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La centrale di sterilizzazione

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Il punto di vista della Direzione Medica Paolo Fusaroli Il governo della centrale di sterilizzazione Le competenze (necessarie per la gestione del rischio biologico e ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: La centrale di sterilizzazione


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La centrale di sterilizzazione
  • Il punto di vista della Direzione Medica

Paolo Fusaroli
2
Il governo della centrale di sterilizzazione
  1. Le competenze (necessarie per la gestione del
    rischio biologico e infettivo)
  2. Le responsabilità legali(chi risponde in caso di
    dannoal paziente)

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Competenze del responsabile
  • Cerchiamo di definire le caratteristiche del
    dirigente responsabile della gestione del rischio
    (infettivo e biologico) legato al processo di
    sterilizzazione
  • Dalle competenze da possedere e dalle
    responsabilità, si individua il percorso
    formativo necessario e quindi la posizione
    organizzativa-professionale

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1 - competenza in materia di rischio
biologicoRESPONSABILITA NELLA GESTIONE DEL
RISCHIO (626/94 e suc.81/08)
  1. la responsabilità della protezione collettiva da
    agenti biologici per gli operatori che svolgono
    mansioni attinenti il processo di sterilizzazione
  2. La responsabilità nella predisposizione dei
    protocolli di gestione del rischio (che deve
    applicare il responsabile del processo di
    sterilizzazione)

è attribuita al datore di lavoro e ad un suo
incaricato (che si occupa della valutazione dei
rischi, delle misure di prevenzione-protezione e
della stesura del documento di sicurezza) nonché
ai dirigenti coinvolti ed ai preposti.
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
  • effettua la valutazione del rischio tenendo conto
    di tutte le informazioni disponibili sulle
    caratteristiche degli agenti biologici e delle
    modalità lavorative
  • adotta le misure protettive e preventive in
    relazione al rischio di esposizione, realizzando
    quelle che ancora necessitano
  • effettua nuovamente la valutazione del rischio in
    occasione di modifiche significative
    dellattività lavorativa e qualora siano passati
    tre anni dallultima effettuata
  • se la valutazione ha messo in evidenza un rischio
    per la salute o la sicurezza dei lavoratori,
    adotta misure tecniche, organizzative e
    procedurali idonee per evitare ogni esposizione
    degli stessi ad agenti biologici, nonché misure
    igieniche

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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
  • adotta misure specifiche per le strutture
    sanitarie e veterinarie, per i laboratori e gli
    stabulari, per i processi industriali
  • adotta specifiche misure per lemergenza in caso
    di incidenti che possono provocare la dispersione
    nellambiente di agenti biologici di gruppo 2, 3
    o 4
  • gruppo 1 agente che presenta poche probabilità
    di causare malattie in soggetti umani
  • gruppo 2 agente che può causare malattie in
    soggetti umani e costituire un rischio per i
    lavoratori è poco probabile che si propaghi
    nella comunità sono di norma disponibili
    efficaci misure profilattiche o terapeutiche
  • gruppo 3 agente che può causare malattie gravi
    in soggetti umani e costituisce un serio rischio
    per i lavoratori può propagarsi nella comunità
    ma di norma sono disponibili efficaci misure
    profilattiche o terapeutiche
  • gruppo 4 agente che può causare malattie gravi
    in soggetti umani e costituisce un serio rischio
    per i lavoratori può presentare un elevato
    rischio di propagazione nella comunità non sono
    disponibili, di norma, efficaci misure
    profilattiche o terapeutiche.
  • adotta misure idonee affinché i lavoratori e/o i
    loro rappresentanti ricevano formazione
    sufficientemente adeguata.

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2 - competenza in materia di rischio
clinico(infettivo)
  • Occorre fare unanalisi del rischio clinico
    caratteristica della specifica applicazione nella
    quale si espleta il servizio di ricondizionamento
    dei dispositivi medici.
  • Questa analisi dei rischi ha come obiettivo la
    definizione di quale parte dello strumentario
    utilizzato può definirsi non critica, quale parte
    può definirsi semicritica e quale invece deve
    essere definita critica ( CDC Guideline for
    Disinfection and Sterilization in Healthcare
    Facilities, pp 10-12, 2008).
  • Tale classificazione non dipende solo dalle
    caratteristiche intrinseche dello strumento ma
    anche dal tipo di utilizzo che lo strumento deve
    subire. Risulta quindi possibile che lo stesso
    strumento chirurgico possa appartenere a più
    classi di rischio per il solo fatto che si
    prevede che debba essere utilizzato in
    applicazioni diverse. Questo implica che il
    medesimo strumento possa essere classificato,
    nellambito dei dispositivi medici, in modo
    DIVERSO in funzione dellimpiego specifico.
  • Una volta definita, in base ai criteri di cui
    sopra, la classificazione dei DM utilizzati nella
    specifica applicazione sanitaria, il responsabile
    sanitario deve scegliere la tipologia di processo
    di ricondizionamento da effettuare in proprio e,
    di conseguenza, deve stabilire quali classi di
    strumenti lo stesso processo potrà trattare in
    proprio e quelle invece per le quali dovrà
    provvedere diversamente.

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2 - competenza in materia di rischio clinico
  • La direttiva 93/42 CEE - Dispositivi Medici ha
    come 1 Requisito
  • I dispositivi medici devono essere progettati e
    fabbricati in modo che la loro utilizzazione non
    comprometta lo stato clinico e la sicurezza dei
    pazienti, né la sicurezza e la salute degli
    utilizzatori ed eventualmente di terzi quando
    siano utilizzati alle condizioni e per i fini
    previsti, fermo restando che gli eventuali rischi
    debbono essere di livello accettabile, tenuto
    conto del beneficio apportato al paziente, e
    compatibili con elevato livello di protezione
    della salute e della sicurezza.

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3 - competenza in igiene ediliziaREQUISITI
STRUTTURALI DELLA CENTRALE (DPR 37/97)
  • Definizione delle aree nettamente separate
  • una destinata al ricevimento e lavaggio,
  • una al confezionamento ed alla sterilizzazione ed
    infine,
  • una al deposito e alla distribuzione dei
    materiali sterilizzati.
  • Definizione dei locali
  • locali ricezione cernita pulizia
  • locali ricomposizione kit, confezionamento,
    sterilizzazione
  • filtro personale
  • Air lock accesso deposito materiale sterile
  • Locale materiale sterile
  • Servizi igienici
  • Locale per materiale sporco
  • Definizione dei percorsi
  • Il percorso deve essere progressivo dalla zona
    sporca a quella più pulita, con bussole e filtri

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4 - competenza in tecnologie sanitarieREQUISITI
TECNOLOGICI DELLA CENTRALE
  • Apparecchiature di sterilizzazione (a vapore, ad
    eto, a gas plasma, a immersione)
  • Termosaldatrici
  • Apparecchi di lavaggio e disinfezione
    (lavastrumenti ad ultrasuoni, termodisinfettatrici
    , lavacarrelli)
  • Carrelli e contenitori per trasporto
  • Tavoli luminosi per il controllo dei capi
  • Scaffalature per lo stoccaggio della biancheria e
    dei kit sterili

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5 - competenza in igienePROGETTARE IL PROCESSO
DI RICONDIZIONAMENTOverificare i protocolli
operativi
  1. Raccolta
  2. Decontaminazionefase del processo di
    ricondizionamento in grado di ridurre la carica
    microbica ottenuto trattando con mezzi fisici o
    chimici i substrati contaminati con materiale
    organico. Ha lo scopo di ridurre i rischi di
    infezione per loperatore durante la
    manipolazione e non compromettere il passaggio
    successivo di lavaggio e disinfezione.
  3. Pulizia (15883-1)
  4. Fase di sciacquo
  5. Lavaggiofase del processo di ricondizionamento
    che permettere la rimozione degli agenti
    contaminanti dalle superfici mediante azione
    meccanica di un mezzo acquoso, con o senza
    aggiunta di agenti chimici se necessario, nella
    misura necessaria per gli ulteriori trattamenti e
    per l'utilizzo successivo previsto.
  6. Disinfezione (15883-1)fase del processo di
    ricondizionamento utilizzato per ridurre il
    numero di microrganismi vitali su un prodotto a
    un livello precedentemente specificato, come
    appropriato per la sua ulteriore manipolazione o
    utilizzo.
  7. Risciacquo (15883-1)
  8. Asciugatura (15883-1)
  9. Controllo e Manutenzione
  10. Confezionamentofase del processo di
    ricondizionamento che prevede linserimento del
    kit allinterno del sistema barriera sterile
    (imballaggio SBS).Sistema barriera sterile
    imballaggio minimo che impedisce lingresso dei
    microorganismi e consente la presentazione
    asettica del prodotto al sito dimpiego (punto
    3.22 11607-1)
  11. SterilizzazioneProcesso convalidato impiegato
    per rendere un dispositivo medico privo di
    microrganismi vitali (17665-1).
  12. Imballaggio protettivoconfigurazione dei
    materiali progettata per impedire il
    danneggiamento del sistema barriera sterile e dei
    suoi contenuti.

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6 - competenze in organizzazione dei servizi
sanitari
Le procedure stanno ai processi come I
protocolli stanno alle attività
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IL DIRIGENTE DEVE
  • Attivare
  • Monitorare
  • Migliorare
  • Le procedure di gestione del rischio

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UNI EN ISO 134852003basata sulla EN ISO
90012000
Dispositivi medici Sistemi di gestione della
qualità Requisiti per scopi regolamentari
La norma specifica i requisiti per i sistemi di
gestione della qualità che permettono ad una
organizzazione di dimostrare la sua capacità di
fornire dispositivi medici e relativi servizi che
siano conformi ai requisiti dei clienti e ai
requisiti regolamentari applicabili a tali
dispositivi medici.
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D.lgsl. n. 46 del 1997
  • dispositivo medico è
  • uno strumento
  • un apparecchio
  • un impianto
  • una sostanza
  • o altro prodotto
  • usato da solo o in combinazione, compreso il
    software informatico impiegato per il corretto
    funzionamento, e destinato dal fabbricante ad
    essere impiegato nelluomo a scopo di
  • diagnosi, prevenzione, controllo, terapia, o
    attenuazione di una malattia
  • diagnosi, controllo, terapia, attenuazione o
    compensazione di una ferita o di un handicap
  • studio, sostituzione o modifica dellanatomia o
    di un processo fisiologico
  • intervento sul concepimento
  • purchè non eserciti lazione principale nel o sul
    corpo umano, cui è destinato, con mezzi
    farmacologici o immunologici, né mediante
    processo metabolico, ma la cui funzione possa
    essere coadiuvata da tali mezzi.

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Il responsabile sanitario della struttura
  • ove viene utilizzato il DM, deve definire il
    livello di decontaminazione necessario attraverso
    una appropriata analisi del rischio (es.scadenze)
  • Deve definire le procedure di ricondizionamento

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Approccio per processi
  • La norma internazionale 13485 si basa su un
    approccio per processi al sistema di gestione per
    la qualità.
  • Un'attività che riceve elementi in ingresso e
    li trasforma in elementi in uscita può essere
    considerata come un processo.
  • Un'organizzazione, per funzionare
    efficacemente, deve individuare e gestire
    numerosi processi collegati tra di loro.
  • Spesso l'elemento in uscita da un processo
    costituisce direttamente l'elemento in ingresso
    per uno successivo.
  • L'applicazione di un sistema di processi
    nell'ambito di unorganizzazione, unitamente
    all'identificazione e alle interazioni di questi
    processi nonché alla loro gestione, viene
    denominata "approccio per processi".

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Applicazione
Tutti i requisiti della norma internazionale
13485 sono specifici per le organizzazioni
fornitrici di dispositivi medici, a prescindere
dal tipo o dalla dimensione dellorganizzazione
stessa.
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SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
  • L'organizzazione deve
  • identificare i processi necessari per il sistema
    di gestione per la qualità e la loro applicazione
    nell'ambito di tutta l'organizzazione
  • stabilire la sequenza e le interazioni tra questi
    processi,
  • stabilire i criteri ed i metodi necessari per
    assicurare l'efficace funzionamento e l'efficace
    controllo di questi processi,
  • assicurare la disponibilità delle risorse e delle
    informazioni necessarie per supportare il
    funzionamento e il monitoraggio di questi
    processi,
  • monitorare, misurare ed analizzare questi
    processi, e
  • attuare le azioni necessarie per conseguire i
    risultati pianificati e mantenere lefficacia di
    questi processi.

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Manuale della qualità
  • L'organizzazione deve preparare e tenere
    aggiornato un manuale della qualità che includa
  • lo scopo e il campo di applicazione del sistema
    di gestione per la qualità, compresi dettagli
    sulle eventuali esclusioni e/o mancata
    applicazione e le relative giustificazioni
  • le procedure documentate predisposte per il
    sistema di gestione per la qualità o i
    riferimenti alle stesse, e
  • una descrizione delle interazioni tra i processi
    del sistema di gestione per la qualità.
  • Il manuale della qualità deve evidenziare la
    struttura della documentazione utilizzata nel
    sistema per la gestione della qualità.

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Controllo dei documenti(responsabilità in
vigilando)
  • I documenti richiesti dal sistema di gestione per
    la qualità devono essere controllati.
  • Le registrazioni sono un tipo particolare di
    documenti devono essere predisposte e conservate
    per fornire evidenza della conformità ai
    requisiti e dell'efficace funzionamento del
    sistema di gestione per la qualità.
  • Le registrazioni devono rimanere leggibili,
    facilmente identificabili e rintracciabili.
  • Deve essere predisposta una procedura documentata
    per stabilire le modalità necessarie per
    l'identificazione, l'archiviazione, la
    protezione, la reperibilità, la definizione della
    durata di conservazione e le modalità di
    eliminazione delle registrazioni.
  • Lorganizzazione deve conservare le
    registrazioni per un periodo di tempo almeno
    equivalente alla vita del dispositivo medico come
    definito dallorganizzazione, ma non meno di due
    anni dalla data di emissione del prodotto da
    parte dellorganizzazione o come specificato dai
    pertinenti requisiti regolamentari.

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RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE
  • Impegno della direzionedeve fornire evidenza del
    suo impegno nello sviluppo e nella messa in atto
    del sistema di gestione per la qualità e nel
    mantenimento della sua efficacia
  • Attenzione focalizzata al cliente
  • Politica per la qualitàsia appropriata agli
    scopi dell'organizzazione, includa l'impegno al
    soddisfacimento dei requisiti ed al mantenimento
    dellefficacia del sistema di gestione per la
    qualità, preveda un quadro strutturale per
    definire e riesaminare gli obiettivi per la
    qualità, sia comunicata e compresa all'interno
    dell'organizzazione, e sia riesaminata per
    accertarne la continua idoneità
  • Pianificazionestabilire gli obiettivi per la
    qualità, compresi quelli necessari per soddisfare
    i requisiti dei prodotti. Gli obiettivi per la
    qualità devono essere misurabili e coerenti con
    la politica per la qualità, va conservata
    l'integrità del sistema di gestione per la
    qualità quando sono pianificate ed attuate
    modifiche al sistema stesso

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Messa a disposizione delle risorse
  • L'organizzazione deve individuare e rendere
    disponibili le risorse necessarie per
  • attuare il sistema di gestione per la qualità e
    mantenerne lefficacia, e
  • ottemperare ai requisiti regolamentari e del
    cliente.

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Risorse umane
Il personale che esegue attività che influenzano
la qualità del prodotto deve essere competente
sulla base di un adeguato grado di istruzione,
addestramento, abilità ed esperienza
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Competenza, consapevolezza e addestramento
  • L'organizzazione deve
  • definire la competenza necessaria per il
    personale che svolge attività che influenzano la
    qualità del prodotto,
  • fornire addestramento o intraprendere altre
    azioni per soddisfare queste esigenze,
  • valutare l'efficacia delle azioni intraprese,
  • assicurare che il suo personale sia consapevole
    della rilevanza e dellimportanza delle proprie
    attività e di come esse contribuiscono al
    raggiungimento degli obiettivi per la qualità, e
  • conservare appropriate registrazioni sul grado di
    istruzione, sull'addestramento, sullabilità e
    sull'esperienza del personale

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Infrastrutture
  • Lorganizzazione deve definire, predisporre e
    mantenere le infrastrutture necessarie per
    ottenere la conformità ai requisiti del prodotto.
    Linfrastruttura comprende, secondo i casi
  • edifici, spazi di lavoro e servizi connessi,
  • attrezzature di processo (sia hardware che
    software), e
  • servizi di supporto (quali trasporti e
    comunicazione).
  • L'organizzazione deve stabilire requisiti
    documentati per le attività di mantenimento,
    inclusa la loro frequenza, quando tali attività,
    o la loro mancanza, possono incidere sulla
    qualità del prodotto. Le registrazioni di tale
    mantenimento devono essere conservate

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Progettazione e sviluppo
  • Pianificazione della progettazione e dello
    sviluppo
  • Lorganizzazione deve predisporre procedure
    documentate per la progettazione e lo
    sviluppo.L'organizzazione deve pianificare e
    tenere sotto controllo la progettazione e lo
    sviluppo del prodotto.

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Produzione ed erogazione di servizi
  • Convalida dei processi di produzione e di
    erogazione dei servizi
  • L'organizzazione deve convalidare tutti i
    processi produttivi e di erogazione di servizi il
    cui risultato finale non possa essere verificato
    da successive attività di monitoraggio o di
    misurazione. Rientrano in questo ambito quei
    processi per i quali le eventuali carenze possono
    evidenziarsi solo dopo che il prodotto viene
    utilizzato o il servizio viene erogato. La
    convalida deve dimostrare la capacità di questi
    processi di conseguire i risultati pianificati.
  • Per questi processi l'organizzazione deve dare
    disposizioni, ove applicabili, in merito
  • ai criteri definiti per il riesame e
    l'approvazione dei processi,
  • all'approvazione di apparecchiature e alla
    qualificazione del personale,
  • all'uso di metodi e di procedure definite,
  • ai requisiti per le registrazioni
  • alla riconvalida.
  • Lorganizzazione deve predisporre procedure
    documentate per la convalida dellapplicazione
    del software per computer (e delle modifiche a
    tale software e/o alla sua applicazione) per la
    produzione e lerogazione del servizio che incide
    sulla capacità del prodotto di essere conforme ai
    requisiti specificati. Tali applicazioni software
    devono essere convalidate prima delluso
    iniziale. Le registrazioni della convalida devono
    essere conservate.
  • Requisiti particolari per i dispositivi medici
    sterili.Lorganizzazione deve stabilire
    procedure documentate per la convalida dei
    processi di sterilizzazione. I processi di
    sterilizzazione devono essere convalidati prima
    delluso iniziale. Le registrazioni della
    convalida di ciascun processo di sterilizzazione
    devono essere conservate

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Produzione ed erogazione di servizi
  • Identificazione e rintracciabilità -
    IdentificazioneL'organizzazione deve
    identificare il prodotto con mezzi adeguati lungo
    tutte le fasi per la realizzazione del prodotto e
    deve stabilire procedure documentate per tale
    identificazione del prodotto- RintracciabilitàL
    organizzazione deve predisporre procedure
    documentate per la rintracciabilità.
  • Proprietà del cliente
  • Conservazione dei prodottiLorganizzazione deve
    stabilire procedure documentate o istruzioni di
    lavoro documentate per mantenere inalterata la
    conformità dei prodotti durante le lavorazioni
    interne e fino alla consegna alla destinazione
    prevista.

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Controllo dei dispositivi di monitoraggio e di
misurazione
  • L'organizzazione deve individuare i monitoraggi e
    le misurazioni che vanno effettuati nonchè i
    dispositivi di monitoraggio e di misurazione
    necessari a fornire evidenza della conformità dei
    prodotti ai requisiti determinati

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Quali requisiticompetenze specifiche in materia
di
  1. Rischio (biologico, chimico, )
  2. Rischio clinico (infettivo, )
  3. Igiene edilizia
  4. Tecnologie sanitarie
  5. Igiene (disinfezione, sterilizzazione, )
  6. Organizzazione dei servizi sanitari

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Profilo di responsabilità del dirigente
  • Un aspetto di grande importanza, nel concetto
    della sterilizzazione sono gli aspetti giuridici
    e medico legali, relativi alle responsabilità
    professionali.
  • Il D.lgs 626/94 e dlgs 81/08 titolo X, prescrive
    le misure da adottare per la salvaguardia della
    salute e della sicurezza dei lavoratori. Tale
    disciplina è però volta anche a tutelare i terzi
    che vengono in contatto con lambiente di lavoro
    cioè i pazienti, visitatori, ecc... Il mancato
    rispetto degli obblighi di valutazione dei rischi
    e adozione delle conseguenti misure di sicurezza
    configura una condotta negligente del dirigente
    con obbligo per lo stesso di risarcire il danno.
    Lomessa valutazione dei rischi, adozione delle
    misure di sicurezza o predisposizione del
    relativo documento comporta poi sanzioni penali
    e/o amministrative.

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Profilo di responsabilità del dirigente
  • In tema di rischio da agenti biologici, lart.
    271 co. 4 dispone che il medico debba adottare
    tutte quelle misure di sicurezza volte ad evitare
    contaminazioni da agenti biologici, a meno che ne
    dimostri la non necessarietà. Tale norma comporta
    rilevanti conseguenze in materia di onere
    probatorio. Ed infatti, al giudice sarà
    sufficiente, al fine di configurare la
    responsabilità del medico, ritenere la
    necessarietà delle misure non adottate, mentre
    spetterà al sanitario la prova liberatoria di
    aver diligentemente valutato i rischi e di aver
    adottato tutte le misure di sicurezza necessarie.

Alla luce del principio sancito dal D.Lgs 81,
secondo il quale devono adottarsi le misure di
sicurezza tecnicamente e scientificamente più
evolute, si ritiene che ovunque si svolga
attività di sterilizzazione debbano essere
presenti tecnologie di ultima generazione e di
tutti i dispositivi per poter attuare
correttamente tutte le procedure relative al
ciclo di sterilizzazione.
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Profilo di responsabilità
Nel caso lo strumento utilizzato arrechi un danno
al paziente perché poco adeguato rispetto ad
altri o perché non opportunamente sterilizzato,
lesercente la professione sanitaria può
incorrere in un procedimento giudiziario che
abbia il fine di stabilire uneventuale
responsabilità professionale. Per responsabilità
professionale sintende lattitudine che ha un
professionista a rispondere in sede penale o
civile di un danno arrecato alla persona,
conseguente ad un suocomportamento illecito
dolosoo colposo, in occasione di lavoro
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Profilo di responsabilità del medico - le sanzioni
La mancata adozione di tutte le misure tecniche,
organizzative e procedurali necessarie per
evitare infezioni crociate è sanzionata con
larresto da 3 a 6 mesi o con lammenda da 2.500
a 6.400 euro.
La rimozione od omissione dolosa di cautele
contro infortuni sul lavoro comporta la
reclusione da sei mesi a cinque anni che aumenta
da tre a dieci anni se dal fatto deriva un
disastro o un infortunio (art. 437 c.p.).
36
conclusioni
  • Nellambito delligiene ospedaliera, la
    sterilizzazione è uno degli elementi cardine
    nella prevenzione delle infezioni. Ne consegue
    che, per un corretto approccio alla prevenzione
    delle infezioni legate allutilizzo di
    dispositivi medici, è importante disporre delle
    risorse e degli strumenti necessari, ma,
    soprattutto, è importante che tutte le figure
    professionali (medico di direzione, infermiere
    responsabile di centrale, operatori di centrale,
    personale degli uffici tecnici, ecc), coinvolte
    nel processo siano consapevoli dei rischi insiti
    nel processo stesso e rispettino, con
    atteggiamenti corretti le raccomandazioni e le
    procedure aziendali formulate per raggiungere il
    più alto livello qualitativo possibile.

37
Il caso
In sala operatoria di otorinolaringoiatria,
allapertura di un container di ferri chirurgici,
la ferrista segnala lassenza del filtro dotato
dindicatore chimico.
38
Siamo di fronte ad una non conformitàcosa fare ?
  • Chiedere al coordinatore di centrale
  • Chiedere al coordinatore responsabile dei gruppi
    operatori e sterilizzazione
  • Chiedere al Direttore Sanitario o suo delegato
  • Chiedere al chirurgo 1 operatore

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Si è proceduto
  • Viene coinvolto il coordinatore di centrale e il
    primo operatore chirurgo. Il coordinatore
    conferma lavvenuta sterilizzazione, ma non
    garantisce il mantenimento della sterilità e
    pertanto propone di risterilizzare.
  • Il primo operatore chirurgo informato, decide di
    procedere allutilizzo dei dispositivi medici, in
    considerazione del fatto che
  • Il trasporto è avvenuto in modo protetto
    (carrelli chiusi)
  • il paziente è anestetizzato,
  • si esegue un intervento sul naso
  • è possibile dare unadeguata copertura
    antibiotica.
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