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I disturbi della lettura

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Title: I disturbi della lettura e della scrittura Author: MLBianchi Last modified by: MLBianchi Created Date: 1/1/1601 12:00:00 AM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: I disturbi della lettura


1
I disturbi della lettura
  • Barbara Arfé- DPSS-Università degli Studi di
    Padova

2
La categoria dei DA
  • I disturbi della lettura, come quelli della
    scrittura sono tradizionalmente elencati sotto la
    più ampia categoria dei DA
  • I DA comprendono genericamente
  • disabilità specifiche della lettura e scrittura
  • disabilità del calcolo
  • disturbo specifico dellattenzione ADHD
  • casi limite per insufficienza mentale (QI? 80).

3
Definizione (fattori di esclusione)
  • I disturbi specifici dellapprendimento
    costituiscono un termine di carattere generale
    che si riferisce a un gruppo eterogeneo di
    disordini che si manifestano con significative
    difficoltà nellacquisizione e uso di abilità di
    comprensione del linguaggio orale, espressione
    linguistica, lettura, scrittura, ragionamento o
    matematica. Questi disordini sono intrinseci
    allindividuo, presumibilmente legati a
    disfunzioni del sistema nervoso e possono essere
    presenti lungo lintero arco di vita. Benché
    possano verificarsi in concomitanza con altre
    condizioni di handicap o con influenze esterne
    come le differenze culturali, insegnamento
    insufficiente o inappropriato, i disturbi
    specifici di apprendimento non sono il risultato
    di queste condizioni o infleunze.
  • National Joint Committee on Learning
    Disabilities (1988)

4
Elementi della definizione
  • Lindividuo ha un disordine in uno o più dei
    processi psicologici di base
  • queste difficoltà comportano difficoltà
    specifiche di apprendimento nella produzione e
    comprensione orale, in scrittura e/o
    lettura(abilità di riconoscimento di parole e
    comprensione) e nella matematica (calcolo e
    ragionamento)
  • il problema non è dovuto ad altre cause, come
    disabilità visive o uditive, motorie, ritardo
    mentale, disturbi emotivi, svantaggio culturale o
    socio-economico
  • esiste una seria discrepanza tra il potenziale di
    apprendimento apparente dellindividuo e il suo
    basso livello di prestazione. In altre parole si
    osserva un apprendimento sotto la media.

5
La diagnosi di DA
  • La diagnosi va assegnata quando vi è una
    difficoltà grave in importanti aree di
    apprendimento e non sono presenti fattori di
    esclusione (ambientali/fisici/emotivo-affettivi)
  • Quando lallievo presenta unintelligenza nella
    norma o attorno alla norma
  • Quando non beneficia degli interventi/occasioni
    di apprendimento nella stessa misura dei suoi
    compagni (con competenze di vario livello)
  • Quando esiste uninspiegabile discrepanza tra il
    suo rendimento scolastico e le sue capacità
    intellettive, non imputabile a cause evidenti.

6
Intelligenza e DA - Siegel (1996)
  • Il problema del criterio discriminante del QI e
    del test di Intelligenza
  • Lautrice critica la comune definizione di
    Disabilità dellApprendimento sulla base della
    prestazione a Test di intelligenza, e alla
    discrepanza tra potenziale (QI) del bambino ed
    i suoi livelli di profitto.
  • A) Il test di intelligenza implica prove di
    memoria verbale (digit span), vocabolario,
    aritmetica, la cui performance richiede ad un
    bambino con DA di mettere in atto gli stessi
    processi che sono deficitari. Perciò una diagnosi
    di insufficienza mentale lieve può mascherare in
    realtà un caso di DA.
  • B) Il QI fornisce una misura di performance che è
    diversa dallessere una descrizione del
    potenziale di sviluppo di un bambino.

7
Dislessia..
  • Ci si riferisce alla lettura strumentale
    (decifrativa). Si tratta cioè di quellabilità le
    cui basi sono poste nei nei primi anni di suola
    elementare, che permette di riconoscere le parole
    che sono contenute nel testo scritto, anche se
    esse non erano mai state lette in precedenza.

8
Definizione di dislessia evolutiva
  • La Dislessia Evolutiva (DE) è
  • un disturbo manifestato nellapprendimento
    della lettura, nonostante istruzione adeguata, in
    assenza di deficit intellettivi, neurologici o
    sensoriali, e con adeguate condizioni
    socioculturali
  • DSM IV

9
Dislessia Evolutiva vs. Dislessia Acquisita
  • La DE consiste in un disturbo della
    automatizzazione delle procedure di
  • transcodifica dei segni scritti in corrispondenti
    fonologici, che
  • emerge allinizio o nel corso del processo di
    scolarizzazione.
  • A differenza della DA che è lesito di una
    lesione o
  • un trauma, e riguarda soggetti che hanno già
    acquisito la lettura.

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Distinzioni allinterno del gruppo con DE
  • Esistono alcuni sotto-gruppi allinterno di
    questo gruppo
  • Alunni con con disabilità specifiche nella
    fluenza, ma non nel riconoscimento di parole,
    mostrano difficoltà nella rapidità del
    processamento dellinformazione linguistica, ma
    non in riferimento alla consapevolezza
    fonologica
  • Alunni con una povera comprensione e un adeguato
    processo di decodifica, mostrano problemi nella
    comprensione del linguaggio e con le variabili
    meta-cognitive che comprendono abilità di
    inferenza, integrazione dellinformazione del
    testo, e astrazione.

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Altre proposte di suddivisione
  • Lovett (1984 Lovett et al. 2000) propone di
    distinguere tra due tipi di disabilità della
    lettura. Questa distinzione è fondata
    sullipotesi che il riconoscimento di parole si
    sviluppa secondo diverse fasi a) accuratezza
    nellidentificare la parola scritta b)
    riconoscimento automatico c) automatizzazione
    come le componenti del processo di lettura
    vengono consolidate nella memoria.
  • Per cui si distingue tra
  • - disabili dellaccuratezza, per i bambini che
    falliscono nella prima fase
  • - disabili della velocità (rate disabled) per
    quelli che raggiungono una buona capacità di
    riconoscimento delle parole, ma sono deficitari
    nella seconda e terza fase dello sviluppo.

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Dislessie superficiali fonologiche e profonde
Parola scritta
fungo
Analisi visiva
Lessico di entrata visivo
Conversione scritto-suono
Parole conosciute Dislessia superficiale
Sistema semantico
Lessico di uscita fonologico
Parole non conosciute Dislessia fonologica
f-u-n-g-o
Buffer fonemico
Dislessia profonda paralessie semantiche ed
errori sulle non-parole
Parola letta
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Il modello a due vie ed i sottotipi di dislessia
  • E un modello di lettura riferito
    allarchitettura neuronale e a processi di
    lettura nelladulto
  • Postula lesiste di due due strategie/vie di
    lettura
  • Riconoscimento
    Analisi delle subunità/
  • della parola/
    Applicazione delle regole di
  • Recupero della parola
    conversione grafema-fonema
  • dal repertorio lessicale
    ricostruzione della parola e
  • recupero dal
    repertorio lessicale

diretta/lessicale
indiretta/sublessicale
14
Strategie di lettura
  • La via lessicale si usa per parole note.
    Alcuni autori ipotizzano un processo simile
    allinizio dellapprendimento di lettura anche
    per i bambini che leggono parole note e non (fase
    logografica).
  • La via sublessicale viene attivata nella
    lettura di parole non conosciute, di
    pseudo-parole e non-parole (sequenze di lettere
    illegittime o legittime ma non corrispondenti a
    parole della lingua).
  • Questo vale per il lettore adulto.

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Tipi di dislessia nelladulto
  • Applicando il modello a due vie si distinguono
  • dislessia fonologica il lettore mostra
    difficoltà con parole irregolari (es. yatch) e
    con le non-parole (perota). Ciò indica che sta
    usando solo laccesso diretto/lessicale nella
    lettura. La seconda via (sublessicale) è
    compromessa
  • dislessia superficiale legge allo stesso modo
    parole e non-parole, senza mostrare vantaggio per
    le parole più frequenti. Inoltre, non è in grado
    di leggere in modo corretto le parole irregolari.
    Usa cioè solo la via fonologica, ma non quella
    lessicale.
  • dislessia profonda paralessie semantiche (ossia
    sostituzioni di parole con significato affine) ed
    errori nelle non-parole.

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Effetti della lingua
  • La dissociazione tra i due tipi di
    strategia (fonologica e lessicale) in lettura è
    molto evidente in lingue irregolari e opache
    come linglese, in cui sin dalle prime fasi di
    apprendimento della lettura il lettore deve
    sviluppare parallelamente le due
  • strategie accesso diretto al lessico, per il
    riconoscimento delle parole irregolari (es.
    yacht, come) o omofone(es. weight, wait), e
    accesso indiretto, mediato dalla elaborazione
    fonologica, per le parole regolari.
  • Si ritiene che in Inglese, lingua opaca, un
    disturbo di tipo fonologico sia più frequente di
    un disturbo di tipo superficiale.
  • In Italiano, lingua regolare e con una
    ortografia con rapporto più trasparente
    (corrispondenza lettere-suoni) con la lingua
    orale, laccesso diretto al
  • lessico è meno importante inizialmente per
    il lettore, ed è solitamente il frutto di un
    processo di automatizzazione. E cioè più
    difficile separare via lessicale e
  • sublessicale sul piano evolutivo.

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Esempi di errori in lettura di dislessici
evolutivi
  • SOSTITUZIONI (PIU FREQUENTI)
  • valo-salo bileggio-dileggio dorso-borso
    lona-lano
  • forma-forza botto-botte rendiconto-cendiconto
    chiodo-
  • chiudo
  • INVERSIONI
  • serdo-sedro nutto-tunto linea-liena
  • OMISSIONI (DOPPIE)
  • vunto-vunito zato-zatto tana tanta
  • LESSICALIZZAZIONI (MENO FREQUENTI)
  • arlo-altro (inver. e inserim.) binca-bianca
    (inserimento)
  • Daniela Brizzolara -Università di Pisa/ IRCCS
    Stella Maris

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DE e DA
  • Alcuni autori hanno tracciato una analogia
    tra DE e dislessia profonda, dove sembra che il
    disturbo di lettura sia dovuto ad una lettura
    senza mediazione fonologica. Ma una grossa
    differenza tra DE e DA profonda è determinata dal
    fatto che il lettore con DA profonda può
    sfruttare rappresentazioni ortografiche lessicali
    acquisite per una lettura globale, sebbene
    scorretta, mentre il bambino con dislessia
    evolutiva no.
  • Altra analogia è stata tracciata sulla base
    di dati sperimentali, tra dislessia evolutiva e
    dislessia superficiale adulta, siccome i
    dislessici evolutivi leggerebbero principalmente
    attraverso la via fonologica, di conversione
    fonema-grafema, arrivando al significato della
    parola attraverso la sua sonorizzazione, anziché
    attraverso la sua immagine orotgrafica/ visiva.

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DE vs DA
  • Critiche allapplicabilità del modello a due vie
    nella dislessia acquisita
  • a) I processi sottostanti alla lettura del
    lettore adulto competente sono diversi da quelli
    del bambino che apprende a leggere
  • b) Poiché i pattern di errori commessi dai
    dislessici evolutivi sono simili a quelli
    commessi da giovani lettori normali non si può
    sostenere che il pattern di lettura dei DE sia
    atipico (come quello dei DA), ma piuttosto in
    ritardo rispetto a quello normale. Ossia che
    manchi lo sviluppo di una componente di lettura
    competente. Baddeley et al. (1982) se i DE
    sembrano somigliare ai dislessici superificiali
    adulti, somigliano molto più a lettori meno
    esperti
  • c) il modello non spiega la co-occorrenza di
    sintomi nel caso del bambino con DE (in
    scrittura, lettura e calcolo).

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Lespressività del DE nello sviluppo
  • Il DE cambia espressività nelle diverse fasi
    dello sviluppo
  • apprendimento della decodifica difficoltà a
    compiere operazioni di analisi e sintesi
    fonologica in lettura, nelle prime fasi di
    acquisizione della lingua scritta.
  • La difficoltà può riguardare
  • I) il riconoscimento visivo delle lettere
    (faticoso e impreciso es crawding)
  • II) la lentezza delle operazioni di transcodifica
    segno-suono
  • III) difficoltà a realizzare la sintesi fonemica.
  • Una caratteristica del DE nelle prime fasi è
    la sua pervasività. Ossia la sua diffusione nelle
    tre aree lettura, scrittura e calcolo. La
    difficoltà sembra riguardare i processi di
    decodifica in generale (segni scritti, linguaggio
    verbale e aritmetico).
  • Difficile da diagnosticare in questa
    fase.

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Lespressività del DE nello sviluppo
  • automatizzazione delle procedure i bambini con
    DE faticano ad automatizzare i processi di
    transcodifica, ossia a raggiungere
  • una vera fluidità nella lettura. Il
    processo di velocizzazione sembra uno dei momenti
    più critici per i bambini italiani con DE. Questo
    è vero anche per coloro che non hanno mostrato
    gravi difficoltà nelle fasi iniziali.
  • Nella lettura si verifica una divaricazione
    verso
  • -una strategia linguistica lettura rapida ma
    inaccurata (errori dovuti a meccanismi di
    anticipazione). Conseguenti sostituzioni di
    parole o parti di parole (es. luglio vs. lungo).
  • - una strategia lettera-per-lettera la lettura è
    molto più lenta e stentata, ma meno inaccurata
    nellanalisi dei singoli elementi.
  • I dati mostrano un vantaggio prognostico per
    la prima condizione, a causa di un sovraccarico
    nella memoria fonologica nel secondo caso.

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Lespressività del DE nello sviluppo
  • la stabilizzazione delle procedure e il loro
    impiego in compiti cognitivi complessi
    (comprensione del testo)
  • Con lavanzare della scolarità acquistano sempre
    più rilevanza processi cognitivi più sofisticati
    nella comprensione del testo, come i processi
    metacognitivi (conoscenza e controllo delle
    strategie di lettura). In questa fase aver
    automatizzato spontaneamente o tramite training e
    interventi diretti i processi di decodifica è
    fondamentale per il carico di memoria di lavoro.
  • Le strategie meta-cognitive in questa fase
    consentono allalunno un unattività di
    coordinazione e di controllo del testo e di
    integrare con processi dallalto persistenti
    difficoltà di decodifica.

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Lespressività del DE nello sviluppo
  • Fattori determinanti per un buon esito della
    storia delle DE
  • grado di difficoltà della decodifica i bambini
    che a lungo mostrano una strategia di lettura
    lettera per lettera hanno meno probabilità di
    accedere ad una lettura più fluente e strategica
  • quantità di esposizione alla lettura è un
    elemento determinante. Soprattutto nei casi delle
    dislessie lievi
  • QI

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Landamento della DE accuratezza e velocità
  • Landamento nel tempo della DE valutato in
    base a velocità e accuratezza è il seguente
  • - in sistemi ortografici regolari (come
    litaliano) lesercizio con il tempo, porta ad un
    aumento dellaccuratezza, senza che debbano
    essere messe in atto misure particolari per
    sviluppare questa capacità. Laccuratezza nella
    lettura dei bambini con DE si approssima con gli
    anni scolastici a quella dei bambini con sviluppo
    più tipico.
  • - la velocità di lettura tende ad aumentare con
    la scolarità sia in bambini dislessici che in
    bambini con sviluppo tipico, ma le differenze tra
    i due gruppi restano invariate. Per i soggetti
    dislessici, i tempi di lettura, seppur
    diminuiscono, non hanno un andamento tanto netto
    quanto per i soggetti con sviluppo tipico.

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Le cause della dislessia
  • Ipotesi fonologica
  • I problemi di lettura hanno origine nella
    rappresentazione e manipolazione dei fonemi
  • Storia di difficoltà linguistiche orali in
    bambini con difficoltà nellacquisizione della
    lingua scritta
  • ripetizione di non-parole
  • discriminazione fonemi
  • sensibilità fonologica (es. produzione di rime
    naso-vaso sostituzione consonante iniziale
    mela-tela)

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Le cause della dislessia
  • Ipotesi visiva
  • Deficit visivi e di scansione oculare
  • Anomalie anatomiche e funzionali del sistema
    visivo centrale
  • Difficoltà visive nello scanning di stimoli
    piccoli e affollati
  • Numerose saccadi di breve ampiezza nel corso
    della lettura.

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Natura della DE
  • Anche riguardo alla natura della DE vi è una
    certa varietà interpretativa e teorica
  • a) E un disturbo ad alta componente linguistica.
    Le disabilità nella processazione fonologica del
    linguaggio potrebbero essere alla base del
    disturbo della lettura (Stella, et al. 1996).
  • b) E un disturbo ad alta componente visiva (hp
    magnocellulare/ hp del crowding). Allorigine del
    disturbo di lettura viene postulato un deficit
    visivo nellelaborazione di stringhe di simboli.
    Il disturbo è generato dallaffollamento e dalla
    numerosità degli elementi che costituiscono lo
    stimolo. Questo disturbo potrebbe rendere confusa
    la percezione globale della parola, e
    indirizzerebbe allanalisi di segmenti della
    parola (procedura sub-lessicale) la quale a sua
    volta sarebbe imperfetta per le stesse ragioni.
  • C) E un deficit di automatizzazione (Nicolson
    Fawcett, 1993). Ad esso conseguono deficit di
    memoria fonologica e di memoria di lavoro
    frequentemente rilevati come possibili cause
    della dislessia.

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Quando è possibile formulare una diagnosi di
dislessia?
  • I dati su accuratezza e velocità mostrano
    che la DE non è tanto un fenomeno di ritardo
    dello sviluppo, quanto un deficit dello
    sviluppo, restando lo svantaggio del bambino
    dislessico in velocità costante nel tempo.
  • Allinizio della scolarità (1 e 2
    elementare) è difficile discriminare tra bambini
    che manifestano un ritardo nellacquisizione
    della letto-scrittura, dislessici medio-lievi e
    dislessici gravi.
  • La differenziazione tra dislessici
    medio-lievi e gravi diventa significativa in 3
    elementare. Le differenze tra i due gruppi, in
    terza media si mantengono per la velocità, ma non
    per gli errori, che risultano di numerosità
    simile. Quindi in 3 elementare è possibile
    stabilire il grado di severità della dislessia
    evolutiva.
  • Nel caso dei dislessici medio-lievi cè
    dunque un buon compenso spontaneo della velocità
    con lacquisto di una certa fluenza, nel caso dei
    dislessici gravi il processo non si automatizza
    neanche al termine della scolarità.

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La valutazione delle difficoltà di lettura
  • Tiene conto di 3 indici fondamentali
  • -accuratezza
  • -rapidità
  • -comprensione
  • La valutazione della lettura su singole
    parole è utile per approfondire la valutazione.
  • Idealmente sarebbe utile valutare la lettura su
    due testi distinti (non conosciuti e adeguati per
    età scolare). Luno da leggere ad alta voce (per
    valutazione di accuratezza e velocità), laltro
    da leggere nel modo e ritmo preferito, per poi
    rispondere a domande di comprensione.

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La diagnosi della dislessia evolutiva
  • Il caso di Daniele (fine scuola elementare)
  • a) Errori in un compito di discriminazione di
    parole pseudo-omofone (lago/ lago dorso/dorso,
    etc.)
  • b) lettura di parole e non-parole la prestazione
    nella lettura di non-parole è molto più
    compromessa di quella nella lettura di parole, ma
    questo avviene anche per i controlli
  • c) il numero di errori per entrambi i tipi di
    stimolo è superiore a quello dei controlli, ma il
    disturbo di lettura di non-parole non è mai più
    grave del disturbo di lettura di parole
  • d) velocità legge alla stessa velocità parole e
    stringhe non significative. In punteggi standard
    la prestazione risulta nella norma per le non
    parole, e deficitaria per le parole
  • e) analisi dei movimenti oculari un numero più
    elevato di movimenti saccadici. Movimenti
    saccadici più brevi e meno felssibili dei
    controlli. Fissazioni multiple di una parola e
    fissazioni di funtori e non solo di parole
    contenuto.

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Daniele
  • In un campanone capannone del catiere
    cantiere Mitsubisci, loperario operaria nel
    n. 389 lattava lottava con tutta la propria
    volontà per risen.risistere resistere al
    capogiro. Il suo compito consisteva nel fare, a
    distanza distanze ben preciso precise vede
    venti fori su certi nastri dacciaio
    luglio.lunghi un metro. ..
  • I pezzi dacciaio le venivano passati dalla
    vicina, nel 3888 n.388 chi che maneggiava una
    tagliatrecce tagliatrice..
  • NOTE Lettura lenta e inaccurata.
  • Approssimazioni visive (strategia
    globale)
  • Alcune parole prodotte non
    appartengono al lessico
  • Prova di comprensione del testo
    sufficiente, ma le
  • informazioni sono
    ricavate dal testo a fatica.

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Commenti
  • La lentezza nella lettura è una caratteristica
    pervasiva dei disturbi di lettura in lingue ad
    ortografie regolari
  • Dissociazione relativa tra comprensione e
    decodifica
  • Scansione visiva durante la lettura frequenti
    saccadi, fissazioni multiple delle stesse parole,
    fissazione di parole funzione
  • Profilo molto comune, ma in alcuni casi si può
    anche osservare una lettura integra in termini di
    velocità e correttezza, ma non in termini di
    comprensione.

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Trattamento dislessie
  • -Presentazione tachiscoscopica della parola (le
    parole vengono presentate al computer con un
    tempo inferiore alla latenza dei movimenti
    saccadici (circa 150 millisecondi) il soggetto è
    costretto a leggere usando una singola fissazione
    (strategia lessicale).
  • Un metodo efficace per il trattamento delle
    dislessie evolutive, in cui viene usata solo la
    via sub-lessicale (fonologica), che tuttavia è
    compromessa (lentezza).
  • -automatizzazione dellaccesso lessicale e
    sub-lessicale esercizi di confronto tra unità
    grafemiche (lettere-sillabe MIM-MIN-MOC-MIM), di
    ricerca visiva di lettere e sillabe allinterno
    di stringhe (es. zbchfd-bhaoct).
  • -training metafonologico es. compiti di
    segmentazione, di sensisbilizzazione fonologica
  • -libri parlati lettura accompagnata
    dallascolto registrato del testo a) ascolto
    brano registrato, ascolto seguendo il testo,
    lettura autonoma
  • -attenzione ai processi superiori di
    comprensione del testo possono avere una
    funzione compensativa.

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Training della decodifica
  • Categorizzazione fonologica il bambino include
    in due diverse liste, le parole presentate in una
    stessa lista, sulla base della rima o del suono
    iniziale (o numero di sillabe, o della loro
    struttura prefisso, suffisso, etc.)
  • LISTA 1 LISTA 2
  • gatto dito
  • buono sole
  • piatto dado
  • mano sasso
  • matto doccia

35
Training della fluenza
  • -lettura ripetuta il bambino legge lo stesso
    materiale più di una volta
  • -lettura appaiata un bambino legge un brano/una
    lista di frasi ad un compagno (più abile,
    appaiato per livello di abilità, un amico)
  • -lettura ripetuta e appaiata
  • -lettura congiunta o corale (ritmo) il bambino
    legge frasi/un brano seguendo la lettura
    delladulto.

36
Il ruolo dellinsegnante nella valutazione?
  • __________________________________
  • __________________________________
  • __________________________________
  • __________________________________

37
Il ruolo dellinsegnante nella valutazione?
  • Segnalazione.
  • Esame qualitativo e approfondito delle abilità
    di decodifica e comprensione
  • dissociazione tra abilità? Presenza di difficoltà
    concorrenti nella stessa (dfficioltà
    decifrativedifficoltà di comprensione) o in
    altre aree (scrittura, calcolo, etc.)?
  • esame delle conoscenze (lessicali,
    enciclopediche) e delle strategie di lettura (es.
    scorsa del testo)
  • esame approfondito delle strategie compensative
    (es. strategia lessicale, o rilettura). Tenere
    conto del ruolo costruttivo dellapprendimento.
    Analisi approfondita degli elementi costruttivi
    della comprensione e non solo di quelli
    deficitari.

38
Il disturbo specifico di comprensione del testo
  • E un disturbo generalmente trascurato dal
    processo diagnostico
  • a- perché è evidente tardi
  • b- perché è di natura complessa.
  • Può essere ricondotto a
  • -disturbo specifico del linguaggio (sono spesso
    associati a problemi di comprensione orale)
  • -disturbo specifico di decodifica o dislessia
    (il problema di comprensione e il problema di
    decodifica possono essere compresenti)
  • -insufficienza mentale lieve
  • -difficoltà specifiche di memoria o generiche di
    apprendimento.

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Caratteristiche del disturbo di comprensione
  • Una prestazione al di sotto delle due
    deviazioni standard dalla media in prove che
    valutano la comprensione del testo
  • Criterio di discrepanza una prestazione a test
    di intelligenza nella norma o sopra la norma
  • Nessuna situazione di svantaggio socioculturale
  • Nessun ritardo mentale o deficit sensoriale.

40
Difficoltà vs. disturbo di comprensione
  • Difficoltà di comprensione il problema è
    ascrivibile a fattori temporanei e reversibili
    di istruzione, familiari, socio-culturali,
    situazionali
  • Disturbo di comprensione è un disturbo che si
    manifesta senza la concomitanza di fattori
    svantaggianti.
  • Insorge nella fanciullezza o prima adolescenza
    ed ha effetti importanti sullapprendimento
    scolastico. ( Prove di comprensione del
    testo orale)

41
Cosa è?
  • E un disturbo che riguarda specificamente la
    costruzione del significato del testo..
  • ..la capacità di compiere inferenze, mentre le
    capacità di decodifica e di lettura ad alta voce
    possono risultare intatte.
  • Le prove sperimentali documentano
    lindipendenza tra la componente di decodifica e
    la componente di comprensione.
  • Lindipendenza tra le componenti non è tuttavia
    totale.

42
Decodifica e comprensione
  • Questi due aspetti della lettura sono
    correlati soltanto in parte è intuitivo infatti
    che una lettura lenta e scorretta a livello
    decifrativo possa portare a qualche
    fraintendimento nel significato o che il
    destinare molte risorse attentive agli aspetti
    decifrativi limiti la possibilità di dedicare
    residue capacità alla comprensione del
    significato. Oppure, può accadere che la mancata
    comprensione rallenti il ritmo di lettura o
    conduca a degli errori nella intonazione, nella
    lettura ad alta voce.

43
Le componenti dei processi di comprensione
  • Tre categorie di processi
  • -decifrativi riguardano la conversione dei
    grafemi in fonemi e simboli linguistici
  • -linguistici riguardano lanalisi lessicale,
    sintattica e semantica
  • -cognitivi riguardano lattivazione delle
    conoscenze preesistenti, le inferenze e la
    costruzione di una rappresentazione mentale.

44
Le componenti di memoria del processo di
comprensione
  • Nel processo di comprensione sono implicate
  • A) memoria a breve termine consente il
    mantenimento temporaneo delle informazioni
    (componente passiva) non spiega come
    linformazione viene usata/elaborata
  • B) memoria di lavoro la capacità di mantenere
    e contemporaneamente di elaborare il contenuto
    del testo. Esempio trovare il referente
    (antecedente) di un pronome in testo Reading
    Span Test (Daneman Carpenter, 1980).

45
Prove di memoria di lavoro
  • Span di cifre
  • Reading span test

46
Digit Span Test (WISC-R)
  • Ripetere in ordine le seguenti cifre
  • 3-8-6 6-1-2
  • 3-4-1-7 6-1-5-8
  • . .
  • 5-3-8-7-1-2-4-6-9 4-2-6-9-1-7-8-3-5
  • Ripetere in ordine inverso le seguenti cifre..
  • 2-5 6-3
  • .. ...
  • 7-2-9-6-3-4-8 -1 3-1-7-9-5-4-8-2

47
Reading Span Test
  • Arfé, Cassin Sicoli

48
Istruzioni
  • Leggi le frasi
  • Rispondi SI quando la frase è VERA
  • Rispondi NO quando la frase NON è VERA
  • Devi ricordare le ultime parole delle frasi che
    hai letto nellordine giusto

49
A
50
(No Transcript)
51
(No Transcript)
52
FOGLIO CODIFICA Istruzioni -scrivi
nellordine giusto le ultime parole delle
frasi A 1) 2)
53
D
54
(No Transcript)
55
(No Transcript)
56
(No Transcript)
57
(No Transcript)
58
(No Transcript)
59
FOGLIO CODIFICA D 1) 2)
3) 4) 5)

60
Decodifica-comprensione?
  • La capacità di comprensione non è mai
    totalmente indipendente dalla capacità di
    decifrare un testo.
  • Una accurata decodifica è una condizione
    necessaria per la comprensione di un testo,
    anche se non sufficiente.
  • Inoltre, lautomatizzazione delle componenti di
    decodifica consente di dedicare più risorse ai
    processi di inferenza e comprensione, e quindi è
    legata alla capacità di comprensione anche in
    modo indiretto.

61
Relativa indipendenza di decodifica e comprensione
lettura ad alta voce - comprensione
- lettura ad alta voce comprensione
Lettori stentati con buona comprensione
Iperlessici
62
Il coordinamento delle componenti
  • Il lettore esperto è in grado di operare
    simultaneamente unanalisi del testo a più
    livelli lessicale, sintattica, semantica,
    concettuale e pragmatica, e di elaborare in
    parallelo molte di queste informazioni per
    arrivare alla ipotesi più probabile di
    significato.
  • Questo implica
  • a) una buona memoria di lavoro
  • b) lautomatizzazione di alcuni processi.

63
Comprensione del testo
Memoria di lavoro
p. decifrativi
p. linguistici
p.cognitivi
64
Cattivi lettori
  • Nella categoria disturbo della comprensione
    rientrano tutti i cattivi lettori, i quali non
    possono essere né definiti dislessici, né
    presentano difficoltà sul piano cognitivo.
    Vengono date due spiegazioni complementari di
    questa difficoltà
  • - una carenza nei processi di livello inferiore
    dalla decodifica semantica delle parole alla
    integrazione delle proposizioni in un significato
    unitario
  • - un deficit nei processi superiori, che riguarda
    lattivazione delle conoscenze precedenti,
    lapplicazione di schemi appropriati ed il
    controllo del processo di comprensione.

65
Differenza tra buoni e cattivi lettori
  • Esistono delle differenze fra buoni e cattivi
    lettori anche nella decodifica, ad esempio sono
    state osservate differenze nelle prestazioni di
    lettura di parole (i cattivi lettori risultano
    più lenti dei buoni lettori), e di riconoscimento
    di parole..
  • .. ma queste differenze non sembrano spiegare in
    fondo la natura del deficit.
  • In generale i cattivi lettori hanno
    prestazioni inferiori in compiti che richiedono
    un grosso impegno della memoria di lavoro.
  • Perciò..manifestano deficit di elaborazione
    quando le richieste sono molto gravose.

66
Quali differenze?
  • Le differenze tra buoni e cattivi lettori
    potrebbero riguardare quindi
  • -la quantità di conoscenze precedenti
    (linguistiche e/o enciclopediche) relative ad un
    argomento
  • -la capienza del magazzino di memoria a breve
    termine
  • -la capacità di mantenimento (componente passiva)
    e di elaborazione (componente attiva)
    dellinformazione in memoria (Memoria di Lavoro).

67
Le caratteristiche del lettore
a) le conoscenze pre-esistenti (da quelle
lessicali a quelle inerenti lo specifico
argomento trattato) b) latteggiamento più o
meno passivo del lettore dovrebbe essere in
grado di variare il ritmo della lettura a seconda
degli scopi per cui legge, focalizzare
lattenzione in base allimportanza attribuita
alle diverse parti del brano, produrre
inferenze c) il corretto funzionamento del
sistema di elaborazione (dalla trasduzione
sensoriale, alla memoria a breve ter- mine, alla
memoria a lungo termine) d) le abilità
metacognitive la consapevolezza che il lettore
pos- siede delle proprie conoscenze sulla lettura
e delle proprie strategie.
68
Conoscenze una cattiva comprensione..
  • può essere attribuita a..
  • mancanza di uno schema appropriato, allinterno
    di cui inserire linformazione
  • ambiguità o genericità dellinformazione data,
    che non consente lattivazione di uno schema
    adeguato
  • attivazione di uno schema errato
  • patrimonio di conoscenze lessicali (relazione
    circolare)
  • conoscenze dichiarative sullargomento
  • meta-conoscenze minore consapevolezza delle
    strategie adeguate alla comprensione e minor
    controllo delle strategie.

69
Caratteristiche dei cattivi lettori
  • La memoria a breve termine, nella sua componente
    attiva (di memoria di lavoro) influisce sulla
    prestazione di questi lettori. Il deficit di
    memoria riguarda tanto lelaborazione di
    informazione semantica/linguistica quanto
    quella di informazione non verbale. Ossia,
    riguarda la componente generale della Memoria di
    Lavoro.
  • La conoscenza ed il controllo meta-cognitivo sono
    inferiori nei cattivi lettori. I cattivi lettori
    sembrano ad esempio avere difficoltà ad
    individuare il momento adatto per compiere
    inferenze.
  • Difficoltà di inibizione di informazione non
    rilevante.

70
Esito del disturbo di comprensione
  • Proprio perché è difficile da diagnosticare e
    spesso non viene correttamente percepito come un
    disturbo in ambito scolastico e familiare, il DC
    si presta a produrre come esito insuccesso e
    abbandono scolastico.
  • Linsuccesso scolastico ha sia una relazione
    diretta sia una relazione indiretta con il
    disturbo di comprensione del testo.
  • I correlati emotivo-motivazionali di questo
    disturbo sono infatti importanti
  • il bambino si percepisce incapace. Percepisce
    una mancanza di controllo su ciò che fa, in
    assenza di un deficit evidente, e quindi spesso
    senza la possibilità di seguire un percorso di
    esercitazione di abilità che da lui/lei non
    vengono naturalmente esercitate.

71
Comprensione alcune strategie
  • Strategia K-W-L
  • Schema a tre colonne
  • - Knowledge cosa già sa
  • - What a quali domande può rispondere il testo
  • - Learning a quali domande effettivamente
    risponde il testo.
  • Thinking aloud pensare ad alta voce
    verbalizzando le
  • difficoltà e le inferenze durante la lettura

72
Valutazione del disturbo di comprensione
  • Prove di comprensione del Testo MT
  • Reading Span Test misura il mantenimento e
    lelaborazione dellinformazione in memoria,
    simulando compiti di comprensione del testo
  • Comprensione in ascolto se il bambino comprende
    bene il testo in ascolto ma ha delle difficoltà
    di comprensione maggiori nello scritto allora
    significa che non ha ancora automatizzato bene i
    processi decifrativi della lettura
  • Compiti di inibizione lista di parole
  • A- battere ogni volta che è animale
  • B- ricordare lultima parola della lista
  • Compiti di meta-comprensione
  • Monitoraggio accorgersi di non capire.
    Lanomalia testuale. Viene presentato
  • un testo che contiene delle incongruenze.

73
Trattamento dei disturbi di comprensione
  • ___________________________________
  • ___________________________________
  • ___________________________________
  • ___________________________________
  • ___________________________________
  • ___________________________________

74
Trattamento disturbi di comprensione
  • Interventi di tipo cognitivo si focalizzano
    sullacquisizione di abilità specifiche che
    sottostanno al processo di comprensione compiere
    inferenze, individuare linformazione rilevante
    allinterno del testo, attivare gli schemi
    adeguati, lettura veloce, lettura selettiva,
    lettura analitica
  • Interventi di tipo metacognitivo (conoscenza e
    controllo) riflettere sulle proprie strategie di
    lettura e monitorarne luso.
  • Aspetti motivazionali e attributivi ridefinire
    la percezione che lalunno ha del compito e delle
    sue capacità.

75
Trattamento dei disturbi di comprensione
(interventi cognitivi e meta-cognitivi)
  • Attivare esplicitamente o fornire le conoscenze
    necessarie alla comprensione del testo
    precedentemente alla lettura (a priori o mediante
    una scorsa preliminare dei contenuti del brano)
  • identificare ed esercitare strategie di
    comprensione e la loro funzione in relazione a
    diversi scopi (rilettura dei punti ambigui o poco
    chiari, cercare informazioni, attivare gli schemi
    adeguati per compiere inferenze, seguire la
    struttura del brano, etc.)
  • rompere gli automatismi della comprensione es.
    esplicitando i processi di inferenza
  • cogliere le incongruenze ed esercitare un
    controllo sulla propria comprensione. Sospendere
    ipotesi sul significato
  • giudicare e utilizzare gli indizi del testo
  • anticipare i contenuti del testo
  • giudicare la propria comprensione e anticipare le
    proprie difficoltà di comprensione.
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