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MORTALIT NEL TRAUMA I picco : secondi o pochi minuti dal trauma ; lesioni non compatibili con la vita. Picco riducibile solo con misure preventive del trauma. – PowerPoint PPT presentation

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Title: MORTALIT


1
MORTALITĂ€ NEL TRAUMA
  • I picco secondi o pochi minuti dal trauma
    lesioni non compatibili con la vita. Picco
    riducibile solo con misure preventive del trauma.
  • II picco da pochi minuti ad alcune ore
    lesioni potenzialmente letali (es. emorragiche o
    neurologiche) che possono essere controllate con
    un trattamento tempestivo.
  • III picco giorni o settimane dal trauma
    mortalitĂ  da sepsi o sindrome da scompenso
    multiorgano. Si può ridurre applicando tutte le
    conoscenze mediche piĂą moderne.

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Fattori di morte o aggravamento nel trauma
  • Ipossia e ipercapnia per ostruzione vie aeree o
    ipoventilazione
  • Ipoperfusione cerebrale da ipovolemia o
    ipotensione
  • Diagnosi inaccurata
  • Gestione iniziale impropria
  • mancato trasferimento a centri specializzati

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Soccorso a vari livelli
  • Unita di primo livello e terapia preospedaliera
  • Unita di emergenza ospedaliera
  • Rianimazione e terapia intensiva
  • Riabilitazione

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Primo soccorso extraospedaliero
  • A B C della rianimazione.

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AAIRWAY ASSICURARE PERVIETA VIE AEREE E
CONTROLLO IMMOBILITĂ€ COLONNA CERVICALE.
  • CAUSE OSTRUZIONE CORPI ESTRANEI, LINGUA,
    FRATTURE MANDIBOLA , LARINGE , TRACHEA.


  • TRATTAMENTO INIZIALE MANTENERE IMMOBILITĂ€
    CERVICALE ( 2 SOCCORRITORI PER CASCO
    MOTOCICLISTA), SOLLEVARE MANDIBOLA, LUSSARE
    MANDIBOLA, INSERIRE CANNULA DI GUEDEL,
    CANNULA NASO-FARINGEA, (COPA?), (MASCHERA
    LARINGEA?).
    LARINGOTOMIA INTERCRICOTIROIDEA
  • TRATTAMENTO DEFINITIVO INTUBAZIONE
    ORO-NASOTRACHEALE, TRACHEOTOMIA

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CAUSE DI IPOVENTILAZIONE NEL TRAUMATIZZATO
  • TRAUMA CRANICO
  • PNEUMOTORACE IPERTENSIVO
  • VOLEE TORACICA
  • CONTUSIONE POLMONARE
  • EMOTORACE MASSIVO

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TRATTAMENTO IPOVENTILAZIONE
  • RESPIRAZIONE BOCCA A BOCCA (meglio
    bocca - maschera facciale tascabile).
  • PALLONE DI AMBU.
  • VENTILAZIONE MECCANICA

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C CIRCULATION
  • OBIETTIVO IDENTIFICARE UN ARRESTO DI
    CIRCOLO .
  • IDENTIFICARE LO STATO DI SHOCK (INTESO COME
    QUALSIASI STATO DI INADEGUATA PERFUSIONE ED
    OSSIGENAZIONE DEI TESSUTI).
  • TRATTARE L ARRESTO DI CIRCOLO MASSAGGIO
    CARDIACO ESTERNO, DEFIBRILLAZIONE , SOSTEGNO
    FARMACOLOGICO DEL CIRCOLO
  • TRATTARE LA CAUSA DELLO SHOCK.

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Al Dipartimento di Emergenza
  • Valutazione delle funzioni vitali mentre si
    proseguono le manovre rianimative (ABC) e si
    stabilizza il paziente.
  • Esame secondario dettagliato che deve portare ad
    una valutazione diagnostica delle lesioni e
    conseguente
  • programma terapeutico definitivo.

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Monitoraggio nel politraumatizzato
  • ECG, pulsoossimetro, capnografo,
  • monitoraggio P.A., diuresi.

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Cause di ipotensione persistente
  • Emorragia non diagnosticata
  • Pneumotorace- emotorace
  • Tamponamento cardiaco
  • Embolia gassosa
  • Lesione midollo spinale
  • Acidosi
  • Ipotermia
  • Ipocalcemia
  • Contusione miocardica.

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Diagnosi tardive
  • Lesioni ossee
  • Lesioni retroperitoneali
  • Lesioni intraaddominali
  • Lesioni diaframmatiche
  • Lesioni mediastiniche
  • Fratture pelviche

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Rianimazione di base
  • Controllo delle vie aeree e colonna cervicale
  • Mantenimento funzione respiratoria
  • Controllo del circolo
  • Verifica dello stato di coscienza.

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Traumi neurologici
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Lesioni intracraniche
  • Concussione cerebrale
  • Contusione cerebrale
  • Emorragia intraparenchimale
  • Emorragia intraventricolare o subaracnoidea
  • Ematomi subdurali
  • Ematomi extradurali.

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  • Vol.intracranicoVol. cervello Vol. CFS
    Vol.sangue
  • Vol.intracranicoVol. cervello Vol. CSF Vol.
    sangue Vol.Lesione

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  • In seguito ad un trauma la lesione occupante
    spazio e ledema si instaurano bruscamente e
    determinano una compressione cerebrale ed un
    aumento della PIC . Questo causa un ostacolo al
    flusso ematico cerebrale ed alla perfusione
    cerebrale.
    Valori normali di PIC 10-15 mmHg
    PICgt20mmHg Ipertensione endocranica
    PICgt30-40mmHg per periodi prolungati e legata a
    prognosi infausta anche quoad vitam.

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VALUTAZIONE NEUROLOGICA ABCD ( DDISABILITY)
  • A Alert sveglio, cosciente.
  • V Verbal risponde a stimoli verbali
  • P Pain risponde al dolore.
  • U Unresponsive nessuna risposta.

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Stato di coscienza(livello e gravita della
lesione)
  • Risvegliabilitadipende dallintegrita del
    sistema reticolare ascendente del tronco
    cerebrale
  • Percezione degli stimoli ambientali richiede
    integrita delle funzioni subcorticali e
    corticali sensitive
  • Cognizionerichiede integrita della corteccia
    che elabora gli impulsi sensoriali

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VALUTAZIONE NEUROLOGICA (SEGUE)
  • RICERCA SEGNI IPERTENSIONE ENDOCRANICA O
    ERNIAZIONE IPERVENTILAZIONE DI TIPO
    CENTRALE (NEUROGENO) RESPIRO DI
    CHEYNE-STOKESRESPIRAZIONE ATASSICA O
    APNEUSTICABRADICARDIA CON IPERTENSIONE
    ALTERAZIONI PUPILLE.
  • VALUTAZIONE DEL GLASGOW COMA SCORE

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SINDROMI DA ERNIAZIONE O DA INCUNEAMENTO
  • Erniazione sottofalciale monoplegia
    controlaterale agli arti inferiori.
  • Erniazione uncale midriasi ipsilaterale e
    emiparesi controlaterale.
  • Erniazione centrale deterioramento funzioni
    vegetative.
  • Erniazione tonsilla cerebellare deviazione a
    sguardo fisso, ripercussioni respiratorie e
    cardiocircolatorie.
  • Erniazione cerebellare verso lalto lesioni
    gravissime del tronco, midriasi .

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Glasgow coma scale
  • Apertura occhi spontanea 4
    al comando 3
    al dolore
    2 nessuna risposta
    1
  • Risposta motoria al comando 6
  • Risposta motoria al dolore
    localizza il dolore 5
    Flesso retrazio 4
    Flessione abnorme (decort.) 3
    Estensione (decereb.) 2
    Nessuna risposta 1
  • Risposta verbale orientato e parla
    5 disorientato e
    parla 4 parole
    inappropriate 3 suoni
    incomprensibili 2 nessuna
    risposta 1
  • Totale
    3-15

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GCS
  • PRO SEMPLICE E FACILMENTE RIPETIBILE
  • CONTRO APERTURA OCCHI IMPOSSIBILE IN TRAUMI
    FACCIALI O PALPEBRALI IMPOSS. NEL PAZIENTE
    INTUBATO SE DIFFERENZE SI VALUTA IL LATO
    MIGLIORE.
  • DA INTEGRARE CON VALUTAZIONE DEFICIT DI LATO
    (CONFRONTO DX-SIN) ESAME RIFLESSI DEL TRONCO
    CEREBRALE (DIAMETRO PUPILLE, RIFLESSI OCULARE,
    CORNEALE, OCULO-CEFALICO, OCULO-VESTIBOLARE).

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GCS
  • 15-13 RICHIEDE RICOVERO IN OSPEDALE MA NON IN
    TERAPIA INTENSIVA
  • 13-9 (PROBABILE PRESENZA DI LESIONE) RICOVERO
    IN ICU E ULTERIORI INDAGINI.
  • lt 8 ( PAZIENTE IN COMA) ULTERIORI INDAGINI E
    MONITORAGGIO PIC.

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DIAGNOSTICA STRUMENTALE NEL TRAUMA CRANICO
  • Rx colonna cervicale (lesione cervicale
    associata nel 10), trattare ogni paziente come
    possibile portatore di lesione cervicale
    collare, sacchetti di sabbia ecc..
  • TC diagnostica sia lesioni ossee che
    parenchimale che emorragiche. Standard di
    riferimento
  • (Rx cranio) solo se non possibile TC. Utile solo
    nelle fratture avallate e nei traumi penetranti.
  • (RMN) nessuna indicazione su lesioni ossee non
    differenzia emorragia acuta(entro 72 ore) dal
    parenchima normale.

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TRATTAMENTO IPERTENSIONE ENDOCRANICA ED EDEMA
CEREBRALE
  • IPERVENTILAZIONE (PaCO2 25-30mmHg)
  • DIURETICI OSMOTICI. (MANNITOLO 1gr x kg in bolo
    0.5 gr x kg ogni 4 ore).
  • (DIURETICI ANSA)
  • BARBITURICI (COMA BARBITURICO).
  • GLUCOCORTICOIDI.

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TRAUMI SPINALI
  • RICONOSCERE E DOCUMENTARE FIN DALLO INIZIO I
    SEGNI DI LESIONE SPINALE
  • TRATTARE OGNI TRAUMATIZZATO, ANCHE IN ASSENZA
    DI SEGNI, COME UN POSSIBILE PORTATORE DI
    LESIONE VERTEBRALE
  • IMMOBILIZZARE E MANTENERE IMMOBILITĂ€ FINO A
    CHE Rx NON ESCLUDANO LESIONI VERTEBRALI

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SEGNI DI LESIONE SPINALE
  • PAZIENTE COSCIENTE RICONOSCE FACILMENTE
    MANCANZA DI SENSIBILITĂ€ AL DI SOTTO DI UN
    CERTO LIVELLO E PRESENZA DI DEFICIT
    MOTORI.
  • PAZIENTE INCOSCIENTE FLACCIDITA CON
    AREFLESSIA
    PARALISI
    SFINTERI
    RESPIRO
    DIAFRAMMATICO
    SMORFIE AGLI STIMOLI
    DOLOROSI SOPRA E NON SOTTO UN CERTO
    LIVELLO
    IPOTENSIONE E BRADICARDIA IN
    ASSENZA DI IPOVOLEMIA

    PRIAPISMO (NON FREQUENTE MA CARATTERIST. )
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