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Lezione 6-semiotica Ruggero Ragonese

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Title: Lezione 6-semiotica Ruggero Ragonese


1
Lezione 6-semioticaRuggero Ragonese
2
  • Dalla differenza all'opposizione

3
  • Louis Hjelmslev (1899-1965)
  • I fondamenti della teoria del linguaggio (1943)

4
La glossematica
  • Alcuni aspetti del pensiero linguistico di H.
    rappresentano una continuazione e sistemazione
    del pensiero di Saussure es.
  • lingua come totalità autosufficiente e
    organizzata al suo interno
  • valorizzazione degli aspetti formali e astratti
    dellanalisi linguistica
  • necessità di distinguere il significato
    linguistico da qualunque concetto psicologico.
  • Hjelmslev chiamò la sua teoria linguistica
    glossematica

5
  • La lingua è quindi un sistema di relazioni ed è
    questo quello che ci interessa.
  • Differenza con la semiotica interpretativa
    (Peirce-Eco) capire i meccanismi del sistema
    significa avere delle regole universali, al di là
    delle situazioni contestuali

6
  • La lingua deve essere analizzata come unentità
    autonoma di dipendenze interne, cioè come una
    struttura.
  • Il linguista decide di analizzare la lingua in
    quanto struttura sceglie il metodo e i principi
    dellanalisi
  • Ipotesi di partenza ci sono delle costanti nei
    fatti linguistici scopo della linguistica
    trovare le invarianti sottese alle varianti, le
    regole sottese ai fenomeni.
  • Attraverso l'individuazione delle costanti e
    delle loro relazioni si può comprendere il
    meccanismo delle lingue.

7
  • Ma se non mettiamo al centro il soggetto calato
    nel contesto, come facciamo a risalire a costanti
    comuni?

8
  • Gli oggetti che interessano la teoria
    linguistica sono testi. Lo scopo della teoria
    linguistica è fornire un procedimento per mezzo
    del quale un dato testo possa essere compreso
    attraverso una descrizione coerente ed
    esauriente. (Louis Hjelmslev, Omkring
    Sprogteoriens Grundlæggelse 1943, (Introduzione e
    traduzione di Giulio C, Lepschy, I fondamenti
    della teoria del linguaggio, Torino, Einaudi,
    1968 p 19)
  • Loggetto linguistico (parola, frase, testo)
    viene scomposto in componenti minori, attraverso
    unanalisi deduttiva (vedi cit. che segue)

9
  • Bisogna dare delle regole dalle quali conseguano
    tutti i rapporti possibili
  • Il meccanismo di funzionamento di un sistema La
    Lingua. Un sistema che pur cambiando, non cambia
    mai.

10
  • Come fare? Innanizitutto, partendo da Saussure
    1) non si possono prendere significati e
    significanti separati (segno)
  • 2) ogni segno ha un senso (valore) sono in
    connessione con altri segni

11
  • H. Ma allora si possono considerare tutti i
    significanti (manifestazioni sonore) collegati
    fra loro in un unico PIANO e tutti i significati
    idem?
  • H. possiamo pensare questi due piani come sue
    sistemi che sono collegati fra loro grazie a una
    funzione?

12
Piano dellespressione e piano del contenuto
  • I linguaggi sono caratterizzati dalla connessione
    tra questi due piani.
  • In Saussure significante e significato sono le
    due entità di cui è composto un segno.
  • In H.
  • Il significante diventa lespressione
  • Il significato diventa il contenuto
  • Il segno diventa funzione segnica

13
La funzione segnica
  • Il segno non rimanda a un contenuto esterno al
    segno stesso, ma è unentità generata dalla
    connessione fra unespressione e un contenuto.
    (ib. 52)
  • H non parla più genericamente di segno ma di
    funzione segnica costituita da espressione e
    contenuto o, più ampiamente, di piano
    dellespressione e piano del contenuto che sono
    reciprocamente solidali non si può avere
    espressione senza contenuto né contenuto senza
    espressione.

14
  • E piano dellespressione
  • Funzione segnica
  • C piano del contenuto
  • La definizione di E e C è puramente formale E e
    C sono due funtivi che contraggono la funzione
    segnica e funtivi di una funzione sono i suoi
    terminali, intendendo con funtivo un oggetto che
    ha funzione rispetto ad altri oggetti. (ib. 37)
  • Non si avrà mai una funzione segnica senza la
    presenza simultanea di entrambi questi funtivi
    (ib. 53).

15
  • H. approfondisce i termini della funzione segnica
    attraverso il modello della stratificazione del
    linguaggio
  • piano E e piano C hanno degli strati, cioè
    sostanza e forma.

16
  • Insomma, noi possiamo parlare, scrivere solo
    grazie alla funzione segnica che mette in
    relazione i due piani. Ma questi due piani per
    essere messi in relazione devono mettersi in
    'forma'. Si predispongono a essere uniti dalla
    funzione segnica

17
Forma, sostanza, materia
  • H. critica Saussure per aver cercato di
    concettualizzare in qualche modo separatamente
    significante e significato (ossia E e C) la
    lingua elabora le sue unità costituendosi tra le
    due masse amorfe del pensiero e della sostanza
    fonica.
  • In realtà, la sostanza di cui parlava Saussure
    non esiste e non è concepibile in sé e per sé,
    non ha unesistenza indipendente dalla forma è
    concepibile solo in quanto messa in forma, dotata
    di una forma da una lingua.

18
  • Confrontiamo le seguenti catene linguistiche
  • jeg véd det ikke (danese)
  • I do not know (inglese)
  • je ne sais pas (francese)
  • En tieda (finlandese)
  • Naluvara (eschimese)
  • Vediamo che lingue diverse formano (articolano)
    diversamente la stessa materia. Possiamo estrarre
    il fattore comune ad esse.
  • Questo fattore comune sarà la materia non
    formata,il senso, il pensiero stesso (ib. 55).

19
  • Dire 'non lo so' e dire 'I don't Know' significa
    dire due termine che in qualche modo mettono in
    forma allo stesso modo uno stesso senso
    complessivo, ma utilizzando piani
    dell'espressioni differenti.
  • Insomma, noi possiamo dire 'delle cose simili' in
    lingue diverse, ma il modo in cui noi le
    esprimiamo sarà diverso e questa diversità
    modificherà anche (funzione segnica) il contenuto

20
  • Come mai pur usando lingue diverse possiamo
    capirci?
  • Perché al di là delle differenze c'è questo
    sistema (struttura) che mette in relazione i due
    piani.
  • E la forma che determina la Lingua (che
    costituisce un sistema di posizioni che vengono
    via via riempite).

21
  • Attraverso un esperimento mentale di astrazione
    rispetto alle differenze fra le varie lingue, si
    può concepire la materia (in danese, mening, in
    inglese purport, in francese matière o sens), che
    esiste provvisoriamente come unentità
    inanalizzata.
  • Ma dobbiamo ricordare che la materia in sé non è
    conoscibile né esprimibile è inattingibile.
  • La materia comprende idealmente tutto ciò che si
    può conoscere, sapere, di cui si può avere
    esperienza (percettiva, immaginativa, concettuale
    etc.), ma che non si è ancora conosciuto,
    interpretato ed espresso attraverso segni
    linguistici e/o non linguistici.
  • È il mondo non ancora semiotizzato.

22
  • La materia viene articolata dalla forma, che la
    rende sostanza (organizzata e articolata).
  • A partire dalla materia,
  • ogni lingua traccia le sue particolari
    suddivisioni allinterno della massa del
    pensiero amorfa, e dà rilievo in essa a fattori
    diversi in disposizioni diverse, pone i centri di
    gravità in luoghi diversi e dà loro enfasi
    diverse (ib. 56-57)
  • Sostanza è, per H., la materia in quanto già
    messa in forma da qualche lingua.
  • Lingue diverse formano la materia in modi
    differenti ritagliano e pertinentizzano porzioni
    del continuum della materia complessiva del mondo
    che ci circonda.

23
Materia informe (?)
Forma
Sostanza materia formata
24
Materia, sostanza e forma dellE nelle lingue
naturali
  • Materia dellespressione il continuum
    fonico-acustico dei suoni che lapparato
    fonatorio umano può produrre e che lapparato
    uditivo umano può percepire (massa amorfa di
    suoni prima di ogni articolazione).
  • La forma linguistica articola la materia
    attraverso segmentazioni, grazie alle quali si
    delineano le sostanze.
  • Esempio 1 nel continuum vocalico
    indifferenziato, la forma linguistica opera delle
    segmentazioni, individuando dei settori (es. /a/,
    /e/, /i/, /o/, /u/).
  • Grazie a questa segmentazione (anteriore alla
    manifestazione) possiamo produrre il suono a,
    che è una sostanza dellespressione.

25
  • Esempio 2 nel continuum amorfo che va dalla
    faringe alle labbra, diviso in tre settori /k/,
    /t/, /p/, vediamo diverse distinzioni in lingue
    diverse.
  • ITALIANO INGLESE
  • t (tanto) t (town)
  • th (think)
  • th (that)
  • d (dente) d (down)

26
  • In virtù della pertinentizzazione della materia
    secondo schemi fonologici (diversi nelle diverse
    lingue) possiamo produrre vocali e consonanti.
  • Forma dellespressione il sistema fonologico
    (ogni lingua seleziona come propri alcuni suoni -
    fonemi - e non altri) o il sistema morfologico o
    il sistema sintattico.
  • Sostanza dellespressione le zone della sfera
    fonetica sono suddivise in maniera diversa in
    lingue diverse (oggetto di studio della fonetica).

27
Materia, sostanza e forma del C nelle lingue
naturali
  • Materia del contenuto oggetti, eventi, fatti e
    relazioni del mondo, tutte le possibili
    esperienze e tutti i i pensieri che possono
    costituire il piano del contenuto.
  • Lingue diverse articolano (ritagliano) in modi
    diversi una stessa zona di materia, producendo
    diverse sostanze del contenuto.
  • Ogni lingua impone arbitrariamente le proprie
    suddivisioni al continuum amorfo dello spettro
    solare (materia) la forma del contenuto è
    interna, immanente a una data lingua (o a un dato
    sistema semiotico).

28
  • Esempio il continuum amorfo dei colori viene
    formato in modo diverso a seconda delle lingue.
    Il passaggio da chiaro a scuro in italiano è
    diviso in tre zone (bianco, grigio, nero). In
    alcune lingue larea centrale manca in altre è
    ulteriormente segmentata.

29
  • H. confronta inglese e gallese
  • gwyrdd
  • green
  • blue glas
  • gray
  • brown llwyd

30
  • Ritroviamo questa mancanza di corrispondenza
    anche in altre zone della materia (es. il
    continuo amorfo del tempo).
  • La forma del contenuto organizza/ritaglia/articola
    la materia secondo schemi lessicali specifici,
    grazie ai quali noi percepiamo e distinguiamo
    certi aspetti della realtà (sostanze del
    contenuto)
  • Per una lingua
  • la forma del contenuto è lo schema lessicale
  • la sostanza del contenuto è il nostro modo di
    percepire il mondo sulla base dello schema
    lessicale (forma) che pertinentizza alcuni
    elementi della materia escludendone altri.

31
Gli strati dei linguaggi lorganizzazione di
ogni sistema semiotico
  • Sostanza dellespressione
  • Espressione
  • Forma dellespressione
  • Forma del contenuto
  • Contenuto
  • Sostanza del contenuto

32
Esempi di sostanza dellespressione
  • La voce articolata dalla lingua parlata è
    sostanza dellespressione.
  • Qui la forma dellespressione è individuata dalla
    fonologia i fonemi propri di una certa lingua
    sono i suoni selezionati e pertinentizzati fra
    tutti i suoni possibili a livello dellapparato
    fonatorio (sono la rete proiettata sul
    continuum dellinsieme dei suoni che lapparato
    vocale umano può produrre)
  • Le configurazioni tipografiche con i loro
    contrasti in bianco e nero.
  • I pigmenti di colore organizzati sulla tela di un
    quadro.
  • Le configurazioni di fotogrammi in una pellicola
    cinematografica.

33
Esempi di sostanza del contenuto
  • È sostanza del contenuto qualunque pensiero,
    oggetto, relazione nella misura in cui è espresso
    da qualche lingua o sistema semiotico. Ogni
    lingua (e ogni sistema semiotico) ritaglia la
    materia del mondo secondo una propria specifica
    forma del contenuto trasformandola in sostanza
    del contenuto.
  • I livelli della sostanza del contenuto
  • Apprezzamenti collettivi
  • Livello socio-biologico
  • Livello fisico

34
Ridefinizione di funzione segnica
  • Il segno è lunità che consiste di forma del
    contenuto e di forma dellespressione, ed è
    stabilita dalla solidarietà che abbiamo chiamato
    funzione segnica. (ib. 63)
  • La funzione segnica è una relazione formale, che
    non investe le sostanze della manifestazione.
  • La semiolinguistica di H. si colloca in una
    prospettiva immanente che mira alla descrizione
    delle costanti e delle funzioni interne dei
    linguaggi.

35
  • Se la materia del contenuto e la materia
    dellespressione si devono considerare come
    descritte in maniera sufficiente (e nellunica
    maniera adeguata) dalle scienze non linguistiche,
    alla linguistica si deve assegnare il compito
    specifico di descrivere la forma linguistica, per
    consentirne la proiezione sulle entità non
    linguistiche che, dal punto di vista del
    linguaggio, costituiscono la sostanza. La
    linguistica deve dunque vedere il proprio compito
    principale nelledificazione di una scienza
    dellespressione e di una scienza del contenuto
    su una base interna e funzionale () (ib. 85)

36
  • MATERIA (SENSO)
  • E SOSTANZA
  • FORMA
  • FUNZIONE SEGNICA
  • FORMA
  • C SOSTANZA
  • MATERIA (SENSO)

37
Processo e sistema
  • Riprende e approfondisce la distinzione
    saussuriana tra rapporti sintagmatici e rapporti
    associativi.
  • Sullasse del processo (o asse sintagmatico) i
    segni e i loro componenti stanno fra loro in
    relazione o congiunzione
  • sono legati ad altri elementi e segni con cui si
    presentano in contiguità spazio temporale (gli
    uni vicino agli altri). Rapporti in praesentia
  • Sullasse del sistema (o asse paradigmatico), i
    segni e i loro componenti stanno in correlazione
    o disgiunzione
  • sono legati ad altri segni o componenti che
    potrebbero stare al loro posto sullasse del
    processo, ma che non ci sono perchè la
    simultaneità nel tempo e la sovrapposizione nello
    spazio non sono possibili. Rapporti in absentia

38
  • Sullasse del processo gli elementi si
    congiungono per continguità spazio-temporale si
    instaura un rapporto sintagmatico una relazione
    di tipo ee.
  • Lordine posizionale del processo è una questione
    di compatibilità e di condizionamento non si
    tratta di un prima e un dopo legati alla
    manifestazione spazio-temporale.
  • Sullasse del sistema gli elementi hanno un
    rapporto di sostituzione, detto paradigmatico
    una correlazione di tipo oo.

39
  • Quando si tratta di linguaggio nel senso
    ordinario del termine, che solo ci interessa qui,
    possiamo usare anche designazioni più semplici
    possiamo chiamare il processo testo, e il sistema
    lingua. (ib. 42-43)
  • lesistenza di un sistema è presupposta
    necessariamente allesistenza di un processo il
    processo viene ad esistere grazie al fatto che
    cè un sistema sottostante che lo governa e
    determina nel suo sviluppo possibile. Un processo
    è inimmaginabile (perché sarebbe, in un senso
    assoluto e irrevocabile, inesplicabile) senza un
    sistema ad esso soggiacente. Daltra parte un
    sistema non è inimmaginabile senza un processo
    lesistenza di un sistema non presuppone
    lesistenza di un processo. Il sistema non viene
    a esistere grazie al fatto che si trovi un
    processo (ib. 43-44)

40
Scopo della linguistica
  • Scopo fondamentale della linguistica (ma, in
    generale, di tutte le scienze delluomo) è quello
    di partire dai fenomeni che si presentano come
    processi, dunque variabili nello spazio e nel
    tempo, per ritrovare al di sotto di essi dei veri
    e propri sistemi, quegli insiemi di regole
    invarianti che pongono in essere ogni possibile
    variazione.
  • La linguistica deve ricostruire i sistemi sottesi
    ai processi,
  • Scopo della teoria linguistica è mettere
    alla prova la tesi che un processo ha un
    sistema sottostante, che una fluttuazione ha una
    costanza sottostante (ib. 13)

41
La commutazione
  • Piano E e piano C sono legati tramite la
    commutazione.
  • Se i cambiamenti introdotti su un piano provocano
    trasformazioni sullaltro piano, abbiamo una
    mutazione e lelemento in questione è una
    invariante.
  • Se invece non provocano trasformazioni, abbiamo
    una sostituzione e lelemento sostituito è una
    variante del sistema.
  • Se la mutazione riguarda lasse del processo,
    parliamo di permutazione.

42
  • La fonologia individua le figure dellespressione
    di una certa lingua attraverso la prova di
    commutazione.
  • È il test per cui introduciamo artificialmente un
    mutamento nella catena di suoni che compongono
    una parola (piano E) e osserviamo se questo
    mutamento determina un cambiamento relativo nel
    significato della parola (piano C).
  • In italiano /p/, /c/, /v/, /l/, /r/ sono fonemi
    distinti la loro sostituzione in una serie di
    parole come quella che segue determina
    significati differenti pane vs. cane vs. vane
    vs. lane vs. rane
  • i (i breve) e i (i lunga) non sono due
    fonemi distinti nella lingua italiana il
    significato della parola pino non cambia
    allungando più o meno la pronuncia della /i/.
  • i e i sono varianti o allofoni del fonema
    /i/ a cui appartengono. Il fonema è anche detto
    invariante.

43
Figure dellespressione
  • Hjelmslev le chiama non-segni o figure del piano
    dellespressione, perché ai singoli fonemi non
    corrisponde nessun significato sul piano del
    contenuto.
  • Le unità di dimensioni maggiori dei fonemi non
    sono più figure prive di significato ma sono già
    segni, entità di taglio superiore dotate di
    significato (ad es. i morfemi le frasi
    costituite da parole e sintagmi).

44
  • Leconomia relativa nelle liste degli
    inventari di non-segni rispetto a quelle degli
    inventari di segni corrisponde pienamente a
    quello che è, presumibilmente, il fine del
    linguaggio. Una lingua è, per il suo stesso fine,
    in primo luogo e soprattutto un sistema di segni
    per essere pienamente adeguata essa deve sempre
    essere pronta a formare nuovi segni, nuove parole
    e nuove radici. Ma, con tutta la sua illimitata
    ricchezza, per essere adeguata una lingua deve
    anche essere facile da impiegare, pratica da
    apprendere e da usare. E rispettando lesigenza
    di un numero illimitato di segni, ciò si può
    ottenere se tutti i segni sono costituiti da non
    segni il cui numero sia limitato, anzi,
    preferibilmente, limitatissimo. Questi non
    segni, che entrano in un sistema di segni come
    parti di segni, saranno chiamati qui figure
    (ib. 51)

45
  • Si può dire che lanalisi in figure sul piano
    dellespressione consista, in pratica, nella
    risoluzione di entità che entrano in inventari
    illimitati (per esempio espressioni di parole) in
    entità che entrano in inventari limitati, e
    questa risoluzione è portata avanti fino a che
    restino solo gli inventari più limitati. Lo
    stesso varrà per lanalisi in figure sul piano
    del contenuto. (ib. 77)
  • Lo scopo della glossematica è individuare la
    forma di una lingua, sia sul piano E che sul
    piano C, utilizzando la stessa procedura
    danalisi per entrambi i piani.

46
  • Hjelmslev applica la prova di commutazione
    sistematicamente per individuare tutti i livelli
    di invarianti e varianti esistenti in una data
    lingua, sia sul piano dellespressione che sul
    piano del contenuto.
  • Lunità minima autonoma sul piano E è il fonema,
    mentre sul piano C è un insieme più vasto di
    componenti la cui espressione è una parola o un
    morfema, non un fonema.
  • Infatti, mentre sul piano C esiste unentità (un
    insieme di tratti di significato) che corrisponde
    a ogni singola parola (e a ogni singolo morfema),
    non esiste nulla sul piano C che corrisponda ai
    singoli fonemi.

47
La non-conformità dei piani
  • Le figure sono quindi le unità minime autonome
    (prive di significato e in numero limitato),
    individuate dallanalisi sia sul piano E che sul
    piano C.
  • Le unità minime autonome sul piano C sono di
    dimensioni molto più grandi delle unità minime
    autonome sul piano E.
  • Piano E e piano C non hanno la stessa
    articolazione, ma ne hanno due diverse non
    esiste una corrispondenza punto a punto tra
    figure dellespressone e figure del contenuto
    (non-conformità)

48
Figure del contenuto
  • La forma del contenuto di una lingua è data dalle
    unità minime o figure del contenuto in cui una
    lingua ritaglia la materia del mondo.
  • Secondo Hjelmslev, per una descrizione
    esauriente del contenuto è necessario spiegare
    e descrivere un numero illimitato di segni
    valendosi di un numero limitato di figure. (ib.
    72)
  • Per individuare le figure del contenuto usiamo,
    come sul piano E, la prova di commutazione
  • Possiamo trovare un inventario limitato di
    atomi del contenuto figure che, combinandosi,
    costituiscano i significati.

49
  • Consideriamo le seguenti entità di contenuto
    montone, pecora, porco, scrofa, toro, vacca,
    stallone, giumenta, fuco, pecchia, uomo, donna e
    maschio, femmina, e ovino, suino, bovino, equino,
    ape, (essere) umano.
  • Le prime dodici entità (scritte in corsivo)
    possono essere spiegate come combinazioni delle
    entità di contenuto espresse dalle parole che
    seguono (scritte in tondo). Ad es. montone
    ovino maschio.
  • Allora, possiamo eliminarle dallinventario.
    Restano le figure del contenuto.

50
Il criterio è la prova di commutazione - Toro
bovino maschio sarà diverso da Vacca
bovino femmina (come, sul piano E, sl è diverso
da sn) - Toro bovino maschio sarà diverso da
Stallone equino maschio (come, sul piano E,
sl è diverso da fl)
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