DECRETO LEGISLATIVO 81 del 9.4.08 - PowerPoint PPT Presentation

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DECRETO LEGISLATIVO 81 del 9.4.08

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decreto legislativo 81 del 9.4.08 miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori principali normative recepite : – PowerPoint PPT presentation

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Title: DECRETO LEGISLATIVO 81 del 9.4.08


1
  • DECRETO
    LEGISLATIVO 81 del 9.4.08
  •  
  •  
  • MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA
    SALUTE DEI LAVORATORI
  •  
  •  
  • PRINCIPALI NORMATIVE RECEPITE
  •  
  •  
  • D.LGS. 277 del 15.8.91
  •  
  • D.LGS. 626 del 19.9.94
  •  
  • D.LGS. 758 del 19.12.94
  •  
  • D.LGS 494 del 14.8.96 ( cantieri)
  •  
  • D.LGS. 25 del 2.2.02 (rischio chimico)

2


  • D.LGS 81 /08
  •  
  • PRINCIPALI INNOVAZIONI
  •  
  •  
  • RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E
    PROTEZIONE
  •  RAPPRESENTANTE SICUREZZA LAVORATORI
  • ANALISI E VALUTAZIONE RISCHI LAVORATIVI
  • PIANO DI SICUREZZA
  • FORMAZIONE - INFORMAZIONE - ADDESTRAMENTO
  • GESTIONE DELLE EMERGENZE ANTINCENDIO
    EVACUAZIONE URGENTE
  • PRONTO SOCCORSO
  • MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
  • LAVORO AL VDT
  • RISCHIO CANCEROGENO
  • RISCHIO AMIANTO
  • RISCHIO CHIMICO
  • RISCHIO BIOLOGICO
  • CAMPI ELETTROMAGNETICI

3
  • MISURE GENERALI DI TUTELA PREVISTE DAL D.LGS.
    81 /08 
  • ANALISI E VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI
  • ELIMINAZIONE RISCHI LAVORATIVI
  • -SE NON POSSIBILE RIDUZIONE AL MINIMO
  • RIDUZIONE RISCHI ALLA FONTE
  • SOSTITUIRE SITUAZIONI PERICOLOSE CON ALTRE
    MENO PERICOLOSE
  • RISPETTO DEI PRINCIPI ERGONOMICI
  • -CONCEZIONE POSTI DI LAVORO
  • -SCELTA ATTREZZATURE
  • -METODICHE LAVORATIVE
  •  
  • LIMITAZIONE AL MINIMO DEI LAVORATORI
    ESPOSTI A RISCHI
  •  
  • CONTROLLI SANITARI
  • MISURE IGIENICHE

4
  •  
  •  

  • D.LGS 81 / 08
  •  
  •  
  •  
  • DEFINIZIONI
  •  
  •  
  •  
  • PERICOLO PROPRIETA INTRINSECA DI UN
  • DETERMINATO
    FATTORE AVENTE

  • POTENZIALITA DI CAUSARE DANNI
  • RISCHIO PROBABILITA CHE SIA RAGGIUNTO
    IL
  • LIMITE OLTRE IL QUALE
    PUO
  • DETERMINARSI IL DANNO.
  •  

5
  •  

  • SICUREZZA
  •  
  • ANALISI RISCHIO
    SALUTE

  • ORGANIZZAZIONE

  • LAVORO
  • VALUTAZIONE RISCHI COMPRESI RISCHI

  • STRESS CORRELATI-GRAVIDANZA ETA-

  • DIFFERENZE LINGUISTICHE


  • CRITERI

  • MISURE

  • PREVENTIVE E PROTETTIVE

6

  • RISCHI PER LA SICUREZZA
    STRUTTURE

  • IMPIANTI
    ELETTRICI
  • SOSTANZE PERICOLOSE
  • INCENDIO-ESPLOSIONI
  • AGENTI CHIMICI
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  • AGENTI CHIMICI
  • RISCHI PER LA SALUTE AGENTI
    FISICI
  • AGENTI BIOLOGICI
  •  
  •  

7
  • RISCHI PER LA SICUREZZA

  • ALTEZZA
    AMBIENTE
  • CARENZE STRUTTURALI

  • SUPERFICIE
    AMBIENTALE


  • ILLUMINAZIONE AMBIENTE


  • PAVIMENTI(LISCI O SCONNESSI)


  • MOVIMENTAZIONE MATERIALI E PERSONE

  • SOPPALCHI
    (TENUTA,PORTATA)

  • PORTE ,
    USCITE

  • LOCALI
    INTERRATI
  • CARENZE SICUREZZA MACCHINE

  • PROTEZIONI
    ORGANI AVVIAMENTO

  • PROTEZIONI
    ORGANI TRASMISSIONE

  • PROTEZIONI
    ORGANI COMANDO

  • APPARECCHI
    SOLLEVAMENO

  • APPARECCHI A
    PRESSIONE
  • MANIPOLAZIONE
  • SOSTANZE PERICOLOSE 

  • SOSTANZE
    INFIAMMABILI

8
  • RISCHI PER LA SALUTE
  •  
  •  
  • AGENTI CHIMICI

  • - INGESTIONE

  • -CONTATTO
    CUTANEO


  • -INALAZIONE INQUINANTI


  • -(POLVERI-FUMI-NEBBIE-GAS-VAPORI)
  •  
  •  
  • AGENTI FISICI

  • - RUMORE
    - M.M.C.

  • -
    VIBRAZIONI

  • -
    MICROCLIMA

  • -
    ILLUMINAZIONE

  • -
    RADIAZIONI N.O.

  • -
    (RADIOFREQUENZE-MICROONDE-I.R.- U.V. ULTRASUONI
    )
  •  
  •  

9
  • OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO,DIRIGENTI E
    PREPOSTI
  •  
  • ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E
    PROTEZIONE
  • NOMINA DEL RESPONSABILE (d.l. obbligo non
    delegabile)
  • NOMINA DEL MEDICO COMPETENTE
  • DESIGNAZIONE LAVORATORI INCARICATI ATTUAZIONE
    MISURE ANTINCENDIO EVACUAZIONE LAVORATORI
    PRONTO SOCCORSO
  •   
  • DISPOSITIVI INDIVIDUALI DI PROTEZIONE
  •   
  • CONSULTAZIONE DEL RAPPRESENTANTE SICUREZZA
  •   
  • VALUTAZIONE RISCHI IN COLLABORAZIONE CON
    RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E
    DEL MEDICO COMPETENTE. (d.l. obbligo non
    delegabile)

10
  • OBBLIGHI DEI LAVORATORI
  •  
  • PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA SICUREZZA E
    SALUTE
  •  
  • OSSERVARE DISPOSIZIONI ED ISTRUZIONI
    IMPARTITE RELATIVE ALLA PROTEZIONE COLLETTIVA
    ED INDIVIDUALE
  •  
  • UTILIZZARE CORRETTAMENTE I MACCHINARI, LE
    ATTREZZATURE DI LAVORO
  •  
  • UTILIZZARE CORRETTAMENTE I D.P.I.
  •  
  • SEGNALARE IMMEDIATAMENTE DEFICIENZE RELATIVE
    AI MACCHINARI ,ATTREZZATURE , D.P.I.
  •  
  • NON RIMUOVERE SENZA AUTORIZZAZIONE I
    DISPOSITIVI DI SICUREZZA
  •  
  • SOTTOPORSI AI CONTROLLI SANITARI PREVISTI
  •  
  • CONTRIBUIRE ALLA SICUREZZA DEI LUOGHI DI
    LAVORO.

11
  •  
  • RIUNIONI PERIODICHE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
    DAI RISCHI
  •  
  • ALMENO UNA VOLTA
    ALLANNO
  •    
  •  
  •  
  •  
  • DATORE DI LAVORO O SUO RAPPRESENTANTE
  • RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE
  • MEDICO COMPETENTE
  • RAPPRESENTANTE SICUREZZA
  •  
  • PIANO SICUREZZA - IDONEITA D.P.I.
    PROGRAMMI DI FORMAZIONE /INFORMAZIONE
  •  
  •    
  •  

12
  •  
  • GESTIONE DELLEMERGENZA
  •  
  •  
  • RAPPORTI SERVIZI PUBBLICI COMPETENTI IN
    PRONTO SOCCORSO , ANTINCENDIO , EMERGENZA
  • DESIGNAZIONE LAVORATORI INCARICATI ATTUAZIONE
    MISURE PRONTO SOCCORSO ED EMERGENZA E LORO
    FORMAZIONE
  • INDIVIDUAZIONE COMPORTAMENTI DA ADOTTARE IN
    CASO DI EMERGENZA

13
  • RAPPRESENTANTE PER LA SICUREZZA DEI
    LAVORATORI
  •  
  •  
  • AZIENDE FINO A 200 DIPENDENTI
    1 RAPPRESENTANTE
  •  
  • - DA 201 A 1000 DIPENDENTI
    3 RAPPRESENTANTI
  •  
  • gt DI 1000 DIPENDENTI
    6 RAPPRESENTANTI
  •  
  • IDONEA FORMAZIONE AGGIORNAMENTI
    PERIODICI
  • ACCESSO LUOGHI DI LAVORO
  • CONSULTATO PREVENTIVAMENTE X SICUREZZA
  • RICEVE INFORMAZIONI E DOCUMENTAZIONE RELATIVE
    ALLA SICUREZZA
  • COMUNICA I RISCHI INDIVIDUATI NEL CORSO
    DELLA SUA ATTIVITA

14
  • INFORMAZIONE - FORMAZIONE -ADDESTRAMENTO
  • DEI LAVORATORI
  •  
  • RISCHI GENERALI
  • RISCHI SPECIFICI
  • MISURE PREVENTIVE ADOTTATE
  • PROCEDURE RELATIVE AL PRONTO
    SOCCORSO-ANTINCENDIO-EMERGENZA
  •  
  • NOMINATIVI DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI
    PREVENZIONE E DEI LAVORATORI ADDETTI
    ALLEMERGENZA
  •  
  •  
  • ASSUNZIONE TRASFERIMENTO O CAMBIO
    MANSIONE
  • INTRODUZIONE NUOVE ATTREZZATURE ,TECNOLOGIE,
    SOSTANZE PERICOLOSE.
  •    
  •  
  •  

15
  •  
  •  
  • USO ATTREZZATURE DI LAVORO
  •    
  •  

  • - ATTREZZATURE IDONEE
  • DATORE DI LAVORO
    - UTILIZZO SICURO
  • - INSTALLAZIONE CORRETTA
  • - IDONEA MANUTENZIONE
  • - IDONEA
    INFORMAZIONE-FORMAZIONE
  •  
  • - FREQUENZA CORSI
    INFORMAZIONE
  • LAVORATORI
  •  
    -
    UTILIZZO CORRETTO
  •  

16
  • USO DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALI
  •  
  • DEFINIZIONE
  • ANNULLAMENTO O RIDUZIONE RISCHI
  • MODIFICA PROCESSI LAVORATIVI
  • PROTEZIONI COLLETTIVE
  • PROTEZIONI INDIVIDUALI
  •    
  • CARATTERISTICHE
  • - CONFORMI AL D.LGS 475
  • -ADEGUATI AL RISCHIO DA
  • PREVENIRE
  •  
  • - NON DETERMINARE ULTERIORI
  • RISCHI
  •  

17
  • D.P.I

  • - ANALISI VALUTAZIONE RISCHI
  • DATORE DI LAVORO

  • - SCELTA D.P.I. IDONEI

  • - AGGIORNAMENTO DELLA SCELTA

  • - PROTOCOLLO USO D.P.I.

  • - MANUTENZIONE E SOSTITUZIONI D.P.I

  • - USO CONFORME

  • - USO PERSONALE

  • - INFORMAZIONE PRELIMINARE

  • - FORMAZIONE USO CORRETTO

  • (D.P.I. 3 CAT. E D.P.I. X UDITO)
  • LAVORATORI

  • - UTILIZZO CONFORME

  • - CURA DEI D.P.I.

  • - NON MODIFICHE

  • - SEGNALAZIONE IMMEDIATA X DEFICIT

  • - FREQUENZA CORSI FORMAZIONE

18
  • SORVEGLIANZA SANITARIA
  • d.lgs 81 del 9.4.08
  • --------------------------------------------------
    -------------------
  • - MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI
  • - VIDEOTERMINALI
  • - RISCHIO CANCEROGENO E BIOLOGICO
  • RISCHIO CHIMICO
  • RISCHIO VIBRAZIONI
  • -RISCIO CHIMICO
  • RISCHIO RUMORE
  • RISCHIO CAMPI ELETTRMAGNETICI
  • RISCHIO RADIAZIONI OTTICHE
  • RISCHIO AMIANTO

19
  • IDONEITA LAVORATIVA
  •  
  • - MEDICO COMPETENTE AZIENDALE
  •  
  • Accertamenti preventivi
  • Accertamenti periodici
  • Accertamenti straordinari
  • Accertamenti finali
  • Indagini diagnostiche
  • Visite specialistiche
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

20
  • IDONEITA LAVORATIVA
  • PROCESSO DI ANALISI INTEGRATA
  • UOMO
  • MACCHINA
  • AMBIENTE  
  • GENERICA - SPECIFICA
  • CON O
    SENZA PRESCRIZIONI

  • TEMPORANEA O DEFINITIVA
  • RICORSO ENTRO TRENTA GIORNI ALLORGANO DI
    VIGILANZA
  •    

21
  • MEDICO COMPETENTE
  • - Decreto legislativo 81/ 08
  • INTERVENTI DI PREVENZIONE
  • - PRIMARIA
  • - SECONDARIA
  •    
  •  
  •  

22
  • COMPITI DEL MEDICO COMPETENTE
  • Collaborazione con il Servizio di Prevenzione
    e Protezione
  • Accertamenti sanitari - Giudizi alla mansione
    specifica
  • Istituzione Cartella Sanitaria e di Rischio
  • Informazione ai lavoratori degli accertamenti
    effettuati ed a richiesta rilascio copia. 
  • Visita ambienti di lavoro
  • Primo Soccorso Aziendale

23
  • PRONTO SOCCORSO AZIENDALE
  •  
  • - compito del datore di lavoro
  •  
  • D.M. 15 LUGLIO 2003 N 388
  • Attuazione art. 15 comma 3 d.lgs 626/94
    ed art. 45 comma 2 del d.lgs 81 /08

24
  • D.M. 15 LUGLIO 2003 n 388
  • (G.U. N 27 DEL 3.2.04)
  •  
  •  
  • PRONTO SOCCORSO AZIENDALE
  • Attuazione art. 15 comma 3 d.lgs 626/94 ed
  • art. 45 comma 2 del d.lgs 81 /08
  •  
  • INDIVIDUAZIONE CARATTERISTICHE MINIME
    ATTREZZATURE DI PRONTO SOCCORSO REQUISITI E
    FORMAZIONE DEL PERSONALE ADDETTO

25
  • CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE
  • GRUPPO A
  • - Aziende con obbligo di notifica art.2 d.lgs
    334 , centrali termoelettriche impianti e
    laboratori nucleari , aziende estrattive ed
    attività minerarie , lavori sotterranei,
    fabbricazione esplosivi , polveri e munizioni.
  • - Aziende appartenenti ai gruppi tariffari
    INAIL con indice infortunistico di inabilità
    permanente superiore a quattro
  • - Aziende agricole con più di 5 dipendenti.
  • GRUPPO B
  • - Aziende con 3 o più dipendenti non
    appartenenti al gruppo A
  • GRUPPO C
  • Aziende con meno di 3 dipendenti non
    appartenenti al gruppo A
  • --------------------------------------------------
    --------------------------------------------------
    --------------------------
  • Tutte le Aziende debbono individuare la
    classe di appartenenza
  • AZIENDE DI GRUPPO A
  • comunicazione alla ASL di appartenenza

26
  • LAVORO AL VIDEOTERMINALE
  • DEFINIZIONE
  • - V.D.T.? schermo alfanumerico, grafico
  • - POSTO DI LAVORO attrezzature munite di
    v.d.t. ambiente
  • di
    lavoro circostante
  • - LAVORATORE dipendente che usa v.d.t. in modo
    sistematico ed
    abituale, per almeno 20 ore settimanali
  •   
  • VALUTAZIONE RISCHI
  • - RISCHI PER LA VISTA E PER GLI OCCHI
  • - POSTURA
  • - AFFATICAMENTO FISICO E MENTALE
  • - CONDIZIONI ERGONOMICHE E D IGIENE

27
  • V.D.T. NORMATIVA
  •  
  • - D.LGS 626 DEL 19.9.94
  • TITOLO VI ART. 50 59
  •  
  • - DECRETO 2 OTTOBRE 2000
  •   LINEE GUIDA D USO DEI VIDEOTERMINALI
  •  
  • - LEGGE COMUNITARIA 2000
  • MODIFICA DEL D.LGS 626/94
  • -D.LGS. 81/08 TITOLO VII ART.172-179

28
  • IL LAVORO AL V.D.T.
  • NUMERO ADDETTI
  •  
  • ATTUALMENTE ,QUASI TUTTI COLORO CHE SVOLGONO
    ATTIVITA DI LAVORO DUFFICIO , RIENTRANO NELLA
    DEFINIZIONE DI ADDETTO AL VDT
  •  
  • TIPI DI LAVORI AL V.D.T.
  •  
  • DIALOGO
  • -alternanza applicazione sguardo
  • -minore rigiditaposturale
  • IMMISSIONE DATI
  • - elevata velocita battuta
  • - maggiore rigidita visiva e posturale

29
  • V.D.T. ATTREZZATURE
  •  

  • SCHERMO CARATTERI

  • - BUONA DEFINIZIONE

  • - FORMA CHIARA

  • - GRANDEZZA
    SUFFICIENTE
  • IMMAGINE ? STABILE

  • BRILLANZA CONTRASTO ? REGOLABILE
  •  
  • SCHERMO ?
    ORIENTABILE

  • ? INCLINABILE

  • ? NON RIFLESSI
  • TASTIERA
  • - INCLINABILE

  • - DISSOCIATA DALLO SCHERMO

  • - SUFFICIENTE SPAZIO ANTERIORE

30
  • V.D.T. ATTREZZATURE
  •  
  • PIANO LAVORO
  • - SUPERFICI?POCO RIFLETTENTI
  • - DIMENSIONI?SUFFICIENTI
  • - SUPPORTO DOCUMENTI?STABILE

  • ?REGOLABILE

  • ?IDONEA COLLOCAZIONE
  •  
  •  
  • SEDILE LAVORO
  • - STABILE
  • - COMODO
  • - ALTEZZA REGOLABILE
  • - SCHIENALE REGOLABILE
    ALTEZZA ED
    INCLINAZIONE
  • - POGGIA PIEDI A
    RICHIESTA

31
  • V.D.T. AMBIENTE
  •  
  • SPAZIO
  • -BEN DIMENSIONATO
  •  
  • ILLUMINAZIONE
  • - IDONEO CONTRASTO SCHERMO/ AMBIENTE
  • - NON ABBAGLIAMENTI E RIFLESSI
  •  
  • FINESTRE
  • - DISPOSITIVI COPERTURA REGOLABILE
  •  
  • RUMORE
  • - NON DISTURBANTE ATTENZIONE E COMUNICAZIONE
  •  
  • CALORE
  • - NON DISTURBANTE IL LAVORO
  •  
  • RADIAZIONI

32
  • ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
  •  
  •  
  • - EVITARE RIPETITIVITA E MONOTONIA
  •  
  • - OGNI 2 ORE AL VIDEOTERMINALE PAUSA DI 15
    MINUTI
  •  
  •  
  • - ESCLUSA CUMULABILITA DELLE INTERRUZIONI

33
  • SORVEGLIANZA SANITARIA
  •  
  • VISITA INIZIALE CON ESAMI OCCHI E VISTA
    EVENTUALI ESAMI SPECIALISTICI
  •  - IDONEI
  • - IDONEI CON PRESCRIZIONI
  • - NON IDONEI
  •  

  • ? IDONEI CON PRESCRIZIONI
  • VISITE PERIODICHE BIENNALI

  • ? IDONEI gt 50 ANNI
  •  VISITE PERIODICHE QUINQUENNALI ? PER TUTTI GLI
    ALTRI
  •  INFORMAZIONE E FORMAZIONE
  •  
  • - RISCHI PER LA SALUTE
  • - MISURE DI PREVENZIONE
  • - PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DELLA VISTA
  •  

34
  • LAVORO AL V.D.T.
  • PROBLEMATICHE SANITARIE
  •  
  • DISTURBI VISIVI ? ASTENOPIA
  • DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI
  •  
  • DISTURBI PSICO SOMATICI
  •  
  • DISTURBI DA IRRAGGIAMENTO
  • - CATARATTA
  • - DERMATITE VOLTO
  • - EPILESSIA FOTOGENA
  • - RISCHI PER LA SALUTE RIPRODUTTIVA

35
  • DISTURBI ATTRIBUITI ALLIRRAGGIAMENTO
  •  
  • CATARATTA ? NON CORRELAZIONE
  •  
  • NECESSARI LIVELLI DI ESPOSIZIONE 10000 VOLTE
  • MALFORMAZIONI NEONATALI - ABORTI SPONTANEI
  •  
  • NON CORRELAZIONE
  •  
  • ULTIMI 3 MESI DI GRAVIDANZA POSTURE
    CONFORTEVOLI
  •  
  • STRESS ? gtFUMO gt ALCOOL
  •  
  • ACCORDI COLLETTIVI PUBBLICO IMPIEGO
  • - DPR 43 DEL 13 1 90
  • - DPR 44 DEL 17 1 90
  •  

36
  • EPILESSIA FOTOGENA
  •  
  •  
  • VARIAZIONI LUMINOSE DEL V.D.T.
  • ?
  • FATTORE SCATENANTE CRISI EPILETTICHE IN SOGGETTI
    AFFETTI DA EPILESSIA
  •  
  • DERMATITE DEL VOLTO
  •  
  •  
  • ABBASTANZA FREQUENTE NEGLI ADDETTI AL V.D.T.
  •  
  • ANDAMENTO ARRESTO RIPRESA .
  •  
  • LA SINTOMATOLOGIA COMPARE ALL INIZIO E ALLA FINE
    DEL LAVORO
  •  
  •  
  • SINTOMI ?ERITEMA, PRURITO, ACNE ROSACEA

37
  • CAMPI ELETTROSTATICI
  •  
  •  
  • - ANODO ACCELLERANTE DEL TURBO CATODICO

  • ?
  • CAMPO ELETTROSTATICO
  •  
  • FORZA CAMPO ELETTROSTATICO A LIVELLO DELL
    OPERATORE
  • DIFFERENZA
    DI POTENZIALE

  • DISTANZA
  • - ATMOSFERA UFFICI CONTAMINATA DA MOLTEPLICI
    SOSTANZE CHIMICHE CON POTERE IRRITANTE O
    SENSIBILIZZANTE PER LA CUTE
  •  
  • - I CAMPI ELETTROSTATICI POTREBBERO FAVORIRE LA
    DEPOSIZIONE DELLE PARTICELLE AERODISPERSE SULLE
    PARTI SCOPERTE DELL OPERATORE V.D.T.
  •  
  • MIGLIORAMENTO MICROCLIMA ? ELIMINAZIONE DISTURBO
  • ?
  • gt VENTILAZIONE

38
  • - RADIAZIONI
  •  
  • - RX
  • - RADIAZIONE ULTRAVIOLETTA
  • - RADIAZIONE DEL VISIBILE
  • - RADIAZIONE INFRAROSSA
  • - RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE
  •  
  •  
  •  
  • LE MISURAZIONI DELL EMISSIONE DEI VARI TIPI
    DI RADIAZIONI DA PARTE DEI V.D.T. , SI SONO
    RILEVATE INSIGNIFICANTI ( NIOSH 1977 )
  •  
  •  
  • RISCHIO LAVORATIVO RISCHIO DERIVANTE DALLE
    COMUNI ATTIVITA DOMESTICHE

39
  • GLAUCOMA
  •  
  • - DISTANZA LETTURA
  • - ORE GIORNALIERE DI LAVORO
  •  
  • RICERCHE EFFETTUATE NESSUNA RELAZIONE TRA
    V.D.T. E GLAUCOMA
  •  
  • INDAGINE CONDOTTA NEL 1986 88 SU OLTRE
    30000 DIPENDENTI S.I.P. ADIBITI A MANSIONI D
    UFFICIO CON USO V.D.T.
  •  -------------------------------------------------
    --------------------------------------------------
    ------------------------
  • NOTEVOLE CORRELAZIONE ASTENOPIA VIZI
    REFRAZIONE
  • - IPERMETROPIA
  • - MIOPIA
  • - ASTIGMATISMO
  •  
  • PRESBIOPIA / ASTENOPIA NON CORRELAZIONE
  •  
  • DONNE ACCUSANO MAGGIORE SINTOMATOLOGIA DA
    AFFATICAMENTO VISIVO
  •  
  • PROLUNGATA ATTIVITA AL V.D.T. ?IRRITAZIONE
    OCULARE

40
  • APPARATO VISIVO
  •  
  •  
  •  

  • ?CONGIUNTIVITE
  • ? OCULARE ? GHIANDOLE
    LACRIMALI
  • ASTENOPIA ?
    MUSCOLATURA EXTRINSECA
  • ? VISIVA ?
    STRUTTURE NEURONALI
  • ?
  • MUSCOLATURA
  • INTRINSECA

41
  • SINTOMATOLOGIA
  •  
  • 1 - SEGNI DI FATICA ACCOMODATIVA
  • - ANNEBBIAMENTO VISTA DURANTE IL LAVORO
  • - VISIONE SFUOCATA DA LONTANO DOPO IL LAVORO
  • - TENDENZA A SOCCHIUDERE GLI OCCHI
  • - CEFALEA DURANTE E DOPO IL LAVORO
  •  
  • 2 - SEGNI DI FATICA MUSCOLARE
  • - DIPLOPIA OCCASIONALE DURANTE IL LAVORO
  • - CEFALEA DURANTE E DOPO IL LAVORO
  •  
  • 3 - SEGNI DI FATICA PERCETTIVA
  • - PERCEZIONE ALONI COLORATI (EFFETTO MC
    COLLOUGH)
  • - ABBAGLIAMENTO
  • - SENSAZIONE DI SFARFALLIO IMMAGINE
  •  
  • 4 - SEGNI DI IRRITAZIONE OCULARE
  • - IPERMIA CONGIUNTIVALE

42
  • SINDROME ASTENOPENICA
  •   
  • INIZIO ? ALCUNE ORE DOPO L ESPOSIZIONE
  •  
  • REGRESSIONE ? QUALCHE ORA DOPO LA FINE DEL LAVORO
  •  AUMENTO SINTOMI DA AFFATICAMENTO VISIVO
  • - DEFICIT MUSCOLATURA ESTRINSECA
  • - VIZI DI REFRAZIONE
  • - gt LAVORO DATA ENTRY
  •  
  •  
  • MIOPIZZAZIONE TEMPORANEA
  •  ?
  • SPASMO MUSCOLI CILIARI
  • ( INDICE MISURABILE DI AFFATICAMENTO VISIVO)

43
  • ESERCIZI PREVENZIONE AFFATICAMENTO VISIVO
  •  
  •   
  • ?SOCCHIUDERE PALPEBRE PER 1 2 MINUTI IN MODO DA
    ESCLUDERE GLI OCCHI DALL IMPATTO CON LA LUCE
  •  
  •  
  •  
  • ?PERIODICAMENTE DISTOGLIERE LO SGUARDO DAGLI
    OGGETTI VICINI E RIVOLGERLO VERSO OGGETTI LONTANO
  • ( OLTRE 6 METRI )

44
  • APPARATO LOCOMOTORE
  •  
  •  
  • INTENSITA SINTOMATOLOGIA gt ADDETTI V.D.T.
    RISPETTO ALTRE MANSIONI UFFICIO
  •  

  • ? BRACCIA
  • ?DOLORI
    ? COLLO
  • SINTOMATOLOGIA ?RIGIDITA ?
    SCHIENA

  • ?PARESTESIE ? GAMBE

  • ? ESTREMITA

  • ( POLSI DITA )
  •  
  •  
  • ?INADEGUATEZZE ERGONOMICHE
  • CAUSE
  • ? ABITUDINI POSTURALI
  •  
  •  

45
  • COLONNA VERTEBRALE
  •  
  • IL DISCO E COSTITUITO DA SOSTANZA CARTILAGINEA
    SPROVVISTA DI VASI SANGUIGNI. LA NUTRIZIONE DEL
    DISCO AVVIENE MEDIANTE MECCANISMO DI DIFFUSIONE
  • - PRESSIONE APPLICATA AL DISCO gt DI 70 Kg
  • FUORIUSCITA LIQUIDI
  • - PRESSIONE APPLICATA AL DISCO lt 70 Kg
  • RICHIAMO DI LIQUIDI
  •  
  •  
  • POSTURA FISSA PROLUNGATA ? PRESSIONE DISCALE
  •  
  • COSTANTE ? ARRESTO MECCANISMI DI RICAMBIO
  • ?
  • PRECOCE INVECCHIAMENTO DEL DISCO

46
  • POSTURA SEDUTA SCORRETTA
  •  
  •  
  • ?ECCESSIVA SOLLECITAZIONE DI ALCUNI DISCHI
    INTERVERTEBRALI
  •  
  •  
  • ?MODIFICA SIMMETRIA COLONNA VERTEBRALE
  •  
  •  
  • ?LAVORO STATICO MUSCOLATURA ? CONCENTRAZIONE
    MUSCOLARE ? ACCUMOLO CATABOLITI ? DOLORE
  •  
  •  
  • ?COMPRESSIONE SUPERFICIE POSTERIORE COSCIA PER
    SEDILE TROPPO ALTO
  • ?
  • OSTACOLATO RITORNO VENOSO

47
  •  
  • POSTURA
  •  
  • DEFINIZIONE
  • - ORGANIZZAZIONE DEI SEGMENTI CORPOREI NELLO
    SPAZIO IN ACCORDO CON LE FORZE DI GRAVITA
  •  
  • LA POSTURA DIPENDE
  • - CARATTERISTICHE ANTROPOMETRICHE
    DELLOPERATORE
  •  
  • - MANSIONE DA ESEGUIRE
  • - DIMENSIONI DEGLI ELEMENTI CHE COSTITUISCONO
    IL POSTO DI LAVORO
  •  
  • NELLA POSTURA AL V.D.T. SONO COINVOLTI
  • - CAPO
  • - TRONCO
  • - ARTI SUPERIORI
  • - BACINO

48
  • ESERCIZI RILASSAMENTO MUSCOLARE
  •  
  •  
  • ?COLLO
  • INTRECCIARE DITA SULLA TESTA E TIRARE LENTAMENTE
    IL CAPO IN BASSO PER 10 SECONDI .
  • RIPETERE 10 VOLTE
  •  
  •  
  •  
  • ?SCHIENA
  • FLETTERE IL TRONCO SUL BACINO FINO A TOCCARE CON
    LE MANI PER TERRA.
  • RIALZARSI LENTAMENTE.
  • RIPETERE PER 5 VOLTE

49
  •  
  • DISTURBI PSICOSOMATICI
  •  
  •  
  • - CEFALEA
  • - VERTIGINI
  • - PALPITAZIONI
  • - CUTE SECCA
  • - ANSIA
  • - ASTENIA
  • - DISPEPSIA
  • - NERVOSISMO
  • - INSONNIA
  •  
  •  
  •  
  • TRATTASI DI DISTURBI STRESS CORRELABILI

50
  •  
  • POSIZIONAMENTO DEL V.D.T.
  •  
  •  
  • ASSE VISIVO
    PARALLELO

  • ? ?
  • PARETE
    LINEA DELLE
  • FINESTRATA
    LAMPADE
  •  
  •  
  • SCELTA LAMPADE
  • FLUORESCENTI
  • lt ILLUMINAMENTO ? lt TEMPERATURA DI CALORE
  • (
    DIAGRAMMA DI KRUITHOFF )

  • 300 LUX ? 3000 GRADI KELVIN
  •  

51
  • ALTEZZA DI LAVORO
  •  
  • DISTANZA TRA LA SUPERFICIE FLESSORIA DELLE COSCIE
    SULLA SEDIA ED IL PALMO DELLE MANI SUL PIANO DI
    LAVORO tra 220 mm e 250 mm.
  •  
  • POSIZIONE GRADITA ? MANI LIVELLO gt DEI GOMITI.
  • ( INTEGRAZIONE ALTEZZA TAVOLO/ ED INCLINAZIONE
    TASTIERA)
  •  
  • ALTEZZA TAVOLO gt 68cm lt 84cm.
  • ANGOLAZIONE TASTIERA gt 5 lt 15
  •  
  • gt DISTANZA TASTIERA - OPERATORE
  • gt CARICO MUSCOLI BRACCIA SPALLE COLLO
  •  
  • ALLOGGIAMENTO INADEGUATO ARTI INFERIORI PUO
    DETERMINARE ALLONTANAMENTO DALLA TASTIERA
  •  
  • TASTIERA ATTACCATA ALLO SCHERMO
  • ?
  •  

52
  • ?POGGIAPIEDI
  • - LARGHEZZA
    MINIMA ? 40 cm
  • - LUNGHEZZA
    MINIMA ? 30cm
  • - ANGOLO
    INCLINAZIONE TRA 0-20
  • - REGOLABILE
    ALTEZZA FINO A 15 cm
  • - NON DEVE
    SCIVOLARE
  •  
  • UTILE PER OPERATORI DI BASSA STATURA
  •  
  • SCRIVANIA DI ALTEZZA FISSA
  • SEDIA E POGGIAPIEDI REGOLABILI
  •  
  • ?SEDIA
  • REGOLABILE IN ALTEZZA? gt 42cm lt 55 cm.
  • BORDO LIBERO ARROTONDATO
  • GIREVOLE
  • BUONA STABILITA
  • SCHIENALE ? ALTEZZA 50 cm AL DI SOPRA DEL
  • PIANO
    DELLA SEDIA

53
  • ?PORTADOCUMENTI EVITA ROTAZIONI E FLESSIONI

  • DELLA COLONNA CERVICALE
  •  
  •  
  • POSIZIONATO ALLA STESSA ALTEZZA DEL VIDEO
  •  
  •  
  • DISTANZA OPERATORE VIDEO ? 50 70 cm

54
  • LAVORO UFFICIO
  •  
  •  
  • RISCHI LAVORATIVI
  •  
  •  
  • QUALITA DELL ARIA
  • POSTO DI LAVORO
  • CARICO VISIVO
  • MICROCLIMA
  • STRESS OCCUPAZIONALE

55
  • LAVORO UFFICIO
  •  
  • FATTORI DI RISCHIO
  •  

  • DERMATITI

  • ALLERGICHE
  • - CARTA CARBONE

  • DERMATITI

  • AL CONTATTO
  •  
  • - CARTE AUTOCOPIANTI ? IRRITAZIONE

  • OCCHI

  • NASO

  • FARINGE

  • DERMATITI IRRITATIVE
  • MANI E VISO ? SECCHEZZA- PRURITO-

56
  • QUALITA DELL ARIA E MICROCLIMA
  •  
  • ADEGUATO RICAMBIO DELLARIA
  •  
  •  

  • INVERNO 20 24 C
  •  
  • ?TEMPERATURA
  •  

  • ESTATE 23 26 C
  •  
  • ?DIFFERENZA TEMPERATURA
  • MISURATA ALTEZZA 40 cm 110 cm lt 3 C
  •  
  •  

  • INVERNO lt 0.15 m/s
  • ?VELOCITA ARIA
  •  

57
  • SICK BUILDING SYNDROME
  • O SINDROME DELLEDIFICIO MALATO
  •  
  • ?SINTOMATOLOGIA
  • - IRRITAZIONE CUTANEA E PRIME VIE RESPIRATORIE
  • - PERCEZIONE ODORI SGRADEVOLI
  • - ASTENIA, NAUSEA, PRURITO, VERTIGINI, CEFALEA,
    SECCHEZZA OCULARE
  • - IRRITAZIONE BASSE VIE RESPIRATORIE E DEL
    SISTEMA GASTROENTERICO
  •  
  •  
  • LA SINTOMATOLOGIA SI PRESENTA CON FREQUENZA
    SETTIMANALE SOPRATTUTTO IN EDIFICI DI RECENTE
    COSTRUZIONE AREATI ARTIFICIALMENTE
  •  
  •  
  • NON SI CONOSCE UN AGENTE EZIOLOGICO SPECIFICO
  •  
  •  
  • COLPISCE LA MAGGIORANZA DI SOGGETTI CHE OCCUPANO
    LEDIFICIO
  • - DONNE COLPITE DEGLI UOMINI
  • - UFFICI AERATI ARTIFICIALMENTE E TEMPERATURE
    SUPERIORI AGLI STANDARD

58
  • INQUINAMENTO ARIA INDOOR
  •  
  •  
  • ?INSUFFICIENTE VENTILAZIONE
  • - INADEGUATO RICAMBIO D ARIA
  • - SOPRAFFOLLAMENTO
  •  
  •  
  • ?SORGENTI INTERNE
  • - FOTOCOPIATRICI
  • - FUMO TABACCO
  • - PRODOTTI PER LA PULIZIA
  •  
  •  
  • ?SORGENTI ESTERNE
  • - INQUINAMENTO ATMOSFERICO ESTERNO
  •  
  •  
  • ?CONTAMINANTI BIOLOGICI

59
  • ILLUMINAZIONE NATURALE ED ARTIFICIALE
  •  
  • POSTO LAVORO V.D.T.
  •  
  • COMPITI VISIVI 
  •  
  • - LETTURA TESTI SULLO SCHERMO
  • - LETTURA TESTI ACCANTO ALLO SCHERMO O TASTIERA
  • - RICERCA LETTERE O SIMBOLI SULLA TASTIERA
  •  
  •  
  • CAMPO VISIVO LAVORATIVO PIU AMPIO RISPETTO AL
    CLASSICO LAVORO D UFFICIO
  •  
  •  
  • SCHERMO ? RIFLESSIONI ABBAGLIAMENTI
  • ?
  • lt CONTRASTO
    FONDO/CARATTERI
  • gt IMPEGNO VISIVO
    ACCOMODATIVO

  • ?

60
  •  
  • V.D.T.
  • PROBLEMATICHE RELATIVE AGLI AMBIENTI DI LAVORO
  •  
  •  

  • DIRETTA
  •  
  • ?ILLUMINAZIONE
    ?INDIRETTA
  • NATURALE-ARTIFICIALE
  •  

  • MISTA
  • SCELTA
    DELLE LAMPADE
  •  
  • ?RUMORE lt55 d B ( A )
  •  
  •  
  • ?VIBRAZIONI MECCANICHE E CAMPI ELETTROMAGNETICI
  •  

61
  • SOLUZIONI ILLUMINOTECNICHE
  •  
  • ILLUMINAZIONE NATURALE
  •  
  • TENDE A LAMELLE ORIENTABILI A SCORRIMENTO
    VERTICALE ( VENEZIANE )
  •  
  •  

  • OSCURAMENTO META

  • SUPERIORE FINESTRA

  • CON ALTA LUMINANZA
  •  
  •  
  • REGOLAZIONE ILLUMINAMENTO
  • AMBIENTALE
  •  
  •  
  • ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE
  •  
  • - DIRETTA ? DISLOCAZIONE V.D.T. OBBLIGATA

62
  • TASTIERA
  • - CONCAVITA DEI TASTI
  • - CON L USO LUCIDI
    RIFLETTENTI
  •  
  •  
  •  
  • DOCUMENTO gt ILLUMINAMENTO DEL VIDEO E
    TASTIERA

  • ?

  • LAVORO DI ADATTAMENTO VISIVO
  •  
  • DISTANZE

  • VIDEO
    DOCUMENTO
  • TASTIERA
  •  
  •  
  • SE ? LAVORO DI ACCOMODAMENTO VISIVO
  •  

63
  • ERGONOMIA

  • ERGON LAVORO

  • NOMOS LEGGE
  •  
  •  
  • DEFINIZIONE APPLICAZIONE CONGIUNTA DI SCIENZE
  • BIOLOGICHE E
    TECNICHE AL FIN DI
  • ASSICURARE IL
    MASSIMO ADATTAMENTO
  • TRA UOMO ED
    AMBIENTE DI LAVORO
  •  
  •  
  • OBIETTIVI CONTRIBUIRE AL BENESSERE DEL
  • LAVORATORE
    AUMENTANDONE IL SUO
  • RENDIMENTO
    PRODUTTIVO
  •  
  •  
  • INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA
  •  

64
  • POSTURE
  •   
  • INADEGUATEZZE
  • POSTURALI
  • - POSTURE FISSE
  • - MOVIMENTI RIPETITIVI

  • - POSTURA ASSISA CON SEDILI INADEGUATI

  • - POSIZIONE ERRATA SUPERFICIE LAVORO

  • - POSIZIONE ERRATA DISPOSITIVI COMANDO

  • - POSIZIONE ERRATA PESI DA MOVIMENTARE
  •  
  • POSTURE FISSE E POSTURE VARIABILI
  •  
  • LA POSTURA ASSISA SISTEMA TAVOLO/SEDIA
  •  
  • LAVORO VDT POSTURA ED IMPEGNO VISIVO
  •  
  •  

  • NON CAUSARE DISAGIO

65
  • PROGETTAZIONE ERGONOMICA
  • ARREDI E POSTI DI LAVORO
  •  
  • DATI ANTROPOMETRICI
  •  
  • DISTRIBUZIONE VALORI NELLA POPOLAZIONE
  •   
  • TRA IL 5- E 95- PERCENTILE ? 90 DEI
    LAVORATORI
  •  
  • STATURA ALTEZZA OCCHI ALTEZZA SPALLE
    LUNGHEZZA AVAMBRACCIO ALTEZZA GINOCCHIA
  • ?
  • ALTEZZA, LARGHEZZA, PROFONDITA DEGLI ARREDI E
    DELLE ATTREZZATURE DEL LAVORO

66
  • ES. SEDIA
  •  

  • 38 cm (ALTEZZA POPLITE IN

  • POSIZIONE SEDUTA DEL 5-

  • PERCENTILE FEMMINILE)
  •  
  • ALTEZZA SEDILE TRA
  •  

  • 48.6 cm ( ALTEZZA POPLITE IN

  • POSIZIONE SEDUTA DEL 95-

  • PERCENTILE MASCHILE)
  •  
  •  
  • RISULTATO CONFORTEVOLE PER IL 90 DEI LAVORATORI
    DI ENTRAMBI I SESSI
  •  
  • AREA DI AZIONE
  • PREFEDENZIALE ? AREA COMPRESA NEL MOVIMENTO
  • DELL
    AVAMBRACCIO A SCHIENA

67
  • LAVORAZIONI CHE RICHIEDONO SFORZO FISICO
  • ?
  •  
  • EVITARE DI USCIRE DALLE AREE DI AZIONE
    PREFERENZIALE / SODDISFACENTE
  •  
  • CONTROLLI più IMPORTANTI
  • ?
  •  
  • LEVE, INTERRUZIONI,
  • TASTI, PULSANTI, ECC. ? AREA DI AZIONE

  • PREFERENZIALE
  •  
  • INDICATORI
  • ?
  •  
  • SCHERMI, SPIE, ? DI FRONTE ALL OPERATORE
  • VISORI, ECC. LEGGERMENTE SOTTO LIVELLO
  • OCCHI ?
    ANGOLO lt 30
  •   

68
  • POLSO
  •  
  • PROLUNGATE FLESSIONI ED ESTENSIONI
  • ?  
  • SOFFERENZA STRUTTURE MUSCOLARI VASCOLARI E
    NERVOSE
  •  
  • - DEVIAZIONI RADIALI / ULNARI
  • ( ADDETTI CUCINE,
    TENOSINOVITE
  • MACELLAZIONE )
    STILOIDIDE RADIALE
  •  
  •  
  • - SFORZI CON POLSO
  • FLESSO/ESTESO
  • ( OPERAZIONI DI
    TENOSINOVITE
  • PULIZIA )
    FLESSORI DITA
  •  
  • - DEVIAZIONE RADIALE
  • CON ROTAZIONE INTERNA
    BORSITE OLECRANO
  • ( OPERAZIONI DI PULIZIA )

69
  • POSTURE STATICHE
  •  

  • CONCENTRAZIONE
    ALTERNANZA
    RITMICA DI

  • DINAMICA

    CONTRAZIONI E RILASSAMENTO

  • CONTRAZIONE
    PROLUNGATA
    CONTRAZIONE

  • STATICA

    MUSCOLARE

  • SE gt
    DEL 60

  • FATICOSA FORZA
    MASSIMALE BLOCCCO FLUSSO

  • SANGUIGNO
  •  


  • ACCUMOLO

  • PRODOTTI RIFIUTO

  • ( ACIDO LATTICO )
  •  

70
  • RUMORE
  •  
  •  
  • VIBRAZIONI EMESSE DA UNA SORGENTE
  •  
  • PROPAGAZIONE MEDIANTE ONDE SFERICHE
  •  
  •  
  •  
  • INFRASUONI ? 20 Hz UDIBILE 16000 Hz ?
    ULTRASUONI
  •  
  • HERZ NUMERO VIBRAZIONI AL SECONDO ( ALTEZZA
    SUONO )
  •  
  • DECIBEL INTENSITA

71
  • D.P.I. RUMORE
  •  
  • DOTAZIONE PERSONALE
  •  
  •   
  • SOGLIA UDIBILITA 0 5 olBA
  •  
  • SOGLIA DOLORE 130 olBA
  •  
  •  
  • RUMORE
  • ASPETTI SANITARI
  •  
  • DEFICIT UDITO PROGRESSIVO E PERMANENTE
  •  
  • CARATTERISTICHE
    VULNERABILITA
  • DEL RUMORE
    PERSONALE

72
  • ?STIMOLAZIONE SONORA DELL UDITO
  • ?SPOSTAMENTO TEMPORANEO
    SOGLIA
  • ACUSTICA ( DEFICIT
    ACUSTICO TEMPORANEO)

  • ULTERIORE
  • STRESS
  • UDITIVO
  •  
  • AUMENTO NUMERO
    CELLULE
  • CILIATE MORTE

  • IPOACUSIA
  •  
  •  

73
  • IPOCAUSIA
  •  
  •  
  • INIZIO SUONI ALTI ? CAMPANELLO TELEFONO
  •  
  • POI ? CAMPO DELLA VOCE PARLATA
  •  
  •  
  • DISTURBI EXTRAUDITIVI
  • - FREQUENZA CARDIACA
  • - PRESSIONE
  • DISTURBI APPARATO DIGERENTE

  • NERVOSO

  • NEUROVEGE-
  • TATIVO- VERTIGINI EMICRANIA

74
  • AMBIENTE LAVORATIVO RUMOROSO
  •  
  •  
  • - RIDUZIONE CAPACITA LAVORATIVE
  • - AUMENTO NUMERO INFORTUNI
  • ABBATTIMENTO PROPAGAZIONE RUMORE
  •  
  • - FONO ISOLAMENTO
  • - ABBATTIMENTO VIBRAZIONI TRASMESSE ALLE
    STRUTTURE
  • - RIVESTIMENTO LOCALI CON PANNELLI FONO
    ASSORBENTI

75
  •  

  • - NOTEVOLE ATTENUAZIONE

  • gt ALTE FREQUENZE
  •  
  • ?FONO ISOLAMENTO

  • - PROBLEMI

  • RAFFREDDAMENTO

  • CONTROLLO VISIVO

  • MANUTENZIONE
  •  
  •  
  •  
  • ?VIBRAZIONI SUPPORTI ANTIVIBRANTI
  •  
  •  
  •  
  • ?PANNELLATURE
  • FONO ASSORBENTI ? ATTENUAZIONE RUMORI
    RIFLESSI

76
  • INTERVENTI A BASSO COSTO
  •  
  •  
  • - MANUTENZIONE MACCHINE ED IMPIANTI
  • - LUBRIFICAZIONI
  • - SOSTITUZIONE PARTI USURATE
  • - SERRAGGIO VITI BULLONI
  • - PERDITE ARIA COMPRESSA
  • - PRESSIONI SUPERIORI DI ARIA COMPRESSA A
    QUELLE NECESSARIE
  • - SOSTITUZIONE RECIPIENTI METALLICI

77
  • DECRETO LEGISLATIVO 195/06 - ART 49 bis e
    seguenti d.lgs 626/94
  •  D.LGS 81 /08 CAPO II art 187-198
  •  
  • VALORI INFERIORI DI AZIONE ? LEX 8 h 80
    dB(A)
  • Se gt il datore di lavoro fornisce DPI -
    informazione e formazione
  • sorveglianza sanitaria a richiesta
  • VALORI SUPERIORI DI AZIONE ? LEX 8 h 85
    dB(A)
  • Se gt il datore di lavoro richiede
    lutilizzo di DPI -segnalazione e
    delimitazione area - informazione e formazione
  • sorveglianza sanitaria
  • VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE ? LEX 8 h 87
    dB(A)
  • Se gt il datore di lavoro adotta interventi
    immediati per ridurre lesposizione nei limiti
    consentiti

78
  • RUMORE D.P.I.
  •  ?INSERTI
  • - OVATTE SPECIALI ( LANA PIUMA )
  • - FILTRI ACUSTICI PLASTICI
  • LIVELLO
  • PROTEZIONE
  • lt 95 Dba
  •   
  • ?CUFFIE ANTI RUMORE
  •   
  •   
    OBBLIGHI DI LEGGE
  •   
  • gt 80 Lex DATORE LAVORO E OBBLIGATO A FORNIRE
    D.P.I.
  •   gt 85 Lex DATORE DI LAVORO ESIGE LUTILIZZO
    DEI D.P.I.
  • D.P.I ADEGUATI RISCHIO AL DI
    SOTTO DEL

  • LIVELLO INFERIORE D AZIONE

79
  • D.P.I. RUMORE
  • VANTAGGI SVANTAGGI
  • CUFFIE
    BUONA
    NON CONFORTEVOLI
  • PROTEZIONE CALDO-
    SUDORE

  • lt COMPATIBILITA

  • CON ALTRI
  •  
  • INSERTI
    CONFORTEVOLI lt
    PROTEZIONE

  • IRRITAZIONE

  • CONDOTTO UDITIVO
  • SCELTA DEI D.P.I.
  •  
  • - CARATTERISTICHE
    DI ATTENZIONE
  • FREQUENZA INTENSITA
  •  


  • PER
    TUTTO IL GIORNO


  • INSERTI

80
  • COME INSERIRE CORRETTAMENTE GLI INSERTI
    AURICOLARI
  •  
  •  
  • GLI INSERTI SONO GIA PRONTI PER L USO. NON SI
    DEVONO MANEGGIARLI NE SCHIACCIARLI NON SEMPRE
    LE DITA SONO PULITE
  • PRENDERE L INSERTO DAL LATO ESTERNO USANDO LA
    DESTRA PER L ORECCHIO DESTRO E VICEVERSA TIRARE
    LEGGERMENTE LA CIMA DELL ORECCHIO CON L ALTRA
    MANO PER RADDRIZZARE IL CONDOTTO UDITIVO
  • SPINGERE IN POSIZIONE L INSERTO CON UN LEGGERO
    MOVIMENTO AVVITANTE
  • INSERITO COSI NEL MODO GIUSTO, L INSERTO
    ASSICURA UNA PROTEZIONE CONFORTEVOLE PER L
    INTERA GIORNATA. PORTARLO PER TUTTO IL TEMPO IN
    CUI SI E ESPOSTI AL RUMORE

81
  • COME SI INDOSSANO CORRETTAMENTE LE CUFFIE
  •  
  • 1 - ASSICURARSI CHE NON CI SIANO OSTACOLI
    (CAPELLI ETC ) TRA I CUSCINETTI AURICOLARI E I
    PADIGLIONI DELLE ORECCHIE
  • 2 - FARE SCORRERE LE COPPE AURICOLARI FINO AL
    PUNTO PIU BASSO DELL ARCHETTO
  • 3 - METTERE L ARCHETTO IN POSIZIONE SULLA TESTA
  • 4 - REGOLARE L ALTEZZA DELLE COPPE IN MODO DA
    OTTENERE UN MOVIMENTO PRECISO E CONFORTEVOLE
    SULLE ORECCHIE
  • 5 - ECCO LA POSIZIONE CORRETTA CHE ASSICURERA LA
    MIGLIORE PROTEZIONE
  • 6 - SE SI HA LA NECESSITA DI PORTARE L ARCHETTO
    DIETRO LA NUCA ( ES. PER INDOSSARE L ELMETTO)
    UTILIZZARE LA FASCETTA IN DOTAZIONE PER GARANTIRE
    LA STABILITA
  • 7 - AVERE CURA DELLA CUFFIA, SOSTITUENDO
    PERIODICAMENTE I CUSCINETTIAURICOLARI CHE SONO
    SPORCHI O USURATI. RICORDARSI CHE MODIFICARE O
    MANOMETTERE IN ALCUN MODO IL PROTETTORE ACUSTICO
    PUO METTERE A RISCHIO L UDITO

82
VIBRAZIONI
  • D.lgs 187 /05 - D.lgs. 81/08
  • VIBRAZIONI SISTEMA MANO BRACCIO
  • Valore limite esposizione giornaliero 5m/s2
  • Valore dazione giornaliero 2,5 m/s2
  • VIBRAZIONI CORPO INTERO
  • Valore limite esposizione giornaliero 1,00
    m/s2
  • Valore dazione giornaliero 0,5 m/s2

83
VIBRAZIONI
  • SORVEGLIANZA SANITARIA
  • X esposizioni superiori ai valori dazione
  • VISITE MEDICHE ANNUALI

84
RISCHIO CHIMICO titolo
IX art 222 -233 del d.lgs 81 /08
  • INSIGNIFICANTE
  • MODERATO
  • RISCHIO CHIMICO
  • Sorveglianza sanitaria annuale
  • Visita preventiva periodica finale
  • Cessazione lavoro invio cartelle sanitarie
    allISPESL

85
  • AMIANTO
  •  
    art. 246 265 d.lgs, 81/ 08
  • CLASSIFICAZIONE CEE
  • CARC. 1- CLASSE R 45
  •  
  •  
  • S SERPENTINO ? CRISOLITO ( AMIANTO
    BIANCO 97)
  • I
  • L
    CROCIDOLITE ( AMIANTO BLU )
  • I
    AMOSITE ( AMIANTO BRUNO )
  • C ANFIBOLI ANTOFILLITE
  • A
    TREMOLITE
  • T
    ACTINOLITE
  • I
  •  
  •  
  • FIBRE FLESSIBILI
  • ELEVATISSIMO RAPPORTO LUNGHEZZA


86
  • LAVORAZIONI
  •  
  • INDUSTRIA CEMENTO / AMIANTO ? CRISOTILO
  • COPERTURE ONDULATE
  • CANNE FUMARIE
  • CONDOTTI IDRICI E FOGNARI
  • MANUFATTI EDILI
  •  
  •  
  • MATERIALI ATTRITO ? CRISOTILO
  • INDUSTRIA TESSILE ? CRISOTILO
  • INDUSTRIA CHIMICA ? CRISOTILO
  •  
  • COIBENTAZIONI TERMICHE ? CRISOLITO CROCIDOLITE
  • ED ACUSTICHE
  •  
  •  
  • D.P.R. 257 DEL 27- 3- 92

87
  • PATOLOGIE DA AMIANTO
  •  
  •  
  • - ASBESTOSI ? FIBROSI POLMONARE INTERSTIZIALE

  • DIFFUSA
  •  
  •  
  • - LESIONI PLERICHE ? ?VERSAMENTO PLEURICO

  • ?PLACCHE PLEURICHE

  • ?MESOTELIOMA PLEURICO

  • ( gt CROCIDOLITE )
  •  
  • - CARCINOMA BRONCHIALE
  •  
  •  
  • ANFIBOLI gt EFFETTO CANCEROGENO

88
  • DECRETO LEGISLATIVO 81 /08 - SORVEGLIANZA
    SANITARIA
  •  
  • VALUTAZIONE LIMITE DI ESPOSIZIONE INDIVIDUALE
    AMIANTO ARIA 0.1 FIBRE / C.C.
  • - NOTIFICA USL
    RISCHI
  • - INFORMAZIONE LAVORATORI IGIENE
    LAVORO
  • FORMAZIONE
    MISURE

  • PREVENTIVE
  • - DELIMITAZIONE LUOGHI A RISCHIO-DIVIETO FUMARE
  • - D.P.I.
  • - PERIODICHE MISURAZIONI AMBIENTALI
  •  
  • CONTROLLO SANITARIO
  • CONFERMA PROCEDURE DPR 1124 DEL 30- 6- 65
  • VISITA MEDICA E RX TORACE
  • REGISTRO ESPOSTI
  •  VISITA PREVENTIVA
  • VISITA PERIODICA( TRIENNALE)
  • VISITA FINALE

89
  • INTERVENTO BONIFICA AMIANTO
  •  
  •  
  • INCAPSULAMENTO
  • CONFINAMENTO
  • RIMOZIONE ? PIANO DI SICUREZZA

  • ?MODALITA

  • ?D.P.I.

  • ?MISURE

  • PREVENTIVE

90
  • D.P.I.
  •  
  •  
  • - RIDUZIONE RISCHI ALLA FONTE
  • - MISURE DI PROTEZIONE COLLETTIVA
  • - MISURE DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
  •  
  • D.L.G.S. 475/92
  • D.P.I.
  •  
  •  
  • 1 CATEGORIA 2
    CATEGORIA 3 CATEGORIA
  •  
  • PROTEZIONE DANNI TUTTI GLI ALTRI
    PROTEZIOINE RISCHI
  • DI LIEVE ENTITA
    O LESIONI
    GRAVI
  • ?

    ?
  • -INDUMENTI PER
    -APPARECCHI
  • INTEMPERIE

    RESPIRATORI
  • -OCCHIALI SOLE
    -PER
    CADUTE ALTE

91
  • AGENTE CANCEROGENO
  •  
  • SOSTANZA IN GRADO DI PRODURRE IL CANCRO
  •  
  •  

  • EPIDEMIOLOGICI
  • STUDI DI
  • CANCEROGENICITA
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