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DOLORE

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Title: DOLORE Author: Dott. Joseph Dispenza Last modified by: Facolta di Medicina e Chirur Created Date: 5/25/2003 6:20:51 AM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Tags: dolore | sincope

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Title: DOLORE


1
DOLORE
  • Sensazione spiacevole ed esperienza emotiva
    negativa associata a un danno tissutale
    potenziale o reale o comunque decritta in
    rapporto a tale danno
  • International Association for Study of Pain

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VIE DI CONDUZIONE DEL DOLORE
  • La nocicezione avviene attraverso
  • Sistema afferente formato dai recettori, dalle
    vie di conduzione centrali e dai centri di
    integrazione e interpretazione
  • Sistema efferente che comprende le vie e i centri
    del controllo endogeno del dolore diretto a
    modulare limput algogeno.

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RECETTORI
  • Sono le strutture periferiche nelle quali gli
    stimoli meccanici, termici, chimici, ecc vengono
    trasformati in potenziali dazione che poi
    potranno essere avvertiti come dolorosi.
  • Recettori nocicettivi devono essere silenti in
    assenza di dolore e avere una soglia di
    ecitabilità più alta in modo da essere attivati
    solo da stimoli dolorosi.
  • Meccanocettori sono attivati solo da stimoli di
    tipo meccanico, e presenti solo sulla cute,
    connessi con fibre afferenti A d.
  • Recettori polimodali sono attivati da stimoli di
    varia natura, sono presenti sia sulla cute che
    nei tessuti profondi e nei visceri e sono molto
    sensibili alle variazioni del microambiente
    biochimico.
  • Recettori viscerali del dolore sono coinvolti
    anche nella regolazione riflessa delle funzioni
    del viscere stesso.

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GENESI DEL DOLORE
  • Sono coinvolte diverse sostanze come listamina,
    le chinine, H ,radicali dellossigeno, sostanza
    P e prostaglandine
  • I pot dazione originatisi nei recettori della
    nocicezione raggiungono il valore soglia ed
    entrano nelle vie di conduzione come dolore. Il
    raggiungimento del valore soglia non dipende solo
    dallintensità dello stimolo ma anche da fenomeni
    di sommazione
  • Sommazione spaziale si verifica nei visceri dove
    i recettori sono pochi e distanziati fra loro.
  • Sommazione temporale si verifica nei tessuti
    dove uno stimolo singolo può essere innocuo, ma
    se si prolunga nel tempo può diventare fortemente
    algogeno.

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VIE AFFERENTI PERIFERICHE
  • Limpulso algogeno decorre lungo le fibre nervose
    il cui neurone è situato nel ganglio spinale o
    nelle strutture ad esso corrispondenti dei nervi
    cranici
  • Esistono fibre mieliniche e amieliniche la cui
    velocità di conduzione è diversa.

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CARATTERISTICHE DELLE FIBRE NERVOSE
Tipo di fibra Funzione Diametro micron Velocità conduz. m/ sec
A a Propriocezione, moto 12-30 70-120
ß Tatto, pressione 5-12 30-70
? Motrici (fusi m.) 3-6 15-30
d Dolore, temperatura 2-5 12-30
B Pregangliari Sist.autonomo 0.5-2 3-15
C Dolore 0.4-1.2 0.5-2
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NERVI
  • Raggruppamenti di fibre nervose periferiche
    rivestiti da guaine che oppongono scarsa
    resistenza alla diffusione degli anestetici
    locali.
  • Confluiscono nei gangli spinali e da questi nelle
    radici spinali posteriori secondo una
    distribuzione metamerica.
  • Il dolore somatico decorre dai nervi somatici
    attarverso i gangli spinali
  • Il dolore viscerale decorre attraverso i gangli
    simpatici paravertebrali attraverso il ramo
    comunicante bianco per raggiungere il corpo
    neuronale sito nel ganglio spinale.

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VIA SPINOTALAMICA
  • Le fibre afferenti della sensibilità dolorosa si
    incrociano a livello metamerico e decorrono nel
    settore anterolaterale, controlaterale del
    midollo spinale
  • Questa via termina nel nucleo ventrale
    posterolaterale del talamo (VIA LEMINISCALE)
  • Esiste anche una via extraleminiscale che entra
    in contatto con i centri reticolari e limbici
    responsabili dei riflessi suscitati dal dolore
  • Il talamo è la sede di integrazione ed
    elaborazione delle sensazioni dolorose, per cui
    lesioni vascolari del talamo provocano dolore
    violento mal localizzato e di difficile
    trattamento

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CORTECCIA SOMATOSENSORIALE
  • La corteccia della regione del giro postcentrale
    attribuisce alle sensazioni la coscienza, il tono
    affettivo e la localizzazione attraverso
    integrazioni con il sistema limbico
  • La soppressione della coscienza del dolore lascia
    integri il dolore stesso e tutte le sue
    conseguenze riflesse

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VIA DISCENDENTE DI CONTROLLO DEL DOLORE
  • Comprende una serie di sistemici neuronici e
    biochimici diretti a ridurre limput algogeno,
    comprende
  • Corteccia
  • Sostanza grigia periacqueduttale mesencefalica
  • Rafe magno
  • E arriva
  • Corna posteriori del midollo
  • Nuclei del trigemino.
  • I Neurotrasmettitori implicati sono
  • Serotonina e adrenalina (infatti gli
    antidepressivi che aumentano la biodisponibilità
    di tali monoamine provocano analgesia e
    potenziano gli anlgesici)
  • Oppiodi endogeni.

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PEPTIDI OPPIODI ENDOGENI
  • Sono state identificate 3 famiglie
  • Encefaline
  • Endorfine
  • Dinorfine
  • Ogni famiglia deriva da un precursore
    polipetidico diverso e rispettivamente
  • Proencefalina (proencefalina A)
  • Prooppiomelanocortina (POMC da cui MSH, ACTH,
    ß-lipotropina, ß-endorfina e ß-MSH)
  • Prodinorfina (proencefalina B)

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RECETTORI MU DEGLI OPPIOIDI
  • Hanno unelevata affinità per la morfina, ma
    legano anche alcuni oppiodi endogeni come la
    ß-endorfina e le encefaline. Si dividono in µ1
    situati a livello sovraspinale (analgesia) e µ2
    situati anlivello spinale (stipsi e depressione
    respiratoria).
  • La morfina e gli altri agonisti oppiodi
    producono analgesia principalmente attraverso
    linterazione con tali recettori.
  • La loro stimolazione è anche responsabile della
    miosi e di una sensazione di benessere (euforia)

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RECETTORI KAPPA DEGLI OPPIODI
  • Hanno unelevata affinità per le endorfine
    endogene.
  • La stimolazione dei K1 produce analgesia a
    livello sopraspinale.
  • La stimolazione dei K3 produce invece miosi e
    depressione respiratoria a partenza spinali
  • La stimolazione dei recettori K, invece
    delleuforia determina effetti psicotomimetici
    disforici (stati di disorientamento e/o
    depersonalizzazione)

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RECETTORI DELTA
  • Legano le encefaline
  • Danno unanalgesia sia spinale che sopraspinale
  • Legano sia gli agonisti che gli antagonisti degli
    oppiodi

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SEMEIOLOGIA DEL DOLORE
  • Dolore acuto E un dolore di breve durata che si
    accompagna a tutta una serie di reazioni
    difensive che talvolta sono di per se stesse
    causa di danno e che tendono a compensare o ad
    allontanare la causa del dolore stesso.
  • Dolore cronicoE un dolore di durata superiore a
    2 mesi, caratterizzato dallesaurimento
    progressivo di tutte le reazioni di difesa, e da
    implicazioni psicologiche di tipo depressivo che
    ipertrofizzano il dolore stesso e attenuano
    sempre più i meccanismi di difesa.

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TIPI DI DOLORE 1
  • Dolore somatico superficiale, proveniente dai
    tegumenti, molto ben localizzato nello spazio e
    nel tempo. Può assumere carattere di
  • - iperalgesia aumentata sensibilità a stimoli
  • nocivi
  • - ipoalgesia diminuita sensibilità a stimoli
  • nocivi
  • - anestesia assenza di sensibilità dolorifica
  • - parestesia risposta sensitiva anomala a
    stimoli non
  • nocivi
  • - allodinia dolore provocato da stimoli
    cutanei non nocivi

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TIPI DI DOLORE 2
  • Dolore somatico profondo proviene dai muscoli,
    tendini e articolazioni, modificato dai movimenti
    e con caratteristiche di minor localizzazione
    spazio-temporale rispetto al dolore superficiale
  • Dolore viscerale è la conseguenza di stimoli come
    distenzione, stiramento e flogosi è avvertito in
    profondità, mal descrivibile, mal localizzabile e
    accompagnato da riflessi neurovegetativi
  • Dolore riferito è espressione somatica di un
    dolore viscerale consistente di solito in dolore
    muscolo-scheletrico con iperalgesia cutanea
  • Dolore centrale da lesioni talamiche o
    mesencefaliche

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CARATTERI DEL DOLORE
  • Il dolore può essere descritto
  • Secondo la localizzazione
  • Secondo levoluzione nel tempo e nellarco delle
    24 ore
  • Secondo lintensità (scale)
  • Secondo le caratteristiche (pulsante, gravativo,
    lancinante, urente)
  • Secondo linterferenza con lattività e le
    funzioni fisiologiche

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REAZIONI FISIOLOGICHE AL DOLORE
  • Respiratorie (tachipnea, polipnea, o ipovent)
  • Cardiache (tachicardia, bradicardia)
  • Circolatorie (ipertensione o vasocostrizione)
  • Somatiche (contrazione della muscolatura )
  • Renali (riduzione della diuresi da vasocostr)
  • Viscerali (ipofunzione epatica,e riduz motilità
    gastrointestinale)
  • Metaboliche (iperglicemia, iperpotassiemia,
    acidosi metabolica)
  • Ormonali (iperincrezione di cortisolo, di
    aldosterone, di catecolamine, di ADH)

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ANALGESIA FARMACOLOGICA
  • Dolore moderatosomministrazioni distanziate tra
    loro
  • Dolori intensi evitare le somministrazioni al
    bisogno e sostituirle con somministrazioni a
    tempi definiti

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TERAPIA DEL DOLORE
  • FANS
  • OPPIACEI
  • ASSOCIAZIONI TRA FARMACI
  • APPROCCIO PSICOLOGICO

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MORFINA caratteristiche
  • Viene ricavata dalloppio che viene estratto
    dalle capsule seminifere immature del papavero da
    oppio, il Papaverum sonniferum
  • Agisce sui recettori µ degli oppiodi endogeni, ma
    ad alte dosi possono agire anche sulle alter
    classi recettoriali

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PROPRIETA FARMACOLOGICHE 1
  • SNC
  • Analgesia, molto selettiva, in quanto non si ha
    alterazione delle altre modalità sensoriali. E
    più efficace contro il dolore cronico, meno su
    quello acuto.
  • - Induce linibizione del rilascio di
    neurotrasmettitori, come la sost P
  • - Antagonizza gli effetti indotti dalla sost
    P esogena.
  • Ipotalamo alterano i meccanismi che regolano la
    temperatura (ipertermia)
  • Effetti neuroendocrini Blocca il rilascio del
    GnRH e CRF. Aumenta il rilascio di prolattinain
    seguito alla somministrazione cronica si sviluppa
    tolleranza agli effetti della morfina sui fattori
    di rilascio ipotalamico.

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PROPRIETA FARMACOLOGICHE 2
  • Miosi è molto pronunciata e le puille a spillo
    sono un segno patognomonico
  • Convulsioni per inibizione del rilascio di GABA
  • Respirazione depressione, per riduzione della
    sensibilità agli allanidride carbonica e per
    depressione dei centri pontini e bulbari
  • Tosse. Depressione per azione sui centri bulbari
  • Nausea ed emesi per attivazione dellarea
    chemocettrice.

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PROPRIETA FARMACOLOGICHE 3
  • Apparato cardiovascolare
  • Dosi terapeutiche in pz in posizione supina non
    creano nessun effetto, ma allassunzione della
    posizione eretta si verificano ipotensione
    ortostatica e sincope, per dilatazione
    arteriolare
  • Cautela nei pz che hanno un volume ematico
    diminuito, perché potrebbero aggravare uno stato
    di shock.

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PROPRIETA FARMACOLOGICHE 4
  • App gastroenterico
  • Stomaco diminuisce la secrezione di acido
    cloridrico, riduce la motilità gastrica
  • Intestino tenue. Diminuisce la secrezione biliare
    intestinale e pancreatica, aumenta il tono della
    muscolatura per le contrazioni non propulsive, ne
    consegue un aumento dellassorbimento di acqua e
    per le ridotte secrezioni aumenta la viscosità
    intestinale.
  • Intestino crasso scomparsa delle onde
    peristaltiche, con rallentamento che causa una
    eccessiva disidratazione del materiale fecale,
    tutto ciò insieme alla ridotta sensibilità al
    normale stimolo sensitivo per il riflesso della
    defecazione contribuisce alla stipsi indotta
    dagli oppiodi
  • Vie biliari è responsabile di una contrazione
    dello sfintere di Oddi e un aumento della
    pressione nel coledoco.

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PROPRIETA FARMACOLOGICHE 5
  • Uretere e vescica aumenta il tono e lampiezza
    delle contrazioni delluretere, è in grado di
    inibire il riflesso di svuotamento della vescica,
    per cui a volte si rende necessaria la
    cateterizzazione
  • Utero prolunga il travaglio del parto
  • Cute arrossamento per vasodilatazione

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TOLLERANZA E DIPENDENZA PSICHICA
  • E un effetto comune a tutti gli oppiodi,
    probabilmente dovuto alla produzione di a.nitrico
    o di NMDA
  • Nei casi in cui si instaura tolleranza è
    necessario diminuire le dosi gradualmente per
    evitare che insorga una sindrome da astinenza,
    anche se in questo caso si avrà una riduzione del
    controllo sul dolore.

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ASSORBIMENTO
  • Prontamente assorbiti nel tratto
    gastrointestinale, e anche rettale
  • Buon assorbimento attraverso le mucose per le
    formulazioni più liposolubili
  • Buon assorbimento per via im, o sottocute
  • Raggiungono un adeguato livello quando
    somministrate per via intratecale o epidurale

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DISTRIBUZIONE E METABOLISMO ED ESCREZIONE
  • Un terzo si lega alle proteine plasmatiche, e
    solo una piccola parte di morfina attraversa la
    BEE a differenza degli altri oppiodi più
    liposolubili
  • La via principale del metabolismo è la
    glicuronoconiugazione, con produzione di
    metaboliti sia attivi che inattivi
  • Viene eliminata per filtrazione glomerulare
    sottoforma di morfina-3-glicuronide.

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CODEINA
  • Ha unelevat efficacia quando somministrata per
    via orale forse perché subisce meno leffetto di
    primo passaggio epatico
  • Ha una scarsa affinità per i recettori oppiodi e
    la sua azione analgesica dipende dalla
    conversione in morfina
  • Ha elevato potere antitussigeno.

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EFFETTI COLLATERALI
  • Depressione respiratoria ( attenzione nei pz con
    problemi respiratori)
  • Nausea, vomito
  • Vertigini
  • Disforia
  • Stipsi
  • Aumento di pressione nelle vie biliari, inoltre
    poiché tutti gli oppiodi vengono metabolizzati a
    livello epatico, bisogna usarli con cautela nei
    sogg con gravi epatopatie
  • Reazioni allergiche, manifestantesi con prurito e
    orticaria
  • Ritenzione urinaria
  • Ipotensione

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INTERAZIONI
  • Antidepressivi triciclici, fenotiazine per
    eccessivo effetto deprimente
  • Antistaminici,, aumentano gli effetti analgesici
    degli oppiodi
  • FANS, hanno sinergismo con gli oppiodi

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INTOSSICAZIONE ACUTA DA OPPIODI
  • Stato di stupore o coma profondo
  • Riduzione della frequenza respiratoria (2-4 atti
    al min)
  • Riduzione della pressione arteriosa fino allo
    shock
  • Pupille simmetriche e puntiformi
  • Muscolatura scheletrica è flaccida, la mandibola
    è rilassata e la lingua si può retroflettere
    andando ad ostruire le vie respiratorie
  • Edema polmonarenon cardiogeno
  • Lanalisi delle urine e del contenuto gastrico
    possono essere utili nella formulazione della
    diagnosi anche se sono disponibili troppo tardi
    per apoter essere utili nellapprontare una
    terapia adeguata.

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TRATTAMENTO DELLINTOSSICAZIONE
  1. Liberare le vie respiratorie e assicurare
    unadeguata ventilazione
  2. Uso dellantagonista naloxone tuttavia deve
    essere usato con cautela per evitare la comparsa
    di una sindrome da astinenza, pe rcui si
    consiglia di diluire la dose standard di naloxone
    e somministrarla molto lentamente
  3. Luso del naloxone è utile anche nel trattamento
    di forme miste.

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OPPIODI AGONISTI/ ANTAGONISTI E ANTAGONISTI
PARZIALI
  • Differiscono dalla morfina in quanto non sono
    agonisti pieni di tutti i recettori
  • Nalorfina, ciclazocine e nalbufina sono
    antagonisti dei recettori mu, ma svolgono la loro
    azione analgesica come agonisti dei recettori K
  • Pentazocina si comporta da debole antagonista o
    agonista parziale per il recettore mu, mentre
    mantiene la propria attività di agonista sui
    recettori K
  • La brupenorfina è invece un agonista parziale dei
    recettori mu

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USI CLINICI DELLA PENTAZOCINA
  • La pentazocina si usa neldolore cronico severo, e
    soprattutto nei sogg che hanno problemi di abuso
    di farmaci, in quanto da meno tolleranza
  • La brupenorfina, sembra essere da 20 a 50 volte
    più potente della morfina, si usa nel dolore
    cronico e sembra essere molto utile come farmaco
    di mantenimento nei sogg che fanno uso di
    oppiodi, anche se tale uso non è stato ancora
    approvato.

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ALTRI FARMACI ANALGESICI
  • Corticosteroidi
  • Anti-epilettici
  • Agonisti dei recettori per il GABA (baclofen)
  • Decontratturanti muscolari
  • Antidepressivi

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MODULAZIONE DEL DOLORE
  • Prevede la modulazione della componente affettiva
    e interpretativa del dolore, che talvolta può
    richieder lintervento di uno psicoterapeuta
  • I farmaci che possono essere usati sono
  • Ipnotici
  • Derivati della fenotiazina, soprattutto nei pz in
    stato maniacale in quanto inducono sonno e
    aumentano lastenia
  • Benzodiazepine, per il loro effetto
    ipnoinducente, e ansiolitico
  • Tranquillanti maggiori (aloperidolo)
  • Antipsicotici
  • Antidepressivi che oltre alla loro azione sul
    tono dellumore hanno anche unazione antalgica
    propria (correlabile con la serotonina), che può
    permetter di controllare sindromi disestesiche
    (iperpatie, nevriti) e di potenziare lazione
    degli anlgesici.
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