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La partecipazione democratica nella scuola

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Title: La partecipazione democratica nella scuola


1
La partecipazione democratica nella scuola
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Dalla Costituzione Repubblicana agli Organi
    Collegiali

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Non vi può essere vera libertà senza uguaglianza
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Costituzione Repubblicana
  • Art. 3- Tutti i cittadini hanno pari dignità
    sociale e sono uguali davanti alla legge, senza
    distinzione di..
  • Art. 33- Larte e la scienza sono libere e libero
    ne è linsegnamento.
  • Art. 34 La scuola è aperta a tutti. I capaci e
    i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno
    diritto di raggiungere i gradi più alti degli
    studi.
  • Art. 54- Tutti i cittadini hanno il dovere di
    essere fedeli alla Repubblica e di osservare la
    Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono
    affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di
    adempierle con disciplina ed onore, prestando
    giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

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GLI ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Con la legge n. 477 del 1973, il Parlamento ha
    delegato il Governo a emanare norme sullo stato
    giuridico del personale docente e non docente
    della scuola e sugli organi collegiali. In questi
    organi dovevano essere rappresentati docenti, non
    docenti, genitori e studenti, per consentire a
    tutte queste componenti di partecipare alla
    gestione della scuola. Con il Dpr (Decreto del
    presidente della Repubblica) n. 416 del 1974,
    vennero quindi istituiti e riordinati i seguenti
    organi collegiali a) il consiglio di classe,
    formato da tutti i docenti e da una
    rappresentanza dei genitori (e degli studenti
    nella scuola superiore) b) il collegio dei
    docenti, formato da tutti gli insegnanti, con
    potere di decisione in materia di funzionamento
    didattico della scuola e di proposta al direttore
    o al preside c) il consiglio di circolo o di
    istituto, formato da rappresentanti dei docenti,
    dei non docenti, dei genitori e (nelle scuole
    superiori) degli studenti. È presieduto da uno
    dei genitori e delibera il bilancio preventivo e
    il conto consuntivo e dispone in ordine
    all'impiego dei mezzi finanziari per quanto
    concerne il funzionamento amministrativo e
    didattico del circolo o dell'istituto. Inoltre
    adatta il regolamento interno decide dell'orario
    scolastico detta criteri per corsi di recupero e
    di sostegno, nonché per le visite guidate e i
    viaggi di istruzione.

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D.P.R. 31/5/1974 n. 416
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Tit. I- Comunità scolastica
  • Art. 1 Organi Collegiali
  • Al fine di realizzare, nel rispetto degli
    ordinamenti della scuola, dello Stato e delle
    competenze e delle responsabilità proprie del
    personale ispettivo, direttivo e docente, la
    partecipazione nella gestione della scuola dando
    ad essa il carattere di una comunità che
    interagisce con la più vasta comunità sociale e
    civica, sono istituiti, a livello di circolo, di
    istituto, distrettuale, provinciale e nazionale,
    gli organi collegiali di cui agli articoli
    successivi.
  • Tit. II- Assemblea studenti e genitori
  • Art.42 Diritto di assemblea
  • Gli studenti della scuola secondaria superiore ed
    artistica e i genitori degli alunni delle scuole
    di ogni ordine e grado hanno diritto di riunirsi
    in assemblea nei locali della scuola, secondo le
    modalità previste dai successivi articoli.

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Art. 43 (Assemblee studentesche)
Dal Corso del DS del Liceo Sc. Keplero di Roma
Antonio Panaccione (Dic2006)
  • Art. 43. Le assemblee studentesche nella scuola
    secondaria costituiscono occasione di
    partecipazione democratica per lapprofondimento
    dei problemi della scuola e della società in
    funzione della formazione culturale e civile
    degli studenti. Le assemblee possono essere di
    classe o di istituto. In relazione al numero
    degli alunni ed alla disponibilità dei locali
    lassemblea di istituto può articolarsi in
    assemblea di classi parallele. I rappresentanti
    degli studenti nei consigli di classe possono
    esprimere un comitato studentesco di istituto. E
    consentito lo svolgimento di una assemblea di
    istituto ed una di classe al mese nel limite, la
    prima, delle ore di lezione di una giornata e, la
    seconda, di 2 ore..

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Art. 44 (funzionamento Assembl.)
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Art. 44. Lassemblea di Istituto deve darsi un
    regolamento per il proprio funzionamento che
    viene inviato in visione al C. di istituto.
    Lassemblea distituto è convocata su richiesta
    della maggioranza del comitato studentesco di
    istituto o su richiesta del 10 degli studenti.
    La data di convocazione e lordine del giorno
    devono essere preventivamente presentati al
    preside. Il comitato studentesco, ove costituito,
    ovvero il presidente eletto dellassemblea,
    garantisce lesercizio democratico dei diritti
    dei partecipanti. Il preside ha il potere di
    intervento nel caso di violazione del regolamento
    o in caso di constatata impossibilità di ordinato
    svolgimento dellassemblea.

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Assemblee dei genitori
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Art. 45
  • Le assemblee dei genitori possono essere di
    classe o di istituto. I rappresentanti dei
    genitori nei C. Classe possono esprimere un
    comitato dei genitori. Qualora le assemblee si
    svolgano nei locali dellistituto, la data e
    lorario di svolgimento di ciascuna di esse
    debbono essere concordati di volta in volta con
    il preside. Lassemblea dei genitori deve
    darsi un regolamento per il proprio funzionamento
    che viene inviato in visione al consiglio di
    istituto.
  • Allassemblea di classe o di istituto possono
    partecipare con diritto di parola il preside e
    gli insegnanti rispettivamente della classe o
    dellistituto.

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Circolare 16 aprile 1975 n. 105
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Regolamento tipo per il funzionamento degli
    istituti e scuole
  • Art. 1- Disposizioni generali sul funzionamento
    degli OO.CC
  • Art. 2- Programmazione delle attività degli OO.CC
  • Art. 3- Svolgimento coordinato delle attività
  • Art. 4- Elezioni contemporanee di organi di
    durata annuale
  • Art. 5- convocazione dei C. Classe
  • Art. 6- Programmazione e coordinamento dei C.
    Classe
  • Art. 7- Convocazione Collegio docenti
  • Artt. 8-17 ---------

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Decreto Interministeriale 28 maggio 1975
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Istruzioni amministrativo contabili per gli
    Istituti e distretti scolastici
  • Art. 1 -Consiglio di Istituto
  • Art. 2 Presidente Consiglio di Istituto
  • Art. 3 Giunta esecutiva
  • Art. 4- Preside
  • Art. 5- Segretario
  • Artt- 6-53 ----------

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I PROVVEDIMENTI EMESSI DAGLI ORGANI COLLEGIALI
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Gli Organi Collegiali della scuola sono formati
    da una pluralità di persone, che concorrono
    simultaneamente ed in posizione di parità
    allesercizio di una medesima funzione. In questi
    organismi le volontà espresse dai singoli membri
    si unificano e si presentano allesterno come
    unica volontà del collegio. La volontà, in
    genere, che prevale è quella della maggioranza
    dei componenti tale volontà si traduce in un
    atto amministrativo semplice, in quanto è
    riferito al collegio nella sua unità strutturale.

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I PROVVEDIMENTI EMESSI DAGLI ORGANI COLLEGIALI
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Ciò premesso, ne consegue che le deliberazioni
    dei suddetti organismi si formano attraverso una
    serie di atti e di operazioni che, a ben
    guardare, possono essere riconducibili ad un vero
    e proprio procedimento, che nellinsieme
    acquisiscono natura giuridica
  • 1) convocazione (in genere spetta al presidente
    con avviso scritto, ecc)
  • 2) verifica del numero legale per la validità
    della riunione
  • 3) discussione
  • 4) Votazione (con deliberazione numerata a
    maggioranza o unanimità)
  • 5) Trascrizione a verbale, con firma contestuale
    del presidente e segretario di seduta.

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D.P.R. 31/5/1974 n. 417
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Tit. I- Funzione docente, direttiva e Ispettiva
  • Art. 1- Libertà di insegnamento
  • Nel rispetto delle norme costituzionali e degli
    ordinamenti della scuola stabiliti dalle leggi
    dello Stato, ai docenti è garantita la libertà di
    insegnamento. Lesercizio di tale libertà è
    inteso a promuovere attraverso un confronto
    aperto di posizioni culturali la piena formazione
    della personalità degli alunni. Tale azione di
    promozione è attuata nel rispetto della coscienza
    morale e civile degli alunni stessi.
  • Art. 2 (funzione docente, art. 3 Funzione
    direttiva, eccetera)

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Lo stravolgimento della legalità
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • LAutogestione, come forma di conflitto e
    contestazione grave degli studenti interrompe e
    nega il principio della partecipazione
    collegiale.
  • In senso tecnico sarebbe la gestione di
    unazienda da parte dei lavoratori della stessa.
  • Ma nella scuola sono tutte le componenti messe
    insieme contemporaneamente, quindi in forma di
    cogestione organizzata, ai sensi della normativa
    generale e di quanto più volte ribadito dagli
    OO.CC.

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Lo stravolgimento della legalità
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Quindi lautogestione non esiste giuridicamente
    ed è una grave interruzione del diritto
    allistruzione e al dovere al servizio da
    prestare comunque da parte del personale
    scolastico.
  • Poco importa che il rito coinvolga contro la loro
    volontà anche quella parte di giovani che per
    natura o per cultura, e talvolta per età, non
    sarebbe disponibile e che lo stesso comporti
    elevati costi sociali in termini di tempo scuola
    perduto. Perché contro tali obiezioni si trovano
    sempre molti disposti a sostenere il valore
    altamente innovativo di una tale esperienza,
    incuranti del fatto che la stessa spesso si
    trasformi in palestra di demagogia, non solo per
    labuso da parte dei diretti interessati di
    parole dordine e di messaggi codificati, ma
    anche per la strumentalizzazione da parte di
    certi politici a fini tuttaltro che educativi.

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Lillegalità più grave
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • LOccupazione
  • Oltre ad avere infranto il diritto allo studio e
    al dovere alla prestazione di tutte le figure
    lavorative, lOccupazione, cioè ogni Occupazione,
    costituisce un reato penale più grave perché
    impedisce laccesso al lavoro.
  • Entrando nei particolari

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Lillegalità più grave
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • LOccupazione
  • Occupazione di edifici pubblici Artt. 633e
    639bis c.p. prevedono la punibilità, con
    procedimento attivato dufficio, per coloro che
    invadono, deturpano o deteriorano fondi o edifici
    pubblici o destinati ad uso pubblico. Il delitto
    in questione non richiede per la sua sussistenza
    un ingresso violento, quasi una irruzione
    nelledificio. La parola invasione ha
    dichiarato la giurisprudenza- non deve essere
    intesa nel senso etimologico che implica un
    concetto di violenza fisica o di forza
    soverchiante, ma nel senso di accesso o
    penetrazione arbitraria, ossia contro la volontà
    non momentanea del proprietario.
  • I modi ed i mezzi con cui loccupazione viene
    posta in essere sono indifferenti, a meno che non
    diano luogo alle aggravanti, previste dallart.
    633 c.p. o non costituiscano per se stessi reato
    (ad es. danneggiamento o furto).

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Le aggravanti dellOccupazione
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • Lorientamento della Suprema Corte in questa
    materia è ancora segnato dalla sentenza (sez. II-
    1292/78) il diritto degli studenti di accedere
    alledificio scolastico può ritenersi legittimo
    solo quando venga esercitato entro i limiti e le
    modalità stabilite dai regolamenti scolastici
  • DANNEGGIAMENTO (art. 635 c.p) Chiunque
    distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o
    in parte inservibili cose mobili o immobili
    altrui, è punito con la reclusione. Il reato è
    aggravato e procedibili dufficio se commesso su
    edifici pubblici o destinati ad uso pubblico o di
    culto.
  • VIOLENZA O MINACCIA AD UN PUBBLICO UFFICIALE

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Le aggravanti dellOccupazione
Dal Corso del DS Antonio Panaccione di Dic 2006
  • INTERRUZIONE DI UN PUBBLICO SERVIZIO. Lesame
    della giurisprudenza consente di rilevare la
    tendenza a considerare la scuola come un servizio
    pubblico fondamentale, al cui regolare
    funzionamento è interessata lintera collettività
    (servizio di pubblica necessità art. 340 c.p.)
  • Sentenza Tribunale Reggio Emilia (15/1/1974)
    non può qualificarsi assemblea ordinaria o
    straordinaria la riunione di studenti senza che
    ne sia stata richiesta la autorizzazione al
    preside dellIstituto e senza che si siano create
    le condizioni per la partecipazione ad essa del
    corpo docente. Di conseguenza, lessere stato
    impedito dalle persone riunite lo svolgimento
    delle attività scolastiche integra il reato di
    interruzione di pubblico servizio.
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