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Einstein e la Teoria della Relativit

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Einstein e la Teoria della Relativit 1905-2005 Albert Einstein Albert Einstein nacque il 14 Marzo 1879 a Ulm, in Germania. Suo padre era un operaio specializzato ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Einstein e la Teoria della Relativit


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Einstein e la Teoria della Relatività
  • 1905-2005

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Albert Einstein
  • Albert Einstein nacque il 14 Marzo 1879 a Ulm, in
    Germania. Suo padre era un operaio specializzato
    nella costruzione di apparecchiature elettriche.
    A causa di un fallimento economico suo padre fu
    costretto a trasferirsi con la famiglia prima a
    Munich poi a Milano.

I genitori
curiosità
3
  •  Il padre era proprietario di una piccola
    industria elettrochimica, ed era un "Ottimista
    inguaribile"  era un uomo che non si preoccupava
    del denaro,  amava la campagna e la cultura
    classica. La madre era particolarmente
    equilibrata ed attiva, era in grado di superare
    persino con umorismo le disastrose avventure
    economiche dellazienda familiare. Anche lei,
    come tutti nella famiglia Einstein, amava la
    cultura, larte e in particolare la musica.
    Latmosfera nella quale visse il giovane Albert
    non prevedeva però una forma di istruzione
    religiosa e per questo maturò in lui un profondo
    distacco da ogni forma di religione rilevata. 

4
Einstein e la musica
  • Einstein aveva ereditato dalla madre lamore per
    la musica.Non tutti pensano che fosse un buon
    violinista, ma quel che è certo è che il violino
    occupava un posto significativo nella sua
    vita.Diede concerti a profitto di una delle
    numerose organizzazioni umanitarie da lui
    sostenute.Durante i suoi lunghi viaggi amava
    unirsi con i musicisti che incontrava per suonare
    in trio o in quartetto.

5
  • Provai una meraviglia di questo genere alletà
    di 4 o 5 anni, quando mio padre mi mostrò una
    bussola. Il fatto che quellago si comportasse in
    quel certo modo non si accordava assolutamente
    con la natura dei fenomeni che potevano trovar
    posto nel mio mondo concettuale di allora, tutto
    basato sullesperienza diretta del "toccare".
    Ricordo ancora o almeno mi sembra di ricordare
    che questa esperienza mi fece un impressione
    durevole e profonda.
  • DIETRO ALLE COSE DOVEVA ESSERCI UN CHE DI
    PROFONDAMENTE NASCOSTO.

Torna alla vita
6
I primi anni
Torna alla vita
  • Durante i suoi studi non mostrò particolari
    attitudini, in quanto non approvava i rigidi
    metodi dell'istruzione, e fu davvero un pessimo
    allievo. I suoi genitori temevano che fosse
    anormale infatti riuscì a parlare bene solo a
    nove anni. Einstein fu espulso dalla scuola di
    Zurigo con la motivazione che studiava solo ciò
    che voleva. Affascinato dalla matematica e dalle
    scienze, materie che studiò autonomamente.Dal
    1902 egli divenne un esaminatore ufficiale a
    Berna dove lavorò per sette anni.

(La pagella di Einstein il voto più alto è 6)
7
Annalen Der Physik
  • L'anno 1905 fu un grande momento per la scienza
    infatti Einstein pubblicò, a soli 26 anni,
    quattro articoli sul giornale Annalen Der Physik,
    articoli che avrebbero alterato il corso della
    scienza del XX Sec. Il primo trattava dei casuali
    cambiamenti termici nelle molecole, chiamati
    Browniani, per prima riconosciuti nel 1827 dal
    botanico inglese Robert Brown. Il secondo
    articolo trattava la teoria quantistica della
    luce divulgata da Max Planck nel 1900.

8
Emc²
  • Il terzo articolo tratta della teoria della
    relatività L'ultimo articolo di quell'anno
    introdusse l'ormai famosa equivalenza tra la
    massa e l'energia espressa dall'equazione Emc².

Effetti t. relatività
Vita Ultimi anni
9
Gli ultimi anni
  • Gli ultimi anni di Einstein furono trascorsi
    cercando una teoria per la forza universale.
    Einstein aveva un gran rispetto per le opere
    della natura, e notò che "La cosa più
    incomprensibile del mondo è che esso sia
    comprensibile". Si considerava più un filosofo
    che uno scienziato, e in molti modi fu dello
    stesso stampo dei filosofi greci, come Platone ed
    Aristotele, cercando di capire la natura mediante
    la ragione anziché l'esperimento. Il suo successo
    deve molto ad una grande intuizione, che nessuno
    ha mai avuto.Morì il 18 Aprile del 1955 a
    Princeton.

La grande guerra
I due matrimoni
t. relatività
10
Einstein e la guerra
  • Nel 1933 Einstein si stabilì a Princeton, a
    causa dellondata antisemita provocata
    dallintolleranza nazista. Quando nel 1939
    scoppiò il secondo conflitto mondiale il fisico
    Bohr annunciava che a Berlino gli scienziati Hahn
    e Strassman avevano scoperto la "scissione
    nucleare". Il 2 Agosto allora Einstein insieme ad
    un gruppo di scienziati, temendo che se Hitler
    fosse riuscito a costruire per primo la bomba
    atomica lavrebbe usata per porre il mondo ai
    suoi piedi, scrisse una lettera indirizzata al
    Presidente degli Stati Uniti Franklin Roosvelt
    chiedendo linteressamento del governo americano
    alle ricerche nucleari. Roosvelt riunì nel
    deserto di Los Alamos un gruppo di fisici che
    riuscirono nellintento.

Scissione nucleare
t. relatività
11
  • Il 5 e 6 Agosto del 1945 lAmerica infatti,
    nonostante il Giappone si trovasse in serie
    difficoltà e senza possibilità di riscossa,
    bombardò le città di Hiroshima e Nagasaki
    mettendo fine alla guerra ma mietendo centinaia
    di migliaia di vittime ingiustificatamente.
  • Paradossalmente colui che mise in moto la
    terribile macchina della bomba atomica era lo
    stesso uomo che aveva affermato "Il mio
    pacifismo è un sentimento istintivo, un
    sentimento che mi domina perché lassassinio
    delluomo mi ispira disgusto. Il mio
    atteggiamento non deriva da qualche teoria
    intellettuale, ma si fonda sulla mia profonda
    avversione per ogni specie di crudeltà e di
    odio."
  • Ecco perché Einstein, fino alla sua morte, non
    dimenticò mai quella lettera e non si stancò di
    ripetere "Se avessi saputo non avrei mai
    scritto quella lettera"

curiosità
12
  • Quando Einstein sbarcò negli Stati Uniti, come
    tutti gli emigrati, ricevette un modulo da
    compilare. Fra le molte domande cui bisognava
    rispondere ce nera una che chiedeva "A quale
    razza appartieni?"E lui rispose "A quella
    umana!"

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I due matrimoni di Einstein
  • le sue maggiori conquiste scientifiche abbiano
    coinciso con gli inizi dei suoi due matrimoni -
    il primo con la fisica serba Mileva Maric, e il
    secondo con la cugina Elsa - si sarebbe tentati
    di cedere all'impulso un po' romantico di far
    coincidere, nel suo caso, passione amorosa e
    creatività, invece non fu lo sbocciare dell'amore
    ad alimentare le più grandi intuizioni di
    Einstein bensì egli le ebbe quando gli amori
    finivano".

Einsteien e Mileva
Einstein ed Elsa
14
  • Albert e Mileva si sposarono nel 1903. Il 1905 è
    stato definito lannus mirabilis del grande
    scienziato, da lì iniziò la sua carriera
    accademica. Mileva gli faceva da assistente per i
    calcoli matematici mentre tirava su due figli. Lo
    seguì allUniversità di Praga, ma nel 1914 quando
    Einstein divenne direttore dellIstituto di
    fisica Kaiser Wilhelm a Berlino, ritornò con i
    bambini a Zurigo. Negli anni successivi Einstein
    perse la testa per la cugina Elsa, una donna
    frivola famosa a Berlino per la sua vanità (a un
    pranzo mondano pur di non mettersi gli occhiali
    mangiò una decorazione floreale credendola
    insalata).

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  • Dopo sei anni di relazione, Elsa sposò Albert nel
    1919 e accettò di buon grado le sue numerose
    infedeltà. Gli permise persino di
    "incontrare"regolarmente, due volte la settimana,
    una giovane donna che il marito aveva fatto
    assumere come segretaria, purché rinunciasse alle
    scappatelle furtive.
  • Cè chi sostiene che "la scienza gli offrì
    l'ordine in cui rifugiarsi dal caos della sua
    vita sentimentale". Nel 1919 avviene anche il
    divorzio da Mileva. Einstein, dopo decine di
    lettere spietate a Mileva, le scrisse "Col tempo
    ti accorgerai che è difficile trovare un ex
    marito migliore di me", e la lasciò in una
    disperata solitudine, dopo averle consegnato i
    soldi del Premio.

indietro
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Prima di Einstein
  • Nel 1864 lo scienziato inglese James Clerk
    Maxwell scopre che le leggi che governano
    l'elettricità e il magnetismo sono così connesse
    tra loro da implicare l'esistenza di onde
    elettromagnetiche una carica elettrica (ad
    esempio un elettrone) che oscilla nello spazio
    genera un campo elettromagnetico che si propaga
    sotto forma di onda. Maxwell tradusse in formule
    matematiche questi esperimenti. Il risultato fu
    di affermare l'esistenza di onde
    elettromagnetiche, ovvero l'esistenza di una
    legge unitaria per i fenomeni magnetici e
    elettrici. Dai suoi calcoli Maxwell dedusse
    l'esatta velocità delle onde elettromagnetiche,
    molto prossima ai 300.000 km al secondo. Maxwell,
    misurata quella della luce precisamente grazie ad
    una serie di esperimenti, si avvide che erano
    identiche. Da questo fatto ne dedusse che la
    stessa luce era un onda elettromagnetica.

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Il problema delletere
  • A questo punto la fisica dell'epoca imponeva di
    trovare un elemento attraverso il quale le onde
    elettromagnetiche potessero propagarsi. Tutti i
    movimenti ondulatori dovevano propagarsi in
    qualche elemento le onde del mare si propagavano
    attraverso l'acqua, le onde sonore attraverso
    l'aria. Visto che le onde elettromagnetiche non
    potevano propagarsi nel vuoto, si vide bene di
    teorizzare l'esistenza di una sostanza che
    permettesse di trasportare le onde
    elettromagnetiche questo elemento fu chiamato
    etere luminifico, o semplicemente, etere (il
    termine fu preso in prestito da Aristotele)

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  • Caratteristiche delletere
  • Trasparenza
    Rigidità
  • leggerezza
    Onnipresenza
  • I fisici pensavano che ogni corpo che si muovesse
    nelluniverso producesse un vento (vento d'etere)
    che si muoveva alla stessa velocità del corpo in
    movimento ma con direzione opposta. Per esempio,
    la Terra si muove nell'universo a 30 Km/s perciò
    ci dovrebbe essere un vento a 30 Km/s che
    spazzerebbe la Terra in direzione opposta al
    proprio cammino. Ovviamente qualsiasi cosa è
    influenzata dal vento, compresa la luce.

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Michelson e Morley
  • Albert Abhram Michelson, decise di provare a
    misurare la velocità della luce per vedere se si
    trovava traccia del vento d'etere e si mise in
    contatto con Eduard Morley, uno scienziato
    dall'aspetto trasandato, che offrì il suo
    seminterrato per l'esperimento. Correva l'anno
    1887.

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Lesperimento
  • Pertanto realizzarono unapparecchiatura, detta
    interferometro di Michelson. Una volta
    effettuato l'esperimento non si trovò traccia di
    un vento d'etere. La velocità della luce era
    indipendente dalla direzione e di poco inferiore
    a 300000 Km/s.

Vedi interferometro
Esito esperimento
21
Linterferometro di Michelson
  • L'apparecchio fu montato su una lastra
    ruotante. Per eliminare le vibrazioni la lastra
    veniva fatta galleggiare su mercurio liquido. Un
    sistema di specchi inviava il raggio di luce che
    percorreva due cammini di uguale lunghezza, ma
    posti in direzione rispettivamente parallela e
    perpendicolare al moto della Terra.

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Il vento detere non esiste!
  • Se cera un moto relativo rispetto alletere,
    allora i tempi di percorrenza dei due cammini
    sarebbero stati differenti e si sarebbero create
    particolari frange di interferenza.Lesperimento
    fu ripreso da Edward Williams Morley (1838 1923)
    nel 1905, ma in nessun caso si registrò alcun
    moto relativo del nostro pianeta rispetto
    alletere

23
  • .
  • La conclusione, che la velocità della luce è
    indipendente dal moto della sorgente e
    dell'osservatore, fu l'ipotesi da cui partì
    Einstein per sviluppare la teoria della
    relatività ristretta.

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La Teoria della Relatività
  • La teoria della relatività ristretta fu
    presentata da Einstein nel 1905, ma non fu subito
    presa sul serio per quanto era rivoluzionaria.
    Fino a quel tempo infatti gli uomini erano
    abituati a pensare negli schemi della gravità
    formulati da Newton e della fisica classica, il
    cui fondatore fu Galileo. Alla base di questa
    teoria sta infatti l'assoluto relativismo di
    vedere le cose. Un oggetto può essere definito
    per Einstein contemporaneamente in movimento o
    fermo a seconda del punto in cui lo si osserva.

curiosità
fisica classica
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  • Einstein fu sempre certo della validità delle
    sue teorie, infatti quando gli fu riferito che
    era stato pubblicato un libro intitolato Cento
    fisici contro Einstein , in cui si proponeva una
    teoria alternativa alla Relatività, egli rispose
    con arguzia Cento? Se fossi in errore, di
    fisico ne basterebbe uno solo !

indietro
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Superamento della Fisica Classica
  • Prendiamo per esempio un tavolo all'interno di un
    treno e prendiamo due uomini uno seduto al tavolo
    e uno accanto ai binari in cui passa il treno.
    Per il primo il tavolo sarà fermo in quanto nel
    tempo quest'ultimo occuperà sempre la stessa
    posizione mentre per il secondo il tavolo sarà in
    movimento. Nella relatività ristretta non si
    parla più di eventi prolungati nel tempo ma di
    eventi istantanei e tra cui si possono misurare
    gli intervalli. Infatti se si cambiano i sistemi
    di riferimento non solo può cambiare la
    definizione di stato o di moto di un oggetto ma
    anche le coordinate di quest'ultimo nei due
    diversi sistemi, ma tuttavia la distanza tra due
    oggetti resta sempre la stessa in qualunque
    sistema ci si trovi.

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Il primo principio di relatività
  • Anche grazie allesperimento di Michelson e
    Morley si era arrivati alla conclusione che
    lunica costante delluniverso è la velocità
    della luce nel vuoto che non si compone con
    nessun'altra velocità (né quella della sorgente
    che la emette né quella dell'osservatore che la
    riceve, rispetto ad un ipotetico "etere" nel
    quale la luce viaggerebbe)
  • Questo diviene, in Relatività, uno dei due
    pilastri su cui si fonda la teoria interaIl
    principio di "costanza della velocità della luce
    nel vuoto"

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Il secondo principio della relatività
  • Estensione del Principio di Relatività già
    formulato da Galileo per la Meccanicaanche ai
    Fenomeni Elettromagnetici e, più in generale, a
    tutte le leggi fisiche
  • sbarazzandosi del residuo meccanicista con cui
    si ipotizzava l'etere come una sorta di mezzo
    elastico, che riempiva lo "spazio assoluto"
    di Newton, attraverso il quale si sarebbe
    propagata la luce          

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Conseguenze della Relatività ristretta
  • Le conseguenze di questi due semplici principi
    furono strabilianti e a prima vista incredibili.
    Anzitutto la demolizione dei concetti newtoniani
    di spazio e di tempo "assoluti lo spazio e il
    tempo vengono misurati in maniera diversa a
    seconda della velocità con cui si muovono,
    subendo
  • una contrazione delle lunghezze
  • una dilatazione del tempo

Secondo Newton
Dilatazione tempo
Contrazione lunghezze
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  • Secondo la cinematica "classica" le due velocità
    si sarebbero dovute
  • sommare se la Terra "andava incontro" o "si
    allontanava" dalla sorgente luminosa
  • sottrarre se "la rincorreva" o "veniva rincorsa"
    da essa
  • V' V v
  • E questo avrebbe permesso di misurare la velocità
    con la quale la Terra si muoveva nello spazio
    assoluto di Newton, e cioè rispetto all'"etere"
    che lo riempiva e attraverso il quale la luce
    viaggiava.
  • Ma l'esperimento aveva rivelato, con un margine
    di errore di misura molto accurato, come la
    velocità della luce nel vuoto fosse sempre
    identica indipendentemente dal moto della Terra.

V' V v
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Dilatazione del tempo
Argomento successivo
Tempo relativo
  • Einstein avanzò l'ipotesi rivoluzionaria che lo
    scorrere del tempo variasse a secondo dello stato
    di moto (o di quiete) dell'osservatore,
    dipendendo dalla velocità con la quale
    quest'ultimo si muoveva. Il tempo misurato da un
    orologio in movimento scorre più lentamente
    rispetto al tempo misurato da un orologio fermo.
    Il tempo misurato da una persona che corre
    rallenta, Questo rallentamento dello scorrere del
    tempo corrisponde a una dilatazione dei tempi,
    ossia degli intervalli di tempo misurati, per cui
    due eventi, contemporanei per un osservatore in
    quiete, non lo saranno più per un osservatore che
    si muova rispetto al primo.

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  • Il concetto di tempo relativo è il primo che si
    scontra con la normale esperienza quotidiana, in
    cui il tempo sembrerebbe assoluto e le velocità
    indubbiamente relativa. In realtà gli effetti del
    rallentamento del tempo per i corpi in movimento
    valgono comunque anche a velocità più basse,
    solamente che gli effetti, seppur misurati e
    dimostrati, sono molto meno evidenti rispetto
    agli effetti misurabili su corpi viaggianti a
    velocità relativistiche.Un esempio poniamo il
    fatto che un uomo in bicicletta (10 km/ora) e un
    altro che guidi una macchina (100 km/ora) vedano
    passare un treno che viaggi a 200 km/ora.
    All'uomo in bicicletta sembrerà che il treno vada
    più veloce rispetto a lui di quanto non lo sia
    per l'uomo in macchina. Questi vedrà il treno
    andare più lento di quanto non l'abbia visto il
    ciclista. Ma cosa succede quando la velocità del
    treno diventa assoluta anche rispetto al moto del
    ciclista e dell'autista? Essi vedono il treno
    muoversi alla stessa velocità, ne consegue che
    l'autista dovrà rallentare il suo tempo per
    "sincronizzarsi" col ciclista.

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Lorologio a luce
  • Ciascun osservatore non noterà alcun effetto
    sul "proprio" tempo, vale a dire per ciascuno di
    essi il tic-tac del "proprio" orologio batterà
    sempre con la consueta velocità ma tanto
    maggiore sarà la velocità relativa dei due
    osservatori, tanto più lento apparirà marciare
    all'uno l'orologio dell'altro. Paradossalmente,
    al raggiungimento della velocità limite della
    luce, i due osservatori, in moto relativo,
    vedranno fermarsi l'uno l'orologio dell'altro,
    pur continuando a veder camminare regolarmente il
    "proprio" orologio.

1
2
3
34
Il paradosso dei gemelli
  • Ci sono due gemelli, inizialmente nello stesso
    posto e dotati di due orologi uguali,
    sincronizzati. Uno dei due gemelli rimane a
    Terra, mentre l'altro parte per un viaggio
    interstellare a bordo di un'astronave, la cui
    velocità, molto elevata, pari a quella della
    luce. Al suo ritorno a Terra, l'orologio del
    gemello astronauta segna che son trascorsi 30
    anni dalla partenza, mentre quello del suo
    gemello, rimasto a Terra, ne segnerà ben 50 dalla
    partenza dell'astronave.

35
  • Poiché nel veicolo spaziale, in movimento ad
    altissima velocità, tutti i fenomeni scorrono più
    lentamente, nell'ipotesi che gli orologi
    biologici (ad esempio, le pulsazioni ritmiche del
    cuore, i battiti del polso) si comportino come
    gli ordinari segnatempo, anche l'invecchiamento
    avverrà con un ritmo più lento. In altri termini,
    dopo avere fatto questo viaggio a velocità
    elevatissime, ritornando sulla Terra,
    l'astronauta ritroverà il fratello gemello più
    vecchio di lui di ben 20 anni! In questo caso,
    poiché il gemello astronauta non compie un moto
    uniforme, ma deve necessariamente accelerare e
    decelerare per effettuare l'andata e il ritorno,
    la situazione non è più simmetrica l'astronauta
    avrà, in effetti, vissuto di meno rispetto al suo
    gemello rimasto a Terra.

36
Contrazione delle lunghezze
  • Gli oggetti in movimento si accorciano nella
    direzione del moto.
  • In pratica, un corpo che viaggi a velocità
    prossime a quella della luce tenderebbe a
    contrarsi fino a scomparire. Questa stupefacente
    conseguenza ricalca la relatività del tempo
    rispetto alla costante della velocità della luce
    spazio e tempo sono correlati tra loro. Anche lo
    spazio risulta diverso per i diversi osservatori.
    All'aumentare della velocità, quindi, non solo si
    modifica la struttura del tempo, ma si modifica
    necessariamente anche la struttura dello spazio.
    Dunque all'aumentare della velocità di un corpo
    il tempo rallenta e lo spazio si contrae.

I muoni
37
I Muoni
  • I muoni, sono particelle prodotte nell'alta
    atmosfera dalla radiazione cosmica che giunge
    sulla terra. Esse decadono dopo una vita media,
    misurata da un osservatore ad esse solidale, di
    circa 2 microsecondi. Ciò significa che, nel loro
    riferimento, la maggior parte dei muoni non può
    percorrere più di 600 metri circa e quindi
    pochissimi dovrebbero arrivare sulla superficie
    terrestre. L'esperienza prova che invece ne
    arrivano molti più  del previsto. Il motivo é
    che, dal nostro punto di vista sulla terra, essi
    hanno un tempo di dimezzamento molto più grande
    per effetto della dilatazione dei tempi, a causa
    della grande velocità, e quindi possono
    percorrere distanze molto grandi (la velocità,
    essendo prossima a quella della luce, rimane
    sempre la stessa). Dal loro punto di osservazione
    i muoni avranno invece percorso una distanza
    molto più breve per l'effetto della contrazione
    delle lunghezze. Il fenomeno è perfettamente
    spiegabile da parte di entrambi gli osservatori.

38
Terzo principio della relatività
  • Uguaglianza tra massa ed energia

Emc² All'aumentare della velocità aumenta la
massa dei corpi, all'approssimarsi della velocità
della luce la massa di un corpo tende
all'infinito, quindi, per spostarsi, avrebbe
bisogno di una quantità infinita di energia, il
che sarebbe impossibile. Per i tre principi fin
qui esposti risulta che un corpo che viaggia alla
velocità della luce si contrae talmente tanto da
risultare invisibile e da non essere esteso nello
spazio, che il suo tempo è talmente rallentato da
essere immobile e che la sua massa è talmente
grande da risultare infinita.

39
Fissione o Scissione nucleare
  • Uno dei processi di trasformazione dei nuclei
    atomici è la fissione, o la scissione in due (o
    raramente tre) nuclei aventi massa simile. Ogni
    fissione è caratterizzata dalla liberazione di
    una quantità d'energia L'energia liberata è
    dovuta alla trasformazione di parte della massa
    del nucleo iniziale infatti, i prodotti della
    reazione hanno una massa complessiva leggermente
    inferiore a quella del nucleo che è stato scisso.
    La parte mancante è liberata sotto forma
    d'energia, secondo la relazione di Einstein E
    mc².

Einstein e la guerra
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