Title: Effetti fisici, chimici e biologici
1Radiobiologia ClinicaRadiobiologia di organi e
tessuti
- Effetti fisici, chimici e biologici
- delle radiazioni ionizzanti
2Radiazione fenomeno comportante il trasporto di
energia nello spazio
Lenergia è misurata in Joule o elettronvolt
(eV) 1 eV 1,6 x 1019 Joule
Radiazione ionizzante lenergia ceduta alla
materia attraversata produce eccitazione o
ionizzazione degli atomi
RADIAZIONI
Indirettamente ionizzanti (neutroni, fotoni X e ?)
Direttamente ionizzanti (elettroni, protoni,
particelle ?, muoni)
Energia gt 12 eV
3Sorgente qualsiasi apparecchio o sostanza o
fenomeno che emette radiazioni ionizzanti
4Le radiazioni elettromagneticheI fotoni X
- Rx con trasporto di energia senza trasporto di
materia o carica elettrica (fotoni) - E hv v frequenza
- h costante di Plank
- I fotoni sono prodotti sia in tubi di tipo
tradizionale (Coolidge), sia in macchine
acceleratrici (LINAC), bombardando con elettroni
una lamina di tungsteno (effetto
Bremsstrahlung) - Impressionano le emulsioni radiografiche
- Usati in Radioterapia (4-18 MV)
5Le radiazioni elettromagneticheI fotoni ?
- Sono fotoni emessi da radioisotopi
secondariamente allemissione alfa o beta.
Presentano le stesse caratteristiche fisiche dei
raggi X - Sono molto utilizzati in Radioterapia, essendo
emessi da radioisotopi quali il Co60, il Cs137,
lIr192.
6Le radiazioni corpuscolari cariche
- Sono radiazioni con trasporto di energia, materia
e/o carica elettrica - Elettroni particelle con carica negativa,
penetrazione minore rispetto ai fotoni. La
trasmissione percentuale in profondità è
caratterizzata da una rapidissima caduta.
Utilizzati in RT per trattamenti di focolai
neoplastici superficiali - Protoni carica elettrica positiva con attivitÃ
ionizzante molto intensa e localizzata (picco di
Bragg) è possibile irradiare focolai più o meno
profondi, variando a piacimento lenergia dei
fasci - Neutroni privi di carica elettrica, prodotti da
reattori nucleari e LINAC. Intensa attivitÃ
ionizzante
7(No Transcript)
8Fase fisica effetti elementari
- Eccitazione si ha quando la Rx incidente
possiede una energia lt a quella del legame tra
elettrone e nucleo. In tal caso la Rx riesce
soltanto a spostare lelettrone dal suo strato
fondamentale ad uno strato più esterno - Ionizzazione si ha quando la Rx incidente
possiede energia gt a quella del legame
elettronico. In tal caso lelettrone viene
espulso dal suo atomo.
9Interazione dei fotoni (Raggi X) con la materia
Effetto fotoelettrico tutta lenergia del fotone
incidente viene trasferita ad un elettrone delle
orbite interne che viene espulso ed acquista una
energia cinetica pari alla differenza energetica
tra il fotone incidente e lenergia di legame
10Interazione dei fotoni (Raggi X) con la materia
Effetto Compton rappresenta leffetto più
importante nellambito della Radioterapia. Il
fotone incidente urta elasticamente contro un
elettrone delle orbite esterne, cedendogli una
parte dellenergia e deviando la propria
traiettoria lenergia acquisita
dallelettrone provoca lespulsione dello stesso
dallatomo
11Interazione dei fotoni (Raggi X) con la materia
Produzione di coppie è il meccanismo attraverso
il quale un fotone incidente è trasformato in
una coppia di particelle (elettrone e positrone)
12RADIOSENSIBILITA CELLULARE
La capacità delle radiazioni ionizzanti di
provocare alterazioni biologiche significative
(morte cellulare o arresto della proliferazione)
nelle cellule di una neoplasia o in quelle di un
tessuto normale
RADIORESPONSIVITA CELLULARE
La velocità con cui si manifestano clinicamente
le alterazioni biologiche radioindotte
RICORDA CHE -la risposta di un tumore alle Rx
ionizzanti dipende dalla di cellule capaci di
riprodursi -leffetto delle Rx ionizzanti sulle
cellule dipende dalla differenziazione
morfologica e funzionale delle stesse
13RADIOBIOLOGIA
- Interazioni iniziali
- Radiaz. indirett. ionizzanti (raggi X, raggi
?) 10-24 - 10-4 s - Radiaz. dirett. ionizzanti (elettroni,
protoni) 10-16 - 10-14 s - Stadio fisico-chimico 10-12 - 10-8 s
- Danno chimico (radicali liberi) 10-7 s - ore
- Danno biomolecolare (proteine, acidi nucleici) ms
- ore - Effetti biologici precoci (morte cellulare) ore
- settimane - Effetti biologici tardivi (induzione di
neoplasie, - effetti genetici) anni, secoli
14RADIOBIOLOGIA
- Lacqua, per motivi di rappresentazione
quantitativa, costituisce la molecola con la
quale ha luogo, pressoché costantemente, la
interazione della particella ionizzante. - Radiolisi ionizzativa
- h?H2O gt H2O e-
- e- H2O gt H2O-
- H2O gt H OH
- H2O- gt H OH-
15- In assenza di O2 e di biomolecole ( es.
irradiazione di acqua pura ), i radicali
interagiranno tra loro secondo tutte le possibili
combinazioni producendo prodotti molecolari
H2O, H2 e H2O2, questo ultimo fortemente
ossidante. Se nel mezzo irradiato è presente, in
sufficiente concentrazione, O2, questo, per
lelevata elettroaffinità , catturerà radicali H
dando luogo alla formazione del radicale HO2 (ad
alto potere ossidante ) - O2 H gt HO2
- HO2 e- gt HO2-
- HO2- H gt H2O2
- H2O2 2H gt 2H2O
16- Ciò spiega come nei substrati biologici leffetto
indotto a parità di radiazione, è circa 2-3 volte
maggiore in presenza di O2 (EFFETTO OSSIGENO).
Nel progressivo accrescimento di un focolaio
tumorale la produzione di una rete vasale
neoformata è sempre più o meno insufficiente
rispetto allentità di neoproduzione di cellule
tumorali. La distanza alla quale molte di queste
cellule vengono a trovarsi dalla parete capillare
fa si che sia loro insufficiente lapporto di O2
per diffusione. Queste cellule ipossiche o
anossiche sono poco radiosensibili
17CURVA DOSE-RISPOSTA
n
n numero di estrapolazione (numero di bersagli
presenti nella cellula)
Dq
spalla
1
Dq dose quasi soglia
0,1
0,01
0,001
DOSE
18CARATTERISTICHE DELLA CURVA DOSE-RISPOSTA
- Curvatura nella zona corrispondente alle dosi
basse (spalla) indica una minore efficienza di
effetti letali a basse dosi e rappresenta
laccumulo del danno sub-letale riparabile in
funzione della dose somministrata e del tipo di
tessuto - Linea retta del grafico o pendenza
esponenziale indica che progressivi livelli di
dose inducono una progressiva riduzione della
capacità riparativa cellulare e quindi
progressivo danno cellulare - Per ogni frazione di radiazioni viene distrutta
la stessa proporzione di cellule secondo un
andamento esponenziale
19BERSAGLI MULTIPLI E COLPO UNICO
- Le curve di sopravvivenza cellulare sono in
accordo con il modello matematico a bersagli
multipli e colpo unico, il che significa in
termini biologici presenza nel contesto della
cellula di più bersagli in ciascuno dei quali
dovrà essere depositato, per produrre la morte
riproduttiva della cellula, almeno un colpo - Fattori influenzanti il n medio di bersagli per
cellula - condizioni fisiologiche della cellula
- presenza o meno di ossigeno
- turnover cellulare (elevato indice mitotico)
- Fattori che influenzano la pendenza della curva
- radiosensibilità delle singole cellule e quindi
dei tessuti - stato biologico della cellula e dei tessuti
- modalità di somministrazione della dose
- qualità della radiazione
20LET trasferimento lineare di energia
- E lenergia depositata dalla radiazione lungo un
percorso rettilineo allinterno dei tessuti
attraversati - Radiazioni a basso LET fotoni, elettroni
- la loro azione radiobiologica è influenzata dalla
presenza di ossigeno - Radiazioni ad alto LET protoni, neutroni,
particelle pesanti - la loro azione radiobiologica non è influenzata
dalla presenza di ossigeno
21EFFICACIA BIOLOGICA RELATIVA
- A parità di dose fisica somministrata in un
volume corporeo macroscopico, leffetto biologico
indotto può essere diverso per i vari tipi di
radiazione - Le radiazioni a bassa densità di ionizzazione
(raggi X e ?, e- ), distribuiscono le
ionizzazioni in forma sparsa - Le radiazioni ad alta densità di ionizzazione
(p, n, ?-) concentrano le ionizzazioni nello
spazio - Si definisce EBR il rapporto tra la dose della
radiazione di riferimento (raggi X convenzionali)
e la dose della radiazione in esame necessaria
per produrre un determinato effetto in un certo
tempo
22FRAZIONAMENTO
- Il frazionamento della dose in radioterapia
comporta un guadagno terapeutico infatti esso
aumenta la tolleranza da parte dei tessuti
normali (per i fenomeni di riparazione e
ripopolamento) e nello stesso tempo consente di
eliminare gli effetti radioprotettivi della
ipossia sul tumore (per il fenomeno della
riossigenazione). - Frazionamento standard 5 frazioni alla settimana
di circa 2 Gy ciascuna intervallata di 24 ore,
per 5-6 settimane - Iperfrazionamento si riduce lentità della dose
nella singola frazione, somministrando 2-3
frazioni al giorno fino a dose totale maggiore
nel tempo usuale (es. melanoma). - Ipofrazionamento si aumenta lentità della dose
nella singola frazione, riducendo il tempo totale
(trattamenti palliativi).
23Il frazionamento presenta 2 variabili dose/fx e
tempo
- Iperfrazionamento lt 180-200 cGy lt
ipofrazionamento -
- fx convenzionale
- Accelerato lt tempo convenzionale lt split course
24LE 4 R DEL FRAZION. DELLA DOSE IN RT
- Riparazione del danno subletale
- tra una frazione e laltra, le cellule hanno la
possibilità di riparare il danno indotto dalle
radiazioni. Questo comporta che la dose totale di
radiazione necessaria per ottenere uno stesso
effetto (la dose isoefficace) deve essere tanto
maggiore quanto maggiore è il numero delle
frazioni. - Riossigenazione delle cellule ipossiche
- nellintervallo tra le singole frazioni di dose
si ha una certa riossigenazione delle aree
ipossiche a seguito della morte ed eliminazione
delle cellule ben ossigenate con conseguente
decompressione di piccoli vasi, riduzione della
distanza tra capillari e cellule ipossiche,
minore discrepanza tra apporto e fabbisogno di
ossigeno
25LE 4 R DEL FRAZION. DELLA DOSE IN RT
- Ridistribuzione delle cellule ciclanti
- le fasi G2 ed M sono le più sensibili alleffetto
delle radiazioni. Ciò comporta una uccisione
preferenziale delle cellule in fase sensibile ed
una conseguente semisincronizzazione della
popolazione residua nelle fasi più
radioresistenti ma negli intervalli tra le
singole frazioni di dose le cellule sopravvissute
si desincronizzano, sicché le successive frazioni
hanno minore probabilità di trovarsi di fronte a
una popolazione resistente. - Ripopolazione tissutale
- in risposta allo spopolamento determinato dalla
irradiazione, i tessuti sani e quelli tumorali
aumentano lattività proliferativa, richiamando
nel ciclo divisionale cellule in riposo.
26Tipologie di tessuto in base alle caratteristiche
di radioresponsivitÃ
- Tessuti che rispondono più lentamente per
turnover cellulare bassogt maggiore capacità di
riparare il danno (spalla della curva più ampia
)tessuti late responders - Tessuti che rispondono più rapidamente per
turnover elevatogt minore capacità di riparare il
danno (spalla della curva più stretta )
tessuti acute responders - In radiobiologia viene correntemente utilizzato
un modello applicativo chiamato
lineare-quadratico, con il quale viene
quantizzata la sensibilità al frazionamento dei
tessuti radiotrattati, ovvero quanto luso di
dosi elevate per frazione influisca sulleffetto
biologico, in termini di rapporto ??? - ? rappresenta il coefficiente di dose lineare
(il danno cellulare subito alla1a dose
somministrata) - ? rappresenta il coefficiente del quadrato della
dose ( il danno cellulare subito dalla sommatoria
delle dosi somministrate)
27Obbiettivo consente di valutare teoricamente per
ogni situazione clinica la sopravvivenza delle
cellule radiotrattate in relazione alla dose
somministrata e la tossicità tissutale
- Tessuti late responders gt ??? basso gt
sensibili al fx - (alta dose/fx elevata tossicità tardiva
piccola dose/fx bassa tossicità tardiva) - Tessuti acute responders gt ??? alto gt -
sensibili al fx - ( non ci sono differenze nei confronti delle
dosi/fx, grandi o piccole che siano gt tossicitÃ
acuta comunque presente )
28Uso del rapporto ???
- N.B. in base al comportamento radiobiologico dei
diversi tessuti tumorali ed alla previsione che
il rapporto ??? è in grado di fornirci su di
esso, si prescrivono i diversi frazionamenti
della dose. - Es tessuto connettivo(late responder per basso
turnover cellulare) 300cGy/die per 10 frazioni - Es intestino tenue (pelvi) (acute responder per
elevato turnover cellulare) 180 cGy/die con
dose totale di 50 Gy - Le neoplasie sono costituite da tessuti ad
elevato turnover cellulare (acute responders )
ne deriva un maggiore effetto radiobiologico per
bassa dose/frazione
29TOSSICITA ACUTA (acute responders)
- dose
- EFFETTO
- tempo
- gt è il tempo di trattamento, gt è la tossicitÃ
- Le neoplasie sono costituite da tessuti acute
responders!
30TOSSICITA TARDIVA (late responders)
- dose
- EFFETTO
- frazionamento
- gt è la dose per frazione, gt è la tossicitÃ
31Probabilità di controllo dei tumori
Il controllo tumorale è un evento probabilistico.
Di conseguenza,livelli diversi di dose radiante
producono un controllo tumorale diverso. Il
successo o il fallimento del controllo di una
neoplasia dipendono dalla distruzione di tutte le
cellule clonogeniche sopravviventi, il cui numero
è proporzionale al numero iniziale di cellule
poiché ogni frazione di dose produce la
distruzione di una uguale proporzione (e non di
un uguale numero!) di cellule. La relazione tra
la probabilità di controllo tumorale e la dose al
di sopra di una certa soglia è descritta da una
curva sigmoide
100
Prob. di controllo tumorale
0
dose
32GUADAGNO TERAPEUTICO
- La dose ottimale è quella in grado di produrre
la massima probabilità di controllo tumorale con
la minima (ragionevolmente accettabile) frequenza
di complicazioni -
- Come ottenere un buon guadagno terapeutico?
- A. Manipolazione della relazione dose-tempo
- Si basa essenzialmente sullalterazione del
frazionamento della dose. Il frazionamento
sfrutta il diverso inizio e decorso dei fenomeni
biologici tra tessuti sani e tumore. A volte può
essere utile impiegare un trattamento accelerato
nei tumori a rapido accrescimento o un
trattamento iperfrazionato nei tumori a crescita
più lenta che si avvalgono di dosaggi totali più
elevati
33GUADAGNO TERAPEUTICO
- B. Manipolazione del tessuto bersaglio
- Si basa su un progressivo restringimento dei
campi di irradiazione (shrinking fields) in modo
da somministrare dosi progressivamente più
elevate al tumore macroscopico e dosi minori alla
periferia del tumore dove è presente solo
malattia subclinica - C. Manipolazione della distribuzione della dose
- Si basa sulladozione di tecniche particolari in
grado di irradiare in modo molto selettivo il
bersaglio e ridurre, quindi, la dose al volume di
transito (3D CRT) o ai tessuti adiacenti (BRT).
La possibilità di controllare il tumore
localmente rappresenta tuttora un importante
passo per la guarigione e deve essere, pertanto,
perseguita prima o insieme ad altri trattamenti
il cui scopo è quello di controllare la
diffusione metastatica
34Fattori che modificano leffetto biologico delle
radiazioni biologici, fisici, chimici
35Radioterapia in iperbarismo di O2
- Si basa sullutilizzo dell effetto ossigeno,
cercando di riportare in regime di normale
ossigenazione anche le cellule tumorali lontane
dal letto vascolare, ipossiche, e perciò meno
radiosensibili - Il trattamento richiede
- casi selezionati (assenza di controindicazioni
alliperbarismo) - accurata preparazione del paziente
- tempo, impegno notevole del personale tecnico e
medico - Inevitabile semplificazione delle tecniche di
irradiazione - Riduzione del numero delle frazioni
- Ormai in declino
36Radiazioni corpuscolari
- Neutroni ottenuti con un ciclotrone, bombardando
con un fascio di protoni un bersaglio di berillio - Rispetto ai fotoni possiedono una gt EBR
- minore importanza delleffetto ossigeno
- minore capacità di riparazione dei danni
subletali o potenzialmente letali da parte dei
tumori radioresistenti - ridotta influenza della fase del ciclo di
produzione cellulare sulla risposta
allirradiazione - Svantaggi
- minore intervallo terapeutico (gt sensibilitÃ
anche dei tessuti sani) - distribuzione di dose gt assorbimento nei tessuti
lipidici ( gt rischio di danno al tessuto nervoso
e alladipe sottocutaneo)
37Ipertermia
- Effetto citotossico diretto maggiore sensibilitÃ
delle cellule neoplastiche rispetto ai tessuti
sani - Effetto radiosensibilizzante direttoaumento
dellattività citotossica delle rx, riduzione
della capacità di riparazione del danno subletale - Sinergismo di azione entro 3-4 ore
- Tecnica di applicazione 42-43C
- 30-45 minuti
- focolai superficiali
-
38Sostanze radiosensibilizzanti
- Impiego di nuove sostanze con maggiore effetto
radiosensibilizzante e minore tossicità - Associazione del radiosensibilizzante con farmaci
che diminuiscono la tossicità (corticosteroidi) o
ne aumentano lefficacia - Impiego combinato di più farmaci con tossicitÃ
differenziata - Monitoraggio farmacocinetico della tossicitÃ
durante il trattamento
39Frazionamenti non convenzionali
- Trattamento iperfrazionato accelerato
- es 115 cGy/bis in die o 100 cGy/ter in die
- aumento del controllo locale
- aumento della tossicità acuta
- ma notevole aumento del guadagno terapeutico
40EFFETTI BIOLOGICI DEGLI U.S.
- Possibili effetti
- termici cessione termica locale (8
centomillesimi di C al secondo) - cavitazione produzione di bolle gassose capaci
di produrre frammentazione di membrane e di
macromolecole - meccanici causati dalla pressione che il fascio
ultrasonoro determina allinterno di volumi
sensibili
Ottenuti con energie molto alte rispetto a
quelle utilizzate quotidianamente e quindi di
nessuna importanza
41IL RISCHIO BIOLOGICO IN R.M.N.
- In RMN il semplice enunciato dellassenza di
radiazioni ionizzanti non è motivo sufficiente
per escludere la presenza di un effettivo rischio
biologico - Potenziali fonti di danno sono
- il campo magnetico statico
- i campi magnetici variabili usati per la
codificazione spaziale del segnale - la radiazione a radiofrequenza
42- E possibile distinguere
- Fenomeni magnetomeccanici orientamento di
macromolecole, torsione di materiali
ferromagnetici - Fenomeni magnetoelettrici temporanee anomalie
dellonda T elettrocardiografica, alterazione dei
parametri di funzionamento dei pacemaker - Effetti termici aumento della temperatura delle
regioni corporee irradiate, in particolare delle
gonadi
43Concetto di morte cellulare
- Morte in interfase rapida interruzione del
metabolismo cellulare e disintegrazione della
cellula consegue ad una irradiazione con alte
dosi (decine di Gray) avviene in poche ore ed è
provocata dalla liberazione di enzimi litici
intracellulari, frammentazione del nucleo e del
citoplasma. Questo evento riguarda
principalmente linfociti, ovociti e cellule
nervose - Morte riproduttiva perdita della capacità della
cellula di riprodursi in modo illimitato (in
pratica per almeno 5 volte). La cellula talvolta
può apparire immodificata sia per la forma che
per la funzione. E provocata dallazione delle
rx sul DNA. Questo evento riguarda soprattutto le
cellule epiteliali intestinali e gli spermatogoni - Morte genica riguarda tutti i tipi cellulari ed
è dovuta allalterazione di geni indispensabili
alla vita cellulare - La morte riproduttiva è quella più frequente
nellambito delle dosi di esposizione normalmente
impiegate nella pratica clinica
44Meccanismi fondamentali della morte cellulare
- Radiazioni ionizzanti (tipi di Rx ionizzanti
interazioni con la materia) - Danno irreparabile del DNA - Danno della membrana
cellulare - Morte cellulare perdita della capacitÃ
proliferativa - LESIONI RADIOCHIMICHE DEL DNA
- -azione diretta delle particelle cariche
- -azione indiretta di molecole atomiche reattive
(radicali liberi)
45Effetti delle radiazioni sulla cellula
- Effetti sulle molecole organiche le alterazioni
più importanti concernono le modificazioni delle
macromolecole i meccanismi coinvolti riguardano
la rottura di legami inter atomici, la formazione
di radicali liberi in soluzione e le successive
polimerizzazioni (R R R-R) e reticolazioni
con la formazione di nuovi legami intra ed inter
molecolari ed il trasferimento per addizione di
ossigeno (R O2 RO2) e HO2 (R HO2
RO-OH). - Queste alterazioni e degradazioni portano a
variazioni dello stato fisico e chimico delle
molecole a livello di peso molecolare, viscosità ,
tensione superficiale, conducibilità elettrica,
punto di ebollizione e congelamento. - Leffetto biologico finale può essere correlato a
fattori fisici quali la concentrazione di
ossigeno e la temperatura dellambiente in cui si
verifica lirradiazione, nonché limportanza
funzionale del sistema danneggiato
46Effetti delle radiazioni sulla cellula
- Effetti su proteine ed enzimi lazione delle rx
si manifesta con alterazioni delle catene
principali, costituite dalla sequenza degli
aminoacidi, formazione di legami tra molecole
diverse o allinterno delle stesse, od ancora,
con modificazioni della struttura secondaria. - Queste modificazioni alterano la struttura
tridimensionale della proteina e portano ad una
perdita di funzione. Nel caso di proteine con
attività enzimatica, questa può ridursi o
cessare, oppure aumentare per lazione delle rx
non sullenzima stesso, ma su attivatori e
inibitori enzimatici, o in seguito a processi che
portano alla liberazione di enzima per
alterazione della permeabilità delle membrane
citoplasmatiche - Effetti sui lipidi la principale azione consiste
in fenomeni di decarbossilazione e perossidazione
degli acidi grassi insaturi, con formazione di
perossidi organici e radicali liberi. - Questi a loro volta svolgono una azione lesiva
sulle altre molecole di interesse biologico. La
alterazione dei lipidi di membrana produce
inoltre modificazioni del trasporto degli ioni
47Effetti delle radiazioni sulla cellula
- Effetti sulle molecole di DNA e RNA le lesioni
del DNA possono riguardare tutti i suoi
componenti. Tra le alterazioni chimiche possono
verificarsi deaminazione delle basi azotate,
ossidazione degli zuccheri, rottura del legame
tra pentoso e base azotata, e con lacido
fosforico dalla rottura delle catene
nucleotidiche possono derivare frammenti che
ricombinandosi originano molecole ramificate. La
rottura può riguardare una sola o ambedue le
eliche del DNA. - Il DNA è in grado di riparare il danno
radioindotto. Il meccanismo più accettato è
quello della riparazione mediante asportazione.
Si svolge con una iniziale eliminazione della
porzione di DNA alterata per lazione di. - una endonucleasi che rompe il legame
fosfodiestere nella parte del segmento alterato, - una glicosilasi che rompe il legame tra base
alterata e desossiribosio, e - una esonucleasi che rompe il legame tra la
porzione di DNA alterata e quella sana
48Effetti delle radiazioni sulla cellula
- La riparazione prosegue con la sostituzione del
frammento rimosso con uno nuovamente sintetizzato
sotto lazione di una polimerasi, che sullo
stampo della catena complementare porta alla
formazione di un segmento di catena nuovo infine
una ligasi permette il legame del nuovo segmento
con i preesistenti - La riparazione può essere molto rapida se non
sono state permanentemente alterate ambedue le
eliche in uno stesso segmento e se non si
verificano ripetute irradiazioni che consolidano
il danno e creano nuove lesioni - La riparazione del DNA può essere completa ed
efficace oppure avvenire con anomalie. Le lesioni
del DNA possono divenire osservabili al momento
della formazione dei cromosomi. Se la lesione si
è verificata prima della fase di sintesi si
osservano aberrazioni cromosomiche (fasi G0-G1 e
parte della fase S), altrimenti si osservano
aberrazioni cromatidiche (fasi s-G2). Le
evoluzioni possibili della anomala riparazione
delle rotture cromosomiche sono rappresentate da
1) ripristino della condizione originale 2)
ricongiungimento con inversione 3) traslocazione
intra ed inter cromosomica 4) cromosoma ad anello
49Effetti delle radiazioni sulle strutture cellulari
- E più sensibile il nucleo o il citoplasma?
- Sicuramente il nucleo, data la complessità di
struttura degli acidi nucleici e la difficoltÃ
nella riparazione del danno radioindotto - DNA la rottura delle catene molecolari può
portare alla perdita di interi spezzoni, oppure
alla modificazione della sequenza del messaggio - E il comportamento del DNA nelle diverse fasi
del ciclo mitotico a condizionare le variazioni
di radiosensibilità delle cellula
G2
S
G1
M
50Effetti delle radiazioni sulle strutture cellulari
- Effetti sulla cellula isolata mediante
irradiazioni con micro-fasci è stato possibile
osservare che - il nucleo è più radiosensibile del citoplasma
- la irradiazione del citoplasma determina fenomeni
reversibili - la irradiazione del nucleo può causare la morte
cellulare. I danni cellulari si producono anche
per dosi molto basse (0,25 Gy) nei tessuti
radiosensibili e graduarsi in rapporto allentitÃ
della dose di esposizione - Effetti sulle membrane cellulari lalterazione
degli elementi costitutivi delle membrane
cellulari, proteine e lipidi, è alla base del
danno delle stesse. Le alterazioni di membrana
determinano variazioni della permeabilità per
ioni ed acqua e conseguenti squilibri di tipo
elettrolitico. Secondo la funzione di ciascuna
cellula possono verificarsi alterazioni di
meccanismi fini, quali la conduzione degli
impulsi nervosi, o talmente gravi da comportare
la morte cellulare
51Effetti delle radiazioni sulle strutture cellulari
- Effetti sul citoplasma il danno è in minima
parte diretto, essendo per lo più correlato alle
alterazioni delle membrane degli organelli
citoplasmatici mitocondri, lisosomi, reticolo
endoplasmatico. - I mitocondri sono molto radiosensibili, con
evidenziazione precoce del danno sotto forma di
rigonfiamento e formazione di vacuoli tra le
creste mitocondriali, a questi aspetti
morfologici corrispondono variazioni dei processi
biochimici - Il danneggiamento dei lisosomi determina la
liberazione di enzimi catabolici che danneggiano
proteine, acidi nucleici e altri componenti
essenziali della cellula - Le alterazioni del reticolo endoplasmatico si
traducono invece in danno di funzioni enzimatiche
e alterazioni della sintesi mediata dallRNA - Effetti sul nucleo una dose elevata può causare
la morte cellulare immediata, dosi inferiori a
quella letale possono determinare necrosi
differite dovute al blocco del ciclo cellulare od
alla comparsa di mitosi abortive. In questo caso
le cellule possono conservare una certa attivitÃ
metabolica, ma non riprodursi per alterazione dei
cromosomi. Nei tessuti a lento rinnovamento le
lesioni latenti spesso non appaiono fino al
momento della mitosi
52Effetti delle radiazioni sulle popolazioni
cellulari
- Nella maggior parte dei tessuti (es. midollo
osseo o epitelio intestinale, vescicale,
cutaneo), le cellule si trovano in una delle
seguenti condizioni - cellule staminali quiescenti in grado di
dividersi e trasformarsi in cellule differenziate - cellule in corso di maturazione e moltiplicazione
- cellule differenziate in attività incapaci di
dividersi - Altri tessuti (derma, tiroide, fegato) non
possiedono questo tipo di organizzazione e non vi
è una differenza significativa tra cellule
staminali e differenziate il tessuto nervoso è
per contro costituito essenzialmente da cellule
altamente differenziate - Ciascuna popolazione cellulare è caratterizzata
da un proprio indice mitotico - INDICE MITOTICO () durata delle mitosi/tempo
di generazione globale
53RADIOPATOLOGIAI fattori di radiosensibilitÃ
cellulare
- FATTORI BIOLOGICI
- Radiosensibilità intrinseca
- Spermatogoni
- Linfociti, eritroblasti, granulociti, mieloblasti
- Cellule basali e delle cripte intestinali,
stomaco, colon - Cellule ovariche, cutanee, alveolari polmonari
- Cellule endoteliali
- Cellule connettivali
- Cellule tubulari renali
- Cellule ossee cellule nervose cellule muscolari
- La radioresistenza è una proprietà stabile di
alcune linee cellulari tumorali. Il fenomeno
sembra legato allespressione di alcuni oncogeni,
quali il ras, il c-raf-1 e il v-mos. Altri geni,
quali quelli appartenenti ad una famiglia di
proteine definite cicline, sembrano responsabili
di una induzione della radioresistenza attraverso
la regolazione del ciclo cellulare
RadiosensibilitÃ
54 RADIOPATOLOGIAI fattori di radiosensibilitÃ
cellulare
- Capacità di riparazione del danno radioindotto
esistono dei sistemi enzimatici, generalmente
delle DNA-polimerasi, che sono adibiti a questa
funzione. Lespressione di questa capacità può
differire molto tra le diverse linee cellulari ed
è una delle basi dei frazionamenti della dose in
radioterapia oncologica - Grado di organizzazione biologica del sistema
irradiato gt è il livello di organizzazione del
sistema irradiato, lt sarà il danno - Caratteristiche dellambiente locale e generale
grado di vascolarizzazione (presenza di
ossigeno), farmaci radiosensibilizzanti e farmaci
radioprotettori - Cinetica cellulare le cellule staminali
intestinali e dellepidermide hanno un analogo
grado di radiosensibilità , tuttavia il tessuto
intestinale è apparentemente più radiosensibile
in quanto il tempo di rinnovamento intestinale è
di 3 giorni mentre quello dellepidermide è di 14
giorni
55 RADIOPATOLOGIAI fattori di radiosensibilitÃ
cellulare
- FATTORI FISICI
- Dose somministrata
- Volume irradiato
- Natura delle radiazioni
- Modalità di somministrazione della dose
56RADIOPATOLOGIA
Effetti dellirradiazione deterministici e
stocastici
57EFFETTI DETERMINISTICI
- Complicanze sono danni che compromettono
seriamente la salute del paziente e richiedono
una terapia medica e/o chirurgica impegnativa
(Escomplicanze precoci e tardive fistola
rettale e leucemia) - Effetti collaterali sono danni relativamente
lievi che si verificano e si manifestano nel
corso del trattamento, e successivamente
regrediscono in modo completo - (Es eritema, nausea, cistite)
- Sequele e postumi sono danni relativamente
modesti, ma generalmente permanenti, che
conseguono inevitabilmente, o con grande
frequenza, ad un trattamento medico - (Es menopausa dopo trattamento chirurgico o
radioterapico di un tumore pelvico femminile)
58EFFETTI STATISTICI (stocastici)
- Danni genetici si intende per danno genetico un
danno al fenotipo (cioè un danno clinicamente
evidente) di un individuo, causato da
unalterazione del patrimonio genetico
verificatosi nei suoi ascendenti - Danni somatici (carcinogenesi) teoria della
predisposizione individualegt un portatore di
neoplasia è un soggetto a rischio per un 2
tumore, indipendentemente dal tipo di terapia cui
viene sottoposto per il 1 - Vi è incertezza riguardo al periodo di latenza
tra irradiazione e comparsa del tumore
radioindotto, generalmente stimato in 3-7 anni
per la leucemia e 10-30 anni per i tumori solidi - Per un portatore di una neoplasia il rischio di
contrarre un 2 tumore a causa della RT è
talmente piccolo in confronto al rischio di
soccombere per il 1 che questa eventualità non
deve dissuadere dallesecuzione della RT
59Effetti delle radiazioni sui tessuti
- Lentità del danno è in rapporto
- alla dose somministrata e al tempo in cui è stata
somministrata - energia della radiazione (alta energia gt
risparmio della cute) - sede ed estensione del campo irradiato
- pregressi traumi chirurgici e radioterapici
60Sindromi da panirradiazione
- Midollo osseo 2-10 Gy
- Epitelio intestinale 10-100 Gy
- Sistema nervoso centrale gt 100 Gy
Modalità di morte dopo panirradiazione
nellanimale
61Sindrome osteomidollare
- Si osserva la scomparsa dei linfociti (subito
dopo lesposizione), poi dei granulociti
neutrofili (2-3 gg), poi delle piastrine e degli
eritrociti - La panirradiazione è utilizzata nel
condizionamento dei trapianti di M.O. - Sindrome del S.N.C.
- Si osservano irritabilità , iperreattività ,
epilessia e coma. La rapida modificazione della
permeabilità dei vasi ematici provoca edema. La
sindrome è irreversibile ed il trattamento
sintomatico
62Sindrome intestinale
- Infezioni sistemiche da parte della flora
intestinale (mancanza di epitelio di difesa) - Appiattimento dei villi, disepitelizzazione,
alterazioni dei centri germinativi e delle cripte
gt malassorbimento e diarrea - Il concomitante danno a livello del M.O.
favorisce le infezioni
63CUTE
- Il grado di radiosensibilità varia in rapporto ai
vari strati che la compongono.lepidermide,
struttura a rapido rinnovamento, manifesta la sua
risposta alle radiazioni sottoforma di eritema.
Il derma e lipoderma, strutture a rinnovamento
più lento, subiscono lesioni più tardive, spesso
cumulative in caso di irradiazioni ripetute - Eritema, iperpigmentazione, epidermolisi secca ed
umida, alterazione degli annessi cutanei
(follicoli piliferi, ghiandole sebacee e
sudoripare), atrofia cutanea (cute secca,
anelastica, con fini teleangiectasie) - Occhio ed annessi
- Le palpebre subiscono le stesse alterazioni
descritte per la cute perdita delle ciglia può
verificarsi con dosi frazionate gt 30 Gy. Le
ghiandole lacrimali sono abbastanza resistenti e
la loro atrofia, con conseguente secchezza
dellocchio, richiede dosi frazionate di almeno
50 Gy - Il cristallino è la struttura più radiosensibile
dellocchio. Una dose unica di 2 Gy provoca
cataratta qualunque sia il frazionamento, la
dose cumulativa che produce cataratta è 12 Gy - I danni morfologici a livello retinico sono meno
frequenti e richiedono dosi assai più elevate
(oltre i 50 Gy frazionati), così come quelli a
carico del nervo ottico. Le lesioni sono per lo
più secondarie al danno vascolare a livello
retinico si manifestano precocemente come
dilatazione dei capillari, formazione di
microaneurismi, emorragie, essudato
64Sistema nervoso centrale e periferico
- Encefalo la dose di tolleranza per irradiazione
panencefalica è di 55 Gy in 5-6 settimane
trattamenti su volumi più limitati comportano un
aumento del limite di dose sino a 65 Gy.necrosi
tardive si possono verificare anche in caso di
volumi ridotti, quali quelli tipici della
radiochirurgia stereotassica, con dosi singole di
20-25 Gy. Precocemente può comparire un edema
cerebrale, caratterizzato da cefalea, vomito e
stasi papillare. Da qualche settimana a qualche
mese dopo lirradiazione possono manifestarsi
disturbi comportamentali, disartria, atassia,
sonnolenza. Questi sintomi sono in genere
reversibili e non progressivi e sembrano essere
dovuti ad una transitoria interruzione della
sintesi mielinica forse dovuta ad alterazioni
della permeabilità capillare.
- Midollo spinale le dosi di tolleranza del
midollo sono generalmente inferiori a quelle
necessarie per sterilizzare la maggior parte
delle neoplasie che insorgono nelle regioni che
esso percorre. Il rischio di danno a livello
midollare inizia quando la dose frazionata supera
i 30-35 Gy e diventa consistente oltre i 50 Gy, è
maggiore nel tratto toracico alto e lombare
basso. La mielite può manifestarsi in modo
transitorio e precoce (2-4 mesi dopo il
trattamento) con parestesie e sensazione di
scossa elettrica che può essere scatenata da
flessioni od estensioni del capo (sindrome di
Lhermitte), oppure permanente e tardivo (20-36
mesi). Il danno è dovuto ad una alterazione della
sintesi della mielina mediata da danno vascolare.
I segni clinici della mielite dipendono dal
livello in cui si è verificato il danno
(paralisi, para o tetraplegia, disturbi
sfinterici) - Nervi periferici il danno più frequente è quello
a carico del plesso brachiale, spesso esito della
combinazione tra irradiazione, chirurgia e CHT
65Ghiandole salivari
- In seguito ad esposizione di dosi singole di
radiazione comprese tra 1 e 10mGy si verifica un
periodo transitorio di scialorrea, a volte molto
precocemente (3-4 ore dopo lirradiazione). Più o
meno contemporaneamente si verifica un incremento
del tasso ematico delle amilasi (sino a 10-20
volte il valore normale) che può essere
utilizzato come esame diagnostico per valutare
lentità di una esposizione accidentale non
altrimenti quantificabile con dosimetria
convenzionale - Nel corso dellirradiazione frazionata più
significativa è la riduzione del flusso salivare,
che in rapporto alla dose, può tradursi in una
vera e propria xerostomia irreversibile con
valori superiori a 60 Gy. - La xerostomia ha poche possibilità di rimedio se
la sua durata supera i 12-18 mesi e rappresenta
un importante agente favorente le alterazioni
dentarie e la necrosi dellosso mandibolare
66Apparato gastroenterico, fegato e pancreas
- A livello delle mucose del cavo orale e del
faringe la reazione precoce è lenantema, giÃ
durante la prima o seconda settimana di terapia,
e prosegue con la comparsa di aree di
disepitelizzazione, a volte confluenti. Sono
presenti anche alterazioni del gusto, dolore e
disfagia - A livello dellesofago gli effetti possono essere
simili, anche se compaiono con dosi superiori.
Oltre il livello cumulativo di 60 Gy possono
comparire ulcerazioni. Le manifestazioni tardive
sono caratterizzate da atrofia delle mucose,
fibrosi delle sottomucose e degenerazione della
tunica muscolare e possono avere come conseguenza
la stenosi - A livello dellintestino tenue, dosi di 20-30 Gy
comportano una sintomatologia caratterizzata da
nausea, vomito crampi, diarrea, e sindrome da
malassorbimento - Per quanto attiene il fegato, una epatite si
verifica a dosi relativamente basse se lintero
organo è irradiato. Porzioni epatiche tollerano
dosi intermedie. Trombosi delle vene epatiche
sono descritte con dosi di 30-40 Gy. A questi
livelli di esposizione è anche possibile una
necrosi epatica differita a 3-6 mesi,
circoscritta o estesa, potenzialmente letale - Il pancreas sembra essere resistente alla
irradiazione frazionata sono state descritte
occasionali fibrosi tardive
67Apparato respiratorio
- Trachea e bronchi hanno manifestazioni simili a
quelli di altri organi cavi rivestiti da mucosa - Per quanto attiene il polmone, nel corso di
irradiazione frazionata una dose superiore a 30
Gy in 4 settimane somministrata ad entrambi i
polmoni determina una polmonite acuta seguita da
fibrosi tardiva. Nel caso di irradiazione di
parti più limitate del polmone a dosi superiori a
40 Gy si manifestano segni radiologici tipici di
una opacità alveolare nel territorio irradiato in
più del 50 dei pazienti trattati. La fase
tardiva è caratterizzata da collasso degli
alveoli e riduzione della secrezione di
surfactante. Segue la fibrosi polmonare
progressiva e irreversibile nellarco di alcuni
mesi, con riduzione di tutti i parametri di
funzionalità respiratoria
68Gonadi
- Testicolo dosi minime di 0.15 Gy possono giÃ
provocare sterilità temporanea. 2 Gy determinano
oligospermia per un periodo di almeno un anno.
Dosi superiori a 5-6 Gy determinano sterilitÃ
permanente, tuttavia senza effetti endocrini. Le
cellule di Leydig, infatti, sono più resistenti e
il danno si manifesta solamente per valori
superiori a 12 Gy - Ovaio una dose di 3 Gy è sufficiente per
determinare sterilità temporanea con transitorio
squilibrio endocrino e relativa amenorrea.la
sterilità definitiva, accompagnata da menopausa
artificiale, si verifica per dosi superiori a 10
Gy. - Rene
- La dose limite per la irradiazione frazionata di
entrambi i reni è 20 Gy il superamento di questo
livello di esposizione provoca nefrite che evolve
in insufficienza renale complicata da anemia ed
ipertensione arteriosa. La irradiazione
monolaterale viene compensata dalla funzione
vicariante del rene controlaterale
69Frazioni di cellule sopravviventi
- La risposta di un tessuto allirradiazione cambia
a seconda delle modificazioni apportate al
modello di frazionamento della dose. Il concetto
di mettere in relazione la dose totale atta a
produrre un effetto biologico equivalente (un
isoeffetto) con il tempo totale di trattamento
mediante una formula matematica fu introdotto da
Strandqvist nel 1944. Riportati su coordinate
lineari i dati di Strandqvist sul rapporto
tempo-dose, per una curva relativa al cancro
cutaneo o per unaltra curva sulla tolleranza
della cute normale, dettero curve paraboliche
definite dallequazione D? Tx , dove D dose
totale, T tempo totale del trattamento ed X una
costante conosciuta come esponente della
riparazione o pendenza della curva di isoeffetto. - La formula proposta da Ellis è una delle più
semplici e la più largamente usata. Secondo
questa formula, le dosi iso-efficaci sono in
rapporto con una dose nominale standard (NSD)
espressa in unità di rad-equivalent-therapy
(RET). Sfortunatamente la formula NSD non regge
ad un severo esame. Quando si operano variazioni
importanti nel frazionamento convenzionale, luso
dellequazione NSD è potenzialmente pericoloso
si può correre il rischio di sopravvalutare le
dosi isoefficaci sia per i valori molto alti che
per i valori molto alti del numero di frazioni
70Frazioni di cellule sopravviventi
SF 1-(1-e-D/D0)n Secondo questa equazione, una
cellula subisce leffetto letale quando ha
accumulato il danno subletale in ognuno degli n
bersagli critici Tale curva è insoddisfacente
nella regione delle basse dosi perché implica un
effetto letale che si riduce progressivamente
mano a mano che diminuisce lentità della dose
per frazione
SF e-D/1D01-(1 e-D/nD0)n Curva modificata con
la componente di effetto letale per urto
singolo.la parte 1D0 per gli effetti letali ad
un urto definisce la pendenza iniziale della
curva di sopravvivenza e stabilisce un limite
superiore alla dose totale necessaria per un
dato livello di sopravvivenza
SF e-(?D ?D2) gt EQUAZIONE QUADRATICA In
questa equazione, ? si approssima al parametro
1/1D0 dellequazione B, e definisce la componente
ad un urto degli effetti letali cellulari. La
curva di sopravvivenza in C è simile a quella in
B a dosi relativamente basse. Tuttavia la curva
in C si piega continuamente verso il basso e
così, ad alte dosi la frazione di sopravvivenza è
più bassa che in B