Title: Uno sguardo sull
1Uno sguardo sullinfinito matematico
- a cura della prof. Monica Secco
2Che cosè linfinito?
- Quando proviamo a dare una definizione di
infinito ci accorgiamo che per farlo utilizziamo
la negazione del finito
linfinito è ciò che non è finito, non ha
limite né confine
in-finito, un-endlich, a-peiron sono tutti
termini che includono in sé lidea della negazione
3- Per la sua natura, linfinito è stato fin
dallantichità oggetto di studio di filosofi e
teologi e solo in tempi relativamente recenti,
precisamente nellOttocento e nel Novecento, ha
trovato una sistemazione rigorosa in matematica. -
4- Eppure fin dai tempi dellantica Grecia i
matematici si erano accorti che non si poteva far
a meno di imbattersi nellinfinito anche quando
si trattava di questioni matematiche
apparentemente molto concrete e finite, quali ad
esempio quelle geometriche.
5- Immaginiamo per un attimo di trovarci
nellantica Calabria e precisamente a Crotone
alla scuola di Pitagora di Samo, celebre filosofo
e matematico del VI secolo a.C.
6- Pitagora afferma che alla base di tutte le cose
cè il numero
ogni cosa in natura è composta da numeri naturali
e il rapporto tra numeri regola larmonia
dellUniverso.
Linfinito viene guardato con sospetto, come
qualcosa di incompiuto, non terminato e pertanto
non armonioso.
7- In particolare Pitagora pensa che un punto abbia
unestensione finita e che un segmento sia
formato da un numero finito di punti.
A
B
8- Quindi secondo Pitagora il rapporto tra due
segmenti deve essere per forza uguale al rapporto
tra i due numeri interi che indicano quanti punti
sono contenuti nelluno e nellaltro segmento.
Questo si esprime dicendo che tutti i segmenti
sono grandezze commensurabili, ammettono cioè
un sottomultiplo comune (in questo caso il
punto).
Esemplificando se AB contiene 4 punti e CD ne
contiene 9 il rapporto delle loro lunghezze sarà
B
A
C
D
4
AB
9
CD
9- Accade però limprevedibile un discepolo della
scuola, tale Ippaso di Metaponto, applicando il
teorema di Pitagora ad un triangolo rettangolo
isoscele, trova che la diagonale e il lato del
quadrato non sono grandezze commensurabili
10- In effetti il rapporto tra la diagonale ed il
lato di un quadrato non è un numero razionale
esso vale ?2 che è un numero che non è
esprimibile sotto forma di frazione, ma ha
infinite cifre che non si ripetono periodicamente
dopo la virgola.
d
d
??2
l
l
11- Era il crollo di tutta la dottrina pitagorica
-
era stata scoperta non solo lesistenza di numeri
non razionali, ma anche quella di un segmento
(la diagonale del quadrato di lato unitario) la
cui lunghezza era espressa da un numero che dopo
la virgola era infinitamente lungo.
1, 414212562..
12- La scoperta si abbatte come una bufera sui
pitagorici
Ippaso viene scacciato dalla scuola (secondo
alcuni condannato a morte) e viene proibito a
tutti di divulgare quella che agli occhi del
maestro è considerata una eresia.
13- Ma Pitagora non fu lunico esponente dellantica
Grecia a scontrarsi con il concetto di infinito.
Restando sempre nella Magna Grecia dopo Pitagora
un altro filosofo, Zenone di Elea, nel V secolo
a.C., fece al proposito delle considerazioni
interessanti, che avrebbero posto interrogativi
rimasti irrisolti per molti secoli.
Elea
Zenone
14Zenone, la lenta tartaruga e il piè veloce
Achille
15- Zenone immaginò una gara tra il pelide Achille,
notoriamente veloce, e una lentissima tartaruga.
I due concorrenti devono percorrere solo un
metro ed Achille allora, conscio della propria
superiorità (proprio come nella storia di Esopo
della lepre e della tartaruga) concede un
vantaggio di mezzo metro alla tartaruga.
16- Mentre Achille percorre il mezzo metro che ha
dato di vantaggio alla tartaruga, questa avrà nel
frattempo percorso un altro tratto di strada nel
tempo necessario ad Achille per coprire questo
piccolo tratto, la tartaruga sarà avanzata di un
altro piccolo tratto e così via allinfinito,
cosicchè Achille non potrà mai raggiungere
lanimale.
17- Questo paradosso creava non pochi problemi. Era
chiaro che Achille avrebbe potuto facilmente
raggiungere la tartaruga, essendo molto più
veloce di lei.
Daltro canto il ragionamento di Zenone sembrava
corretto ci si trovava davanti ad una somma
infinita di segmenti che leroe greco doveva
percorrere.
Come si poteva risolvere il problema?
18- Per sciogliere questo dilemma, bisognerà
aspettare di arrivare al 1700 quando con
lintroduzione in matematica del concetto di
serie, cioè di somma di infiniti termini, si
potrà dimostrare che la somma di infiniti termini
non sempre dà un risultato infinito.
?
19- Molto più tardi di Zenone, nel 1600, fu un
grande uomo di scienza italiano a imbattersi nei
paradossi dellinfinito
Galileo Galilei (1564-1642)
20- Il più celebre paradosso sullinfinito esaminato
da Galileo è quello dei quadrati perfetti
egli considera i numeri naturali (che sono
infiniti) e linsieme dei loro quadrati, che ne
è un sottoinsieme proprio e mette in
corrispondenza ogni numero naturale con il
proprio quadrato si può facilmente verificare
che la corrispondenza è biunivoca
0
1
2
3
4
5
6
0
1
4
9
16
25
36
21- Quindi i quadrati, pur essendo una parte
dellinsieme dei naturali, sono tanti quanti i
numeri naturali.
Questo contraddice il fatto che una parte è
minore del tutto, asserzione che era stata posta
da Euclide alla base dei suoi Elementi (libro
I)
Euclide
22Limpossibilità di spiegare questo fatto
convinse Galilei ad abbandonare il tentativo di
investigare sullinfinito, come scriverà lui
stesso
..queste sono di quelle difficoltà che derivano
dal discorrer che noi facciamo al nostro
intelletto finito intorno allinfinito, dandogli
quegli attributi (maggiore, minore, uguale) che
noi diamo alle cose finite e terminate, il che
penso che sia inconveniente
23- Galileo quindi asserisce limpossibilità per
luomo di indagare linfinito dal punto di vista
matematico.
Chi affronterà nuovamente la questione in modo
del tutto nuovo e rivoluzionario sarà un geniale
matematico tedesco del 1800
Georg Cantor
24verso linfinito e oltre
ovvero gli infiniti infiniti di Georg Cantor
25- Nel 1872 il matematico tedesco Dedekind aveva
dato la seguente definizione di insieme infinito
un insieme è infinito se può essere messo in
corrispondenza biunivoca con un suo
sottoinsieme proprio
26- Cantor riprende questa definizione per cui
- per gli insiemi infiniti una parte può
- essere uguale al tutto
27- Si spiegano così i paradossi sui numeri naturali
che avevano crucciato anche Galilei
i numeri quadrati possono essere tanti quanti
i numeri naturali, perché tra gli elementi dei
due insiemi è possibile stabilire una
corrispondenza biunivoca.
28- Consideriamo ora linsieme Z dei numeri interi
, -3,-2,-1,0,1,2,3,
sembrerebbe a prima vista più grande
dellinsieme N dei naturali
0,1,2,3,
Cantor dimostra invece che tra gli elementi dei
due insiemi si può stabilire una corrispondenza
biunivoca e quindi i due Insiemi contengono lo
stesso numero di elementi
29- Cantor dimostra inoltre che anche tra gli
elementi di N e di Q, linsieme dei razionali,
si può stabilire una corrispondenza biunivoca
30- I risultati a cui perviene Cantor nei suoi studi
sullinfinito sono sorprendenti anche per lui
stesso
quando dimostra che i punti dello spazio sono
tanti quanti quelli di un segmento scelto
quanto piccolo si voglia, la scoperta lo coglie
talmente di sorpresa che scrive allamico
Dedekind
Lo vedo, ma non ci credo!
31- Cantor si spinge oltre con unaffermazione
sbalorditiva
afferma che non esiste un unico infinito, come si
era fino ad allora pensato.
Nel 1874 dimostra infatti che i punti di un
segmento sono più dei numeri naturali e che di
conseguenza i numeri reali sono di più dei numeri
naturali.
Cantor giunge a concludere che esistono diversi
infiniti, anzi infiniti modi di essere
infinito.
32Lalbergo del Paradiso
- Per illustrare il fatto che un insieme infinito
può avere tanti elementi quanti un suo
sottoinsieme proprio, si può considerare la
situazione descritta dal matematico Hilbert
nellalbergo del Paradiso.
33- Lalbergo del Paradiso ha un numero infinito di
stanze e perciò può ospitare un numero infinito
di clienti.
Supponiamo che lalbergo sia al completo e
cioè che ogni camera abbia un ospite.
Arriva un nuovo cliente che chiede una stanza.
34- Viene chiamato allora il direttore dellalbergo
per risolvere la situazione e poter accogliere il
nuovo cliente
Il direttore risolve così la situazione
sposta lospite della camera 0 nella camera 1,
quello della camera 1 nella camera 2, quello
della camera 2 nella camera 3 e così via
0
1
2
3
35- In questo modo si è liberata la camera 0 che può
essere occupata dal nuovo ospite.
0
36- Anche se al completo lAlbergo del Paradiso può
addirittura accogliere uninfinità di nuovi
ospiti
basta infatti spostare tutti gli ospiti nelle
stanze pari, liberando così una infinità di
stanze quelle dispari!
37- Le conclusioni a cui era giunto Cantor nei suoi
studi sullinfinito erano sorprendenti per lui e
tanto più per la comunità scientifica a lui
contemporanea.
Non meraviglia quindi il clima di scetticismo e
di ostilità, salvo qualche eccezione, con cui
vennero accolti i suoi lavori.
Cantor venne isolato e criticato aspramente da
eminenti matematici del tempo che gli negarono
la possibilità di avanzare nella carriera
universitaria.
38- Cantor non riuscì mai ad ottenere una cattedra
nella prestigiosa università berlinese
soprattutto per lostilità di alcuni influenti
colleghi, tra cui il matematico Kronecker che
riteneva le sue teorie prive di senso.
Leopold Kronecker
Cantor finì i suoi giorni in una clinica
psichiatrica, in ristrettezza economica e
abbandonato alle sue crisi depressive che si
manifestavano sempre più frequentemente.
39- Tra le poche voci che si levarono a difendere ed
apprezzare il lavoro di Cantor citiamo quella
delleminente matematico David Hilbert che
giudicò la sua teoria sullinfinito un prodotto
sbalorditivo del pensiero umano
David Hilbert
40e quella di Bertrand Russel che disse
la soluzione delle difficoltà che in
passato circondavano linfinito è probabilmente
la massima conquista che la nostra epoca ha da
vantare
Bertrand Russel