DIABETE MELLITO: TERAPIA - PowerPoint PPT Presentation

About This Presentation
Title:

DIABETE MELLITO: TERAPIA

Description:

... (fenomeno alba ... Utile nei pazienti che non riescono ad ottenere il controllo glicemico mediante la somministrazione convenzionale Gold standard per ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:1229
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 47
Provided by: ambu
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: DIABETE MELLITO: TERAPIA


1
DIABETE MELLITOTERAPIA
Roma, 4 Aprile 2011 Prof.ssa M.
Cilli Dott.ssa C. Cipriani
2
PREVENZIONE
Categorie a rischio per diabete mellito
  • ALTERATA GLICEMIA A DIGIUNO (IFG)
  • glicemia a digiuno 100-125 mg/dl
  • INTOLLERANZA AI CARBOIDRATI (IGT)
  • glicemia a 2 ore da OGTT 140-199 mg/dl
  • HbA1C 5,7-6,4

Riduzione del 7 del peso corporeo almeno 150
minuti/settimana di attività fisica moderata
Monitoraggio annuale
In pazienti ad alto rischio (es. multipli fattori
di rischio, progressione delliperglicemia
nonostante le modifiche allo stile di vita)
METFORMINA?
ADA 2011
3
Valutazione clinica
  • Anamnesi accurata storia clinica, a.
    farmacologica
  • Valutazione complicanze del diabete
  • Esame obiettivo P.A., es. fondo oculare,
    tiroide, cute, piedi (ispezione, polsi, riflessi,
    valutazione propriocezione, vibrazione,
    sensibilità), v. odontoiatrica
  • Esami di laboratorio Emoglobina glicata,
    profilo lipidico, funzionalità epatica e renale,
    albuminuria, TSH (DM tipo 1)

TERAPIA
  • NON FARMACOLOGICA
  • FARMACOLOGICA

ADA 2011
4
Management del paziente con diabete
  • Educazione del paziente e della famiglia

Valutare età, attività lavorativa o scolastica,
attività fisica, alimentazione, fattori
socio-culturali, presenza o meno di complicanze
  • Coordinazione tra diversi specialisti (medici,
    infermieri, dietisti, odontoiatri)

ADA 2011
5
OBIETTIVI
  • Raggiungere e mantenere il controllo glicemico,
    modificando la terapia quando lobiettivo non è
    raggiunto
  • Ridurre delle complicanze microvascolari e
    ritardare o ridurre le complicanze macrovascolari
  • Trattamento intensivo non indicato in tutti gli
    individui
  • Iniziare insulina al momento della diagnosi è
    raccomandato per i pazienti che si presentano con
    perdita di peso o altri sintomi o segni di
    iperglicemia severa

ADA 2011
6
OBIETTIVI
EMOGLOBINA GLICATA lt 7 GLICEMIA PREPRANDIALE
70-130 mg/dl PICCO GLICEMICO POSTPRANDIALE lt
180 mg/dl
riduzione complicanze vascolari e
neuropatiche
  • OBIETTIVI individualizzati sulla base di
  • durata del diabete
  • età/aspettativa di vita
  • comorbidità
  • IRC o complicanze microvascolari avanzate
  • rischio di ipoglicemia
  • considerazioni individuali

ADA 2011
7
CORRELAZIONE EMOGLOBINA GLICATA-GLICEMIA
ADA 2011
8
TERAPIA FARMACOLOGICA DIABETE TIPO 1
9
TERAPIA INSULINICA
10
TERAPIA INSULINICA
  • Secrezione insulinica
  • azione DELinsulina

11
TERAPIA INSULINICA
  • 3-4 somministrazioni/die (insulina basale
    insulina ai pasti)

Dose da regolare in base a Glicemia
pre-prandiale Introito di carboidrati con il
pasto Attività fisica
  • ANALOGHI INSULINA (soprattutto se ipoglicemia)
    molecole di insulina tradizionale, prodotte per
    ingegneria genetica e modificate nel numero o
    nella posizione di alcuni aminoacidi, in modo
    tale da ottenere diverse caratteristiche di picco
    e di durata dazione

ADA 2011
12
FABBISOGNO INSULINICO
  • Varia da soggetto a soggetto in base allapporto
    calorico e al dispendio energetico
  • In genere 0,5-1 UI/Kg di peso corporeo così
    distribuiti
  • 15 prima di colazione
  • 30 prima di pranzo
  • 30 prima di cena
  • 25 prima di coricarsi (comunque 3 ore dopo la
    cena)

13
TERAPIA INSULINICA
  • Insulina umana biosintetica, prodotta mediante
    la tecnologia del DNA ricombinante
  • Formulata con diverse farmacocinetiche per
    mimare la secrezione insulinica fisiologica
  • Diverso assorbimento, inizio, picco e durata
    dazione
  • INSULINA REGOLARE
  • ANALOGHI ad azione rapida
  • ad azione intermedia

14
PREPARAZIONE INIZIO (ORE) PICCO (ORE) DURATA DAZIONE (ORE)
Azione rapida Regolare Lispro Aspart Glulisine 30-60 min. 5-15 min. 5-15 min. 5-15 min. 2-3 1-2 1-2 1-2 6-8 3-4 3-4 3-4
Azione intermedia NPH Lente 2-4 2-4 5-7 4-8 13-16 12-18
Azione lunga Glargina Detemir Ultralente 1-2 1-2 6-10 NO NO 10-16 24 12-24 20-24
Premiscelate NPH/Lispro 75/25 NPH/Regolare 10 min. 0,5-1 1-4 duplice 10-20 14-18
15
ULTRALENTA
REGOLARE LISPRO
NPH GLARGINA
GLICEMIA
16
TERAPIA INSULINICA mezzi di somministrazione
Siringhe Tubofiale per penna Penne
preriempite Infusori
17
TERAPIA INSULINICA
  • Ci sono diversi schemi terapeutici, in cui si
    combinano le varie insuline
  • Lo scopo è quello di mimare il più possibile la
    secrezione insulinica fisiologica
  • Lo schema prevede la somministrazione di
    insulina pronta (prima dei pasti) e di insulina
    ad intermedi/lunga durata dazione (bed time)
  • Importante lEDUCAZIONE del paziente

18
SCHEMI TERAPEUTICI PRINCIPI GENERALI
  • La glicemia a digiuno è principalmente
    determinata dallinsulina intermedia/a lunga
    durata della sera precedente
  • La glicemia preprandiale è funzione
    dellinsulina rapida del mattino
  • La glicemia prima della cena è funzione
    dellinsulina intermedia del mattino o
    dellinsulina rapida prima del pranzo
  • La glicemia prima di coricarsi è funzione
    dellinsulina rapida prima della cena

19
SCHEMA OTTIMALE
Insulina LISPRO o ASPART ai pasti Insulina
GLARGINA ore 23
20
SCHEMA INTENSIVO
Insulina rapida prima dei tre pasti Insulina
intermedia ore 22-23
Insulina rapida prima dei 3 pasti Insulina
intermedia a basse dosi (da 2 a 6 UI) in
associazione
21
TERAPIA INSULINICA
22
POMPA INSULINICA
  • Dispositivo che permette linfusione subcutanea
    continua di insulina
  • Utile nei pazienti che non riescono ad ottenere
    il controllo glicemico mediante la
    somministrazione convenzionale
  • Gold standard per il rimpiazzo delli. basale
    nel DM tipo 1
  • Vantaggi si può programmare la velocità
  • di infusione sulla base delle richieste notturne
    e diurne, anche in considerazione dellattività
    fisica
  • Limiti costo, rischio di ipoglicemia o
    iperglicemia, (difficoltà a controllare
    linfusione di insulina in base ai livelli
    glicemici o per ostruzione del dispositivo),
    rischio di infezione o ulcera a livello del
    catetere o di sviluppo di lipodistrofia nella
    sede di infusione

23
TERAPIA FARMACOLOGICA DIABETE TIPO 2
24
BIGUANIDI
  • METFORMINA lunica in commercio nella maggior
    parte dei Paesi
  • FENFORMINA associata a rischio di acidosi
    lattica
  • Meccanismo dazione riduzione della produzione
    epatica di glucosio, utilizzazione del glucosio,
    calo ponderale

Riduzione della glicemia a digiuno
  • Riduzione emoglobina glicata 1-2

Diabetes Care 2009
25
METFORMINA
  • Effetti collaterali diarrea, nausea acidosi
    lattica può interferire con assorbimento
    vitamina B12
  • Controindicazioni IRC (GFR lt 30 ml/minuto),
    studi rx con m.d.c., paz. gravemente compromessi,
    acidosi
  • Vantaggi specifici calo ponderale,
    miglioramento del profilo lipidico (aumento HDL),
    NON causa ipoglicemia
  • Dosaggio 500 mg 1-2 volte/die ai pasti oppure
    850 mg/die
  • aumentare dopo 5-7 giorni la dose se non
    si presentano effetti collaterali
  • dose massima efficace 1000 mg 2 volte/die
  • dose massima va raggiunta in 1-2 mesi

Diabetes Care 2009
26
SECRETAGOGHI
  • Stimolano la secrezione insulinica interagendo
    con i canali del potassio ATP-dipendenti della
    ß-cellula pancreatica

SULFANILUREE GLINIDI
27
SULFANILUREE
  • Prima generazione CLORPROPAMIDE, GLIBENCLAMIDE
  • Seconda generazione GLICLAZIDE, GLIMEPIRIDE,
    GLIPIZIDE e loro formulazioni a lunga durata
  • Riduzione emoglobina glicata 1-2
  • Effetti collaterali ipoglicemia anche grave
    (soprattutto negli anziani e s. di prima
    generazione) aumento di peso
  • Controindicazioni epatopatia, nefropatia
  • Vantaggi specifici azione rapida, MA
    mantenimento del target glicemico nel tempo meno
    efficace rispetto ad altri farmaci

Diabetes Care 2009
28
GLINIDI
  • Emivita più breve rispetto alle sulfaniluree
  • somministrazioni più frequenti
  • REPAGLINIDE
  • Riduzione emoglobina glicata 0,5-1,5
  • Svantaggi ipoglicemia (meno frequente rispetto
    a sulfaniluree), aumento di peso, dosi frequenti
    (3-4 volte/die), costo
  • Controidicazioni epatopatia
  • Vantaggi specifici azione rapida

Diabetes Care 2009
29
TIAZOLIDINEDIONI
  • Agonisti del PPAR-? (Peroxisome
    proliferator-activated receptor gamma)

Diabetes Care 2009
30
TIAZOLIDINEDIONI
  • Aumentano la sensibilità di muscolo, tessuto
    adiposo e fegato allinsulina endogena ed esogena
    riduzione dellinsulino-resistenza
  • Riduzione emoglobina glicata 0,5-1,4
  • Effetto più duraturo sul controllo glicemico
  • PIOGLITAZONE, ROSIGLITAZONE
  • Effetti collaterali aumento di peso, aumentata
    adiposità (sopr. subcutanea), edema e aumentato
    rischio di scompenso cardiaco congestizio, IMA
    (Rosiglitazone) e fratture
  • Vantaggi alcuni studi dimostrano una riduzione
    del tessuto adiposo viscerale, effetto positivo
    su profilo lipidico (Pioglitazone)
  • Controindicazioni epatopatia, scompenso cardiaco

Diabetes Care 2009
31
INIBITORI della-GLUCOSIDASI
  • Agiscono a livello del piccolo intestino
    riducendo lassorbimento dei polisaccaridi
  • Riduzione emoglobina glicata 0,5-0,8
  • Svantaggi frequenti effetti GI (flatulenza,
    aumento degli indici di funzionalità epatica),
    dosi frequenti (3 volte/die), costo
  • Controidicazioni epatopatia/nefropatia
  • Vantaggi specifici effetto neutro sul peso
    corporeo

Diabetes Care 2009
32
AGONISTI del GLP-1
  • Glucagon-like peptide-1 famiglia delle
    INCRETINE
  • prodotto da cellule L del piccolo intestino

33
AGONISTI del GLP-1
  • EXENATIDE, iniezione s.c.
  • Legame a recettore del GLP-1 su ß-cellula
    pancreatica
  • Potenzia la secrezione insulinica stimolata dal
    glucosio
  • Riduzione secrezione glucagone e della motilità
    gastrica
  • Emivita più lunga del GLP-1
  • Riduzione emoglobina glicata 0,5-1
  • Vantaggi specifici perdita di peso, NO
    ipoglicemia
  • Effetti collaterali GI (nausea, vomito,
    diarrea)
  • Svantaggi 2 somministrazioni/die, sicurezza a
    lungo termine non conosciuta, costo

Diabetes Care 2009
34
INIBITORI del DPP-4
  • Dipeptil peptidasi-4 enzima di degradazione
    delle incretine

Gli inibitori aumentano lazione delle incretine
(GIP, GLP-1)
Aumentata secrezione di insulina glucosio-mediata
e soppressione della secrezione di glucagone
  • SITAGLIPTIN, VIDAGLIPTIN
  • Riduzione emoglobina glicata 0,5-0,8
  • Vantaggi specifici no effetti sul peso
    corporeo, NO ipoglicemia
  • Svantaggi sicurezza a lungo termine non
    conosciuta, costo

Diabetes Care 2009
35
AGONISTI dellAMILINA
  • PRAMLINTIDE
  • Analogo sintetico dellAMILINA
  • Rallenta il riempimento gastrico
  • Inibisce la produzione di glucagone
    glucosio-dipendente

Riduzione delliperglicemia post-prandiale
  • Riduzione dellemoglobina glicata 0,5-1
  • Vantaggi specifici perdita di peso
  • Effetti collaterali nausea
  • Sicurezza a lungo termine non conosciuta, costo
  • Approvata solo in associazione ad insulina

Diabetes Care 2009
36
TERAPIA INSULINICA
  • Riduzione dellemoglobina glicata 1,5-3,5
  • Vantaggi specifici non limite di dose, rapido
    effetto, miglioramento del profilo lipidico
  • Svantaggi da 1 a 4 somministrazioni durante la
    giornata, aumento di peso, rischio di
    ipoglicemia, costo (analoghi)
  • Necessarie solitamente dosi maggiori rispetto al
    diabete tipo 1 1 unità/kg

Diabetes Care 2009
37
Insulina a durata dazione intermedia (bedtime) o
a lunga durata dazione (bedtime o mattino) 10
UI o 0,2 ui/kg
Controllo glicemia a digiuno tutti i giorni ,
aumentando la dose di 2 UI/ 3 gg (o 4 UI/ 3 gg se
glicemia molto elevata), fino al target
terapeutico
Se ipoglicemia o glicemia a digiuno lt 70 mg/dl
ridurre di 4 UI la dose serale
HbA1C 7 dopo 2-3 mesi
SI
NO
Se glicemia a digiuno a target, valutare glicemia
prima di pranzo, cena o serale e aggiungere
insulina rapida pre-prandiale
Continuare e controllo HbA1C ogni 3 mesi
NO
HbA1C 7 dopo 2-3 mesi
SI
Valutare glicemia a 2 ore dal pasto e aggiustare
dose di insulina rapida pre-prandiale
Diabetes Care 2009
38
Diabetes Care 2009
39
ALGORITMO TERAPEUTICO
Diabetes Care 2009
Diabetes Care 2009
40
TERAPIA durante eventi acuti
  • Il controllo glicemico peggiora in corso di
    eventi acuti (patologie cardio-vascolari, traumi,
    infezioni, interventi chirurgici, etc)
  • Necessario sospendere terapia orale ed iniziare
    terapia insulinica fino alla risoluzione del
    quadro clinico
  • Si possono accettare come soddisfacenti target
    glicemici più elevati che di norma

41
NUOVE TERAPIE
42
INIBITORI della PARP
  • POLI-ADP-RIBOSIO-POLIMERASI
  • Meccanismo unificante del danno cellulare
    indotto dalliperglicemia

43
INIBITORI della PARP
Nel diabete sperimentale a lungo termine, il
trattamento con linibitore della PARP previene
completamente anche la lesione strutturale
maggiore sia della retinopatia non proliferativa
umana sia di quella sperimentale i capillari
acellulari
44
TRAPIANTO di ISOLE PANCREATICHE
  • Diabete mellito tipo 1
  • Successo 80 ad 1 anno
  • 20 a 5 anni
  • Importante la qualità ed il numero delle isole
  • Limiti tossicità da immunosoppressione,
    scarsità di donatori, effetti collaterali legati
    alla procedura (sanguinamento, ulcera, diarrea,
    anemia, cisti ovariche)
  • Nuove strategie differenziazione di isole
    pancreatiche da cellule staminali
  • Trapiantate in topi diabetici non obesi, hanno
    determinato un abbassamento dei livelli di
    glucosio nel sangue

45
TRAPIANTO di ISOLE PANCREATICHE cellule
staminali
  • La loro capacità di ripristinare una
    concentrazione adeguata di glucosio nel sangue,
    in vivo, non è ancora stata dimostrata
  • Si sta cercando di prelevare le cellule
    staminali pancreatiche dei pazienti per
    realizzare trapianti autologhi ai quali si associ
    un rischio di rigetto molto basso
  • Alcuni ricercatori statunitensi sono riusciti,
    utilizzando cellule staminali embrionali, a
    selezionare le progenitrici delle cellule
    pancreatiche che poi hanno fatto replicare,
    utilizzando particolari condizioni di coltura

46
GRAZIE
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com