Title: Che cosa sono le politiche sociali
1- Che cosa sono le politiche sociali
2Politiche sociali politiche pubbliche
- Le politiche sociali sono quella parte delle
politiche pubbliche volta ad affrontare problemi
e raggiungere obiettivi che riguardano le
condizioni di vita e il benessere degli individui
3Benessere, cioè welfare
- Il benessere degli individui dipende dalle
risorse e dalle opportunità che essi hanno
durante le diverse fasi dellesistenza - (infanzia, adolescenza, vita adulta, vecchiaia
sono i cicli di vita, non scanditi
semplicemente dalletà quanto dalla successione
dei principali eventi biografici, che dipende dal
contesto sociale).
4Risorse e opportunità diritti sociali
- Risorse e opportunità rappresentano i diritti
sociali, che insieme ai diritti civili e politici
(e ai doveri) definiscono il concetto di
cittadinanza.
5Cittadinanza e benessere
- Ai cittadini sono attribuiti doveri e
riconosciuti diritti, tra cui quello di ottenere
risorse (per esempio una pensione) e di accedere
a servizi (per esempio listruzione) necessari
per avere buone condizioni di vita - (cioè benessere stare bene).
6Politiche sociali (1) regole
- In primo luogo, le politiche sociali definiscono
le regole per la distribuzione di risorse e
opportunità , cioè fissano le condizioni di
accesso, le forme di erogazione, la durata,
lentità , la cumulabilità , ecc.
7Politiche sociali (2) organizzazione
- In secondo luogo, le politiche sociali
definiscono lorganizzazione della produzione e
distribuzione di risorse e opportunità ,
attraverso un sistema di apparati
(amministrazioni, uffici, scuole, ospedali, ecc.)
che hanno una duplice importanza - erogano servizi fondamentali
- rappresentano milioni di posti di lavoro
8Politiche sociali (3) attori
- La produzione e distribuzione di risorse e
opportunità coinvolge una pluralità di attori,
pubblici e privati. In tutta Europa è però lo
Stato che svolge un ruolo centrale nella
protezione sociale degli individui.
9La protezione sociale
- Le politiche sociali hanno lobiettivo di
proteggere i cittadini dai rischi sociali, cioè
dallesposizione ad eventi che incidono sulle
condizioni di vita delle persone (povertà ,
disoccupazione, analfabetismo o scarsa
istruzione, malattia, disabilità , ecc.).
10Le sfere in cui si costruisce la sicurezza
sociale
- Il mercato, in primo luogo il mercato del lavoro
dal quale si ricavano i redditi (retribuzioni e
pensioni), ma anche il mercato assicurativo,
immobiliare, ecc. - La famiglia, in senso allargato fino alle reti
parentali e amicali - Le associazioni intermedie, da quelle più
informali come il vicinato a quelle più
strutturate del terzo settore
11La posizione individuale rispetto alle diverse
sfere
- Le condizioni di vita degli individui sono in
larga parte determinate dalla loro posizione
rispetto al mercato del lavoro, alla famiglia e
alle altre forme associative. - Il tipo di famiglia cui si appartiene e le
proprie relazioni familiari - Il tipo di lavoro che si svolge e le proprie
relazioni lavorative - Il tipo di associazione cui si aderisce e le
proprie relazioni associative - determinano le condizioni di vita
- degli individui.
12Le disuguaglianze
- Le condizioni di vita degli individui sono molto
differenziate proprio in ragione delle diseguali
risorse e opportunità che ciascuno ha la
possibilità di procurarsi attraverso le tre sfere
(famiglia, mercato, associazioni intermedie). - Lo Stato svolge dunque un ruolo essenziale (più o
meno esteso ed efficace) per la riduzione delle
disuguaglianze.
13La gestione pubblica dei rischi sociali
- Politica sociale significa dunque
- gestione pubblica dei rischi sociali.
- Il sistema delle politiche sociali e del relativo
apparato organizzativo, volto a tutelare i
cittadini dai rischi e garantire loro risorse e
opportunità , costituisce il - welfare state
- cioè lintervento pubblico (statale)
- per il benessere dei cittadini.
14Welfare state, regimi di welfare, welfare mix
- Welfare state intervento dello Stato nella
protezione dei cittadini attraverso le politiche
sociali. Rappresenta solo la parte pubblica della
protezione dai rischi sociali. - Regimi di welfare o welfare mix modalità con
cui la protezione sociale è distribuita tra lo
stato, il mercato, la famiglia e le associazioni
intermedie. Comprende dunque lintervento
pubblico ma anche quello privato.
15Gli attori istituzionali del welfare
- Stato
- Mercato
- Famiglia
- Terzo Settore
- Il diamante del welfare
16Il diverso ruolo degli attori del welfare
- I principali attori affrontano i rischi sociali
seguendo principi radicalmente diversi - Famiglia ? reciprocitÃ
- Stato ? redistribuzione
- Mercato ? rapporti monetari
17La composizione delle politiche sociali
- Politiche pensionistiche
- Politiche sanitarie
- Politiche dellistruzione
- Politiche abitative
- Politiche del lavoro
- Politiche di assistenza sociale
- Politiche culturali e sportive
18Il diamante del welfare
- Rischio di perdita della capacità di
sostentamento autonomo (centralità del lavoro)
può essere fronteggiato grazie a mercato,
famiglia, associazioni intermedie, Stato ?
diamante del welfare
Stato
Famiglia
Mercato
benessere
Associazioni intermedie
19Forme delle politiche sociali
- POLITICHE DI RIPARAZIONE
Lintervento è ex post e i benefici vanno
solo a chi si trova già in stato di bisogno, dopo
che tutti gli altri possibili interventi sono
falliti o non si sono verificati (politiche di
assistenza) - POLITICHE DI PREVENZIONE
Lintervento è ex ante e si attua attraverso
forme assicurative di predisposizione di benefici
in caso di impedimenti, realizzazione di rischi,
conseguenze negative future (politiche di
previdenza) - POLITICHE DI PROMOZIONE
Lintervento è rivolto alla realizzazione dei
diritti di cittadinanza, delle pari opportunità ,
delleguaglianza, della realizzazione delle
aspirazioni di ciascun cittadino (politiche di
cittadinanza)
20Forme della cittadinanza
- Evoluzione del concetto di cittadinanza
- CITTADINANZA CIVILE Affermazione dei
diritti civili della persona eguaglianza di
fronte alla legge, diritto di circolazione,
diritto alla vita, libertà di associazione, ecc. - CITTADINANZA POLITICA Affermazione dei diritti
politici individuali e collettivi suffragio
universale, diritto di eleggere e di essere
eletto nei parlamenti, nei consigli comunali,
ecc. - CITTADINANZA SOCIALE Affermazione dei diritti
sociali legati al lavoro, ai servizi sociali,
alla salute, allistruzione, ad una buona vita,
ecc.
21Forme del Welfare
- WELFARE COMPASSIONEVOLE (modello liberista)
Si tratta di un Welfare ispirato
unicamente dalla logica delle politiche
riparative, rivolte solo ai poveri che possano
dimostrare di essere tali e concentrato
sullassistenza, attraverso una destinazione di
risorse limitate - WELFARE OCCUPAZIONALE (modello
conservatore-corporativo) Si tratta di un sistema
di Welfare che beneficia con provvedimenti più
generosi (legate al reddito) solo alcune
categorie di cittadini (lavoratori) e dei loro
familiari attraverso meccanismi assicurativi,
lasciando allassistenza tutti gli altri casi di
insicurezza, non legati direttamente al
lavoro - WELFARE UNIVERSALISTICO (modello
socialdemocratico) Si tratta di un Welfare
finanziato anche con la fiscalità generale (e con
un meccanismo redistributivo) che beneficia tutti
i cittadini e che realizza un piano generale di
interventi di natura sociale, volti alla
promozione sociale, alla realizzazione del
principio di eguaglianza e di pari opportunitÃ
22La Costituzione italiana
- Articolo 1
- LItalia è una repubblica democratica fondata sul
lavoro - Articolo 36, comma 1
- Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione
proporzionata alla quantità e qualità del suo
lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a
sé e alla famiglia unesistenza libera e
dignitosa. - Articolo 38, commi 1 e 2
- Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei
mezzi necessari per vivere ha diritto al
mantenimento e allassistenza sociale. - I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed
assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di
vita in caso di infortunio, malattia, invaliditÃ
e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
23Lintervento dello Stato
- Welfare State determina quelli che vengono ormai
concepiti come diritti di cittadinanza - Aree di intervento
- politiche pensionistiche (rischio età )
- politiche del lavoro (rischio disoccupazione)
- politiche sanitarie (rischio salute)
- politiche di assistenza sociale (rischio vari
povertà , carichi fam.)
24(No Transcript)
25Il Welfare state è
- un insieme integrato di politiche pubbliche
- volte alla protezione dai rischi sociali legati
al processo di modernizzazione (quindi in
costante evoluzione, nel passaggio tra - industrializzazione ? terziarizzazione
- fondato sul riconoscimento di diritti sociali cui
corrispondono doveri di contribuzione finanziaria
e di rispetto delle regole per laccesso alla
protezione sociale
26Il Welfare state esprime
- Un patto sociale
- tra lo Stato e i cittadini
27Modalità di protezione sociale
- Assistenza
- Assicurazione
- Sicurezza Sociale
28Una precisazione semantica
- Assistenza cura, aiuto, soccorso prestato a chi
ne ha bisogno. Assistenziale che ha per scopo
lassistenza. - Assistenzialismo degenerazione in forme
clientelari del sistema di assistenza pubblico
29Assistenza (1)
- Interventi (a carattere condizionale e spesso
discrezionale) volti a rispondere in modo mirato
(targeted) a specifici bisogni individuali o a
categorie circoscritte di bisognosi. - Questa modalità di protezione sociale rappresenta
la prima forma assunta dallintervento pubblico a
partire dal XVII secolo (inizio del 600 Poor
Laws in Inghilterra ? workhouses). Natura
repressiva e stigmatizzante di queste prime forme
assistenziali, che si stempera nel corso del XIX
secolo.
30Assistenza (2)
- Le prestazioni assistenziali sono tuttora una
componente importante dei welfare state maturi
in media, nei 25 paesi dellUnione Europea,
assorbono circa l11 del PIL (Prodotto Interno
Lordo) - Le prestazioni assistenziali sono di norma
subordinate allaccertamento di due condizioni - uno specifico bisogno individuale manifesto
- lassenza o forte carenza di risorse (reddito)
per farvi fronte autonomamente, verificata
attraverso una prova dei mezzi (means-test)
31La prova dei mezzi (means-test)
- Consiste in una forma di valutazione da parte di
unautorità pubblica, della situazione economica
di chi richiede una prestazione di assistenza o
laccesso agevolato ad un servizio. - Lassistenza è, con tutta evidenza, una forma di
protezione selettiva (rispetto alle condizioni di
bisogno e di reddito) e quasi sempre residuale
(rispetto alle capacità di risposta individuale o
familiare) o sussidiaria.
32Assicurazione sociale (1)
- Connota un tipo di intervento pubblico nettamente
diverso dallassistenza - obbligatorio (assicurazione sociale obbligatoria,
in prevalenza basata sullo status occupazionale) - imperniato sullerogazione di prestazioni
semistandardizzate in forma tendenzialmente
automatica e imparziale, sulla base di precisi
diritti/doveri individuali, e secondo modalitÃ
istituzionali altamente specializzate e
centralizzate.
33Assicurazione sociale (2)
- Costituisce il nucleo centrale dei welfare state
maturi la presenza di almeno uno schema di
assicurazione obbligatoria allinterno di un
determinato paese è considerato un indicatore
importante della presenza di welfare state - In genere, nei welfare state maturi cè più di
uno schema di assicurazione obbligatoria lo
Stato risponde ad una serie tipica di rischi
(vecchiaia, invalidità , infortuni, malattia,
ecc.).
34Assicurazione sociale (3)
- Lassicurazione sociale obbligatoria nasce alla
fine dell800, con una impostazione attuariale
ripresa dalle assicurazioni sulla vita giÃ
sviluppate nella metà del secolo. - Tratti originali
- obbligatorietà delladesione agli schemi
assicurativi - finanziamento attraverso il versamento di
contributi
35Assicurazione sociale (4)
- I contributi sociali prescindono dai profili di
rischio individuali e consentono di distribuire
il costo della protezione dai rischi su un numero
ampio di lavoratori - I contributi sociali sono in genere proporzionali
al reddito degli assicurati (ad esempio il 10
sulla retribuzione lorda, quale che sia il suo
ammontare chi guadagna di più contribuisce di
più) - I contributi sociali garantiscono dunque una
redistribuzione di risorse ed opportunità in base
a criteri di equitÃ
36Sicurezza sociale (1)
- Il termine nasce negli stati Uniti nel 1935, e
ancora oggi in quel Paese indica il sistema di
protezione sociale tout court ciò che in Europa
si chiama welfare state, negli USA si chiama
Social Security, e sono cose del tutto diverse. - La Gran Bretagna ridefinisce questo termine con
riferimento allintervento pubblico in favore di
una garanzia di reddito e di salute per tutti i
cittadini (pensioni e sistema sanitario
nazionale)
37Sicurezza sociale (2)
- La Svezia è il primo paese che ha istituito
(1946) una pensione popolare, non contributiva,
a somma fissa, fruibile da tutti i cittadini con
più di 65 anni, senza prova dei mezzi e
indipendentemente dal loro precedente status
occupazionale. - Oggi laccezione prevalente del termine è quella
di uno schema di protezione sociale obbligatorio
caratterizzato da copertura universale ( a tutti
i cittadini) e prestazioni uguali per tutti.
38Modalità di intervento - riassunto
ASSISTENZA SOCIALE ASSICURAZIONE SOCIALE SICUREZZA SOCIALE
Copertura Universale ma selettiva Occupazionale Universale
Prestazioni Sottoposte a prova dei mezzi Contributive / retributive A somma fissa
Finanziamento Fiscalità generale Contributivo Fiscalità generale
modello beveridgeano
modello bismarckiano
39Levoluzione del Welfare state europeo
- Si possono distinguere cinque fasi
- instaurazione
- consolidamento
- espansione
- crisi
- riforma
40I regimi di welfare
- Gli attuali sistemi di welfare sono ancora
caratterizzati dalla predominanza di specifiche
modalità di intervento (assistenza,
assicurazione, sicurezza), anche se i paesi
dellEuropa meridionale presentano una situazione
ibrida - Esping-Andersen (1990), tenendo conto non solo
del contenuto delle politiche sociali, ma della
loro relazione con il mercato del lavoro da un
lato e la famiglia dallaltro, identifica i
seguenti regimi di welfare - regime liberale
- regime conservatore-corporativo
- regime socialdemocratico
- I paesi dellEuropa meridionale possono essere
accomunati in un ulteriore - regime delle solidarietà familiari e parentali
- I diversi regimi possono essere valutati in
termini di - demercificazione diminuzione della necessità di
passare attraverso il mercato per soddisfare i
propri bisogni - destratificazione attenuazione dei differenziali
di status occupazionale e di classe sociale
41Il regime liberale
- Predominanza di misure di assistenza basate sulla
prova dei mezzi - Schemi di assicurazione sociale relativamente
circoscritti e con formule di prestazioni poco
generose. - Destinatari principali bisognosi, poveri,
lavoratori a basso reddito. - Incoraggiamento del ricorso al mercato in modo
passivo (minima interferenza e regolazione,
soprattutto sul mk del lavoro) o in modo attivo
(incentivi per il ricorso a schemi assicurativi
non statali) - Casi emblematici Stati Uniti, Canada, Australia,
Regno Unito - Demercificazione bassa forte dipendenza degli
individui/lavoratori dal mercato - Destratificazione (delle classi sociali) bassa
dualismo tra welfare dei ricchi e welfare dei
poveri (però elevata mobilità tra classi
sociali)
42Il regime conservatore-corporativo
- Predominanza di schemi assicurativi pubblici
collegati alla posizione occupazionale (modello
bismarckiano) - Formule di computo collegate ai contributi e/o
alle retribuzioni - Destinatari principali i lavoratori adulti
maschi capofamiglia (male breadwinners) - Enfasi sulla sussidiarietà degli interventi
pubblici lo Stato interviene nella misura in cui
i bisogni non trovano risposta a livello
individuale, famigliare o di associazioni
intermedie - Casi emblematici Germania, Austria, Francia,
Olanda - Demercificazione media la dipendenza dal mercato
è solo attenuata - Destratificazione medio-bassa il welfare tende a
preservare le differenze di status e classe,
nonché la segregazione di genere
43Il regime socialdemocratico
- Predominanza di schemi universalistici di
sicurezza sociale (modello beveridgeano) - Formule di computo generose ma prevalentemente a
somma fissa, con finanziamento fiscale - Destinatari tutti i cittadini
- Casi emblematici Svezia, Danimarca, Norvegia
- Demercificazione alta il welfare state mira a
marginalizzare limportanza del mercato come
fonte di risposta ai bisogni e ai rischi sociali - Destratificazione alta prestazioni elevate e
eguaglianza di trattamento per tutti i cittadini,
finanziate tramite il sistema fiscale
(progressivo)
44Il regime dellEuropa meridionale
- Welfare inizialmente bismarckiano, con una
pluralità di schemi assicurativi occupazionali - Durante la fase di espansione però vengono
introdotte prestazioni molto generose solo per
alcune categorie centrali (dipendenti pubblici
o delle grandi imprese) - Mancanza (o limitatezza) di una rete di sicurezza
di base contro il rischio di povertà - Servizi sanitari nazionali a vocazione universale
- Elevato particolarismo
- Casi emblematici Italia, Spagna, Portogallo,
Grecia - ? Demercificazione sbilanciata molto elevata per
alcune categorie di individui (più che in
Svezia), molto bassa per altre (meno che negli
Stati Uniti) - ? Destratificazione bassa creazione di nuove
differenziazioni trasversali rispetto alla
struttura di classe insiders, titolari di
spettanze forti, vs. outsiders, titolari di
spettanze deboli o privi di spettanze
45- UN PO DI STORIA PER CAPIRE LE LOGICHE.
46Fase di instaurazione del welfare
state(1880-1920)
- Lintervento pubblico nella protezione sociale
comincia nel XVII secolo con le leggi sui poveri. - Povertà , indigenza, mendicità , vagabondaggio
sono questi i fenomeni sociali che determinano i
primi interventi assistenziali-repressivi da
parte dello Stato.
47I poveri meritevoli e non
- Lassistenza ai poveri (numerosi e incombenti) si
basava sulla distinzione tra - Poveri meritevoli (deserving poor) persone
inabili, orfani, vecchi, malati - Poveri non meritevoli (undeserving poor) i
disoccupati (disoccupazione volontaria). - Chi è povero, ma in condizioni di salute
normali, anche se è senza lavoro, lo è per colpa
sua. - (E. Pugliese, Sociologia della disoccupazione, Il
Mulino, 1993)
48La nascita vera e propria del welfare state
lintroduzione dellassicurazione obbligatoria
- Lintroduzione dellassicurazione obbligatoria
(alla fine del XIX secolo) rappresenta un
cambiamento radicale almeno da due punti di
vista - si abbandonano le elargizioni occasionali e
discrezionali, di stampo paternalistico e su base
strettamente locale, in favore di prestazioni
standardizzate fondate su precisi diritti
individuali - si introduce una prospettiva temporale nella
protezione sociale, non più ripiegata
sullemergenza e il contingente ma proiettata in
un futuro di medio e lungo termine
49Dallassistenza ai poverialla protezione dagli
infortuni
- Prima fase dello sviluppo industriale XIX secolo
- Problemi diffusi di povertà e indigenza
(pauperismo), disoccupazione di massa in aree
urbane ? assistenza ai poveri e ai senza lavoro - Seconda fase dello sviluppo industriale XX
secolo - Accelerazione della produzione accompagnata da
estesi fenomeni di incidenti e infortuni sul
lavoro ? il primo (e più diffuso) schema di
assicurazione obbligatoria fu proprio quello
contro gli infortuni.
50Il ruolo delle organizzazioni operaie
- Fu la mobilitazione operaia e la nascita dei
primi partiti socialisti a dare la spinta
decisiva per lintroduzione dellassicurazione
obbligatoria contro i vari rischi sociali cui i
lavoratori delle industrie erano esposti.
51La protezione da malattie e vecchiaiae
lassicurazione contro la disoccupazione
- Tra il 1880 e il 1920 quasi tutti i principali
paesi dellEuropa avevano introdotto gli schemi
assicurativi rivolti alla protezione dalla
povertà , dagli infortuni, dalla malattia, dalla
vecchiaia e dalla disoccupazione. - La forma, lentità , lestensione della protezione
pubblica da questi rischi sociali varia da Paese
a Paese, in base alla diversa incidenza e
diffusione dei differenti fenomeni e al loro
specifico radicamento (embeddedment) nei
contesti locali.
522. Fase di consolidamento del welfare state
(1920-1945)
- Nel periodo tra le due guerre venne integrato il
catalogo dei rischi coperti dai vari schemi
assicurativi, che vennero anche estesi per
includere altri segmenti della popolazione oltre
ai lavoratori dipendenti (industrie e Stato) - E in questa fase che nascono gli assegni
familiari, una forma di assicurazione la cui
titolarità spettava al capofamiglia lavoratore ma
le cui prestazioni erano definite in base ai
familiari a carico
53Dallassicurazione dei lavoratoriallassicurazion
e sociale
- La fase di consolidamento del welfare state segna
il passaggio dalla nozione più ristretta di
assicurazione dei lavoratori a quella più ampia
di assicurazione sociale, che riconosce una
definizione più estesa dei rischi e dei possibili
beneficiari della protezione. - Si fa strada, insieme allidea tradizionale del
risarcimento in base ai contributi versati, anche
lidea di una protezione minima in base ai
bisogni, a prescindere dalla contribuzione.
543. Fase di espansione del welfare state
(1945- 1975)
- I trentanni successivi alla seconda guerra
mondiale individuano un periodo di sviluppo
talmente intenso ed esteso da giustificare
limmagine di trentennio glorioso. - La spesa sociale crebbe a ritmi sostenuti così
come la ricchezza dei paesi anche grazie alla
razionalizzazione delle modalità di prelievo di
imposte e contributi e al miglioramento della
capacità di governare i flussi redistributivi dal
centro e di erogare le prestazioni alle varie
categorie sociali. -
55I modelli di protezione sociale
- Il modello universalistico
- Si è sviluppato nei paesi anglo-scandinavi, nei
quali venne abolita la prova dei mezzi e la
copertura del welfare state fu estesa a tutta la
popolazione (non più solo ai bisognosi pensioni
solo per gli anziani poveri). - Le prestazioni sono ampie, generose e imperniate
su principi egualitari, e finanziate tramite il
gettito fiscale.
- Il modello occupazionale
- Si è sviluppato nei paesi dellEuropa
continentale, in cui il processo di estensione
della copertura del welfare state è stato più
tortuoso e parziale. - Le prestazioni sono molto differenziate,
agganciate ai ruoli professionali (il modello è
infatti chiamato anche corporativo),
prevalentemente finanziate tramite contributi
sociali. -
56Introduzione del meccanismo della ripartizione
- Ladozione del meccanismo della ripartizione
per il finanziamento delle pensioni consentiva di
utilizzare immediatamente i contributi versati
dalle generazioni attive (cioè coloro che
lavoravano) per finanziare le prestazioni erogate
alle generazioni inattive (le pensioni degli ex
lavoratori anziani).
574. Fase di crisi del welfare state (1975-1990)
- La crisi del welfare state ha origine dalla
crescente inadeguatezza delle vecchie soluzioni
di fronte ai nuovi problemi delle societÃ
post-industriali. - Una serie di profondi cambiamenti hanno
invalidato le premesse socio-economiche e
politico-istituzionali sulle quali poggiavano
entrambi i modelli di welfare edificati negli
anni di grande sviluppo successivi alla seconda
guerra mondiale.
58Il welfare state vecchie premesse,
trasformazioni e sfide
595. Fase di riforma del welfare state
(1990-2010)
- La molla che ha fatto scattare il processo di
riforma del welfare è senza dubbio di tipo
finanziario la compatibilità macroeconomica
della spesa sociale è stata al centro di intense
riflessioni politiche e tecniche a partire dai
primi anni 90, con una accelerazione prodotta a
metà del decennio dal processo di unificazione
europea. - Lincertezza sui termini con i quali definire il
travagliato processo di riforma del welfare state
riflette, da un lato, la resistenza al
cambiamento alimentata dalla crescente pressione
sociale a garantire forme di tutela più estese e,
dallaltro, lurgenza di complessivi interventi
di contenimento dei costi e di riequilibrio della
protezione.
60La ricalibratura del welfare state
- Individua un processo di cambiamento
istituzionale caratterizzato da - la presenza di vincoli (endogeni ed esogeni) che
condiziona le scelte dei decisori politici - linterdipendenza tra scelte espansive o
migliorative e scelte restrittive o sottrattive
(cambiamenti a somma zero se si aggiunge da
una parte, si sottrae da unaltra) - spostamento dellenfasi posta sui diversi
strumenti e obiettivi delle politiche sociali
(ridefinizione dei rischi, della loro gravità ,
delle protezioni esigibili maggiore
evidenziazione delle chance si promozione
sociale).
61Le dimensioni della ricalibratura del welfare
state
- Ricalibratura funzionale ? interventi volti a
ribilanciare la funzione di protezione sociale
rispetto a diversi rischi (es minore tutela
della vecchiaia e maggiore tutela dellinfanzia) - Ricalibratura distributiva ? interventi volti a
ribilanciare il grado di protezione sociale tra
categorie ipergarantite e ipogarantite (es
dipendenti pubblici e disoccupati) - Ricalibratura normativa ? interventi di natura
simbolica (es articoli e discorsi pubblici di
esperti, intellettuali, politici) che convincano
della necessità di cambiamento del welfare state
in ragione della sua inefficienza, inefficacia e
iniquità .
62- Quarta lezione
- Logica politica e welfare state
63Crisi del Welfare State
- Entrambi i modelli (universalistico e
occupazionale) poggiavano su premesse
socio-economiche che vengono meno - forte crescita ? a partire dalla metà degli anni
70 la crescita si riduce e i dividendi fiscali
della crescita si trasformano in deficit e debiti
pubblici - paradigma fordista (produzione e consumo di
massa, occupazione nelle grandi fabbriche, ecc.)
? passaggio ad uneconomia e ad una societÃ
post-industriale - ruolo della famiglia (divisione del lavoro tra i
generi) ? ridefinizione dei rapporti di genere,
del ruolo e dei diritti della donna, della
stabilità dei matrimoni e delle famiglie - crescita demografica e stabilità dei flussi
migratori ? declino della fertilità ,
invecchiamento della popolazione, modifica dei
flussi migratori - stabilità delle aspettative ? dinamica di
accelerazione delle aspettative e delle richieste
- centralità dello Stato-nazione ? crescente
integrazione economica e istituzionale (Unione
Europea)
64La trasformazione delle aspettative lesempio
della tutela dei rischi connessi alla vecchiaia
- Alle origini la vecchiaia era considerata un
rischio in quanto si trattava di - un evento incerto (non molti ci arrivavano, 1900
20 anni -gt62 40 anni -gt 68) - un evento dannoso (-gt causa di povertà ,
malattia, invalidità ecc.) - La definizione originaria del rischioÂ
- età superiore a 65 anni (Francia, Italia) o 70
anni (Gran Bretagna, Germania) - la definizione rifletteva fedelmente le
caratteristiche del contesto socio-economico - ? Il maggior benessere non ha comportato una
ridefinizione del rischio - ? La definizione originaria si è
istituzionalizzata, è diventata cosa scontata e
valore in sé ed ha portato ad una modificazione
su vasta scala dellambiente il ritiro dal
lavoro viene sempre più spesso concepito come
fase distinta del ciclo di vita
65La struttura di potere del Welfare state
- Il processo storico di espansione, crisi e
riforma del welfare state è basato su un fitto
intreccio di scambi tra - élite distributrici in cerca di legittimità e
di consenso (governi e parlamenti ma anche
partiti e sindacati) - clientele sociali interessate ad ottenere
diritti spettanze (categorie professionali e
altri gruppi sociali organizzati) - burocrazie di servizio (apparati statti e
locali che erogano prestazioni sociali)
66- Alcuni concetti politiche redistributive,
distributive e - Sottrattive
- Politiche redistributive tolgono ad alcune
categorie, - danno ad altre categorie
- Politiche distributive danno ad alcune
categorie, - i costi sono diffusi (non è chiaro esattamente
chi paghi) - Politiche sottrattive tolgono ad alcune
categorie, - i benefici sono diffusi (non è chiaro né quali
siano i vantaggi, né a chi vadano esattamente)
67La sindrome dello scivolamento distributivo
- In misura diversa, ha caratterizzato i sistemi
politici in tutte le democrazie europee durante
il trentennio glorioso (1945-1975).
- La crescita economica ha alimentato una
consistente espansione della classe media in
tutta lEuropa, modificando la struttura sociale
dei paesi e determinando il passaggio dalla
logica redistributiva (dai ricchi ai poveri) alla
logica distributiva (trasferimenti incrociati da
una categoria allaltra della classe media)
68La logica delle politiche distributive
- E basata su alcuni elementi fondamentali
- lasimmetria tra benefici e costi i benefici
sono tangibili e concentrati (es pensione),
mentre i costi sono scarsamente visibili e molto
diffusi (prelievo alla fonte dei contributi
sociali su milioni di lavoratori dipendenti) - lelevata disaggregabilità dei benefici si
prestano ad essere dispensati in forma selettiva
e differenziata - limpatto esterno relativamente contenuto delle
singole misure il miglioramento di trattamento
per qualche specifica categoria sociale non ha
effetti visibili e dirompenti sulla finanza
pubblica.
69Le micro-collusioni delle politiche sociali
distributive
- Occasioni molto diffuse e poco visibili di scambi
tra estensione e/o rafforzamento di forme di
protezione sociale in favore di specifiche
categorie professionali o gruppi sociali e
consenso politico verso partiti e/o coalizioni di
governo. - Le micro-distribuzioni di benefici sono visibili
solo da chi le offre/riceve e non da tutti i
contribuenti/utenti del welfare.
70La logica dello scambio politico
- Dal lato dei cittadini il sostegno elettorale è
sempre meno basato su unadesione
ideale/ideologica e sempre più legato alla
quantità di welfare categoriale (al limite,
individuale) promessa da questo o quel partito. - Dal lato dei partiti laggregazione
intercategoriale del consenso attraverso
microdistribuzioni di benefici pubblici è
diventato lobiettivo primario degli attori
politici. - Sono meccanismi che si rafforzano a vicenda
71Le macro-collusioni delle politiche sociali
distributive
- Sistema sanitario nella fase di espansione, gli
interessi della vasta categoria dei pazienti
(per natura mutevole e disorganizzata) non sempre
sono stati in primo piano come quelli dei gruppi
di interesse specifico del settore (medici,
paramedici, case farmaceutiche, industrie di
prodotti sanitari, ecc.). - Sistema previdenziale la pressione di gruppi di
interesse specifico è stata altrettanto intensa,
a scapito non solo dei contribuenti ma
soprattutto delle generazioni future.
72Che cosa ha reso possibile la sindrome dello
scivolamento distributivo?
- Loccultamento dei costi delle scelte
distributive grazie a - una crescente disponibilità di risorse
finanziarie da parte dello Stato - la progressiva conversione al cosiddetto deficit
spending (spesa pubblica non coperta da entrate
tributarie ma dallemissione di titoli) - il meccanismo della ripartizione in campo
previdenziale.
73(No Transcript)
74Quali condizioni hanno reso possibile lo
scivolamentodistributivo? I fattori di natura
politica
- frantumazione della domanda politica pressione
pluralistica - gruppi di pressione
- La politica di classe ha progressivamente
lasciato il posto alla politica delle categorie - Questi aggregati si sono rapidamente trasformati
in altrettanti gruppi di - interesse speciale, mobilitati per ottenere i più
svariati differenziali di - privilegio dai rispettivi governi.
- trasformazione della competizione elettorale
(sul lato dell'offerta) - Il declino della politica di classe ha spinto i
partiti ad adottare strategie di - competizione espansiva a tutto campo, mentre
lestensione della sfera di - influenza partitica sulle decisioni di politica
pubblica ha messo a - disposizione nuove e preziose risorse per questa
competizione - Emergere dei partiti pigliatutti
75La riforma redistributiva degli anni 90 e la
politica sottrattiva
- Lintegrazione europea, le sfide della
globalizzazione, pongono in primo piano proprio i
costi del welfare state. - Si riavvia quindi un processo redistributivo, a
carattere largamente sottrattivo, cioè basato
sulla cancellazione o riduzione di alcune
spettanze considerate ormai diritti acquisiti di
una parte di cittadini o di categorie
professionali, in favore di un progressivo
riequilibrio della protezione sociale.
76Difesa delle posizioni acquisite e blame
avoidance
- Il processo di riforma avviato negli anni
90 è condizionato dalla tensione tra - la vigorosa difesa delle posizioni di vantaggio
acquisite da parte di categorie professionali e
gruppi sociali organizzati - lattenta cura ad evitare il biasimo degli
elettori da parte dei partiti, per minimizzare le
perdite di consenso - Lobiettivo della blame avoidance ha
pesantemente condizionato il processo di riforma
del welfare state, rallentandone il ritmo e
ostacolando ladozione di misure più incisive. -
77- Stretti tra la morsa degli imperativi fiscali e
la minaccia di - punizioni elettorali, i leader politici si sono
trovati negli anni - novanta ad operare con margini di manovra molto
limitati - Per questo la strategia seguita fino ad ora è
stata in genere quella dellinseguimento adattivo
e non di un attacco deciso e - frontale al welfare state
78Obiettivi di un sistema di ammortizzatori sociali
- Obiettivi di tutela ed equitÃ
- In un mercato del lavoro più dinamico, ma più
instabile, gli ammortizzatori sociali assumono un
ruolo centrale va realizzato il passaggio dalla
tutela del solo posto di lavoro alla tutela nel
mercato del lavoro - Obiettivi di efficienza economica
- Attenuazione conflitti sociali
- Stabilizzazione del ciclo economico tramite
lattenuazione delle oscillazioni nel livello dei
consumi - Miglioramento della selettività nella ricerca di
lavoro e conseguente miglioramento del matching
domanda/offerta
79(No Transcript)
80Lattuale sistema di ammortizzatori sociali in
Italia
in costanza del rapporto di lavoro
con interruzione del rapporto di lavoro
Indennità di mobilitÃ
Cassa integrazione guadagni ordinaria
(solo industria, indotto, grande distribuzione,
con più di 15 dip.)
Indennità ordinaria di disoccupazione
Cassa integrazione guadagni straordinaria
Indennità di disoccupazione con requisiti ridotti
Contratti di solidarietÃ
(solo industria, indotto, grande distribuzione,
con più di 15 dip.)
(anche ai lavor. con contratti a tempo
determinato)
81(No Transcript)
82I profili finanziari
Gli ammortizzatori sociali sono finanziati in
forma assicurativa, con contributi obbligatori
dei datori dei lavoro gestiti dallINPS. Ciò non
vale per gli ammortizzatori c.d. in deroga e
per i lavori socialmente utili
83I profili finanziari
Una delle maggiori carenze della situazione
italiana sta nella mancata chiarezza
nellindividuare caratteri e finalità di due
tipi di interventi
interventi assistenziali risposte a bisogni che
i soggetti non sono in grado di soddisfare e che
lo stato giudica meritevoli di tutela
interventi previdenziali schemi a fondamento
assicurativo con i quali lavoratori e imprese si
proteggono da determinati rischi
Finanziati dalla fiscalità generale
Finanziati dal sistema di lavoratori e imprese
84Criticità del sistema di ammortizzatori sociali
in Italia
? Limiti strutturali di inclusività del sistema
(settori, dimensioni aziendali, tipologie
contrattuali) ? Basso livello di copertura
rispetto alla platea delle persone in cerca di
occupazione ? Indennità di disoccupazione
inferiore ai livelli europei ? Lavoratore e
impresa non responsabilizzati ? Mancanza di
collegamento con le politiche attive ?Ricorso nel
tempo a varie forme di deroga ai principi
generali (con gli ammortizzatori in deroga che
non sono finanziati in forma assicurativa ma a
carico della fiscalità generale) ? Assenza di
una rete assistenziale di contrasto alla
povertà ? Mancata chiarezza nel distinguere tra
interventi assistenziali e previdenziali
85- La situazione italiana sconta inoltre una storica
'contaminazione' tra comparti e funzioni del
welfare, che hanno visto segmenti sociali molto
deboli non lavoratori beneficiare di prestazioni
di tipo previdenziale - L'uso vasto e improprio del sistema di previdenza
è una forzatura del carattere lavorista del
regime di welfare italiano - Questa impostazione ha sancito la distanza dai
modelli di stampo sia universalistico che
residuale e l'elargizione di sussidi o pensioni
di invalidità e sussidi e indennità di malattia
al posto di assistenza agli indigenti e l'accesso
a pensioni di anzianità per lavoratori con esigui
contributi versati. Altri schemi, come le
indennità a requisiti ridotti e quelli specifici
per edilizia e agricoltura hanno perso la loro
originaria funzione assicurativa e assunto nel
tempo il ruolo improprio di integrazione al
reddito di lavoratori stagionali.
86- Questa stortura del sistema di welfare italiano
ha contribuito, soprattutto nelle aree
maggiormente depresse sia per struttura
produttiva che per dotazione istituzionale, a
promuovere la cultura dei trasferimenti monetari
e a deprimere la capacità delle istituzioni di
leggere e rispondere alla domanda sociale del
territorio, nonché a inibire pratiche di
coordinamento, comunicazione e integrazione
istituzionale. Inoltre il ricorso alle pensioni
di invalidità come forma di sussidio era in gran
parte concentrato al Sud del paese, a beneficio
dei maschi adulti che non emigravano e che erano
di fatto inoccupabili perché residenti in aree
depresse. - Vicecersa nelle aree del Nord si è assistito alla
proliferazione dei prepensionamenti e delle
pensioni di anzianità come surrogato di
ammortizzatori sociali
87LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI
- i servizi sono definiti dallart. 128, d.lgs.
31.3.98 n. 112 - servizi sociali si intendono tutte le attivitÃ
relative alla predisposizione ed erogazione di
servizi, gratuiti ed a pagamento, o di
prestazioni economiche destinate a rimuovere e
superare le situazioni di bisogno e di difficoltÃ
che la persona umana incontra nel corso della sua
vita, escluse soltanto quelle assicurate dal
sistema previdenziale e da quello sanitario,
nonché quelle assicurate in sede di
amministrazione della giustizia - sono regolati dalla l.n. 328/2000 legge quadro
per la realizzazione di un sistema integrato di
interventi e servizi sociali - sono di competenza di enti locali, regioni e
stato sulla base del principio di sussidiarietÃ
secondo la l.n. 328/00 ma il riparto di
competenze muta sulla base dellart. 117 Cost. - è previsto il concorso del c.d. privato sociale
(enti non lucrativi, organismi di cooperazione,
volontariato) - si basa sul principio di universalità della
tutela spetta a tutti i cittadini, cittadini
comunitari e stranieri secondo particolari
requisiti - finanziamento plurimo
- a carico dei comuni, delle regioni, del Fondo
nazionale per le politiche sociali istituito nel
1997 presso la Presidenza del Consiglio
88La nuova politica del welfare state
- Interesse crescente per la dimensione spaziale
del welfare state - Welfare state come organizzazione politica
dotata di confini - geografici
- Welfare state come insieme di spazi di
appartenenza caratterizzati - da norme proprie e delineati da confini di
appartenenza codificati - La dimensione spaziale del welfare state è
condizionata dalle - dinamiche dellinternazionalizzazione e
soprattutto dellintegrazione - europea
- Ridisegno dei confini territoriali
- Nuovi vincoli rispetto ai confini di
appartenenza interni - Spatial politics a politics which revolves
about new locality and vocality - options (Hirschman)