Title: Presentazione di PowerPoint
1LA CONTAMINAZIONE MICROBICA NELLAMBULATORIO
ODONTOIATRICO
2IL RISCHIO INFETTIVO NELLAMBULATORIO
ODONTOIATRICO E IN RELAZIONE
- Alla presenza di portatori microbici tra i
pazienti e - tra il personale dellequipe
odontoiatrica.
- Alle procedure terapeutiche svolte in
stretta vicinanza - del volto dellequipe odontoiatrica,
in un ristretto - campo operatorio con presenza di sangue
e di saliva.
- Allutilizzo di strumenti taglienti e
acuminati.
- Allutilizzo di strumenti rotanti ad alta
velocità.
- Al rischio di ferite durante le procedure di
pulizia - dello strumentario utilizzato.
- Alla presenza di apparecchiature con
superfici - difficili da decontaminare.
- Allo scambio di manufatti con strutture
esterne - allambulatorio odontoiatrico.
3MODALITA DI TRASMISSIONE DELLE INFEZIONI IN
AMBITO ODONTOIATRICO
CONTAGIO INTERUMANO
- con schizzi di sangue, liquidi orali ed altre
- secrezioni provenienti dalle fonti
- di infezione
CONTAGIO INDIRETTO
- con strumenti e superfici contaminate
- con fluidi del cavo orale o del tratto
respiratorio - sotto forma di aerosols
- con acqua contaminata dei circuiti del riunito
4ORIGINE DELLE INFEZIONI IN AMBIENTE ODONTOIATRICO
pazienti e personale portatori di agenti
patogeni
carente igiene personale degli operatori
contatto con strumenti o apparecchiature
contaminate
inalazione di aerosols infetti
5Popolazione afferente alle strutture
ospedaliere ( degli infetti)
2 per HBV, con punte del 5-10 in
emodialisi 4 per HCV, con punte del 25-40
in emodialisi 1 per HIV, con punte del 30-70
nei reparti di malattie infettive
6(No Transcript)
7(No Transcript)
8(No Transcript)
9Casi di AIDS in Italia per regione di residenza
10Distribuzione percentuale dei casi di AIDS per
fasce di età e per sesso (Italia 1982-2005)
11Distribuzione dei casi di AIDS in soggetti adulti
suddivisi per categoria di esposizione (Italia
1982-2005)
12SOPRAVVIVENZA VIRUS EMATICI SULLE SUPERFICI
HBV 180 GIORNI HIV 3 GIORNI HCV 3
GIORNI
13RESISTENZA AL CALORE
HBV 100C PER 15 MINUTI HCV 100C PER 2
MINUTI HIV 56C PER 30 MINUTI
14 MODALITA DI ESPOSIZIONE PIU FREQUENTE A
SANGUE INFETTO
PUNTURA 61 CUTE
19 MUCOSA
11 TAGLIENTI 9
15RISCHIO DI SIEROCONVERSIONE CONSEGUENTE AD
UNUNICA ESPOSIZIONE PER INOCULAZIONE (PUNTURA
ACCIDENTALE) DI SANGUE INFETTO
16HBV
Concentrazione massima stimata nel sangue 102
108 particelle virali/ml
Sangue HbsAg HbeAg 19 30 probabilità
di sieroconversione nei non vaccinati
Sangue HbsAg HbeAg - lt 5 probabilità di
sieroconversione nei non vaccinati
17HCV
Concentrazione massima stimata nel sangue 10
106 particelle virali/ml
HCV RNA 10 probabilità di sieroconversione
Anti HCV 3 probabilità di
sieroconversione
18HIV
Concentrazione massima stimata nel sangue 10 -
103 particelle virali /ml
Probabilità di sieroconversione
PARENTERALE 0,4
CUTANEA 0,04
CUTANEA CON ALTRI
MATERIALI 0,02
19RISCHIO DI CONTAGIO PER HIV
SI RITIENE CHE PER IL CONTAGIO SIA NECESSARIO
INTRODURRE ALMENO 200-300 ml DI SANGUE INFETTO
LA PUNTURA CON UN AGO DA SIRINGA TRASFONDE CIRCA
1,5 ml DI SANGUE
20EPATITE B - CATEGORIE A RISCHIO (Decreto
Ministero Sanità 4/10/91)
1) CONVIVENTI DI SOGGETTI HBsAg 2)
POLITRASFUSI, EMOFILICI, EMODIALIZZATI 3)
SOGGETTI A RISCHIO DI PUNTURE ACCIDENTALI CON
AGHI POTENZIALMENTE INFETTI 4) SOGGETTI CON
LESIONI CRONICHE ALLE MANI 5) DETENUTI,
TOSSICODIPENDENTI, OMOSESSUALI, SOGGETTI
DEDITI ALLA PROSTITUZIONE 6) PERSONALE
SANITARIO 7) SOGGETTI CHE SVOLGONO ATTIVITA' DI
LAVORO, STUDIO, VOLONTARIATO NEL SETTORE
DELLA SANITA' 8) HANDICAPPATI MENTALI 9)
ADDETTI ALLA LAVORAZIONE DEGLI EMODERIVATI 10)
PERSONALE DELLA POLIZIA DI STATO, CARABINIERI,
AGENTI DI CUSTODIA, VIGILI DEL FUOCO,
VIGILI URBANI 11) ADDETTI AI SERVIZI DI RACCOLTA
E DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
21In Italia si stima che
il 2 degli operatori sanitari sia positivo per
HBV e HCV
lt 0,1 degli operatori sanitari sia positivo
per HIV (Consensus Conference ISS 1999)
22CE UN RISCHIO PER IL PAZIENTE SE LOPERATORE E
INFETTO DA HBV, HCV, HIV?
HBV dal 1970 al 1994 sono riportati almeno 30
episodi epidemici (375 pz) in USA e
UK. In 12 episodi epidemici gli
operatori non indossavano i guanti. HCV nel
1996 un cardiochirurgo spagnolo infetta 5
pz. HIV nel 1990 un dentista infetta 6 pz in
Florida nel 1996 un ortopedico francese
infetta 1 pz dopo ripetuti interventi.
23MODALITA DI TRASMISSIONE DELLE INFEZIONI IN
AMBITO ODONTOIATRICO
24Microrganismi patogeni e opportunisti
aerodiffusi di particolare rilevanza
nell'ambiente odontoiatrico
BATTERI
VIRUS
MICROMICETI
PATOGENI
HBV - HCV - HIV
Myc. tuberculosis
Epstein Barr
Histoplasma
N. meningitidis
Herpes simplex
capsulatum
Staph. aureus
Varicella zoster
Strep.
-haemoly.
Morbillivirus
b
B. pertussis
Togavirus
C. diphtheriae
Orto-Paramyxovirus
Coronavirus
OPPORTUNISTI
Legionella
Candida
Acinetobacter
Aspergillus
Pseudomonas
Klebsiella
Serratia
25Fattori che influenzano la sopravvivenza dei
microrganismi nellaria
-
- resistenza propria del microrganismo
- umidità relativa dellaria
- c) temperatura dellaria e luce solare
- d) composizione dellaerosol
- e) modalità di campionamento dellaerosol
26Presenza di legionelle (ufc/l) nellacqua dei
riuniti dentali
Stampi e coll. Eur J Oral Sci 2000 22-28 Studi
odontoiatrici (Bologna) privati
pubblici In entrata
4200 (0-36900) 2308 (0-21750) Risciacquo
0 (0-0)
788 (0-6750) Siringa aria acqua 2250
(0-16800) 350 (0-3300) Ablatore
ultrasonico 250 (0-1200) 375
(0-1950) Turbina
1017 (0-8850) 109 (0-1200)
Percentuale di positività In
entrata 20
54
Risciacquo
0 16.7 Siringa
aria acqua 22.2
16.7 Ablatore ultrasonico
33.3 22.2 Turbina
22.2
8.4
27Presenza di anticorpi anti-legionella nel
personale odontoiatrico
(Reinthaler F.F. e coll, J Dent Res, 1988,
67942-943)
Personale controllato 107 soggetti tra dentisti,
assistenti alla poltrona, odontotecnici di 13
studi odontoiatrici
Il 34 mostrava presenza di anticorpi
anti-legionella Gruppo di controllo (non
odontoiatri) 5
Prevalenza tra il personale Dentisti
50 Assistenti alla poltrona 38 Odontotecnici
12
28Sopravvivenza virale in aria
Rotavirus 50 di UR mantenimento
dellinfettività oltre 24 ore dallaerosolizzazion
e. A bassa umidità (30 UR) dimezzamento
infettività in 14 ore. Ad alta umidità (80 UR) i
rotavirus non sono più rilevabili dopo 90 minuti.
Poliovirus 1 di Sabin Ad alta umidità (80 UR)
il 50 dei poliovirus risulta vitale dopo 10 ore.
30 e 50 UR non sopravvive
29Infezioni virali respiratorie tra i dentisti
Davis KJ, 1994 176262-265. British Dental
Journal
Dallo studio emerge che i dentisti presentano
rispetto ai controlli un aumento
statististicamente significativo del titolo
anticorpale nei confronti dei virus influenzali A
e B, del virus sinciziale respiratorio, degli
adenovirus.
Lutilizzo di maschere e di protezioni oculari
non riduce marcatamente linfezione verso questi
virus.
30Aerosol ematico nellambulatorio odontoiatrico
Miller LR 199556670-676 Am Ind Hyg Assoc J
- Gli strumenti rotanti producono aerosol ematici
- volume immesso in aria tra 0,003 e 2,2 mL al
minuto - b) diametro aerosol tra 0,06 e 13 mm
- c) vita media in aria da 37 minuti a 17 ore
- d) dal 20 al 100 delle particelle possono essere
inalate - e) dal 15 all83 delle particelle passa
attraverso le maschere usate dai dentisti
31(No Transcript)
32(No Transcript)
33(No Transcript)
34METODI DI RILEVAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE
MICROBICA DELLARIA
CAMPIONAMENTO
35METODI DI RILEVAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE
MICROBICA DELLARIA
Surface Air SystemCampionatore ad
impattoconvoglia laria aspiratadirettamente su
agar. Flusso 180 L/min1,5 m di altezza1,5 m dal
paziente
36METODI DI RILEVAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE
MICROBICA DELLARIA
37METODI DI RILEVAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE
MICROBICA DELLARIA
38(No Transcript)
39(No Transcript)
40(No Transcript)
41METODI DI RILEVAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE
MICROBICA DELLARIA
CAMPIONAMENTO
I.M.A. Indice Microbico Aria Esposizione
allaria di Piastre Petri contenenti agar, per
un tempo di 1 oraa 1 m di altezzaa 1 m da ogni
ostacolo Particelle gt 10 µm
42METODI DI RILEVAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE
MICROBICA DELLARIA
CAMPIONAMENTO
43METODI DI RILEVAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE
MICROBICA DELLARIA
44METODI DI RILEVAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE
MICROBICA DELLARIA
parametri di valutazione
45(No Transcript)
46(No Transcript)
47(No Transcript)
48(No Transcript)
49La grande maggioranza dei riuniti odontoiatrici
in servizio ha unetà superiore a 5 anni e non
dispone di sistemi di disinfezione dei circuiti
idrici
50 Lacqua potabilizzata può contenere una flora
microbica autoctona e alloctona, capace di
resistere ai trattamenti di potabilizzazione. Alcu
ni di questi microrganismi possono trovare
condizioni favorevoli al loro mantenimento in
rete.
51 BIOFILM Comunità batterica, altamente
stratificata, adesa ad una superficie, circondata
da una matrice extracellulare di natura organica
e inorganica dove i microrganismi sono
organizzati in una comunità funzionale.
52Microfotografia di biofilm batterico
53Formazione di un biofilm costituito da più
specie microbiche
Batteri cariche --
(cariche positive)
(cariche )
54IL BIOFILM
Lo strato di polimeri (polisaccaridi e
glicoproteine) che circondano la cellula
batterica viene definito con i termini
glicocalice, capsula, strato mucoso. Proteggono
i batteri dalla disidratazione in quanto
trattengono molta acqua, cedendola lentamente.
Nel biofilm i batteri sono a diversi stadi di
sviluppo per effetto della diversa distribuzione
dei nutrienti e dellossigeno. Negli strati
profondi sono metabolicamente inerti e quindi
meno sensibili agli antimicrobici.
55FORMAZIONE DEL BIOFILM
Film di condizionamento batteri, molecole
organiche e inorganiche, si adsorbono
nellinterfaccia acqua-superficie.
Lassimilazione di nutrienti da parte dei batteri
è più rapida nel biofilm (fase bentonica) che
non nella fase acquosa (fase planctonica).
Fenditure o scanalature sulla superficie
favoriscono la ritenzione batterica Nylon e
teflon sono morbidi e facilmente
colonizzabili. Lacciaio inox presenta fenditure
microscopiche. Lalluminio presenta fenditure
larghe e una superficie spongiforme.
56ADESIONE MICROBICA E FORMAZIONE DELLE
MICROCOLONIE SULLE SUPERFICI CONDIZIONATE
Ladesione batterica avviene in due fasi 1
fase, reversibile dovuta a forze elettrostatiche
deboli di Van der Waals che favoriscono
lattrazione verso le superfici di attacco. 2
fase, irreversibile dovuta alle appendici
batteriche (flagelli, fimbrie, pili, fibrille di
esopolisaccaridi) che creano un ponte tra la
cellula e il substrato. In questa fase mediante
un raschiamento o spazzolamento è ancora
possibile rimuovere le cellule adese.
572 fase, irreversibile Le cellule batteriche
adese si moltiplicano e formano delle
microcolonie, a forma di fungo, separate da
canali pieni dacqua che portano nutrienti e
rimuovono i prodotti di rifiuto. In questa fase
vengono prodotti ulteriori quantitativi di
esopolimeri che aumentano lancoraggio cellulare
al substrato rendendo le cellule poco
influenzabili dalle variazioni ambientali.
58Quorum Sensing Lorganizzazione del biofilm è
modulata da segnali chimici intercellulari che
attivano o reprimono specifici geni. Nei batteri
gram- la comunicazione cellulare avviene
attraverso lattività delle molecole AHSL
(osmoserina lattone acetilata), dette
autoinduttori, che rilasciate dalle cellule si
accumulano nellambiente di sviluppo cellulare.
Ad una certa densità cellulare, definita
quorum, lAHSL prodotta è in grado di
interagire con i recettori della parete batterica
che controllano lespressione di specifici geni e
modificano le caratteristiche dei batteri.
59FORMAZIONE DEL BIOFILM
60- Protocollo
- disconnessione della rete idrica e applicazione
di un sistema di alimentazione indipendente. - modifiche tecniche al circuito per renderlo
compatibile con i trattamenti. - trattamento dei circuiti.
- ricollegamento alla rete idrica.
61Processo di bonifica dei riuniti già in uso
- Trattamento
- Detergente acquoso30 etanolo5 tensioattivo
anionico(2 flusso, 10 pausa) - Disincrostante7 acido ortofosforico1
tensioattivo anionico(2 flusso, 10 pausa) - DisinfettanteAcqua ossigenata 12-15(2 flusso,
10 pausa)
62(No Transcript)
63(No Transcript)
64FOTOGRAFIE IN MICROSCOPIA ELETTRONICA5000 X
Parete del condotto idrico del riunitoprima
della bonifica
Parete del condotto idrico del riunitodopo la
bonifica
65RICOLONIZZAZIONE POST-DISINFEZIONE DI UN RIUNITO
COLLEGATO ALLA RETE IDRICA