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La Prevenzione del diabete inizia dall

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alzare l asticella odontoiatra ruolo importante nella diagnosi di pre-diabete e diabete riduzione delle complicanze alzare l asticella odontoiatra ruolo ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: La Prevenzione del diabete inizia dall


1
(No Transcript)
2
La Prevenzione del diabete inizia
dallambulatorio odontoiatrico
  • Progetto Commissione Albo Odontoiatri Ravenna
    2013-2015

3
  • Patologia in grande espansione
  • Diagnosi Tardiva gtComplicanze
  • Relazione con malattie del cavo orale
    (parodontite)

4
Studio Odontoiatrico
  • Dentista specialista privato più consultato
    dagli italiani
  • Screening basato sullanamnesi e sulle condizioni
    di salute della bocca
  • Il miglioramento della salute del cavo orale
    migliora il controllo glicemico

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Obiettivi del progetto
  • Coinvolgere gli odontoiatri nello screening del
    diabete di tipo 2
  • questionari anamnestici
  • condizioni cliniche
  • Individuare soggetti a rischio
  • Riferirli al medico curante

6
Gestione clinica del paziente con diabete nello
studio odontoiatrico
Diabete già diagnosticato
Diabete non diagnosticato
7
Patologia del cavo orale associata a Diabete
  • Xerostomia
  • Carie
  • Candidosi
  • Lichen
  • Malattia Parodontale

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XEROSTOMIA
  • Riduzione della saliva dovuta ad alterazione
    della membrana basale delle ghiandole salivari in
    seguito ad iperglicemia
  • Bruciore orale sintomo principale
  • Sovrapposizione della candida

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Candidosi orale
  • Infezione opportunistica causata
    dalliperglicemia
  • ltsaliva, ltph, antibiotici, protesi mobili
  • Lesioni sul dorso della lingua e su tutto il cavo
    orale, cheilite angolare
  • Forma pseudomembranosa, atrofica, iperplastica

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Lichen Planus
  • Patogenesi autoimmune, associazione frequente con
    diabete
  • Strie biancastre che tendono a confluire,
    atrofia, ulcerazioni
  • Associato a Candidosi , nella forma erosiva è
    considerato una lesione precancerosa

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Carie
Scarsa igiene orale Scarso controllo glicemico
Xerostomia Sopratutto a livello cervicale
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  • MALATTIE PARODONTALI
  • Complesso di malattie infiammatorie che
  • colpiscono i tessuti di supporto dei denti.
  • Solitamente caratterizzate dalla estensione
  • della infiammazione dalla gengiva alle
  • strutture di attacco profonde con distruzione
  • progressiva dellosso e del legamento
    parodontale.
  • AAP 1996

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Epidemiologia
Il 60 della popolazione italiana è affetta da
una forma di malattia parodontale da lieve a
grave. La prevalenza della malattia aumenta fra
i 35 e i 44 anni.

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Placca Batterica
Geni e Ambiente Fumo Diabete Farmaci Stress Genet
ica
Igiene Orale
Malattia Parodontale
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
19
Malattia Parodontale/Malattie Sistemiche
THE INVERSION OF A PARADIGM
AAP- Position Paper Periodontal disease as a
potential risk factor for sistemic
diseases Page,1998 J Periodontol, 69841-850
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OBESITA
Aumento della concentrazione sierica di TNFalfa
IL-6 CRP (infiammazione sistemica)
Insulino resistenza e diminuzione del controllo
del diabete
INFIAMMAZIONE PARODONTALE
Aumento della concentrazione sierica di TNFalfa
IL-6 CRP (infiammazione sistemica)
21
Rischio e livello di progressione sono alterati
dal diabete
Riassorbimento osseo Breakdown del tessuto
connettivo
Tasche perdita e mobilità dentale
PGE Citochine Enzimi MMPs
Prodotti batterici
cellula ospite
Componente batterica
Componente di risposta dellospite
Sequela clinica
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Terapia parodontale infiammazione
  • La terapia parodontale diminuisce il livello
    sierico di mediatori e markers dellinfiammazione
    ( IL-1, IL-6, TNF, PCR, fibrinogeno)
  • La riduzione dellinfiammazione migliora la
    sensibilità allinsulina con un migliore
    controllo glicemico

DAiuto el Al 2004, 2007 Tonetti et al 2007
23
Terapia parodontale e controllo glicemico
  • Terapia parodontale minima (scaling
    sopragengivale) vs Terapia Parodontale
    intensiva (Levigature
    radicolari estrazione denti compromessi)
  • No Antibiotici locali o sistemici
  • 40 pz DM 1, 60 DM 2
  • HbA1c baseline, 4 mesi, 8 mesi
  • La terapia parodontale intensiva riduce i
    valori dellHbA1c di 0,95 in media
  • La riduzione è maggiore nei DM 2
  • Stabilità di HbA1c dopo 8 mesi

Calabrese et al. Diabetes Metab 2011
24
Tabella Calcolo del Rischio Parodontale- Centro
per lo Studio Malattie Parodontali Uni-Fe
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PARODONTITE
  • Spesso Asintomatica
  • La superficie dei tessuti orali è pari a quella
    della cute dal polso al gomito
  • Lepitelio delle tasche ha unarea pari ai palmi
    delle mani (50-75 cm2) immagine
  • Linfiammazione di una superficie così ampia può
    costituire una minaccia per lintero organismo

26
Parodontite e Diabete una strada bidirezionale
  • Pz con diabete hanno un rischio maggiore di
    sviluppare infezione
  • La parodontite è la 6a complicanza del diabete
    ADA 2007
  • Le infezioni peggiorano il controllo glicemico
  • La parodontite può peggiorare la sensibilità
    insulinica

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COMPLICANZE DEL DIABETE
Macrovascolari cardiomiopatie aterosclerosi amputa
zioni degli arti infarto ritardata guarigione
delle ferite
Microvascolari occhi reni neuropatie aumento
delle infezioni
A QUALE GRUPPO APPARTIENE LA MALATTIA PARODONTALE?
ENTRAMBI
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FATTORI DI RISCHIO COMUNI TRA DIABETE E MALATTIA
PARODONTALE
Età Familiarità Obesità Diabete
gestazionale Stile di vita sedentario Insulinoresi
stenza Infiammazione
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(No Transcript)
30
(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
34
LIdentificazione di diabete e pre-diabete nello
studio odontoiatrico
  • Molti pazienti con diabete non vengono
    diagnosticati precocemente
  • Alcune patologie del cavo orale possono essere un
    segnale precoce per identificare pazienti che non
    sono coscienti della loro patologia e prevenire
    le complicanze

Lalla et al. J Dent Res 90 (7) 2011
35
NUMERO PAZIENTI (N 601) oltre i 40 anni se di
razza caucasica, oltre i 30 se di razza Ispanica
o non Caucasica non a conoscenza del fatto di
avere il diabete
  • NUMERO DI PAZIENTI CON ALMENO UNO DEI SEGUENTI
    FATTORI DI RISCHIO (N 535)
  • storia familiare di diabete
  • ipertensione
  • ipercolesterolemia
  • sovrappeso/obesità
  • controllo parodontale e test HbA1C

SECONDO APPUNTAMENTO DOPO DIGIUNO NOTTURNO PER
TEST DEL GLUCOSIO PLASMATICO A DIGIUNO per
identificare PRE-DIABETE (100-125 Mg/Dl)
DIABETE (gt 125 mg/Dl)
Lalla et al. J Dent Res 90 (7) 2011
36
601 PAZIENTI 535 CON ALMENO 1 FATTORE DI RISCHIO
Controllo parodontale test HbA1C
182 PAZIENTI CON IPERGLICEMIA 36 31,8
PRE-DIABETE (100-125 Mg/Dl) 4,2 DIABETE (gt 125
mg/Dl)
Lalla et al. J Dent Res 90 (7) 2011
37
PRESENZA DI ALMENO IL 26 DI TASCHE GENGIVALI
PROFONDE
ALMENO 4 DENTI MANCANTI
IDENTIFICA IPERGLICEMIA ALMENO NEL 73 DEI CASI
TEST PER HbAIc AUMENTA IL RICONOSCIMENTO AL 92
DEI CASI
Lalla et al. J Dent Res 90 (7) 2011
38
LIdentificazione di diabete e pre-diabete nello
studio odontoiatrico
  • Il sondaggio parodontale e la valutazione dei
    denti mancanti può aiutare ad identificare
    pazienti con iperglicemia non diagnosticata
  • Il test per valutare HbA1c aumenta sensiblimente
    la possibilità di identificare la condizione

Lalla et al. J Dent Res 90 (7) 2011
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Progetto di screening del diabete da parte
dellodontoiatra
  • Questionario anamnestico mirato per fattori
    rischio iperglicemia
  • Questionario odontoiatrico per fattori rischi
    malattie parodontali
  • Sondaggio e registrazione denti mancanti (esclusi
    3 molari)
  • di 26 PD gt5mm 4 denti mancanti 1 fattore
    di rischio x diabete

40
Sondaggio Parodontale
  • Strumento diagnostico più importante per la
    diagnosi delle Malattie Parodontali
  • Prognosi dei singoli denti e della intera
    dentizione e
  • Progressione di malattia

41
  • Il numero dei denti mancanti indica pregressa
    malattia, abitudini e personalità del paziente
  • Il numero dei denti rimasti riflette la
    funzionalità della dentatura
  • Indicatore di rischio per la progressione della
    malattia

42
Test di autovalutazione del rischio Diabete Per
individuare pazienti a rischio Per gli odontoiatri
43
(No Transcript)
44
PRESENZA DI ALMENO IL 26 DI TASCHE GENGIVALI
gt5MM
ALMENO 4 DENTI MANCANTI
Lettera al Medico Di Medicina Generale
45
Lettera per il medico curante
  • Caro Collega, il Sig Mario Rossi presenta
    infiammazione gengivale diffusa e /o mancanza di
    elementi dentari allanamnesi riporta inoltre
    fattori di rischio per lo sviluppo di diabete
    (età, familiarità, sovrappeso, sedentarietà).
  • Te lo invio per sottoporlo agli accertamenti del
    caso test HbA1c, Glicemia a digiuno (FPG)

46
Test di autovalutazione del rischio Parodontite
Per individuare pazienti a rischio
Diabetologi
47
(No Transcript)
48
La Prevenzione OdontoiatricaRiduce Emergenze e
Ricoveri ospedalierinei Pazienti con Diabete
Mosen D. et al JADA , 2012
49
Buon controllo glicemico 43
Buon controllo glicemico 55
986 PAZIENTI DM 2
483 pz Sedute di igiene orale professionale
regolari (1 volta/anno)
483 pz senza cure odontoiatriche
Emergenze 16.2 Ricoveri 14.8
Emergenze 10.1 Ricoveri 8,3
HbA1c lt7 Emergenze Mediche Ricoveri Ospedale 36
mesi
Mosen D. et al JADA , 2012
50
Pazienti con diabete che hanno visite regolari
dallodontoiatra hanno meno emergenze mediche e
meno ricoveri ospedalieri
986 PAZIENTI DM 2
483 pz Sedute di igiene orale professionale
regolari (1 volta/anno)
483 pz senza cure odontoiatriche
Mosen D. et al JADA , 2012
51
Gestione clinica del paziente con diabete nello
studio odontoiatrico
Diabete già diagnosticato
Diabete non diagnosticato
52
Gestione del paziente con Diabete già
diagnosticato
  • Anamnesi Medica
  • Tipo di diabete
  • Durata
  • Chiedere al paziente valore HbA1C
  • Tipo di farmaci utilizzati, dieta

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Terapia odontoiatrica elettiva
  • Terapia parodontale
    Non chirurgica e chirurgica
  • Terapia implantare
  • Chirurgia orale
  • Determinare valori HbA1c negli ultimi 2 anni x
    valutare stabilità
  • Lettera al diabetologo o al MMG

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Rivalutazione a 3 mesi
  • Situazione parodontale
  • Igiene domiciliare
  • Controllo diabete (nuova HbA1c)

Scarso
Buono
Terapia di mantenimento Motivazione /
Diabetologo Rivalutazione 3mesi
Chirurgia parodontale Terapia di mantenimento
55
Diabete e terapia implantare
  • Non vi è alcuna evidenza scientifica che il
    diabete sia una controindicazione
    allimplantologia , a condizione che il controllo
    glicemico sia buono.
  • Salvi et al J.Clin Perio 2008
  • Gli insuccessi implantari nei pazienti con
    diabete sono paragonabili a quelli dei pazienti
    non diabetici
  • AlSaadi et al J Clin Perio 2007

56
Terapia Farmacologica
  • Preoperatoria Amoxicillina 1g 2/die x 6
    gg
  • Arnica 30 gtt/die per 10 gg
  • Wobenzyme 22/die x 7gg
  • Ibuprofene 600 mg 2/die x 3
    gg
  • Clorexidina 0,12 coll 2/die x 15
    gg

57
Gestione Pre Operatoria
  • Riduzione dello stress
  • No attesa in sala daspetto
  • Benzodiazepine
  • Premedicazione con antibiotici
  • chirurgia implantare
  • chirurgia rigenerativa con innesti ossei

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Gestione del paziente con Diabete
  • Ora dellappuntamentogtmattino presto
  • Dipende dai farmaci che assume (insulina,
    ipoglicemizzanti orali)
  • Stress e trauma operatorio possono causare
    ipoglicemia

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Variazioni della glicemia nel corso di un
intervento chirurgico
60
Ipoglicemia
  • Monitoraggio e valutazione del rischio
  • Chiedere al paziente di portare il proprio
    glucometro e di misurare la glicemia 15 min prima
    dellintervento
  • Glicemia gt 250 rimandare intervento di elezione
  • Iperglicemia interferenza con i processi di
    guarigione, guarigione delle ferite.

61
Ipoglicemia
  1. Paziente deve assumere la dose regolare di
    insulina/ipoglicemizzante

    Appuntamento di primo mattino/breve durata

    Il paziente deve comunicare al dentista sintomi
    di ipoglicemia Tenere a
    disposizione zucchero, succhi di frutta
    Consigliato il
    glucagone in caso di ipoglicemia grave /perdita
    di coscienza

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Gestione Post Operatoria
  1. Farmaci postoperatori
  2. Ibuprofene
  3. Nimesulide
  4. No Corticosteroidi

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Ripartizione dei nutrienti nel diabete
  • Carboidrati 55-60
  • Proteine 10-15
  • Lipidi 30-35
  • Fibre 20 g/1000 kcal (0,5 g/Kg peso corporeo)
  • Sodio lt 6 g/die
  • Non modificare lapporto energetico ma solo la
    consistenza dei cibi (morbidi, liquidi,
    semiliquidi) della dieta del paziente

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Cosa Fare in pratica
  • Informarsi del tipo di diabete da cui è affetto
    il paziente
  • La durata della malattia
  • Il tipo di terapia praticata
  • Il compenso glicemico (HbA1c gt8 rischio
    complicanze)
  • Chiedere al pz di misurare la glicemia prima di
    effettuare prestazioni lunghe o interventi
    chirurgici

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(No Transcript)
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ALZARE LASTICELLA
  • ODONTOIATRA
  • RUOLO IMPORTANTE NELLA DIAGNOSI DI PRE-DIABETE E
    DIABETE

RIDUZIONE DELLE COMPLICANZE
67
ALZARE LASTICELLA
  • ODONTOIATRA
  • RUOLO FONDAMENTALE NELLA TERAPIA PARODONTALE

MIGLIORAMENTO DEL CONTROLLO METABOLICO DEL DIABETE
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