica, non riescono a comprenderne la
    natura.

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Limiti ed incompletezze
  • La decadenza per i Sumeri comincia presto, quando
    separano il potere sacerdotale dalla figura
    regale, il re diviene solo capo dellesercito,
    addetto alle guerre di conquista, al potere ed
    alla gestione delle ricchezze.
  • I sacerdoti dal canto loro, perdono la
    consapevolezza di essere amministratori del dio,
    e cominciano a trasmettersi beni, terreni e
    possessi di padre in figlio.
  • Vince lorganizzazione amministrativa dello
    stato, le leggi e le strutture.

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Limiti ed incompletezze
  • Gli Egiziani avranno una vita più lunga perché
    mantengono unite la figura del faraone-dio e
    quindi primo sacerdote.
  • Molto forte la tensione religiosa e la credenza
    nellimmortalità dellanima, ma la struttura
    organizzativa dello stato è molto rigida, le
    classi sociali sono chiuse, i sacerdoti detengono
    un potere enorme, soprattutto politico, anche
    sullo stesso faraone (vedi Amenophi IV).

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  • Ancora una volta questa concezione non appartiene
    solo ai Sumeri o agli Egiziani.
  • La forma ed il concetto della città di Dio, del
    mesocosmo come imitazione terrestre del
    macrocosmo, si diffusero ad est e ad ovest fino
    allAtlantico ed al Pacifico e secondo alcuni
    studi raggiunsero la Cina, il Perù e lAmerica
    centrale.
  • Si può dunque sostenere che tutte le più grandi
    civiltà del mondo nascono dai rami di un unico
    albero le cui radici si trovano in cielo.

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  • TEOTIHUACAN MAPPA STELLAREORBITE DEI PIANETI
    DEL SISTEMA SOLARE(II-VII sec Messico)
  • Per la costruzione della città dobbiamo ritenere
    sia stato seguito un piano ben preciso che
    prevedeva la riproduzione in terra di una
    gigantesca mappa del Sistema Solare sopra una
    superficie di 25 Km2.

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  • A Tenochtitlan, (XIV sec Atzechi) la piramide
    del Templo Mayor simboleggia la visione
    cosmogonica degli Aztechi il tempio si trova al
    centro della terra, divisa in quattro parti
    orientate verso i punti cardinali al di sopra
    del tempio si innalzano i tredici cieli del Mondo
    della Dualità, lOmeyocan, mentre al di sotto
    della piramide si celano i nove livelli
    dellInframondo, il Mictlán.

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Perché Israele è il popolo eletto
  • Queste esperienze molto forti ed intense di
    ricerca di Dio, sia pure incomplete e ridotte dal
    cedere degli uomini di fronte al potere, alla
    ricchezza, al possesso, al sesso, erano
    fortemente condizionate dalla mancanza di
    rispetto per la persona, per ogni persona.
  • I re che avevano promosso la vita dei popoli,
    facendoli partecipi di una salvezza comune sono
    ormai corrotti e separati da Dio.
  • Tutta lesperienza di questi popoli però non và
    perduta.
  • La ricerca di Dio riparte da qui, dal Vicino
    Oriente, e da un uomo, Abramo, che con la sua
    esperienza personale vuole andare fino in fondo,
    cercando la purezza sessuale ed il distacco dai
    beni materiali.

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  • E lintegrità e la presa di posizione di una
    persona davanti ai mali che realizzano la
    collaborazione con Dio da cui si sviluppa la
    salvezza nella storia. Questo e vero per Abramo
    da cui nasce il Popolo di Dio ed è vero in
    tutta la storia di ogni persona e di ogni popolo
    in ogni tempo.
  • Su questo atteggiamento di fedeltà e di
    testimonianza sinnesta lazione di Dio (che
    altrimenti non potrebbe svolgersi) e la salvezza
    per migliaia di persone in ogni tempo

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Il popolo di Dio
  • Osservando la storia del popolo di Israele,
    vediamo che il popolo di Dio è fatto di persone
    come Abramo che mantenevano unintegrità come
    persone in alleanza con Dio e quindi nelle
    relazioni non erano deviati sessualmente, avevano
    un lavoro creativo e di servizio (tutti i profeti
    e condottieri erano inizialmente pastori o
    contadini) e testimoniavano questa integrità
    contro il male e al corruzione del loro tempo. In
    questo erano luce, sale ed e tramite loro che
    Dio si e fatto presente con gli Israeliti. Sono
    loro che hanno mantenuto lidentità e lunione
    nei secoli degli Israeliti.

29
Sfatiamo il mito di una grande civiltà quella
greca
  • Tralasciando il problema delle relazioni tra il
    mondo omerico e la civiltà greca che, pur facendo
    costante riferimento a quei valori, di fatto ne
    vive altri, la società greca si fonda su
  • La polis, governata non da un re ma da
    aristocratici (VII sec a.c.), che per arrivare al
    potere, la tirannide, lottano, si uccidono, si
    esiliano a vicenda, fino a Pericle (V sec.a.c.)
  • La democrazia, invenzione periclea, per cui la
    Grecia è rinomata, non lo era nel senso proprio,
    in quanto laccesso di tutte le classi sociali
    alle assemblee fu proposto per evitare tensioni e
    conflitti politici e di fatto solo i più ricchi
    vi partecipavano. Quando Pericle inventò lobolo,
    il gettone di presenza per spingere le classi più
    povere alla partecipazione alle assemblee, il
    risultato non fu affatto incoraggiante ed aprì
    invece la via alla retribuzione di un incarico
    che non era mai stato vissuto come un lavoro, ma
    come partecipazione attiva alla vita politica,
    vita stessa per luomo.

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  • La religione non prevedeva personale
    specializzato, ma erano i cittadini che si
    assumevano lincarico di custodire il tempio.
  • Le divinità, fortemente sentite e venerate nel
    periodo arcaico, saranno sempre più lontane
    dalluomo, sempre più solo con i suoi dubbi.
  • Il teatro era il tentativo di attualizzare una
    religione che non rispondeva più ai bisogni
    profondi delluomo, che aveva necessità di
    comprendere il suo ruolo ed il suo rapporto con
    il mondo dove agivano forze ingovernabili ed
    incomprensibili. Perché?

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La filosofia
  • Perché la filosofia, nata in Grecia nel VI
    sec.a.c., compie, molto presto, unoperazione
    apparentemente scientifica
  • Separa la forza di Dio dal creato, dalla natura e
    dalluomo (filosofi ionici).
  • Si insinua il dubbio che gli dei fossero
    uninvenzione (Senofane)
  • Si comincia a parlare di Logos,come principio
    razionale che regge luniverso e si interpreta il
    Logos come Mente.
  • La sofistica, nel IV secolo, pone luomo al
    centro, misura di ogni cosa, di quelle che sono
    in quanto sono e di quelle che non sono in quanto
    non sono.
  • Non esiste più una verità, il bene o il male, ma
    solo quello che io riesco a dimostrare essere
    bene o male. La parola ed il discorso imperano.

32
platone
33
aristotele
34
  • La civiltà greca finisce già nel IV secolo,
    incapace di far fronte ai pericoli dei nemici
    esterni, logorata da molti discorsi e da pochi
    fatti, priva ormai di una vera fede e soprattutto
    chiusa in se stessa ed ostile al diverso da sé,
    divisa e dunque sconfitta.
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