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Convegno:

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... (Benkelman, Mirenda, 1992; Reichle, Sigafoss, York, 1991; Calculator, Fabry,Glemon, Prizant, Schubert, 1995) 7- tipo contesti culturali, ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Convegno:


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ConvegnoAUTISMOSI CONTINUAPavia, 24 maggio
2011Autismo e approccio linguisticoin età
infantile
  • Dott.ssa Maria Laura Sora
  • Logopedista
  • Neuropsicologa

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Autismo e disturbi pervasivi di sviluppo
  • DISORDINE DELLO SVILUPPO CEREBRALE
  • SU BASE BIOLOGICA
  • CON INSORGENZA PRIMA DEI 3 ANNI
  • CON PERMANENZA PER TUTTA LA VITA
  • CON ANOMALIE QUALITATIVE DELLINTERAZIONE SOCIALE
    E DELLE MODALITA DI COMUNICAZIONE, CON
    REPERTORIO LIMITATO, STEREOTIPATO, RIPETITIVO DI
    INTERESSI E ATTIVITA
  • CON PROFILI UNICI PER OGNI SOGGETTO DI
    FUNZIONAMENTO E DI DISFUNZIONAMENTO
  • TRATTAMENTI ALTAMENTE PERSONALIZZATI

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COMUNICAZIONE E MIMICA NEL BAMBINO CON AUTISMO
  • COMUNICAZIONE DI TIPO PROTETTIVO DA EVENTI
    ESTERNI- QUALCHE ESEMPIO
  • NON IMITA
  • NON GIOCA
  • RITUALI OSSESSIVI
  • NON ALLARGA BRACCIA
  • NON INDICA OGGETTI
  • NON GUARDA IN VISO
  • STEREOTIPIE
  • EMETTE SUONI ACUTI
  • VOCE ACUTA /SUSSURRATA
  • MOTRICITA ANOMALA
  • IPO/IPER SENSIBILITA AL TATTO/CIBI/SUONI/ACQUA/TE
    MPERATURE
  • PARTICOLARI ABILITA NON VERBALI
  • FIGURE GEOMETRICHE,
  • PUZZLE, MUSICA, PERCORSI,
  • COLLEZIONISMO, COMPUTER,
  • GIARDINAGGIO, COSTRUZIONI,

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LINGUAGGIO NEL BAMBINO CON AUTISMO
  • NON INTERESSE ALLASCOLTO.
  • RIPETIZIONE OSSESSIVA/DIFFERITA.
  • RITARDO/ASSENZA DEL LINGUAGGIO.
  • PROFILI IRREGOLARI
  • CONOSCENZA OGGETTI gt CONOSCENZA PERSONE/EMOZIONI
    (KANNER, 1943).
  • NON RICONOSCE FRASI CON VERBI SU STATI DELLA
    MENTE PENSARE, CREDERE,, NE CON METAFORE,
    IRONIA, UMORISMO, TRAME DI STORIE.
  • NON SA DARE INFORMAZIONI.
  • ????????????????????????

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EVOLUZIONE DI BASE DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE
  • 1-attraverso il ricordo di FACCE ma bno con
    autismo sembra avere scarso sviluppo della zona
    cerebrale specializzata per i volti (Schulz,
    2000 area temporo-ventrale)
  • 2-attraverso indizi degli stati mentali trasmessi
    dagli OCCHI ma bno con autismo non ha capacità
    intuitiva per attribuire stati mentali agli altri
    (Baron-Cohen,1995 sguardo implorante,
    trionfante, seducente, fulminante, beffardo,),
    né capacità di seguire la stessa direzione di
    sguardo
  • 3-attraverso le MANI delladulto ma bno con
    autismo le utilizza per perseguire un proprio
    fine, e usa le proprie con stranezze, povertà di
    gesti, tranne alcuni talvolta usati come
    comunicazione neutra (es. abbassa una mano , ma
    non si sa il significato)

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Linguaggio e autismo
  • Non è un insuccesso, ma è un importante
    limitazione nel campo della pragmatica
    (Sabbagh,1999 Tager, Flusberg, 1990)
  • Con riduzione delle risposte, enfasi di alcune
    accentazioni, scarsa iniziativa verbale,
    comprensione letterale delle domande,
    interruzione brusca delle conversazioni,
  • Con incapacità di comunicare proprio
    successo/insuccesso (sfasamento della
    comunicazione)

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Evoluzione del linguaggio in autismo
  • Dai 18 mesi non avviene, il b.no autistico si
    può basare su apprendimento associativo
    (suoniimmagini), ma talvolta solo casuale
    (Baron, Cohen, Baldwin, Crowson, Frith, 1997)
  • Può coesistere un b.no che non parla, ma ha
    competenze, ad es. tramite uso di strumento
    computerizzato di comunicazione, usato con
    efficacia
  • Lapprendimento di parole può non cogliere
    largomento rilevante, quindi vi sono minori
    opportunità di apprendere e si verifica uso
    idiosincratico di parole, senza mentalizzazione,
    con linguaggio ecoico o bizzarro
  • Scarso uso di pronomi e delle parole collegate a
    negoziazione sociale (questo, qui, vieni, vai,
    ..) perché relativi a chi parla e a chi ascolta
  • Uso improprio di espressioni per introdurre
    argomenti es. a proposito, bene, comunque,
  • Linguaggio scritto è possibile la lettura
    fluente, anche se è presente ritardo cognitivo e
    del linguaggio, ma non cè comprensione del
    testo, né si accorgono di parole intruse.

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VALUTAZIONE DI COMUNICAZIONE
  • 1- VALUTARE LIVELLO PRE-INTENZIONALE
  • IN-COMUNICAZIONE
  • SE SENZA SCOPO E SENZA INTENZIONI CHIARE
  • 2- VALUTARE LIVELLO PRE-LINGUISTICO
  • COMPORTAMENTI COMUNICATIVI, SE PRIVI DI
    ORGANIZZAZIONE GRAMMATICALE E RIFERIMENTI
    SIMBOLICI
  • NO TRAINING ALLA RISPOSTA !!!
  • (Fay, Schuler,1980 Greenspan, 1982
    Prizant,1982)

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INTERVENTO PREVENTIVO IN GENERALE
  • ESCLUDERE PATOLOGIE NEUROLOGICHE, PEDIATRICHE,
    AUDIOLOGICHE, OCULISTICHE
  • TRATTAMENTO PRECOCE (ipotesi di osservazione fra
    18 e 30 mesi) GENITORI, NIDO, PEDIATRA,
    (Birnbrauer, Leach, 1993 Greenspan,1992
    Kalmanson, Pekarsky, 1987 Lovaas, 1987
    McEachin, Smith, Lovaas, 1993 Rogers, 1996
    Scheinkoph, Siegel, 1998)
  • TERAPIE GENERALI PER COMPENSARE DISFUNZIONI
    EDUCATIVE CON CONTENUTO STRUTTURATO, PROMOZIONE
    DELLA CONOSCENZA DI STATI MENTALI, COMUNICAZIONE
    LETTERALE E COMPORTAMENTALE, PIANIFICAZIONE
    (SUGGERIMENTI VERBALI, SEGNALI VISIVI, PROCEDURE
    VISUALIZZATE, ROUTINES, AMBIENTE STRUTTURATO,),
    APPRENDIMENTO ASSOCIATIVO CON RINFORZI
    PERSONALIZZATI (Dunst, 1990 Greenspan, 1992
    Prizant, Meyer, 1993.

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Approcci prelinguistici
  • 1- tipo pragmatico favorire funzionamento della
    comunicazione, al di là di forma e struttura, in
    ambiente naturale (Reichle, Wacker, 1993)
  • 2- tipo interazione con scambio di turni, con
    persone importanti e motivanti per il bambino
    (Bruner, 1975 Dunst, Lowe, Bartholomew, 1990
    Snow, Midkiff-Borunda, Small, Proctor, 1984)
  • 3- tipo cultura del gioco (Wolfberg, 1995
    Schuler, 1993)
  • 4- tipo pianificazione con tabelle di
    programmazione con riduzione e semplificazione
    dellinput verbale dallesterno
  • 5- tipo strutturazione dellambiente per renderlo
    più prevedibile con routines, orari, sequenze,
    attività in procedure e spazi preorganizzati
  • 6- tipo tecnologia di appoggio alla comunicazione
    (computer) e modalità non verbali lingua dei
    segni, tabelle, libri con immagini,..he
    favoriscono laumento spontaneo dello sviluppo
    della comunicazione e spesso del lessico
    (Benkelman, Mirenda, 1992 Reichle, Sigafoss,
    York, 1991 Calculator, Fabry,Glemon, Prizant,
    Schubert, 1995)
  • 7- tipo contesti culturali, per condivisione
    della prospettiva, con attenzione congiunta,
    scambi di turno, e simulazione degli stati
    mentali altrui o Teoria della Mente (Baron,
    Cohen, 1985 Wimmer, Perner, 1983)

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Approcci linguistici
  • 1- favorire la comprensione della funzione dei
    comportamenti comunicativi e della struttura
    diadica della comunicazione
  • 2- migliorare i mezzi di comunicazione, con
    adattamenti continui ai bisogni del soggetto,
    dando spazio allintento comunicativo parole
    scritte, codici pittorici, uso di tecnologia,
  • 3- utilizzare un modello di competenza a partire
    dal soggetto con abilità di base, in contesti
    motivanti, con strategie usate per offrire
    opportunità di comunicazione gioco
    naturalistico per facilitare il successo sociale
    (Wolfberg, Schuler, 1993)
  • 4- considerare limportanza delladulto di
    sostegno e della competenza del partner perchè
    esso lavora duramente per offrire compensazioni
    di successo del soggetto più debole nello scambio
    (Duchan, 1993)

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STRATEGIE DI COMUNICAZIONE
  • Imitare le vocalizzazioni di un soggetto e
    modificarle gradatamente in uno scambio giocoso
  • Usare frasi brevi rilevanti con intonazioni
    interessanti e sincronia dei movimenti del corpo,
    durante giochi fisici (fare una torre, prendere
    il tè, fare la spesa,)
  • Usare frasi enfatizzate per introdurre routines
  • Cantare poesie- filastrocche con punti
    prevedibili per completare le parole

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Attività per espandere le funzioni comunicative-1
  • Attività per la regolazione del comportamento
  • opportunità per la richiesta di cibo o oggetti,
    di fare scelte fra varie alternative, di azioni
    per protestare o rifiutare cibo o oggetti, per
    richiedere unattività fisica, di chiedere aiuto

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Attività per espandere le funzioni comunicative-2
  • Attività per interazione sociale
  • opportunità per richiedere giochi o routine
    sociali, per praticare comportamenti di saluto
    verbali o non verbali

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Attività per espandere le funzioni comunicative-3
  • Attività per lattenzione congiunta
  • Opportunità di recupero di oggetti fra persone,
    di utilizzare gesti o vocalizzazioni o tabelle
    comunicative, per commentare eventi nuovi

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Strategie di persistenza nella comunicazione
  • Opportunità frequenti di ripetizione e modifica
    di segnali comunicativi, quando la comunicazione
    iniziale non ha avuto successo (strategie di
    riparazione) in presenza di sufficienti sostegni
    contestuali, educativi e interattivi, di
    elementi motivanti, di riconoscimenti verbali del
    tentativo di comunicare, di attività giocosa,.e
    di ogni tentativo mai esigente o negativo per far
    ripartire la comunicazione.

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Attenzione! Maneggiare con cura!
  • Lenigma dellautismo continua a resistere alle
    spiegazioni.
  • Lautismo è troppo affascinante
  • per essere trattato solo dagli scienziati
  • è una delle riflessioni più potenti
  • che si possano fare
  • sulla condizione umana.

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Bibliografia
  • Lautismo-Spiegazione di un enigma.
  • Uta Frith ed. Laterza, 1989
  • Autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo.
    Donald Cohen, Fred Volkmar ed.Vannini, 2004
  • La comunicazione spontanea nellautismo. -
  • L.R. Watson, C. Lord, B. Schaffer, E.
    Schopler - ed.Erickson,1998
  • Il linguaggio verbale nellautismo. -
  • Sabrina Freeman, Lorelei Dake ed. Erickson,
    2007
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