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Personologia ingenua

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Title: Personologia ingenua Author: Dip. Processi e Sviluppo Last modified by: Anna Kosic Created Date: 2/23/2003 10:45:38 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Personologia ingenua


1
Personologia ingenua
Stereotipi
2
Stereotipi
  • Walter Lippman (1922) stereotipi immagini
    nelle nostre teste
  • Allport (1954) credenza esagerata associata con
    una categoria.
  • Stereotipi immagine semplificata di una
    categoria di persone, le credenze sulle loro
    caratteristiche le quali vengono attribuite a
    tutti i membri (generalizzazione)
  • si accompagna in genere al pregiudizio.

3
Secondo Hamilton e Trolier (1986) e Kunda (2000),
uno stereotipo comprende le credenze e le
aspettative a proposito di un certo gruppo
sociale.
Questi contenuti possono essere positivi o
negativi
4
Stereotipi
Gli stereotipi sono basati su -
Semplificazione. - Esagerazione e distorsione. -
Generalizzazione. - Generiche caratteristiche
culturali presentate come unica realtà.
5
Stereotipi
  • legati al genere
  • etnico-razziali verso gli immigrati,
  • altre nazioni, nei confronti degli ebrei
    (lantisemitismo)
  • verso giovani e anziani
  • verso portatori di disabilita fisica e mentale
  • verso omosessuali
  • verso tossicodipendenti

6
I caratteri nazionali
What's the difference between heaven and hell?
In Paradiso trovi la polizia inglese, gli chef
francesi, i meccanici tedeschi, gli amanti
italiani, ed è tutto organizzato dagli svizzeri.
Allinferno, invece, gli chef sono inglesi, i
meccanici francesi, gli amanti svizzeri e i
poliziotti tedeschi ed è tutto organizzato dagli
italiani.
7
Misure degli stereotipi
  • la categoria di misure caratterizzate da un alto
    grado di possibilità di controllo delle risposte
    (misure esplicite)
  • la categoria di misure caratterizzata da un medio
    livello di controllo intenzionato delle risposte
    (sono le misure non-verbali e comportamentali )
  • la categoria che si riferisce a un basso o nullo
    livello di controllo delle risposte riguarda
    soprattutto il priming semantico, o anche delle
    reazioni fisiologiche.

8
Misure espliciteViene chiesto ai soggetti di
esprimere il loro giudizio verso un
gruppo/gruppi. Questionario o scale di
atteggiamenti Liste di aggettivi Il
differenziale semantico Il comportamento verbale
e discorsivo Il sondaggio Il focus group
9
Le scale di atteggiamento
- Una scala di atteggiamento è composta da una
serie di affermazioni riguardanti loggetto
dellatteggiamento - Le persone esprimono il
loro accordo/dissaccordo
10
La scala di Likert (1932)
- Formulazione affermazioni (non necessariamente
di numero elevato) - Soggetti devono indicare
per ciascuna affermazione il grado di accordo o
disaccordo - Per ogni soggetto si calcola somma
dei punteggi parziali ottenuti nei singoli
item - Vengono mantenute nella scala definitiva
le voci con correlazione item-totale più elevate.
11
La scala cumulativa di Guttman
  • La scala di Bogardus (1925)
  • Quali delle seguenti relazioni accetteresti con
    un ?
  • Matrimonio 1 2 3 4 5
  • amicizia personale
  • vivere nella stessa strada
  • colleghi di lavoro
  • cittadini dello stesso paese
  • turisti
  • esclusione totale

12
Il differenziale semanticoOsgood, Suci e
Tannenbaum (1957)
Misura del significato implicito dei concetti
13
Atteggiamenti verso i tifosi della Lazio e della
Roma Simpatici (1) (2) (3) (4) (5)
Antipatici Educati (1) (2) (3) (4)
(5) Maleducati Tranquilli (1) (2) (3) (4)
(5) Aggressivi Socievoli (1) (2) (3) (4)
(5) Non socievoli
Medie delle risposte di più soggetti.
14
La lista degli aggettivi
Scegliere gli aggettivi che descrivono le
caratteristiche tipiche di un gruppo sociale o
indicare il grado in cui sono presenti queste
caratteristiche - esempio, la ricerca di Katz e
Braly (1933)
15
Liste di aggettivi Per esempio, lo Stereotype
Content Model (Susan Fiske) Misura 3
dimensioni - moralità - competenza -
socievolezza/gradevolezza
16
Gradevolezza
Competenza
-

Gruppi poco competenti e poco gradevoli (es. rom, drogati) Competenti, ma non gradevole (es. donne in carriera, asiatici)
Poco competenti, ma gradevoli (es. casalinghe, persone anziane, disabili) Gruppi competenti e gradevole (es. business man, atleti)
-

17
I sondaggi
Uno strumento di rilevazione dell'opinione
pubblica di una data popolazione su un dato
argomento, attraverso la somministrazione di un
questionario ad un campione rappresentativo di
quella popolazione.
18
I focus group
Si tratta di una discussione di gruppo
relativamente piccolo (5-10 persone) su un tema
preciso e definito a priori (focus). Si possono
utilizzare nella codifica della discussione dei
software, per es, ATLAS, NUD-IST, e altri.
19
Luso di misure esplicite, ancorché sofisticate,
va comunque incontro a una serie di problemi
quali- desiderabilità sociale delle risposte-
problemi nel descrivere i processi del proprio
pensiero- effetto sperimentatore
20
La seconda categoria delle misure, caratterizzata
da un medio livello di controllo intenzionato
delle risposte- abbiamo le misure non-verbali
e comportamentali (ad esempio la distanza
sociale, il tono della voce, gesti e posizione
corporea, etc.).
21
La terza categoria delle misure, caratterizzata
da un basso o nullo controllo delle risposte
Misure fisiologiche Paradigmi sperimentali
- Paradigma who-said-what - Famous Person
Test (test di personaggio famoso) - Stroop task
(effetto Stroop) - Priming semantico
22
Effetto Stroop (prende il nome dal suo
scopritore, John R. Stroop, 1935) Durante
lesperimento, vengono mostrate delle parole
scritte con colori diversi. Il compito consiste
nel pronunciare a voce alta il colore
dellinchiostro cui è scritta la parola. Il
colore è linformazione rilevante per lo
svolgimento del compito, mentre il significato
della parola (che non deve essere letto) è
linformazione non rilevante. Lo scopo è quello
di creare una interferenza cognitiva e
semantica.
23
  • L'effetto Stroop consiste nel ritardo del
    processamento del colore della parola osservabile
    tramite un rallentamento dei tempi di reazione e
    tramite l'aumento degli errori nella condizione
    incongruente (parola verde scritta in rosso)
    rispetto a quella congruente (parola rosso
    scritta in rosso).

24
Priming semantico
Consiste nel presentare uno stimolo-target
negativo o positivo dopo essere stati esposti per
un tempo molto breve ad uno stimolo prime
rispetto al quale si vuole cogliere atteggiamento
(per es. foto di africani, immigrati, nome di
immigrati...). La valutazione se si tratta di
uno stimolo positivo o negativo può essere
inferita dal tempo che serve per dare una
risposta. I tempi di risposta saranno più brevi
per le risposte congrue (positivo-positivo
negativo-negativo).
25
Compiti di priming semantico Prime
(proiezione di parola sole) SOLE
Target si tratta di un colore?
GIALLO
VERDE
SOLE
Lassociazione tra il sole ed il colore giallo
rende la risposta più veloce nel primo caso.
26
Decidi se il target è un aggettivo positivo o
negativo? ANZIANO
SENILE
AVVENTATO
ANZIANO
27
I soggetti devono rispondere se gli aggettivi
siano positivi o negativi. Se esiste
unassociazione fra la parola anziano e la
parola senile la loro risposta sarà più veloce,
rispetto a caso in cui la parola anziano seguita
dallaggettivo avventato. Gli aggettivo che
sono stereotipicamente legati alla figura
dellanziano vengono preattivati dal prime e la
decisione che li riguarda è più rapida (Perdue e
Gurtman, 1990).
28
Marcel scoprì che anche riducendo la permanenza
del prime ed intervallo a tempi tanto brevi da
rendere impossibile ai soggetti una lettura
consapevole della prima parola, il fenomeno si
verifica lo stesso.
29
Il prime non necessariamente deve essere
costruito da un elemento lessicale anche una
immagine, un disegno può costituire un elemento
capace di attivare le aree semantiche collegate.
30
IAT - è uno strumento che è stato sviluppato da
Tony Greenwald e dai suoi collaboratori
(Greenwald, McGhee e Schwartz, 1998) per studiare
gli atteggiamenti e le opinioni spontanee delle
persone. https//implicit.harvard.edu/implicit/

31
IAT Lo IAT viene somministrato attraverso il
computer. Consiste in una serie di prove di
categorizzazione in ciascuna di queste prove,
sul monitor compare uno stimolo e al partecipante
viene chiesto di classificarlo, il più
velocemente possibile. Gli stimoli sono
generalmente parole o immagini e appartengono a
quattro diverse categorie due di queste
categorie rappresentano dei concetti (es. persone
bianche e nere, oppure donne e uomini), mentre le
altre due rappresentano due attributi opposti
bipolari (es. positivo e negativo, oppure
estroverso e introverso). Ogni volta che uno
stimolo appare sul monitor, il rispondente lo
deve ricondurre alla categoria di riferimento
premendo un tasto..
32
IAT La logica sottostante allo IAT è semplice
se nella rappresentazione cognitiva di una
persona esiste una forte associazione tra un
concetto ed un attributo, allora il compito nel
quale questi sono associati nella risposta sarà
più facile, rispetto al compito in cui essi
richiedono risposte diverse. Questa maggiore o
minore facilità si manifesterà nella velocità e
nellaccuratezza della prestazione ed è indice di
una tendenza o un atteggiamento (per esempio,
tanto maggiore è la facilità con cui le persone
bianche associano le foto di persone nere a
concetti negativi, tanto maggiore è il grado di
discriminazione che esse tendono ad avere nei
confronti dei Neri).
33
  • Per esempio, in uno IAT per misurare lautostima
    implicita il monitor potrebbe apparire così

34
  • Per esempio, in uno IAT per misurare il razzismo

35
  • Per esempio, in uno IAT per misurare il razzismo

Allo schermo appaiono 4 categorie Facce di
colore Positivo Facce di bianchi
Negativo. Al centro compaiono alternativamente
foto di volti (bianchi o neri) o parole il cui
significato è dichiaratamente attribuibile alle
due categorie di Positivo e Negativo. Il compito
consiste nellattribuire alla categoria
appropriata lelemento stimolo e di farlo il più
velocemente possibile. Le ricerche hanno
mostrato che è più facile il collegamento fra
facce nere e parole sgradevoli o facce bianche
con parole gradevoli piuttosto che il contrario.
36
Le tecnologie di neuroscienze -
lelettroencefalogramma (EEG) - la
magnetoencefalografia (MEG) - la stimolazione
magnetica transcranica (TMS) - la tomografia ad
emissione di positroni (PET) - la risonanza
magnetica funzionale (fMRI).
37
Harris e Fiske (2006), in un esperimento hanno
fatto osservare al gruppo sperimentale diverse
fotografie a colori raffiguranti alcuni gruppi
sociali (atleti olimpici, business men, poveri,
drogati) e altre raffiguranti oggetti (uno space
shuttle, una macchina sportiva, un cimitero e una
toilet intasata) che hanno elicitato
rispettivamente le emozioni dellorgoglio,
dellinvidia, della pietà e del disgusto.
38
In parallelo, è stata registrata lattività
della corteccia prefrontale mediale (MPFC ) una
risonanza magnetica funzionale (fMRI). La MPFC
si attiva soltanto quando una persona pensa a sé
stessa o ad un altro essere umano, e resta
inattiva quando i soggetti guardano gli oggetti.
I risultati hanno mostrato che quando veniva
visionata unimmagine che rappresentava un gruppo
sociale che generava disgusto, non si registrava
nessuna attività della corteccia prefrontale
mediale.
39
  • Come si formano gli stereotipi
  • si acquisiscono sia attraverso lesperienza
    personale sia in seguito al processo di
    apprendimento sociale.
  • Nel corso del processo di socializzazione tutti
    arrivano a conoscere molti stereotipi.
  • Lattivazione inconscia (automatica) degli
    stereotipi.

40
Attivazione Automatica degli Stereotipi
Patricia Devine (1989) gli stereotipi si
attivano automaticamente influenzando i processi
cognitivi delle persone e linterpretazione dei
comportamenti di un altro individuo.
41
Devine (1989)
  • Devine(1989) NON esistono differenze individuali
    nella suscettibilità allattivazione automatica
    degli stereotipi, ma le persone con basso
    stereotipo, in condizioni di elaborazione
    accurata, sono in grado di correggere i giudizi
    stereotipati.

42
Esp. di Devine (1989) Fase 1
  • Ha diviso i partecipanti in 2 gruppi, quelli con
    basso o quelli con alto livello di pregiudizio
    (Modern Racism Scale di McConahay, 1986)
  • Chiedeva di elencare gli stereotipi degli
    afroamericani
  • Risultato nessuna differenza tra le conoscenze
    del gruppo con basso e alto livello di
    pregiudizio

43
  • Fase 2
  • chiedeva ai soggetti di elencare tutti i loro
    pensieri positivi e negativi suscitati dalla
    parola chiave black American. Questa situazione
    permetteva ai soggetti un attivo monitoraggio
    delle loro risposte.
  • Risultato I soggetti con credenze razziste
    elencavano molti più pensieri negativi che
    positivi, mentre si verificava il contrario per
    soggetti con basso pregiudizio.

44
Fase 3
  • Ai partecipanti con basso e alto livello di
    pregiudizi venivano presentate subliminalmente
    100 parole.
  • Metà lista contenente circa l80 di parole
    connesse allo stereotipo di Afro Americano (es.
    negro, pigro, blues, ritmo, Africa, ghetto,
    disoccupato, pallacanestro), non direttamente
    legate allaggressività
  • Laltra metà lista nella quale solo il 20 delle
    parole era legata allo stereotipo.
  • Il compito Valutare Donald che si comporta in
    maniera ambigua tra ostile e intraprendente (e.g.
    si rifiuta di pagare laffitto se il proprietario
    non imbiancava la casa). Valutazione su vari
    aggettivi 6 connessi al concetto di aggressività
    (3 positive e 3 negative) e 6 non legati
    allaggressività (3 positive e 3 negative).

45
Fase 3
  • Risultati
  • i partecipanti esposti ad una maggiore
    proporzione di prime connessi alla categoria
    afro-americani hanno valutato Donald come più
    aggressivo rispetto ai soggetti dellaltra
    condizione sperimentale
  • non sono emerse differenze fra i soggetti ad alto
    e a basso pregiudizio.

46
Fase 3
Bargh, Chen e Burrows (1996)
  • - hanno dimostrato che lattivazione dello
    stereotipo può essere attivato anche dalla
    semplice presentazione subliminale di una
    fotografia del volto di una persona afroamericana
    e che tale attivazione può indurre le persone a
    comportarsi in modo più ostile (discriminazione)

47
Bargh, Chen e Burrows (1996)
Pres. sublimin. foto Afro-americano
Compiti Percettivi molto noiosi 130 prove
Richiesta ripetizione compiti
R E A Z I O N I
Pres. sublimin. foto bianco
Compiti Percettivi molto noiosi 130 prove
Richiesta ripetizione compiti
48
Fase 3
Bargh, Chen e Burrows (1996)
  • Risultati
  • Le reazioni dei partecipanti che erano esposti
    alle foto di persone afroamericane risultarono
    più ostili di quelle dei partecipanti esposti
    alle foto di persone bianche.

49
Chen e Bargh (1997)
Pres. sublimin. foto Afro-americano
gioco 2 soggetti bianchi
Reazioni (osservate)
Pres. sublimin. foto bianco
gioco 2 soggetti bianchi
50
Interazioni valutate da osservatori ignari di
condizioni
Risultati Partecipanti esposti a foto di
Afro-americano erano più ostili
Anche partner di partecipanti esposti a foto di
Afro-americano erano più ostili
51
Fazio e coll. (1986)
  • reazioni affettive automatiche (positive o
    negative) rendono più veloce il riconoscimento di
    parole coerenti
  • Fazio e coll. (1995) priming da foto di Afro
    americano
  • Misurato il tempo necessario per il
    riconoscimento di parole negative.

52
Fazio e coll. (1986)
  • Dividono soggetti
  • facilitazione elevata significa pregiudizio
    elevato
  • facilitazione bassa pregiudizio basso
  • Vengono dati compiti nei quali era possibile la
    manifestazione di pregiudizio
  • Es.interagire per 10 minuti con un ricercatore
    Afro-americano

53
Fazio e coll. (1986)
  • Risultati
  • partecipanti con pregiudizio elevato
  • meno amichevoli e interessati
  • attribuivano maggiore responsabilità ai cittadini
    Afro-americani coinvolti nei disordini

54
Attivazione automatica degli stereotipi
 
  • Esistono differenze individuali?
  • Devine (1989) No
  • ma persone con basso stereotipo, in condizioni
    di elaborazione accurata sono in grado di
    correggere i giudizi stereotipati

55
Controllo degli stereotipi
  • Persone con basso livello di pregiudizio
    conoscono stereotipo ---gt attivazione automatica
    ---gt correzione controllata
  • Persone con alto livello di pregiudizioconoscono
    stereotipo ---gt attivazione automatica ---gt
    nessuna correzione (perché in linea con le
    credenze iniziali)

56
Il modello di autoregolazione (Devine Monteith,
1999)
Comparsa dello stimolo
Attivazione dello stereotipo
Congruente con credenze personali
Persona inibisce lo stereotipo
NO
57
Controllo degli stereotipi
  • Come avviene il processo di inibizione?
  • A quali condizioni è possibile inibire lesito di
    un processo automatico?
  • Devine e Monteith (1999) suggeriscono di
    analizzare quando i tentativi di controllo sono
    esercitati, di come il controllo può essere
    ottenuto, e di chi ha maggiore probabilità di
    cercare di controllare gli stereotipi.

58
Controllo degli stereotipi quando?
  • dopo lattivazione sostituendo la risposta
    stereotipata
  • durante lattivazione interrompendola e dando
    inizio ad un processo controllato
  • prima dellattivazione, prevenendola

59
Controllo dopo attivazione Come e da chi?
  • La persona deve
  • essere consapevole dellattivazione degli
    stereotipi
  • avere sufficienti risorse cognitive per dare
    inizio al processo controllato
  • essere motivata ad evitare la risposta
    stereotipata avere valori di tipo egalitario
    e/o sentire senso di colpa per gli stereotipi

60
  • La motivazione a controllare stereotipi può
    essere indotta da
  • salienza di norme sociali,
  • condizioni di interdipendenza con la persona del
    gruppo stereotipato
  • accountability (rendere conto a qualcuno)

61
Sinclair, 1998
  • I fattori motivazionali possono inibire
    l'attivazione di stereotipi.
  • Partecipanti ricevono un feedback su un compito
    (metà positivo/metà negativo) da parte di un
    ricercatore afro americano
  • Oppure osservano altra persona che riceve
    feedback
  • Viene dato il compito di completamento parole
    collegate allo stereotipo sugli afro-americani

62
Ipotesi
  • i partecipanti che avevano ricevuto una
    valutazione positiva non avrebbero avuto
    interesse a screditare la fonte di tale
    valutazione e sarebbero stati motivati ad inibire
    lattivazione dello stereotipo
  • i partecipanti che avevano ricevuto una
    valutazione negativa avrebbero avuto interesse a
    screditare la fonte per ridurre limpatto
    negativo della valutazione sulla propria
    autostima e non sarebbero stati motivati ad
    inibire lo stereotipo.
  • Risultati
  • Coloro che hanno ricevuto il feedback negativo
    più completamenti di parole associati allo
    stereotipo

63
Modelli cognitivi di modificazione degli
stereotipi
  • Weber e Crocker (1983) hanno proposto tre modelli
    diversi
  • Il modello della contabilità (book-keeping)
    ipotizza che una serie di informazioni che
    contraddicono lo stereotipo possa portare col
    tempo alla sua trasformazione.
  • Il modello della conversione sostiene che lo
    stereotipo cambia radicalmente in presenza di
    uninformazione convincente e saliente.
  • Il modello dei sottotipi di fronte alle
    informazioni incongruenti con lo stereotipo su
    una certa categoria, le persone tendono a formare
    delle sottocategorie (sottotipi). La presenza di
    un certo numero di sottotipi tende ad indebolire
    lo stereotipo della categoria sovraordinata.

64
  • Weber e Crocker (1983) hanno trovato conferma per
    il modello della contabilità e quello dei
    sottotipi. Nessuna conferma per il modello della
    conversione.

65
Come avviene il processo di inibizione?
  • Wegner (1992), il processo di controllo dei
    contenuti di pensiero attivati automaticamente
    avviene in due fase distinte
  • la fase di monitoraggio
  • la fase di controllo strategico

66
Wegner (1993)
  • Ai soggetti maschi viene dato un questionario in
    cui dovevano completare delle affermazioni verso
    le donne. A metà dei soggetti viene chiesto di
    non usare gli stereotipi.
  • Inoltre, veniva manipolato il tempo a
    disposizione per la risposta una parte dei
    soggetti aveva tutto il tempo a disposizione,
    invece laltra parte soli 10 secondi per dare la
    risposta. In condizione di pressione temporale,
    il soggetto non aveva le risorse necessarie per
    far funzionare il blocco dello stereotipo.
  • In condizione in cui il soggetto era chiesto di
    bloccare gli stereotipi, e senza pressione
    temporale (quando aveva tempo per attivare le
    risorse), il numero delle risposte stereotipiche
    è più basso. Viceversa, i soggetti a cui è stato
    chiesto di non usare gli stereotipi, ma che
    dovevano dare le risposte in tempo breve (una
    risposta immediata), e quindi non avevano tempo
    per attivare le risorse di blocco degli
    stereotipi, sono quelli che hanno dato il più
    alto numero di risposte stereotipiche.

67
Effetto di rimbalzo della repressione volontaria
degli stereotipi (Macrae et al., 1994) Macrae e
coll. hanno ipotizzato che lintenzione di
sopprimere i pensieri stereotipici possa produrre
effetti paradossali anche in assenza di
sovraccarichi cognitivi. Ad esempio, lintenzione
di bloccare le credenze stereotipiche può
prosciugarsi con il trascorrere del tempo e
pensieri stereotipici possono ritornare con
maggior forza. Questo effetto viene chiamato di
rimbalzo (rebound).
68
Leffetto degli stereotipi risulta amplificato
quando
  • La mancanza di tempo o altre circostanze rendono
    limitata la capacità cognitiva, ma non sempre
  • In presenza di forti emozioni

69
Attivazione automatica in sovraccarico cognitivo?
  • Gilbert e Hixon (1991)
  • compito di completamento di parole
  • (frammenti presentati da unassistente di origine
    asiatica o bianca)
  • Metà dei frammenti completabili costruendo parole
    connesse allo stereotipo (RI_E , rice , riso)

70
Attivazione automatica in sovraccarico cognitivo?
  • Ipotesi che assistente di origine asiatica
    potesse attivare stereotipo, aumentando la
    probabilità di completamenti connessi allo
    stereotipo
  • Metà dei partecipanti doveva ricordare un numero
    di 8 cifre mentre completavano i frammenti di
    parole (sovraccarico cognitivo)

71
  • Quale relazione tra stereotipi e informazione
    relativa al caso specifico?
  • Modelli seriali
  • Fiske e Neuberg (modello del continuum) e
  • Brewer ( modello a due vie) (simili)

Top-down Uso di Stereotipo
Bottom-up Uso inf. caso spec.
Se cè motivazione e disponibilità cognitiva.
72
Modelli seriali I processi top-down si
verificano per primi in modo automatico, portando
a formarsi unimpressione basata sugli
stereotipi. In condizioni di disponibilità
cognitiva e in presenza di particolari
motivazioni, le persone possono correggere
limpressione iniziale prendendo in
considerazione le informazioni sul caso
specifico.
73
  • Modelli paralleli - Kunda e Thagard (1996)

Top-down Uso di Stereotipo
Impressione giudizio
Bottom-up Uso inf. caso spec.
74
Modelli paralleli I due processi (top-down e
bottom-up) sono paralleli e si influenzano
reciprocamente
75
Attivazione automatica in sovraccarico cognitivo?
  • In condizioni di sovraccarico Non cè
    attivazione dello stereotipo
  • attivazione automatica degli stereotipi può
    essere impedita da sovraccarico cognitivo

76
Stereotipi Attraverso quali meccanismi
sopravvivono e resistono alle smentite?
77
  • Tra i processi cognitivi che impediscono il
    controllo degli stereotipi
  • lattenzione (le persone in genere danno
    preferenza a informazioni che confermano le loro
    aspettative stereotipiche rispetto a quelle che
    le disconfermano)
  • la selezione delle nuove info
  • linterpretazione - influenzano significato dato
    alle informazioni (le informazioni ambigue
    tendono ad essere assimilate allo schema
    preesistente)
  • la memorizzazione differenziale delle
    informazioni.

78
Quando si presentano informazioni incoerenti con
lo stereotipo
  • Si cerca una spiegazione alternativa
  • Formazione di sottotipi - si creano specifici
    sottotipi (una sottocategoria).
  • Refencing - si può semplicemente dissociare
    (isolare) il membro atipico dalla sua categoria
    inducendoci a considerarlo un caso eccezionale.

79
Attraverso quali meccanismi sopravvivono?
  • Correlazione illusoria (Chapman e Chapman, 1976
    Hamilton e Gifford, 1976).
  • Attribuzioni causali
  • La profezia che si autoadempie (self-fulfilling
    prophecy)
  • Out-group homogeneity effect

80
Correlazione illusoria
  • Correlazione illusoria - sovrastima
    dellassociazione tra due variabili che in realtà
    non sono correlate (o lo sono debolmente)
  • Quando si presentano due eventi infrequenti
    (appartenere al gruppo numericamente inferiore e
    compiere comportamenti più infrequenti) si crea
    una associazione illusoria tra i due anche se non
    presente nei dati oggettivi.

81
  • Esp. di Hamilton e Gifford (1976)

Condizioni Percezione
Gruppo A (costituito da 100 persone)  
65 comportamenti desiderabili (65) 35 comportamenti indesiderabili (35)  
Gruppo B (costituito da 20 persone)   Più negativa per il gruppo B che per il gruppo A
13 comportamenti desiderabili (65) 7 comportamenti indesiderabili (35)  
82
  • il rapporto tra comportamenti positivi e negativi
    è uguale per i due gruppi
  • Il compito del soggetti è di ricordare per ogni
    episodio se coinvolgeva un protagonista del
    gruppo A o del gruppo B.
  • Laltra misura - i soggetti devono stimare quanti
    episodi di ognuno dei due gruppi erano
    socialmente indesiderabili.

83
Attribuzione causale Errore ultimo
dattribuzione(Pettigrew, 1979)
  • Comportamenti positivi di membri dellingroup
    ?Cause Interne (attribuzioni disposizionali)
  • Comportamenti negativi di membri dellingroup ?
    Cause Esterne (attribuzioni situazionali)
  • Comportamenti positivi di membri delloutgroup
    ?Cause Esterne (attribuzioni situazionali)
  • Comportamenti negativi di membri delloutgroup ?
    Cause Interne (attribuzioni disposizionali)

84
  • Quando un membro del proprio gruppo compie un
    comportamento positivo (o successo), questo viene
    attribuito a cause disposizionali del
    protagonista (la sua abilità), mentre lo stesso
    comportamento positivo da parte di un membro
    dellout-group viene spesso sminuito
    attribuendolo a fattori esterni. Il contrario si
    verifica per azioni negative, che vengono più
    facilmente attribuite a cause interne (mancanza
    di abilità) quando il protagonista appartiene
    alloutgroup che quando fa parte dellingroup.

85
IL LINGUAGGIO DEGLI STEREOTIPI
Una cultura crea, mantiene e trasmette gli
stereotipi attraverso il linguaggio.
86
Linguistic intergroup bias
  • Livelli di astrazione maggiore per descrivere
    comportamenti positivi dellingroup piuttosto che
    delloutgroup.
  • Livelli di astrazione maggiore per descrivere
    comportamenti negativi delloutgroup piuttosto
    che dellingroup.

87
Il modello delle categorie linguistiche (Semin e
Fiedler, 1988).
  • 4 livelli di descrizione linguistica
  • Verbi dazione (colpire, abbracciare, etc.)
  • Verbi interpretativi (ferire, accogliere, etc.)
  • Verbi di stato (voler bene, odiare, etc.)
  • Aggettivi (aggressivo, affettuso, etc.)

88
Linguaggio e processi di attribuzione causale
  • Verbi di azione
  • Il comportamento descritto è momentaneo,
    puntuale. Non si possono inferire disposizioni
    interne dellagente
  • Es il sig. X aiuta un anziano
  • Verbi di stato e aggettivi
  • Indicano una caratteristica permanente
    dellagente, un tratto. Facilitano attribuzioni
    interne del comportamento osservato
  • Es il sig. X è gentile

89
LINGUISTIC INTERGROUP BIAS (Maass et al. 1989)
  Descrizione azioni Descrizione azioni
  Positive Negative
In-group Verbi di stato aggettivi Verbi di azione
Out-group Verbi di azione Verbi di stato aggettivi
90
  • Nel parlare di azioni positive del proprio gruppo
    o di azioni negative di altri gruppi si tende a
    usare termini più astratti, alti a ridurre una
    maggiore generalizzazione (il proprio gruppo
    agisce sempre bene, gli altri gruppi sempre
    male)
  • Invece, nel parlare di azioni negative del
    proprio gruppo o di azioni positive di altri
    gruppi si usano termini più concreti, che
    spingono a relativizzare il fatto (si tratta di
    eventi eccezionali).

91
  • Usare le formule più astratte per comunicare
    qualcosa a proposito dei comportamenti negativi
    dei membri delloutgroup e dei comportamenti
    positivi dellingroup, si suggerisce che essi
    riflettono caratteristiche stabili degli attori
    coinvolti.

92
La profezia che si autoavvera(Rosenthal,
1966)(self-fulfilling prophecy)
Gli stereotipi ci spingono ad agire in modo da
produrre comportamenti in grado di confermare le
nostre aspettative
93
  • Steele e Aronson (1995) suggeriscono che essere
    costretti a confrontarsi con lo stereotipo
    portasse i membri di un gruppo svantaggiato a
    peggiorare le proprie prestazioni ad un compito
    per il quale sono ritenuti meno adatti.
  • quando cè lattivazione dello stereotipo nella
    mente della persona che è vittima, assistiamo di
    una sorta di preoccupazione di confermare le
    aspettative, seguita da un calo di prestazione

94
Esperimento di Steele e Aronson (1995)
  • Studenti afroamericani e bianchi dovevano
    rispondere ad un test difficile
  • VI test misura abilità intellettuale / test
    doveva essere validato
  • VD prestazione sul test

95
    BIANCHI NERI
PROVA Diagnostica Minaccia
Non diagnostica
I risultati evidenziarono un calo di prestazione
solo nella condizione definita minaccia. bianch
i gt afroamericani solo quando il test era
diagnostico delle loro capacità intellettuale.
bianchi afroamericani quando test non era
diagnostico
96
Esperimento di Testa, Crocker e Major (1988)
  • Ad un campione di studentesse venne chiesto di
    scrivere un tema la cui qualità sarebbe stata
    valutata da un giudice di sesso maschile.

97
  • Eventuali fallimenti personali, anziché essere
    imputati a carenze personali possono essere
    attribuiti ad un pregiudizio nei propri confronti.

98
  Positiva Negativa
Att. neutro X
Att. negativo
  • variabile dipendente - lautostima delle
    partecipanti prima e dopo aver ricevuto la
    valutazione del loro elaborato.
  • la cella evidenziata rappresenta lunica
    condizione sperimentale in cui venne osservato un
    calo dellautostima.

99
  • Lavere la possibilità di unattribuzione esterna
    per un risultato insoddisfacente ha garantito
    alle studentesse che avevano ricevuto una cattiva
    valutazione da parte di un giudice chiaramente
    avverso al genere femminile la salvaguardia di un
    buon livello di autostima.

100
  • Word, Zanna e Cooper (1974)
  • Stereotipo influenza comunicazione non verbale
    (interviste di selezione con bianco e
    afro-americano)
  • quando intervistato era Afro-americano gli
    intervistatori mantenevano una maggiore distanza
    fisica, facevano più errori di linguaggio e
    concludevano prima lintervista.

101
  • II FASE
  • I partecipanti alla ricerca, tutti bianchi, si
    trovavano nel ruolo di persone che affrontano una
    intervista di lavoro e venivano assegnati
    casualmente o al trattamento da Afro-americano
    o a quello da bianco.

102
  • due valutatori, che ignoravano le ipotesi e le
    condizioni sperimentali, osservavano le
    videoregistrazioni relative unicamente al
    comportamento degli intervistati, e attribuivano
    loro un punteggio di competenza.
  • I partecipanti che avevano subito il trattamento
    da Afro-americano venivano valutati come
    significativamente meno competenti di quelli che
    avevano subito un trattamento da bianco.

103
Lomogeneità percepita dellout-group (Out-group
homogeneity effect)
  • Loro sono tutti uguali, noi siamo tutti diversi

104
Il fenomeno della sovraesclusione
dallingroup (Ingroup overexclusion)
  • Quali fattori regolano i meccanismi che attiviamo
    quando dobbiamo decidere se una persona
    appartiene ad un gruppo o ad un altro?

105
Il fenomeno della sovraesclusione dallingroup

Immaginate di fare parte di un gruppo
importante Immaginate di dover decidere se
alcune persone possono o non possono fare parte
del vostro gruppo Sapete che per far parte del
vostro gruppo bisogna aver frequentato una certa
università, provenire da una zona dellItalia,
votare per un certo schieramento politico...
106
Il fenomeno della sovraesclusione dallingroup
Quali sono i controlli che eseguireste per
decidere se includere un candidato nel vostro
gruppo? Ammettiamo che il profilo del candidato
non si adegui al criterio dellaver frequentato
una certa Univeristà - lo scartate? Ammettiamo
che il profilo del candidato si adegui al
criterio dellaver frequentato una certa
Univeristà - lo includete? Fino a che punto
procedete nellindagine?

107
Il fenomeno della sovraesclusione dallingroup
In termini della teoria della detezione del
segnale... Ci sono 2 tipi di errori che possiamo
commettere lerrore di omissione, ossia di
non accettare un individuo che ha i prerequisiti
per entrare a fare parte del gruppo lerrore di
falso allarme, ossia di accettare un individuo
come parte del gruppo anche se non ha i
prerequisiti

108
Il fenomeno della sovraesclusione dallingroup
  • Per alcune categorie è più facile di altre
    decidere per linclusione di un candidato
    allinterno del gruppo
  • Per altre categorie è più difficile,
    specialmente quando queste non possiedono
    caratteristiche specifiche
  • Su quale conoscenza basiamo le nostre scelte?

109
Il fenomeno della sovraesclusione dallingroup
  • Allport e Kramer (1946) e Dorfman, Keeve Salow
    (1971)
  • Mostravano ai partecipanti delle fotografie
  • rappresentati dei volti di persone ebree e non
    ebree
  • (target)
  • I partecipanti erano divisi in individui con
    elevato
  • e basso livello di antisemitismo
  • Il compito era di decidere quali dei target
    fossero
  • ebrei
  • I risultati mostrano che i soggetti ad alto
    antisemitismo
  • discriminavano meglio gli ebrei dai non ebrei

110
  • Lipotesi della vigilanza - le persone
    portatrici di pregiudizio verso un outgroup,
    quando devono giudicare stimoli significativi,
    sono in una sorta di condizione di allerta e
    tendono a riconoscere con molta accuratezza i
    membri di questo outgroup, perché li considerano
    potenzialmente pericolosi.
  • Le persone con alto pregiudizio sono in una
  • situazione di allerta e, considerano i volti
    degli ebrei
  • come pericolosi, tendono a riconoscerli con
    molta
  • accuratezza.
  • Il response bias hypothesis - di fronte ad uno
    stimolo altamente ambiguo i soggetti possono
    impiegare un criterio in base al quale uno
    stimolo non facilmente classificabile viene
    attribuito alla categoria delloutgroup.
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