Title: STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
1STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
2STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
LIsfol ha condotto nel 2007 una indagine su un
campione di 6.000 unità, rappresentativo della
popolazione femminile attiva in età compresa tra
25 e 45 anni. I risultati dellindagine hanno
avuto evidenza nel volume Perché non lavori? i
risultati di una indagine isfol sulla
partecipazione femminile al mercato del lavoro, a
cura di Roberta Pistagni, I libri del Fondo
Sociale Europeo, Isfol, 2010. Autori del volume
Valentina Gualtieri, Andrea Cutillo, Tindara
Adabbo, Donata Favaro, Francesca Bergamante,
Myriam Trevisan, Roberta Pistagni, Maria Jesus
Cala Carillo, Filippo Tantillo, Arianna Sala,
Sandra Maraver Navarro
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Caratteristiche del progetto Il basso livello di
partecipazione delle donne al mercato del lavoro
è dovuto nel nostro paese ad numerosi elementi,
riconducibili a fattori di natura economica,
sociale e culturale. Di qui la necessità di
avviare un filone di studi in grado di affrontare
il problema tramite una pluralità di chiavi di
lettura, legate sia al mercato che al contesto
socio-culturale e familiare, quali luoghi dove
matura la decisione di partecipare o di non
partecipare. Il progetto si caratterizza per un
un approccio multidisciplinare, fattore che ha
permesso di mettere in luce aspetti spesso non
considerati in maniera congiunta nellanalisi del
fenomeno. Le chiavi di lettura considerate, sia
nella fase di disegno dellindagine che nelle
analisi, sono di natura economica, sociologica,
psicosociale e antropologica. Ciò ha consentito
lapplicazione di modelli teorici differenziati,
permettendo una lettura dei dati articolata e
facendo emergere classificazioni diverse e
spiegazioni innovative, in grado di orientare su
più fronti lattività di policy volta ad
incrementare la presenza femminile nel mercato
del lavoro.
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Finalità del progetto Lindagine è stata
finalizzata a comprendere le origini della scelta
di lavorare o di non lavorare e i fattori che
hanno imposto alle donne la condizione di
inattività, indipendentemente dalla scelta
individuale. Il campione dellindagine è
composto prevalentemente da donne inattive, ma
per circa un terzo anche da donne occupate in
tal modo è stato possibile confrontare le
caratteristiche delle occupate con quelle delle
inattive, evidenziando i fattori che ne hanno
determinato la diversa condizione.
5STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
Le misure dellinattività femminile in Italia e
in Europa
6STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
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Le misure dellinattività femminile in Italia e
in Europa
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Le misure dellinattività femminile in Italia e
in Europa
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Le misure dellinattività femminile in Italia e
in Europa
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Le misure dellinattività femminile in Italia e
in Europa
Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la presenza di figli minori di 1 anno Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la presenza di figli minori di 1 anno Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la presenza di figli minori di 1 anno Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la presenza di figli minori di 1 anno Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la presenza di figli minori di 1 anno Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la presenza di figli minori di 1 anno Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la presenza di figli minori di 1 anno Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la presenza di figli minori di 1 anno Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la presenza di figli minori di 1 anno Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la presenza di figli minori di 1 anno
Tasso di attività Tasso di attività Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di occupazione Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione Tasso di disoccupazione Tasso di disoccupazione
Presenza in famiglia di figli in età inferiore ad 1 anno Presenza in famiglia di figli in età inferiore ad 1 anno Presenza in famiglia di figli in età inferiore ad 1 anno Presenza in famiglia di figli in età inferiore ad 1 anno Presenza in famiglia di figli in età inferiore ad 1 anno Presenza in famiglia di figli in età inferiore ad 1 anno Presenza in famiglia di figli in età inferiore ad 1 anno Presenza in famiglia di figli in età inferiore ad 1 anno Presenza in famiglia di figli in età inferiore ad 1 anno
No Sì Totale No Sì Totale No Sì Totale
Uomini 85,6 97,7 86,1 80,8 94,6 81,4 5,6 3,2 5,5
Donne 63,0 50,3 62,4 57,2 48,4 56,8 9,1 3,8 8,9
Totale 74,4 72,8 74,4 69,2 70,3 69,2 7,1 3,4 6,9
Fonte elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, gennaio-settembre 2008. Fonte elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, gennaio-settembre 2008. Fonte elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, gennaio-settembre 2008. Fonte elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, gennaio-settembre 2008. Fonte elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, gennaio-settembre 2008. Fonte elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, gennaio-settembre 2008. Fonte elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, gennaio-settembre 2008. Fonte elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, gennaio-settembre 2008. Fonte elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, gennaio-settembre 2008. Fonte elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, gennaio-settembre 2008.
10STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
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Le misure dellinattività femminile in Italia e
in Europa
Tasso di attività femminile secondo il titolo di studio (2010) Tasso di attività femminile secondo il titolo di studio (2010)
Licenza elementare/nessuno 17.6
Licenza media 37.9
Diploma 3-4 anni 63.7
Secondaria superiore 62.6
Laurea/dipl.univ 77.1
Totale 51.1
Fonte Elaborazioni su dati Istat RTFL, 2010.
11STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
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Risultati dellindagine ISFOL
La decisione di lavorare o di non lavorare è stata una sua scelta? La decisione di lavorare o di non lavorare è stata una sua scelta? La decisione di lavorare o di non lavorare è stata una sua scelta? La decisione di lavorare o di non lavorare è stata una sua scelta?
Si No Totale
Occupate 97.8 2.2 100.0
Inattive 64.8 35.2 100.0
Fonte Isfol, 2010
La quasi totalità delle donne occupate dichiara
di aver scelto la propria condizione, mentre solo
per due terzi delle inattive la condizione
coincide con una scelta. Tra le inattive circa il
30 ha smesso di lavorare per licenziamento o
scadenza di un contratto a termine.
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Risultati dellindagine ISFOL
Quali sono le ragioni principali per cui attualmente non lavora né è alla ricerca di un lavoro?(risposta multipla) Quali sono le ragioni principali per cui attualmente non lavora né è alla ricerca di un lavoro?(risposta multipla)
Ho deciso di dedicarmi totalmente alla cura dei figli 77.6
Lattività lavorativa non è compatibile con il lavoro domestico e di cura dei figli 46.4
Ritengo non riuscire a trovare lavoro 18.5
Intendo continuare a studiare o seguire un corso di formazione 0.9
Il reddito familiare è abbastanza elevato da consentirmi di non lavorare 1.7
Mi occupo della gestione domestica 35.1
Devo occuparmi della cura di parenti non autosufficienti 1.4
Motivi di salute 4.8
Fonte Isfol, 2010
13STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
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Risultati dellindagine ISFOL
Quale forma contrattuale minima sarebbe disposta ad accettare pur di lavorare? Quale forma contrattuale minima sarebbe disposta ad accettare pur di lavorare?
Anche nessuna formalizzazione contrattuale 3.6
Qualsiasi forma contrattuale 41.9
Forme contrattuali flessibili tipo lavoro interinale, a chiamata, ecc. 8.0
Collaborazione (a progetto, occasionale) 5.1
Apprendistato/Contratto dinserimento 1.1
Tempo determinato (escluso apprendistato, CFL) 12.7
Tempo indeterminato 14.8
Non sono disposta a lavorare 12.8
Totale 100.0
Fonte Isfol, 2010
14STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
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Risultati dellindagine ISFOL il salario di
riserva (Tindara Addabbo e Donata Favaro)
Tramite una tecnica econometrica è stato stimato
un modello del rendimento, in termini di salario
orario, che il mercato riconosce mediamente alle
caratteristiche delle donne occupate. Tra le
caratteristiche che contribuiscono a determinare
il livello del salario, una parte fondamentale è
rivestita dal capitale umano, misurato tramite il
titolo di studio, secondo un classico modello
minceriano. E stato poi applicato il medesimo
modello alle corrispondenti caratteristiche delle
donne inattive, stimando in tal modo il salario
teorico che il mercato riconoscerebbe alle donne
inattive se lavorassero. Il salario teorico è
stato confrontato con il salario orario di
riserva, vale a dire il livello di retribuzione
al quale ciascuna donne inattiva sarebbe
disponibile per lavorare. Il confronto tra il
livello del salario orario teorico e il salario
di riserva ha permesso di individuare due diverse
categorie di inattività - inattività
consolidata (salario di riserva superiore al
salario orario teorico 77.4 ) - potenziale
attività (salario di riserva inferiore al salario
orario teorico, 22.6 )
15STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
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Risultati dellindagine ISFOL il salario di
riserva
Inattive potenzialmente attive - Titolo di
studio più elevato - Famiglie di origine
mediamente più istruite - Maggiore frequenza
nella famiglia di origine di modelli di coppia
paritari - Madri prevalentemente occupate -
Capitale sociale familiare di origine più
orientato a modelli partecipativiti
16STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
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Risultati dellindagine ISFOL Il ruolo degli
aspetti culturali (Myriam Trevisan)
Si parte dallipotesi che le scelte decisionali
prese anche in età adulta siano strettamente
congiunte al modello culturale in cui si è
cresciuti, a quello della società cui si
appartiene e al processo di elaborazione
personale di tali modelli che porta, nel processo
di crescita, alla costruzione di un modello
individuale imitativo o oppositivo.
La famiglia di origine
Quale tra i seguenti modelli o ideali di donna le è stato prevalentemente trasmesso dalla sua famiglia di origine? Quale tra i seguenti modelli o ideali di donna le è stato prevalentemente trasmesso dalla sua famiglia di origine? Quale tra i seguenti modelli o ideali di donna le è stato prevalentemente trasmesso dalla sua famiglia di origine? Quale tra i seguenti modelli o ideali di donna le è stato prevalentemente trasmesso dalla sua famiglia di origine? Quale tra i seguenti modelli o ideali di donna le è stato prevalentemente trasmesso dalla sua famiglia di origine?
Livello di istruzione La donna deve stare a casa ad occuparsi del marito e dei figli La donna deve conciliare lavoro e famiglia La donna deve essere libera e realizzarsi nel lavoro Totale
Alto 3.3 76.7 20.0 100.0
Medio 7.7 80.4 11.9 100.0
Basso 20.5 63.2 16.3 100.0
Totale 11.8 73.3 14.9 100.0
Fonte Isfol, 2010
17STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
Risultati dellindagine ISFOL Il ruolo degli
aspetti culturali
La famiglia di origine
Quando era piccola i suoi genitori pensavano che lei da grande avrebbe lavorato? Quando era piccola i suoi genitori pensavano che lei da grande avrebbe lavorato? Quando era piccola i suoi genitori pensavano che lei da grande avrebbe lavorato? Quando era piccola i suoi genitori pensavano che lei da grande avrebbe lavorato? Quando era piccola i suoi genitori pensavano che lei da grande avrebbe lavorato?
Livello diistruzionedella madre Si No Non mi ponevo il problema Totale
Alto 99.1 0.6 0.3 100.0
Medio 93.9 0.2 5.8 100.0
Basso 83.3 7.1 9.5 100.0
Totale 85.5 5.9 8.6 100.0
Fonte Isfol, 2010
18STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
Risultati dellindagine ISFOL Il ruolo degli
aspetti culturali
La famiglia di origine
Durante la sua infanzia sua madre lavorava? Durante la sua infanzia sua madre lavorava? Durante la sua infanzia sua madre lavorava? Durante la sua infanzia sua madre lavorava?
Condizione lavorativa Sì No Totale
Attiva 78.9 70.9 75.2
Inattiva 21.1 29.1 24.8
Totale 100.0 100.0 100.0
Fonte Isfol, 2010
19STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
Risultati dellindagine ISFOL Il ruolo degli
aspetti culturali
La famiglia di appartenenza
Il suo coniuge o convivente ritiene che sia normale che una donna lavori? Il suo coniuge o convivente ritiene che sia normale che una donna lavori? Il suo coniuge o convivente ritiene che sia normale che una donna lavori? Il suo coniuge o convivente ritiene che sia normale che una donna lavori?
Livello di istruzione del coniuge o convivente Si No Totale
Alto 90.1 9.9 100.0
Medio 91.6 8.4 100.0
Basso 83.7 16.3 100.0
Totale 89.3 10.7 100.0
Fonte Isfol, 2010
20STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
Risultati dellindagine ISFOL la divisione del
lavoro domestico (Francesca Bergamante)
Giornata media lavorativa di donne e uomini occupati/e Giornata media lavorativa di donne e uomini occupati/e Giornata media lavorativa di donne e uomini occupati/e Giornata media lavorativa di donne e uomini occupati/e
Tempo dedicato a Uomini Donne Differenza
Lavoro retribuito 9.54 7.12 -2.42
Lavoro familiare 5.07 8.35 3.28
Cura di sé 0.59 0.49 -0.10
Tempo libero 0.52 0.27 -0.25
Sonno 7.08 6.57 -0.11
Totale 24.00 24.00 0.00
Fonte Isfol, 2010
21STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
Risultati dellindagine ISFOL la divisione del
lavoro domestico
Il coniuge o convivente collabora in misura rilevante alla gestione degli impegni familiari Il coniuge o convivente collabora in misura rilevante alla gestione degli impegni familiari Il coniuge o convivente collabora in misura rilevante alla gestione degli impegni familiari Il coniuge o convivente collabora in misura rilevante alla gestione degli impegni familiari Il coniuge o convivente collabora in misura rilevante alla gestione degli impegni familiari
Occupate In cerca Inattive Totale
Cura dei figli 88.8 88.9 79.6 85.6
Fare la spesa 68.9 73.2 56.0 65.7
Cucinare 42.4 41.6 22.7 36.7
Pulire 37.8 42.7 19.7 33.2
Gestione amministrativo-finanziaria corrente 74.5 78.4 72.6 74.4
Gestione più complessa di affari e rapporti 79.8 82.2 78.6 79.7
Fonte Isfol, 2010
22STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
Risultati dellindagine ISFOL interventi per
favorire la partecipazione
Interventi ritenuti efficaci per favorire la
partecipazione
Fonte Isfol, 2010
23STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
Conclusioni
LItalia registra uno tra i più bassi tassi di
attività femminile dEuropa Le donne attive sono
fortemente selezionate verso livelli di
istruzione elevati Il differenziale retributivo
di genere è in linea con la media comunitaria La
carenza di servizi alle famiglie comporta un
elevato costo di sostituzione del lavoro
domestico I salari di riserva sono in molti casi
troppo alti per trovare corrispondenza sul
mercato La selezione verso il basso livello di
scolarizzazione delle donne inattive non consente
di remunerare il lavoro potenziale delle donne in
modo da sostituire i costi del lavoro domestico e
di cura La persistenza di modelli tradizionali di
divisione del lavoro familiare tende a generare
un equilibrio di economia domestica
disincentivante al lavoro femminile Anche al
netto di fattori culturali la scelta del modello
da seguire per la divisione del lavoro domestico
tiene conto dei differenziali di genere nelle
aspettative di reddito (e di carriera) A livello
familiare il lavoro domestico non retribuito
delle donne occupate tende ad essere remunerato
indirettamente in molti modi pensionamento
anticipato, carriera del coniuge, ecc.
24STATI GENERALI su IL LAVORO DELLE DONNE IN ITALIA
Roma 2 febbraio 2012
Conclusioni
La condizione di inattività è per le donne
fortemente radicata nel nostro paese e mostra
tendenze di diminuzione ancora lente e inferiori
rispetto agli altri paesi europei, anche a quelli
con un modello di welfare simile. Tuttavia è
stato possibile identificare segmenti di donne
inattive in grado di entrare nel mercato del
lavoro. Tra le condizioni che maggiormente
possono favorire il lavoro femminile vi sono la
flessibilità oraria, la disponibilità di servizi
alle famiglie e una maggiore condivisione del
lavoro domestico. Un segmento importante è
relativo alle ex-lavoratrici che hanno
abbandonato il mercato del lavoro per il lavoro
domestico e la cura di figli e parenti non
autosufficienti. Le nuove generazioni sono
portatrici di un elevato bagaglio di innovazione,
in special modo per quanto riguarda i modelli
culturali tradizionali e gli schemi di divisione
del lavoro domestico. Il processo di
invecchiamento della popolazione italiana porterà
nei prossimi decenni ad un diminuzione della
popolazione in età lavorativa, con evidenti
problemi di sostenibilità dellintero sistema di
welfare. Occorrerà aumentare sia la produttività
del lavoro che il tasso di occupazione
questultimo parametro presenta margini di
aumento consistenti proprio nella componente
femminile della popolazione.