Title: INFERMIERISTICA CLINICA DELL
1INFERMIERISTICA CLINICA DELLEMERGENZA
2- CARATTERISTICHE E FINALITA DEL CORSO
- Il corso tratta gli aspetti fondamentali
- dellassistenza infermieristica al paziente in
- condizioni di criticità vitale in fase
- pre-ospedaliera, considerando le situazioni
- patologiche più significative.
3PROGRAMMA DELLINSEGNAMENTO
- Riferimenti storici, legislativi e organizzazione
dellattività di emergenza sul territorio. - Protocolli operativi e terapeutici nellattività
territoriale. - Caratteristiche strutturali e presidi specifici
sui mezzi mobili di soccorso ed emergenza. - Criteri e codici del TRIAGE nelle diverse
situazioni. - Gli Incidenti maggiori (Maxi-emergenze).
- Interventi per larresto cardio-circolatorio
BLS-D. - Il PRE-HOSPITAL TRAUMA CARE.
- Cenni sul primo approccio al paziente ustionato e
al paziente annegato.
4SOCCORSO SANITARIO EXTRAOSPEDALIERO
- Sinonimi
- Servizio 118
- SUEM (Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica)
- SSUEm (Servizio Sanitario di Urgenza ed
Emergenza) - In lingua Inglese EMS (Emergency Medical
Service) - In lingua francese SAMU (Service dAide Medicale
dUrgence) - SMUR
- (Service dAide Medicale dUrgence et de
Reanimation) - braccio operativo del SAMU
5Breve storia del soccorso sanitario extra
ospedaliero in Italia
- Fino agli anni 80
- Misericordie
- Pubbliche assistenze
- Croce Rossa Italiana
- Ambulanze del servizio sanitario pubblico
- Ambulanze private
- Tutti questi organismi operavano ognuno per
conto proprio e senza alcun coordinamento tra
loro.
6PRIME CENTRALI OPERATIVE SANITARIE ITALIANE (anni
60)
- Torino
- Milano
- con
- - Numero telefonico a 4 cifre
- - Operatori non sanitari
7Decreto nazionale 27 marzo 1992
- La prima legislazione nazionale in merito al
soccorso sanitario in Italia è rappresentata da
questo Decreto nazionale. - Esso prevede (punti salienti)
- Listituzione a livello di ogni singola Provincia
di una centrale operativa per il soccorso
sanitario. - Per laccesso telefonico a dette CO da parte
della cittadinanza viene istituito il nuovo
numero telefonico nazionale 1.1.8. - Gli operatori di centrale devono essere
infermieri professionali appositamente formati e
con precedenti esperienze lavorative nel settore
dellemergenza-urgenza sanitaria. - Responsabile della CO deve essere un medico.
- Per lattività infermieristica sui mezzi di
soccorso si prevede la creazione di ogni singola
realtà di appositi protocolli operativi sanitari.
8Caratteristiche delle C.O. 118
- Devono avere caratteristiche fisiche di
robustezza e inviolabilità, ridondanza per
garantire la continuità operativa. - Devono essere dotate di un efficace sistema
telefonico con un sufficiente numero di linee
telefoniche urbane e dedicate. - Devono essere dotate di una efficace rete di
radiocomunicazione. - Devono essere dotate di un efficiente sistema
informatico. - Al loro interno vi debbono operare
operatori-infermieri adeguatamente formati e
addestrati
9Numeri telefonici per lemergenza (sia
sanitaria che non)
- Europa 1.1.2.
- Nord America 9.1.1.
10B.L.S.
- Basic
- Life
- Support
- Supporto
- Vitale di
- Base
11A.L.S.
- Advanced
- Life
- Support
- Supporto
- Vitale
- Avanzato
12Mezzi mobili di soccorso
- Autoambulanze di soccorso
- (BLS o ALS)
- Automediche (ALS)
- Motomediche (ALS)
- Elicottero di soccorso o eliambulanza (ALS)
- Idroambulanza (BLS o ALS)
- Aereoambulanza (ALS)
13- BLS (basic life support)
- Supporto vitale di base
- ALS (advanced life support)
- Supporto vitale avanzato
- BTLS (basic trauma life support)
- supporto di base nel traumatizzato
- ATLS (advanced trauma life support)
- supporto avanzato nel traumatizzato
- ACLS (advanced cardiac life support)
- supporto vitale avanzato al paziente
cardiologico
14Risorse umane nel soccorso extraospedaliero
- Soccorritori volontari (con competenze BLS)
- Infermieri (con competenze BLS o ALS)
- Infermieri con master in emergenza territoriale
(con competenze ALS) - Medici (con competenze normalmente ALS)
- Tecnici del soccorso (con competenze BLS)
- Infermieri specializzati (ALS)
- Tecnici di emergenza (BLS)
- Paramedici (ALS)
15Loperato degli infermieri-operatori in C.O.
1.1.8. si divide in
- FASE INIZIALE
- Ricezione dellappello telefonico
- Esecuzione dellintervista telefonica anche
- mediante lapplicazione del TRIAGE TELEFONICO
(CLINICO o DINAMICO-SITUAZIONALE) - DISPATCH (ATTIVAZIONE) del/dei mezzi di soccorso
16PROTOCOLLO DI ATTIVAZIONE BASATO SU CRITERI
CLINICI
- Stato di coscienza
- Situazione respiratoria
- (presenza, assenza, tipologia del respiro)
- Emorragie visibili
17PROTOCOLLO DI ATTIVAZIONE DELLEQUIPE DI SOCCORSO
ALS BASATO SU CRITERI DINAMICO-SITUAZIONALI
- Incidente AUTOSTRADALE
- Incidente STRADALE con NECESSITA DI ESTRICAZIONE
- (tutte le dinamiche)
- Incidente STRADALE CON FERITO PROIETTATO
ALLESTERNO DEL MEZZO - Investimento di PEDONE SU STRADA EXTRAURBANA
- Incidente tra AUTO E BICICLETTA SU STRADA
EXTRAURBANA - Incidente COINVOLGENTE MEZZO PESANTE (tutte le
dinamiche) - Incidente MOTOCICLISTICO (con distacco dal mezzo)
- Incidente COINVOLGENTE MEZZO PESANTE (tutte le
dinamiche) - Incidente COINVOLGENTE PIU DI 2 AUTO (strada
extraurbana) - Uscita di STRADA (extraurbana)
- Autovettura CADUTA DA SCARPATA
- Persona PRECIPITATA DA ALTEZZA gt5 mt
- Incidente SUL LAVORO (escluse le lesioni minori)
- Incidenti SPORTIVI IN MONTAGNA, ACQUA, ARIA
18Loperato dellinfermiere in CO 1.1.8FASE
INTERMEDIA
- Viene seguita lattività dellequipe di soccorso
e viene prestata la necessaria assistenza - Vengono attivati altri mezzi ed organizzazioni
necessari per svolgere lintervento in modo
appropriato - Viene indicato e/o allertato il centro
ospedaliero che accoglierà il/i paziente/i
19Loperato dellinfermiere in CO 1.1.8.FASE
FINALE
- Registrazione dei dati riguardanti lintervento
- Debriefing riguardante lintervento
20TRIAGE deriva dal verbo francese TRIER che
significa scegliere, selezionare
- In sanità conosciamo 3 tipi di TRIAGE
- Il TRIAGE telefonico è quello che viene svolto
in Centrale Operativa (1.1.8) - Il TRIAGE sul luogo di un qualsiasi evento che
coinvolga più persone (anche se non si tratta di
un Incidente Maggiore o Maxi-emergenza) - Il TRIAGE presso il Dipartimento di Emergenza
(DEA o DEU) o Pronto Soccorso ospedalieri
211. Il TRIAGE TELEFONICO (di Centrale Operativa
1.1.8.)
- Gli infermieri-operatori 1.1.8. possono
- svolgere il TRIAGE TELEFONICO in base a
- CRITERI CLINICI
- CRITERI DINAMICO-SITUAZIONALI
22CRITERI CLINICI per lattribuzione del codice di
urgenza e per lattivazione di mezzi ed equipaggi
ALS
- Basati sullesperienza propedeutica professionale
delloperatore (NON PROTOCOLLATI) - Basati su PROTOCOLLI LOCALI
- Sistemi DISPATCH basati su linee guida
internazionali disponibili su schede cartacee o
informatizzate
232.Il TRIAGE negli INCIDENTI MAGGIORI
(Maxi-emergenze)
- La pratica del TRIAGE viene utilizzata in caso di
sproporzione tra richiesta di soccorso sanitario
urgente e la possibilità di far fronte alla
domanda. - Questa pratica in campo sanitario risale alle
guerre napoleoniche.
24In fase ascendente di gravità distinguiamo i
seguenti 4 fenomeni
- MAXIEMERGENZA
- INCIDENTE MAGGIORE
- DISASTRO
- CATASTROFE
25MAXIEMERGENZA O INCIDENTE MAGGIORE
- E un evento che coinvolge un numero elevato di
vittime in uno spazio confinato, con
infrastrutture circostanti conservate. - Produce una temporanea, improvvisa e grave
sproporzione tra richieste di soccorso e risorse
disponibili
26NORMALMENTE CI SI CONCENTRA SUI PAZIENTI PIU
GRAVI (anche perché abbiamo un maggior numero di
soccorritori rispetto al numero di vittime)
- In un evento maggiore verranno invece trattate
prima le VITTIME CON UNA MAGGIORE POSSIBILITA DI
SOPRAVVIVENZA. In questo caso abbiamo un maggior
numero di vittime rispetto al numero dei
soccorritori
27CATASTROFE
- Eun incidente che coinvolge un numero elevato di
vittime e le infrastrutture di un determinato
territorio prodducendo una temporanea
sproporzione tra richieste di soccorso e risorse
disponibili, destinata a durare nel tempo (gt 12
ore)
28FATTORI SCATENANTI DI UNA MAXIEMERGENZA
- NATURALI (terremoti, incendi, eruzioni
vulcaniche, innondazioni, valanghe) - TECNOLOGICI ( chimici, batteriologici, nucleari,
incidenti aerei, ferroviari) - SOCIO-ECONOMICI (epidemie, carestie)
- CONFLITTUALI (guerre, terrorismo)
29PMA (Posto Medico Avanzato)
- Sarà localizzato ai margini estremi dellarea di
sicurezza o in una zona centralerispetto al
fronte dellevento. Può trattarsi di una
struttura o di unarea funzionale dove redunare
le vittime, concentrare le risorse di primo
trattamento, effettuare il triage e organizzare
levacuazione sanitaria delle vittime nei centri
ospedalieri più idonei.
30Allinterno del PMA si riconoscono
- Zona del triage che può, in caso di necessità,
prevedere più postazioni di triage. - Zona del trattamento urgente.
- Zona di attesa per le vittime non gravi e casi
disperati. - Zona di trasporto (luogo di carico, atterraggio
degli elicotteri di soccorso, raduno e attesa
delle ambulanze pronte ad intervenire).
31Nella pratica del TRIAGE sono importanti
- LANALISI dello SCENARIO
- LAUTOPROTEZIONE
- LATTENZIONE al
- RISCHIO EVOLUTTIVO
32Nel TRIAGE si identificano
- La PRIORITA di
- TRATTAMENTO
- La PRIORITA di
- EVACUAZIONE
33Il TRIAGE viene svolto
- Dal primo team che interviene sul luogo
dellevento - (coordinato dal TEAM LEADER)
- Da un TEAM SPECIALIZZATO che interviene
successivamente sul posto - (coordinato dal TEAM LEADER).
- 3. Dal medico del Posto Medico Avanzato (PMA) che
qui svolgerà funzioni di TEAM LEADER.
34Il TEAM LEADER o TRIAGE LEADER si occupa
di
- PRE-TRIAGE
- Collegamento con le altre strutture sanitarie sul
campo e soprattutto nella fase iniziale con la CO
1.1.8. - Collegamento con tutte le altre forze sanitarie e
non presenti sul luogo
35- Una prima valutazione viene eseguita sul luogo
stesso dove vengono rinvenute le vittime. Questa
procedura viene definita PRE-TRIAGE e consiste
unicamente di classificare le vittime senza
prestare soccorso alle stesse. - Laddetto al PRE-TRIAGE è il TRIAGE-LEADER di un
apposito team specializzato in triage. Se questo
team non è ancora presente sulla scena, a
svolgere questo compito è il team-leader del
primo equipaggio sanitario che interviene sul
posto
36Già in fase di PRE-TRIAGE le persone coinvolte in
una maxi-emergenza (anche quelle illese) devono
essere classificate in base alla gravità e
vengono dotate di un particolare
cartellino-scheda con riportata la suddetta
classificazione. Il cartellino è fabbricato in
materiale plastico e viene compilato con un
pennarello indelebile. Su di esso vengono
annotati i dati anagrafici e sanitari riguardati
la vittima e successivamente tutte le prestazioni
sanitarie erogate alla stessa sia sul posto del
rinvenimento, sia presso il PMA (posto medico
avanzato).
37Esistono vari protocolli per lesecuzione del
TRIAGE. I più semplici sono- Il metodo
S.T.A.R.T. (Simple Triage and Rapid
Treatment)- Il metodo C.E.S.I.R.A.che è un
acronimo che riassume le procedure di
valutazione stesse COSCIENZA, EMORRAGIA,
SHOCK, INSUFFICIENZA RESPIRATORIA, ROTTURE
OSSEE, ALTRO.
38Altri concetti importanti nellattività di TRIAGE
nellambito di un incidente maggiore sono-
SETTORIALIZZAZIONE chi, cosa, dove fare-
INTEGRAZIONE tra le varie forze presenti sul
campo (sanitarie e non)- NORIA è il concetto
delle limitate risorse umane e materiali
disponibili che implica la ripetitività a turno
della stessa prestazione (come ad esempio il
trasporto) a diverse persone.
39La NORIA viene suddivisa in
- PICCOLA NORIA che riguarda la rotazione sullo
scenario - GRANDE NORIA che riguarda la rotazione tra luogo
dove si è verificato levento e la struttura
ospedaliera scelta per il trattamento definitivo
40TRIAGE IN OSPEDALE
- Questo tipo di TRIAGE si propone di valutare le
condizioni reali che presenta il paziente giunto
in Dipartimento dEmergenza (Pronto Soccorso). - Lo scopo è di non ritardare un tempestivo
intervento nei casi in cui le condizioni del
paziente in realtà sono gravi ma apparentemente
non lo sembrano e per dare precedenza di
trattamento ai pazienti che ne hanno reale e
non solo un apparente bisogno.
41Il protagonista del TRIAGE in Pronto Soccorso è
lINFERMIERE
- Il triage in Pronto Soccorso, detto anche triage
di bancone o globale, richiede che la figura
infermieristica operante sia adeguatamente
formata, che abbia frequentato un corso di
formazione sul triage, che abbia unesperienza
lavorativa di almeno 1 anno ed è indispensabile
che abbia capacità comunicative, colpo docchio,
elasticità mentale, capacità decisionale e
capacità di gestire lansia dellutente.
42- Linfermiere di triage non deve effettuare una
diagnosi medica ma deve valutare le condizioni
che il paziente presenta ricercando segni,
sintomi e parametri vitali. In questo modo può
valutare la necessità di un tempestivo intervento.
43Lapplicazione del TRIAGE ospedaliero passa
attraverso quattro fasi
- VALUTAZIONE SULLA PORTA
- RACCOLTA DATI
- ATTRIBUZIONE CODICE DI GRAVITA
- RIVALUTAZIONE
442. Raccolta dati nel TRIAGE
45PHTLS PTC
- PRE HOSPITAL PRE HOSPITAL
- TRAUMA TRAUMA
- LIFE CARE
- SUPPORT
46Libro di testo
- P H T L S
- Basic and Advanced Prehospital Trauma Life
Support - Centro Scientifico Editore
47Bibliografia facoltativa
- Grant H.D. et al.,
- PRONTO SOCCORSO ED
- INTERVENTI DI EMERGENZA
- Ed. Mc Graw Hill, Milano 1996
48- Nello svolgimento dellattività di emergenza
sanitaria sul territorio è necessario uno
standard assistenziale elevatissimo ottenibile
con una approfondita conoscenza della materia.
49Il paziente NON HA SCELTO di essere coinvolto
in una situazione traumatica. Noi ABBIAMO
SCELTODI PRENDERCI CURA DEL PAZIENTE.Avremmo
potuto scegliere unaltra professione..
50L infermiere-soccorritore deve essere abile a
GESTIRE LA LOTTA TRA IL PAZIENTE E LA MORTE O
LA MALATTIA
51Il PAZIENTE è la persona più importante sulla
scena di unemergenza
52NON CE TEMPO PER PENSARE1 allordine della
valutazione2 alla priorità dei trattamenti3
dove si trovano gli equipaggiamenti4 dove
trasportare il pazienteTUTTO DEVE ESSERE GIA
IMMAGAZZINATO NELLA MENTE
53Lo scenario preospedaliero e i suoi componenti
devono esserePARTE INTEGRANTE con lambito
ospedaliero
54Il PHTLS si basa su dei principi e non su delle
preferenze.Si basa sul PENSARE CRITICO.
55Per attuare un buon PHTLSè sconsigliabile
memorizzare le sequenzeperché NON ESISTE UN
METODOPHTLSe un unico modello applicabile
56Il PHTLS nasce nel 1981 subito dopo lATLS
(Advanced Trauma Life Support) destinato
principalmente ai medici e riguardante lambito
ospedaliero .Viene rivisto ogni 4-5
anni.Lattuale versione risale al 2002.
57 PHTLS è diffuso in 25 nazioni esistono più
di 100 centri di addestramento PHTLS nel mondo.
58I principi sui quali si basa il PHTLS sono
- Valutazione rapida e accurata
- Identificazione dello shock e dellipossia
- Lesecuzione dellintervento giusto nel momento
giusto - Trasporto rapido, dopo la stabilizzazione, verso
il centro ospedaliero più adeguato
59Il paziente deve ricevere il meglio.
- Per questo è necessario un aggiornamento continuo
dei soccorritori
60La maggior parte delle lesioni e dei decessi da
trauma sono PREVENIBILI
- Gli incidenti da trauma sono INTENZIONALI
- o NON INTENZIONALI
61Nella maggior parte dei casi traumatici la causa
è riconducibile ad INCIDENTI DEL TRAFFICO
62Nello svolgimento dellattività di emergenza è
importante
- LAUTOPROTEZIONE da parte dellequipe di
emergenza che si esplica anche mediante una
corretta guida del mezzo di intervento
63Per la prevenzione degli incidenti è importante
- LOBBLIGO DEL CASCO, delle CINTURE DI SICUREZZA,
dei SEGGIOLINI per i bambini. - Le sanzioni pecuniarie e la patente a punti
previste dalla legge. - Le campagne di prevenzione
64Per diminuire la mortalità da SHOCK
- Si può fare molto gestendo precocemente e in modo
efficace questa sindrome - già in fase preospedaliera
65Concetto di GOLDEN PERIOD(ex GOLDEN HOUR)
- E NECESSARIO SUPPORTARE LORGANISMO AFFINCHE
MANTENGA LA CAPACITA DI PRODURRE ENERGIA PER
MANTENERE LA FUNZIONALITA DEGLI ORGANI mediante - OSSIGENAZIONE e PERFUSIONE
66 Concetto diSCOOP AND RUN(LOAD and GO)
- Si basa sulla rapida evacuazione del paziente e
un suo veloce trasporto in ospedale. - Va bene soprattutto per pazienti con shock
emorragico risolvibile solo mediante un
tempestivo intervento chirurgico. - E un concetto nord-americano.
67Concetto diSTAY AND PLAY
- Si basa sulla necessità di stabilizzare
preventivamente il paziente prima di del suo
trasporto verso la struttura ospedaliera - E un concetto europeo.
68Visto il poco tempo disponibile è necessario
chiedersi
- Quello che sto per fare
- porterà beneficio al
- paziente?
- Questo beneficio ha
- maggior rischio di
- ritardare il trasporto?
69Ulteriore responsabilità
- Trasportare il paziente verso la struttura
OSPEDALIERA più adeguata al trattamento
definitivo - che NON è detto sia lospedale
- più vicino !!!
70Quanto appena affermato sui tempi di trasporto
non vale ad esempio per i pazienti cardiologici
- Nel caso dellACCR da causa cardiaca, ad esempio,
il trattamento definitivo lo possiamo
generalmente attuare già sul campo e lì stesso
raggiungere lobiettivo
71Nel paziente traumatizzato grave invece
- Il trattamento definitivo si basa su
- CONTROLLO DELLE EMORRAGIE
- RIPRISTINO DI UNA PERFUSIONE ADEGUATA
- Ciò non sempre è raggiungibile sul terreno ne nel
DEA/DEU o PS ma spesso solo in - SALA OPERATORIA
72Una struttura ospedaliera atta allaccoglimento
di traumatizzati gravi deve avere
- Un equipe chirurgica sempre presente
- (10-15 minuti per linizio lintervento) e la
- disponibilità anche di altre professionalità e
- strutture di supporto (ad es. di diagnosi,
- altre equipe chirurgico-specialistiche,
- centro trasfusionale, UTI, NCH, ecc.).
- LASSENZA DI TUTTO QUESTO AUMENTA
- IL TASSO DI MORTALITA
73Storia dellEMS
- Il Dr. D.J. Larrey, chirurgo militare
dellEsercito di Napoleone ha individuato la
necessità di un rapido intervento preospedaliero
sviluppando l ambulanza volante - Farrington (USA - inizio anni 70)
- è il padre dellEMS moderno.
74PRINCIPI BASE 1. Intervenire rapidamente sul
paziente2. Fornire trattamento efficace e
tempestivo per ristabilire
- VENTILAZIONE ADEGUATA
- OSSIGENAZIONE APPROPRIATA
- PERFUSIONE IDONEA A MANTENERE LA PRODUZIONE DI
ENERGIA RICHIESTA PER PRESERVARE GLI ORGANI
75Trasportare rapidamente il paziente presso la
struttura ospedaliera piu appropriata !!!
76 Laccesso rapido del paziente alla struttura
sanitaria dipende da - facilità di accesso al
sistema (1.1.8.in Italia O 1.1.2. in Europa)
- efficace sistema di attivazione e
coordinamento dei soccorsi- personale di
soccorso ben preparato ed addestrato
77LaPREVENZIONEnel TRAUMA così come in altre
patologie è la miglior strategia per diminuire
la mortalità e gli esiti invalidanti
78Cinematica del trauma
79Meccanismo di lesione (MDL) in urti, traumi
sportivi, aggressioni1.Tipo di impatto2.
Eiezione3.Numero di impatti4.Velocità5.Spazio-t
empo di frenata6.Dispositivi di
protezione7.Vittima più grave8.Parti anatomiche
colpite e/o corpo del reato9.Adulto o
bambino
80MDL delle esplosioni1. Quale distanza della
vittima dallesplosione ?2. Quali lesioni è
possibile prevedere?
811. Altezza e sesso dellagressore2. Tipo di
arma usata3. Angolazione della lesione4. Arma
da fuoco velocità e tipo proiettile5.
Distanza
- MDL nei traumi penetranti
82VALUTAZIONE DELLA SCENAValutazione dei singoli
pazienti1. CONDIZIONI PERICOLOSE PER LA
VITA2. CONDIZIONI PERICOLOSE PER LA
PERDITA DI UN ARTO3. TUTTE LE ALTRE CONDIZIONI
83COLPO DOCCHIO INIZIALEcondizioni-
RESPIRATORIE- CIRCOLATORIE- NEUROLOGICHEossige
nazione, circolazione, emorragie, deformità
84VALUTAZIONE PRIMARIA (INIZIALE)Rapida
identificazione e trattamento delle condizioni
pericolose per la vita-OSSIGENAZIONE TESSUTI
-SHOCKOSSIGENAZIONE/TRASPORTO OSSIGENO
85VALUTAZIONE E TRATTAMENTO
- Valutazione della SCENA
- Valutazione PRIMARIA (iniziale)
- Valutazione SECONDARIA
- (anamnesi mirata ed esame obiettivo)
- MONITORAGGIO e RIVALUTAZIONE (valutazione
continua)
86 VALUTAZIONE PRIMARIA e TRATTAMENTO PRIMARIO
- PERVIETA delle VIE AEREE
- VENTILAZIONE
- OSSIGENAZIONE
- CONTROLLO delle EMORRAGIE
- RIPRISTINO della PERFUSIONE
- VALUTAZIONE dello
- STATO DI COSCIENZA
87PRECAUZIONI- RISCHIO BIOLOGICO- INFORTUNI
CON OGGETTI TAGLIENTI/PERICOLOSI
88Valutazione scena1.SICUREZZA DEI SOCCORRITORI
e del paziente2. SITUAZIONEa) motivo della
chiamatab) persone coinvolte, etàc) servono
altre UDS d) soccorso non sanitarioe)
estricazione specialef) trasporto in
elicotterog) causa iniziale medica
89Priorità nella VALUTAZIONE PRIMARIA
- A (Airway) Trattamento delle vie aeree e
- controllo della colonna cervicale
- B (Breathing) Respiro (ventilazione)
- C (Circulation) Circolazione ed emorragie
- D (Disability) Stato neurologico
- E (Exposure/Environment)
- Esposizione e protezione dallipotermia
90A AIRWAY
- Se le vie aeree non sono pervie per la presenza
di corpi estranei solidi o liquidi, la pervietà
va ripristinata mediante la rimozione degli
stessi (con le dita o mediante aspirazione). - La pervietà potrebbe essere compromessa a causa
della caduta della lingua. In tal caso è
necessario eseguire la sub-lussazione della
mandibola. - Non iperestendere il capo nel paziente con
- trauma!!
91 A AIRWAY
- In questa fase va applicato il
- COLLARE CERVICALE.
- Esso ci aiuterà a mantenere la pervietà delle vie
aeree e ci consentirà di effettuare tutte le
successive manovre con maggior sicurezza perché
il tratto cervicale della colonna vertebrale sarà
meglio immobilizzato.
92B BREATHING
- Controllare la presenza di respiro
- Se il paziente non respira, iniziare lassistenza
ventilatoria mediante pallone autoespansibile con
supplemento di ossigeno 12-15 lt/min. - (il pallone deve essere munito di reservoir)
93B BREATHINGO P A C S
- Se il paziente respira spontaneamente,
somministrare ossigeno FiO2 gt 85 - Esporre, OSSERVARE e ispezionare e PALPARE il
torace - (verificare eventuali asimmetrie e con la
palpazione eventuale presenza di crepitio
sottocutaneo - AUSCULTARE minimo 4 campi polmonari
- (per rilevare la presenza di MURMURE)
- Verificare (CONTARE) la frequenza ventilatoria
(apnea, bradipnea, eupnea, tachipnea)(4) - Misurare la SATURIMETRIA (SpO2)
94C CIRCULATION (1)
- CONTROLLO DELLE EMORRAGIE
- mediante
- PRESSIONE DIRETTA
- ELEVAZIONE
- PUNTI DI COMPRESSIONE
- TOURNIQUETS (ultima risorsa)
- CLAMPAGGIO (sconsigliato)
95 C CIRCULATION (2)
- VALUTAZIONE DELLA PRESENZA DI POLSO RADIALE
- (per una stima indiretta e rapida
- della pressione arteriosa)
96 C CIRCULATION (3)
- PERFUSIONE
- mediante
- INCANNULAMENTO di 2 vie venose periferiche di
grosso calibro ed inizio della terapia infusiva
con soluzioni cristalloidi riscaldate
97 C CIRCULATION (4)
- Rilevazione della pressione arteriosa e dei segni
di shock
98 C CIRCULATION (5)
-
- SHOCK nel paziente traumatizzato
- IPOVOLEMICO
- NEUROGENO
- CARDIOGENO
- da tamponamento cardiaco o PNX iperteso
99D DISABILITY
- LIVELLO DI COSCIENZA ALTERATO
- Riduzione dellossigenazione cerebrale da
- ipossia, ipoperfusione
- Lesione del SNC
- Sovradosaggio sostanze tossiche
- Squilibrio metabolico
100G C S Glasgow Coma Scale
- Apertura OCCHI punti
- apertura spontanea 4
- apertura a comando 3
- apertura a stimolo doloroso 2
- nessuna apertura 1
- Miglior risposta VERBALE
- risposta appropriata 5
- fornisce risposte confuse 4
- fornisce risposte inappropriate 3
- emette suoni incomprensibili 2
- nessuna risposta verbale 1
-
101 G C S
- Miglior RISPOSTA MOTORIA punti
- esegue comandi 6
- localizza lo stimolo doloroso 5
- retrae al dolore 4
- risponde con FLESSIONE anormale al dolore
- (DECORTICAZIONE) 3
- risponde con ESTENSIONE anormale al dolore
(DECEREBRAZIONE) 2 - nessuna risposta motoria 1
-
102A V P U
- A (alert) VIGILE
- B (verbal stimuli) RISPONDE agli
- STIMOLI VERBALI
- P (pain) RISPONDE agli
- STIMOLI DOLOROSI
- U (unresponsive) NON REAGISCE
103CONDIZIONI che impongono una permanenza sulla
scena di massimo 10 minuti
- Compromissione delle vie aeree
- Ventilazione difficoltosa bradipnea,tachipnea,
dispnea - Ipossia SatO2 lt95 anche somministrando O2
- Pneumotorace aperto o lembo toracico
- PNX (anche solo sospetto)
- Emorragia esterna significativa o sospetta
emorragia interna - GCS lt 13
- Convulsioni
- Deficit sensitivi o motori
- Traumi penetranti a testa, collo, tronco o arti
se vicino a gomito o ginocchio - Amputazione o subamputazione prossimale di dita
di mani o piedi - TRAUMA con anamnesi di gravi patologie mediche
(coronaropatie, BPCO, coagulopatie. - Età gt55 anni - Ustioni -
Gravidanza
104CENTRALIZZAZIONE
- Per CENTRALIZZAZIONE intendiamo
lospedalizzazione del paziente presso lospedale
- più adeguato che non è necessariamente il più
vicino
105TERAPIA INFUSIONALE con soluzioni di cristalloidi
riscaldateprevio incannulamento di 2 vasi
venosi periferici con aghi di calibro 14G o 16G
106VALUTAZIONE SECONDARIA
107GESTIONE DELLE VIE AEREE E VENTILAZIONE
- Compromissione della respirazione
- Perdita dello stimolo (causa neurologica)
- Ostruzione meccanica
- Ridotta espansione polmonare
- Ridotto assorbimento a livello alveolare
- Ridotto flusso ematico agli alveoli
- Ostruzione a livello alveolare
- Ridotto afflusso di sangue ai tessuti
108Riduzione della funzione neurologica
- IPOTONIA della lingua da diminuzione del livello
di coscienza
109OSTRUZIONE MECCANICA
- Corpi estranei (dentiera, denti, frammenti ossei,
chewing-gum, vetri, terriccio ecc.) - Traumi facciali (corpi estranei, sangue, vomito)
- Fratture del laringe o trachea, membrane mucose
avulse
110Trattamento dellostruzione delle vie aeree
- Pulizia manuale
- Aspirazione
- Trauma jaw thrust
- (sublussazione della mandibola)
- Trauma chin lift (sollevamento del mento)
- Cannula orofaringea
- Cannula nasofaringea
-
111TRATTAMENTO DELLOSTRUZIONE DELLE VIE AEREE
- INTUBAZIONE ENDOTRACHEALE
- (orotracheale, nasotracheale, frontale)
- INTUBAZIONE RETROGRADA
- MASCHERA LARINGEA
- OTTURATORE ESOFAGEO (COMBITUBE)
- VENTILAZIONE PERCUTANEA
- CRICOTIROTOMIA
112Presidi ventilatori
- MASCHERE TASCABILI
- PALLONE AUTOESPANSIBILE
- (PALLONE, VALVOLA, MASCHERA)
- EROGATORI MANUALI
113TRAUMI DEL TORACE
- Fratture costali
- Lembo costale
- Contusione polmonare
- Pneumotorace
- Semplice
- Aperto
- Iperteso
114USTIONI
- da CALORE
- da SOSTANZE CHIMICHE
- da ELETTRICITA
- da RADIAZIONI
115Classificazione delle USTIONI
- PROFONDITA
- Ustioni di 1 grado (epidermide)
- Ustioni di 2 grado (derma)-flittene
- Ustioni di 3 grado (cute a tutto spessore e
tessuti più profondi adiposo, osseo, muscolare,
cartilagineo), carbonizzazione, cotenna rigida.
116Classificazione delle USTIONI
- 2. ESTENSIONE
- regola del 9
- 9 capo e collo
- 9 ciascun arto superiore
- 18 ciascun arto inferiore
- 18 tronco anteriore
- 18 tronco posteriore
- 1 area genitale
117SHOCK ipovolemico nel paziente ustionato
sostenuto da
- Alterazione della permeabilità capillare (aumento
dellematocrito, edema tissutale nelle prime ore) - Dispersione calorica ed evaporazione di acqua dai
tessuti a causa della distruzione della cute,
emoconcentrazione - Ipossia tissutale da da lt gittata cardiaca
(emoconcentrazione) - Aumento catecolamine circolanti, iperglicemia.
- Iossia tissutale, acidosi metabolica
118Indici di gravità delle USTIONI
- Natura dellagente eziologico e suo meccanismo
dazione - Profondità ed estensione della superficie
ustionata (30 adulto, 20bambino) - Distretto corporeo colpito (vie aeree, collo)
- Inalazione di fumi e vapori
- Esplosioni e scopi ( trauma diretto o da onda
durto su scheletro o organi interni)
119Soccorso al paziente USTIONATO
- Garantire la SICUREZZA (fiamme, CO, elettricità)
- VENTILAZIONE e SOMMINISTRAZIONE di O2 (A e B)
- RAFFREDDARE il paziente
- PROTEGGERE il paziente (riscaldare)
- ACCESSI VENOSI
- 3X peso corporeo X
- superficie corporea ustionata (in )
- 6. CENTRALIZZARE il paziente
120FOLGORAZIONE
- 1 regola dei soccorritori
- AUTOPROTEZIONE
121FOLGORAZIONE
- INSUFFICIENZA RESPIRATORIA da FV (origine
cardiaca), da paralisi dei centri respiratori
bulbo-pontini (origine neurologica),
tetanizzazione dei muscoli respiratori - (origine respiratoria).
- 2. ARRESTO CARDIACO (FV)
- PERDITA DI COSCIENZA (da ipossia o per
- azione inibitrice della corrente elettrica sul
SNC - USTIONI (interessanti anche sottocute e piano
- muscolare)
122ANNEGAMENTO(4 fasi di 1 minuto luna circa)
- Apnea e bradicardia riflessa da spasmo della
glottide - Ripresa respiratoria con iperventilazione ed
inondazione bronco-alveolare (PDC,convulsioni,
tachiaritmie) - ARRESTO RESPIRATORIO DEFINITIVO (bradicardia ed
ipotensione) - ARRESTO CARDIACO
123ANNEGAMENTO in acqua salata
- TRASUDAZIONE di liquido dal plasma agli alveoli
E.P.A. per ingombro alveolare, IPOVOLEMIA con
EMOCONCENTRAZIONE, IPEROSMOLARITA PLASMATICA
124ANNEGAMENTO in acqua dolce
- Assorbimento di H2O, ipotonica rispetto al
plasma, ipervolemia per aumento della massa
circolante, sovraccarico ventricolare sinistro,
E.P.A., edema cerebrale, emolisi spiccata,
iperporpotassiemia (intossicazione dacqua)
125ANNEGAMENTO trattamento
- Mantenimento degli scambi gassosi (IT, VAM, PEEP,
poi CPAP, broncodilatatori, diuretici, stimolanti
la secrezione di surfactante) - Ottimizzazione emodinamica con plasma expanders,
plasma, albumina, sangue, cardiocinetici se
insufficienza ventricolare sinistra. - Evacuazione di acqua dallo stomaco, trattamento
squilibrio idro-elettrolitico ed acido-base,
trattamento della necrosi tubulare da emolisi. - Trattamento dellipotermia